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Il Gioco Di Casper
Il Gioco Di Casper
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Il Gioco Di Casper

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“Bene.” Fece cadere una pila di cartelline sul tavolo. “E lei?”

“Molto bene. Che cos’ha per me?”

“Otto, tutti piuttosto brutti.”

“Mi dia il peggiore.”

Il signor Parker cercò tra i documenti.

Tre uomini ridevano nel bar semideserto.

Il signor Parkerlanciò loro un’occhiata, poi passò la cartellina a Bell. “Qualcuno ha iniziato presto.”

“Sono agenti di borsa. Probabilmente hanno avuto una buona giornata nei mercati.”

“Le borse non sono neppure chiuse ancora.”

“Operano sulla borsa di Hong Kong,” disse Bell. “È già chiusa, per oggi.” Aprì la cartellina.

“Ha ventisei anni e una bambina di due,” disse il signor Parker. “Dentro e fuori dal programma da otto mesi.”

“Di cosa si faceva?”

“Metanfetamina ed eroina.”

“Dannazione.”

“Sua figlia era in astinenza da eroina quand’è nata,” disse il signor Parker. “Sono stati due mesi difficili per la piccola.”

“Da quanto…” Bell lesse il nome sul documento, “Lolly Cross è pulita stavolta?”

“Soltanto sei settimane. Se ci ricade, perderà sua figlia.”

“Dove vive ora?

“McKenzie Home per donne maltrattate.”

“Il suo ex la picchiava?”

“No. Il padre del bambino sta scontando trent’anni a Sing-Sing. Stava lavorando per strada quando è stata circondata da dei teppisti. L’hanno mandata all’ospedale. Dopo, è venuta da noi a chiedere aiuto.”

“Se la assegno a un progetto,” disse Bell, “qual è la sua probabilità di successo?”

“Cinquanta e cinquanta. La sua bambina che inizia a capire le cose è una forte motivazione, ma sa come sono i drogati; qualcuno offre loro una dose gratis, e sono spacciati.”

Bell indicò gli altri documenti. “Ne hai altre, coetanee con un bambino?”

“Sì, sono la maggior parte.”

“E se mettessimo insieme due madri, fornissimo assistenza ai bambini, e le facessimo lavorare su un progetto condiviso?”

Il signor Parker cercò tra i documenti. “Non saprei. Non abbiamo mai fatto una cosa del genere.”

“Se fossero d’accordo, faro loro fare le unghie per mezza giornata, poi un turno da cameriere.”

“Qui?” Il signor Parker si guardò intorno, dove altri uomini erano entrati per iniziare a bere.

“No. Al bancone. Possono guadagnare diciotto l’ora, più le mance.”

Il signor Parkersi appoggiò allo schienale della sedia e incrociò le braccia. Dopo un momento, disse, “Se le tiene impregnate e sanno che i figli sono al sicuro, e avessero delle probabilità di successo nel progetto, potrebbe funzionare.”

“Presto finiremo il nostro quinto progetto,” disse Bell, “e i primi quattro hanno ancora ottimi risultati. Due di queste donne studiano per ottenere una laurea mentre lavorano part-time.”

“Lo so. Continuiamo a tenerle d’occhio con frequenti visite e supporto morale.”

“È un peccato che debbano toccare il fondo di esperienze traumatiche per chiedere aiuto, ma finché non ci sbattono la testa, non sono davvero pronte a cambiare le proprie abitudini.”

Il signor Parker scelse uno degli altri documenti. “Dia un’occhiata a questa da affiancare alla signorina Cross.”

Bell lesse il documento. “Santo cielo! Come ha superato tutto questo?”

“Sono entrambe fatta di una materia più forte di quella di cui sono fatto io. È fatale solo quella debolezza per la droga o l’alcool.”

“Si conoscono?”

“Non penso che si siano mai incontrate.”

“Okay, organizzi un incontro con me, Leticia, le due madri e i loro figli qui al bar per pranzo, domani.”

“Bene,” disse il signor Parker. “Vuole che sia presente anch’io?”

“Soltanto per fare le presentazioni,” disse Bell. “Penso di poterle valutare meglio se non si sentono sotto pressione.”

