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Storey
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Storey

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Disse, ‘Capisco perché te ne sei andato, avevi bisogno di tempo, tutta quella storia. Ma ti stai lasciando troppo andare. Dovresti rimetterti in sesto e riportare il tuo culo quaggiù.’

‘Ho dato le dimissioni — dimentichi?’

‘Puoi essere reintegrato.’

‘Thomas che dice? Simpatico come sempre? Posso immaginarmelo a chiederti di parlarmi per convincermi a tornare perché non sopporta di farlo lui.’

‘Che importa, no? Non si tratta di lui.’

‘Lo so, stai pensando a me. Siete tutti così calorosi e accoglienti laggiù. Andate a dormire abbracciando un orsacchiotto di peluche.’

Kirkland stava esercitando il suo swing, controllando la sua estensione, mantenendo la sua ultima posizione e ispezionando l’angolo del suo gomito come se appartenesse a qualcun altro. Rick si voltò di schiena, dicendo a Storey, ‘Quindi se non hai intenzione di tornare e non mi dirai dove ti trovi, di che si tratta? Se non ti dispiace ho un giovane ragazzo qui che aspetta di essere battuto. E non mi va di ripetermi.’

‘Tu e il tuo dannato golf. Si dà il caso che potresti essermi utile.’

Eccoci qua, pensò Rick. Non ti mollano mai quando hanno bisogno. Non riesco a disattivare il dispositivo nelle loro menti — accedere a informazioni che non si possono ottenere altrove. Aveva visto molti uomini lasciare la polizia ed entrare nella sicurezza privata, poi fare una chiamata informale, tanto per sentirsi, e puoi trovare un indirizzo per me … Di solito diceva, No, che diamine, non posso. Se volevi quel tipo di informazioni saresti dovuto restare in divisa.

Ma probabilmente era meglio tenere Storey dalla propria parte che farlo indispettire per ora. Se Thomas lo voleva indietro, allora avrebbe dovuto continuare a parlare con Storey finché qualcosa non si sarebbe spezzato e avrebbe fatto la sua mossa.

Disse, ‘Vuoi usarmi e buttarmi come uno straccio sporco.’

‘Proprio così.’

Così Rick ascoltò Storey raccontargli del gruppetto con cui era venuto a contatto, questa donna, Araminta, e un uomo di nome Cliff. In qualche modo era rimasto coinvolto con loro e ora stava al gioco per scoprire cosa stavano tramando. Non sapevano nulla di lui ma sembrava che apprezzassero i suoi modi.

Rick disse, ‘Quindi cosa vuoi? Arresti? Cauzioni?’

‘Niente. Conosco Elliott perché lo conoscevo a scuola. Beh, l’ho visto in giro. Questa donna, Araminta, penso che sia una totale imbrogliona. Sii buono se appare collegata a lui, anche se ne dubito.’

‘Dovresti passare il caso ai poliziotti locali. Perché diavolo ti immischi?’

‘Mi dà qualcosa da fare. Inoltre, sono un paladino della giustizia, no? Nato per combattere il crimine.’

‘Smamma. Ora vado a dare uno schiaffo alla quattordicesima buca, quindi levati di torno.’

‘Non cadere e non farti male.’

Rick interruppe la connessione, si voltò e vide Kirkland che lo guardava, sopracciglia alzate, come se si aspettasse di sapere di chi era la chiamata.

Dimenticalo. Non aveva bisogno di sapere niente. Se Rick avesse infranto la legge dando informazioni a Storey, meno persone lo sapevano meglio era.

CAPITOLO DIECI

LI VIDE ANCORA prima di raggiungere la porta d’ingresso del pub — i tre uomini di Cliff stavano gironzolando fuori, due di loro fumavano, il terzo, quello che pensava presumibilmente olandese, con una pinta in mano. Diamine. Era la sua ombra? Non poteva fare niente senza che ci fosse Cliff?

Si diede un’occhiata intorno. Il Litten Tree era un gastropub in una zona trafficata vicino al centro della città, sulla strada che portava alla stazione dei treni e poi a Kenilworth. Poteva vedere il grande televisore a parete attraverso le doppie porte, doveva essere largo due metri se non di più. Il locale sembrava piuttosto frequentato nonostante la strada fosse tranquilla.

Disse, ‘Gran bella coincidenza rivedere ancora voi tre.’

Gary, quello basso con lo sguardo intenso, pestò la sua sigaretta con il piede. ‘Chiacchierone come sempre. Riesci mai a fermarti?’

‘Tirate fuori il meglio di me. Araminta è in giro?’

