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“Buongiorno.”
Carla sentì un enorme peso sullo stomaco mentre fissava due ormai familiari occhi verdi, che la fissavano con aria accusatoria. Mentre il suo cervello lottava disperatamente per mettere insieme i pezzi, guardò l’uomo che camminava lentamente verso di lei.
“M-Matt?”
“Ciao, Carla.” Il suo viso era teso mentre la osservava, e non le piacque affatto il dolore che lesse nel suo sguardo.
Passò lo sguardo da lui all’altro Matt. “M-ma io pensavo…”
L’uomo si avvicinò al bancone e si fermò accanto a Matt.
“Siete gemelli!” sbottò Carla.
“Esatto. Sono Dyson Shearer, piacere di conoscerti,” disse lo sconosciuto, porgendole la mano.
Carla mise il palmo tremante nel suo e si godette il modo in cui sparì in quel calore, proprio come era accaduto quando aveva stretto la mano di Matt il giorno precedente.
“Ehm, piacere di conoscerti. Sono Carla Burchfield. Mi dispiace, pensavo che fossi…”
“Me,” sbottò Matt a denti stretti.
“Sì.”
Ora che erano l’uno di fronte all’altra, Carla riusciva a vedere che Matt si comportava in modo leggermente più distaccato nei suoi confronti. Se il giorno prima era apparso davvero spensierato e allegro, oggi sembrava chiuso e un po’ ferito.
Dannazione!
Ritirò la mano da quella di Dyson, sentendosi stupida e goffa. Matt la stava ancora fissando e lei non sapeva cosa dire. Percepiva una sensazione strana alla bocca dello stomaco solo guardando quei due ragazzi sexy, ma loro non sembravano felici vicino a lei. Perché? Perché qualcun altro mi ha chiesto di uscire e io ho accettato? È forse un crimine? Dopotutto, nessuno di voi si è preso il disturbo di invitarmi!
Il suo senso di colpa di trasformò in rabbia e raddrizzò la schiena, fissando Matt.
“Perché non mi hai detto di avere un gemello?” chiese, stufa di sentirsi delusa per qualcosa per cui non aveva alcuna colpa.
“Perché avrei dovuto? Tu mi hai parlato della tua famiglia?” La sua voce era bassa e il viso imbronciato.
“Era importante dirti chi ero quando sono entrato?” chiese Dyson, appoggiando un paio di lattine sul bancone.
Lieta di avere qualcosa da fare, Carla li batté subito alla cassa.
“No,” rispose, dando a Dyson il suo resto. “Avrebbe solo evitato un po’ di confusione, tutto qui.”
“Non sembravi molto confusa mentre baciavi Aiden Fielding.” Matt aveva un’espressione tempestosa mentre parlava.
La rabbia salì nel corpo di Carla fin quasi ad esplodere. All’ultimo secondo si ricordò dove si trovava e abbassò la voce in un mormorio sommesso. “È un problema per te?”
Vide un bagliore nei suoi occhi verdi e per un attimo pensò che le avrebbe urlato contro. Ma anche lui dovette ricordarsi dov’era, dato che invece sussurrò: “Perché dovrebbe esserlo?”
Fu il turno di Carla di sentirsi ferita mentre ansimava e lo fissava.
Lo guardò deglutire a fatica prima che si voltasse e col fratello lasciasse il negozio, senza aggiungere una sola parola.
Carla era così impegnata a guardare la porta chiusa che non si accorse dell’ingresso di Delores. “Era di nuovo Matt Shearer?” Le lanciò uno sguardo d’intesa ma il luccichio nei suoi occhi si spense quando si rese conto che Carla non stava affatto sorridendo. “Oh, cara, cos’è successo?”
Carla sentiva di stare per piangere così fece dei respiri profondo per impedirselo. “Niente. Sto bene,” mentì.
Delores aggrottò la fronte poi il suo sguardo fu catturato dai fiori posati sulla panchina. “Questi te li ha portati lui? Ti ha chiesto di uscire? Ha detto che l’avrebbe fatto. Dove ti porterà? In un posto carino, suppongo.”
Carla si sentì male. Era palese che Delores pensasse che il ragazzo provava qualcosa per lei e si stesse chiedendo di cosa avessero parlato poco prima.
Quando Carla aveva visto Aiden aveva creduto che fosse lui ad essere passato dal negozio quel mattino, soprattutto dopo che il gemello di Matt, che lei credeva fosse Matt, l’aveva praticamente evitata.
Che completo disastro!
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