* * * * *

“Quanti giocatori stasera?” chiese Gigi quando si avvicinò al tavolo di Bell.

Bell guardò l’orologio. “Diciotto. Ci stai?”

“Sì.”

“Allora sono diciannovemila dollari.”

“Bene. Mi sento fortunata stasera,” disse Gigi.

Nadia portò un Tequila Sunrise per Gigi e una Dr. Pepper fresca per Bell.

Bell bevette la bibita, poi mandò a Leticia il messaggio di portare le buste.

“Quando conoscerò il Ringmaster?” chiese Gigi.

“Perché? Così puoi avere informazioni di prima mano?”

“Sono scioccata. Scioccata. Pensi che farei qualcosa di così subdolo?”

Bell sorrise.

“Voglio solo sapere che aspetto ha. È un vecchio burbero?”

“Non è vecchio, e non è burbero.”

“È più giovane di me?” chiese.

“Uhm, sì, penso di sì.”

“Dev’essere un cervellone. È bello?”

Bell annuì.

“Giovane e intelligente, proprio quello di cui ho bisogno. Ricco?”

Lui agitò una mano nell’aria.

“Ehi, ragazzi.” Wendy si sedette accanto a Bell. “Quanto vincerò stasera?”

“Diciannovemila,” disse Gigi.

“Bella cifra.”

“Il Ringmaster è giovane, intelligente, e forse ricco,” disse Gigi.

“Hm, proprio il mio tipo,” disse Wendy.

“Tutti sono il tuo tipo.”

“No, solo quelli ricchi.”

Nadia portò un drink a Wendy. “Ho ucciso questo pavone solo per lei.”

Wendy assaggiò il drink. “Perfetto.” Dette a Nadia venti dollari, più dieci di mancia.

“Oh, grazie, Wendy. Potrei andare all’università il prossimo autunno, dopotutto.” Sorrise e se ne andò per prendersi cura di un altro cliente assetato.

“Spero che vada all’università,” disse Wendy.

“Sì, e che se ne vada da questa topaia,” disse Gigi.

“A me piace questa topaia,” disse Bell.

“Ecco a te, capo.” Leticia porse a Bell un fascio di buste. “Devo andare.”

“Rimanga almeno per un drink,” disse Gigi. “Può vedermi vincere.”

“Senza offesa, ma piuttosto preferirei mangiare un rasoio arrugginito.”

“Ha, se questo è il meglio che riesce a farei, allora non mi offendo assolutamente.”

“Quando mi sono svegliata questa mattina,” disse Leticia, “non avevo intenzione di diventare fantastica, ma è successo.” Si chinò per baciare Bell su una guancia. “Ci vediamo a colazione?”

“Certo, piccola. Ti amo.”

“Questa è bella,” disse Wendy dopo che Leticia se ne fu andata. “Me la ricorderò.”

“Ehi, sono le nove,” disse Gigi.

“Bene, ragazze,” disse Bell. “Giochiamo.”

Wendy e Gigi lo seguirono al tavolo sul retro, dove distribuì le buste, poi corse dagli altri giocatori.

Dopo venti minuti, Blinker venne a sedersi vicino a Bell. “Deve essere difficile stasera.”

“Non penso che sia difficile, ma nessuno ha indovinato ancora.”

“Eccone uno,” disse Blinker.

“Uno scuolabus?”

“No, Willie,” disse Bell. “Mi spiace.”

“Maledizione. Gigi e Wendysi stanno ancora scervellando sul puzzle.”

“Spero che non si facciano male,” disse Bell. “Ecco che arriva Blake.”

“È un aeroplano.”

“No, mi spiace, Blake,” disse Bell.

“Questo è il più difficile che abbiamo avuto,”disse Blake.

“Forse il Ringmaster lo ha fatto troppo difficile,” disse Willie. “Che succede se nessuno indovina?”

“Il Ringmasterprende l’intero piatto,” disse Bell.

“Ecco che arriva Gigi,” disse Willie. “Forse ce l’ha fatta.”

“È un pompelmo affettato,” disse Gigi.

“No,” disse Bell. “Neppure lontanamente.”