Gary lanciò un’occhiata a Tarzan. ‘Che dici, Tarz? L’hai vista?’ Gli piaceva usare il tizio alto come suo burattino, pensò Paul, un modo per farsi bello. Prima che Tarzan potesse rispondere continuò, ‘Sono sicuro di averla fiutata in giro. Una gonna in cerca di qualcuno che ci si intrufoli, come una cagna in calore. Eh, Tarz? Hai visto nessuno che corrisponda alla descrizione?’

Tarzan diede un tiro alla sua sigaretta, scuotendo il capo.

‘Non di recente, no. Niente gonne dall’odore forte qui in giro.’

Paul disse, ‘Allora che succede? State aspettando qualcuno? Sapete, qualcuno molto tempo fa mi disse che se vedi tre uomini in piedi fuori da un pub, due di loro probabilmente sono gay, e l’altro è geloso. Quindi chi è chi?’

Gary si strinse i pantaloni con la cintura, guardandosi intorno per vedere se qualcuno stesse guardando, e Paul si preparò in caso arrivasse un pugno. Tarzan tirò fuori la sua sigaretta, Paul pensava si stessero preparando, cercando il momento, quando Dutch cominciò a ridere.

‘Ma dove diavolo volete andare,’ disse. ‘L’esperto di swing vi ha fatto fessi.’

‘Taci,’ disse Gary, mentre Paul guardava la sua faccia arrossire. ‘Diversamente dal mio compare Tarzan qui, io sono sicuro della mia fottuta mascolinità.’

‘Sì, ho visto,’ disse Dutch. ‘Si vede su tutta la tua faccia.’

La porta del pub si aprì e Cliff ora era là, tozzo e muscoloso, consistente nel suo spazio, Paul iniziò a notare meglio l’influenza che avrebbe potuto avere sulle persone. Cliff disse, ‘Cos’è questo, uno stupido istituto femminile?’

‘Stavamo giusto —’

‘Sì, sì, vi avevo detto di dirmi quando l’idiota si sarebbe presentato.’

Paul disse, ‘Ti riferisci a me?’

‘Tu che ne pensi? A buon intenditore … Qui, scendiamo da questa parte,’ prendendo il braccio di Paul e portandolo lontano dalla luce della porta principale, muovendosi con sicurezza lungo la recinzione del Bull Yard e verso il sottopassaggio che conduceva a un parcheggio multi-piano.

Paul, dimenando il braccio libero, cominciò a chiedersi dove stessero andando. Era questo a cui voleva arrivare Cliff, era la sua mossa per il colpo che aveva in mente? O c’era dell’altro?

Si fermarono in mezzo al sottopassaggio, davanti a un muro piastrellato in bianco e nero. Tirò, poi rilassò i muscoli. Trovò il suo centro. Sintonizzò il suo udito, ora ipersensibile al movimento dei loro passi sull’asfalto, cinque uomini si posizionano, la brezza leggera proveniente dal sottopassaggio, il puzzo a esalare da una mezza dozzina di contenitori di rifiuti industriali blu.

Cliff disse, ‘Ti devo parlare di Minty, lo sai, no?’

‘Lei è qui?’

‘Non importa. Che intenzioni hai con quella ragazza? Stai cercando di portartela a letto? Una ragazza così attraente? Sarà anche un’oca per la maggior parte del tempo, ma sa il fatto suo, te lo garantisco.’

Paul indietreggiò, ponendo una distanza tra lui e Cliff, dicendo con disinvoltura, ‘Sono affari tuoi per caso? Ce l’ha il ragazzo, no?’

‘Lo hai conosciuto ieri, non è vero. Conosco tutta la storia. È parecchio arrabbiata che tu ci abbia parlato. È convinta che tu stia rovinando la sua vita sentimentale. Dovresti starci attento, amico, non metterti in mezzo tra una ragazza e un compagno affezionato, sai che intendo?’

Paul intuì che si trovava improvvisamente circondato, intanto gli altri avevano cambiato la loro posizione.

Disse, ‘Che significa?’ Poi pensò di aggiungere, ‘Mi stai minacciando?’

Cliff diede un’occhiata ai suoi uomini uno a uno prima di tornare da lui. ‘Ti pare una minaccia? Semplicemente cinque individui a parlare in un tunnel schifoso. Potremmo stare a parlare di pesca, no, se conoscessi una sola cosa sulla pesca. Questa è una cosa che non ho mai capito — perché lo chiamano “angling”? Cosa diavolo è un angolo? Cioè, cosa c’entra.’

Paul disse, ‘Cosa stai tramando con Araminta e David? Si tratta del tumore? Darle dei soldi mentre sarà sottoposta alle cure … Sono sorpreso che lui ci abbia creduto.’

‘Cosa, con la tua grande esperienza di psicologia umana come ispettore assicurativo, la vedi così?’

‘Tra le altre cose.’

Cliff annuì nel buio, come se si aspettasse che Paul dicesse così, o qualcosa di simile. Disse, ‘Esatto, sapevo che non eri uno stupido impiegato. Sei troppo petulante. Cos’altro abbiamo qui? Tipo nei tuoi trascorsi?’

Paul non disse nulla, lo guardò soltanto, lasciando che il suo sguardo si fermasse su quello dell’altro uomo come un grosso carico.

Cliff disse, ‘Scommetto che eri nell’esercito. Tutte quelle idiozie dell’avere viaggiato … Scommetto che hai fatto un periodo in Irlanda o Iraq o qualcosa così, vero?’

Paul continuò a fissarlo in silenzio … lascia che funzioni, non farti scappare nulla.

Allora Cliff sembrò scocciato, disse, ‘Fanculo — semplicemente non disturbare David. È un bravo ragazzo con un compito importante. Diversamente da te.’

‘Se lo dici tu.’

‘Oh, ora parli, sì? Credevo che il fantasma dei parcheggi si fosse preso la tua lingua. Allora starai lontano da lui, lo farai?’

‘Lo prenderò in considerazione —’

In seguito si chiese se Cliff gli avesse lanciato un segnale che non vedeva o se fosse semplicemente un ordine … ma un grosso colpo lo colse sulla nuca, facendolo barcollare, buttandolo a terra, probabilmente un pugno proveniente da una delle lunghe braccia di Tarzan, e poi Dutch era lì sulla sua faccia, una strana espressione sul volto a sottolineare i suoi tratti, Paul rispose con un pugno che lo colpì nello stomaco e gli tolse l’aria dai polmoni. Nella successiva frazione di secondo si aspettò qualcosa da Gary, ma non arrivò nulla.

Poi Cliff fu di fronte a lui e sentì delle mani afferrargli le braccia e aiutarlo a ricomporsi, sentiva il proprio respiro affannato, la vista sfocata e un male alla testa che partiva dal retro del cranio. Pensava che sarebbe stato perquisito.

Si chinò di nuovo e voleva sputare ma non lo fece. Ora Cliff lo stava lasciando in pace e gli dava dei colpetti sulla schiena, come se avesse passato un test. Paul si assicurò di non dire nulla, di respirare profondamente invece. La sua vista stava cominciando a farsi più nitida, anche se gli veniva da vomitare.

Cliff si avvicinò di nuovo e abbassò la voce per parlargli all’orecchio. Disse con discrezione, ‘Vieni dentro quando te la senti. Prenditi il tempo che ti serve. Nessuno verrà ucciso.’

Poi Paul sentì gli uomini allontanarsi, parlando tra di loro. Si fermò con le mani sulle ginocchia e sentì il sapore della bile in fondo alla gola.

Era contento che si fossero levati dai piedi.

NEL MOMENTO IN cui raggiunse la porta si sentiva meglio e si chiese perché stesse tornando dentro al pub. Voleva da bere ma non sapeva quanto ancora avrebbe potuto pensare a Cliff e alle abitudini della sua pseudo banda criminale. Ma sapeva anche che se mollava ora sarebbe apparso debole, e qualsiasi cosa stesse succedendo tra lui e Cliff, non poteva permetterselo.

Eccoli là, seduti vicino alla vetrata principale, non un capello fuori posto, ben lisciati, tutti loro apparivano sobri tranne Gary, che voleva dimostrare che ora era in vantaggio rispetto a Paul.

Fece stridere la sedia a terra e si sedette di fronte a Cliff, fissandolo negli occhi, poi si girò da Gary, che gli stava ancora mezzo sogghignando, il suo sguardo esaltato.

Con un movimento casuale Paul fece cadere a Gary la pinta di birra sulle gambe, e prima che Gary potesse spostarsi indietro e alzarsi, Paul gli afferrò i capelli e gli premette la faccia verso la schiuma bagnata, trattenendolo lì mentre tornò a guardare Cliff, ignorando i tentativi di Gary di scostarsi. Tarzan e Dutch si erano agitati ma non fecero nulla.

Cliff non si era mosso. Disse, ‘Gary non ti ha mai fatto niente.’

‘Veramente? Allora dovrebbe pensare alla compagnia che tiene.’

‘Si sta bagnando là. Puzzerà anche, dopo.’

‘Aveva bisogno di un cambio di vestiti in ogni caso. Mi stavo stufando della sua giacca.’

Paul spinse via la testa di Gary e quell’ometto si alzò in piedi, la birra che colava dalla sua faccia, e fece un passo avanti.

Cliff disse a bassa voce, ‘Non farlo. Non qui. Vai a pulirti la faccia. Ti insegno io a ridere delle disgrazie altrui.’

‘È finito’, disse Gary, pulendosi il mento. ‘Aspetta e vedrai. Quando meno se lo aspetta.’

Se ne andò, in direzione del bagno. Dutch andò al bar e tornò con dei fazzoletti e asciugò il tavolo.


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