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Danzando Verso La Felicità
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Danzando Verso La Felicità

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Danzando Verso La Felicità
Marisa Santi

Danzando verso la felicità, di Marisa Santi, romanzo d'amore. Primo capitolo di una trilogia...

Sotto il cielo di Torino, vive Isabel una ragazza con un grande sogno nelle mani, pronta a debuttare sul palcoscenico della vita. Lei è un turbinio di emozioni, determinata, coraggiosa e con un’innata voglia di mettersi sempre in gioco. L’arrivo improvviso di Mattia turba la sua dedizione. Il mistero che si cela dietro al ragazzo diventa un pensiero fisso che la rende vulnerabile e le fa percepire che nella sua vita manchi qualcosa…

Mattia è determinato a chiudere con il passato, che è d’ostacolo per il presente e per il futuro. Non può concedersi disattenzioni, ma Isabel è una forte tentazione. Da quando si è trasferito a Torino, vedere danzare Isabel è stata la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la sua vita. Presto il loro interesse si tramuta in un sentimento più profondo, ma in agguato ci sono ostacoli con cui i due giovani dovranno fare i conti…

Marisa Santi

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Table of contents

I (#u1ac4b286-0443-580b-bf1e-68edb2667097)

II (#u4ca82ddd-f1e8-51f9-b628-7e4c0bb23ca2)

III (#uacb96255-04b9-5417-b69c-64388f07767d)

IV (#u5155a6b3-a69e-50ae-b56f-bf714676a2f6)

V (#ud2a53b3f-acd2-5dcd-9d67-900333879d65)

VI (#ua8395e43-4d62-5be1-b56c-f7c199f03d34)

VII (#u6a156985-3df9-53d3-b67f-1ca6ad9e6af6)

VIII (#litres_trial_promo)

IX (#litres_trial_promo)

X (#litres_trial_promo)

XI (#litres_trial_promo)

XII (#litres_trial_promo)

XIII (#litres_trial_promo)

XIV (#litres_trial_promo)

XV (#litres_trial_promo)

XVI (#litres_trial_promo)

XVII (#litres_trial_promo)

XVIII (#litres_trial_promo)

XIX (#litres_trial_promo)

XX (#litres_trial_promo)

XXI (#litres_trial_promo)

XXII (#litres_trial_promo)

XXIII (#litres_trial_promo)

XXIV (#litres_trial_promo)

Epilogo (#litres_trial_promo)

Ringraziamenti (#litres_trial_promo)

MARISA SANTI

DANZANDO VERSO LA FELICITA’

ROMANZO

Questo romanzo è un’opera di fantasia.

Tutti i personaggi e i fatti narrati sono frutto dell’immaginazione dell’autore.

Qualsiasi somiglianza con persone, vive o morte e fatti è del tutto casuale.

Dedicato alle mie adorate figlie e a chi ha ancora il coraggio di realizzare i propri sogni…

“Ogni tempesta ha una sua fine. Una volta che tutti gli alberi sono stati sradicati, una volta che tutte le cose sono state demolite, il vento si calmerà, le nuvole se ne andranno, la pioggia si fermerà, il cielo si schiarirà in un istante. E solo allora, in quei momenti di quiete dopo la tempesta, capiamo chi è stato abbastanza forte per sopravvivere.”

Tratto da Grey’s Anatomy

I

È un bellissimo venerdì con un cielo particolarmente limpido, non si poteva fare a meno di restare ad occhi chiusi e a naso all’insù per inebriarsi di quell’aria frizzante, raramente in pieno luglio la città offriva qualcosa di diverso dall’afa. Bisognava approfittarne.

Siamo tutti riuniti sul terrazzo a pranzare quando l’imbarazzante silenzio viene interrotto da Alex: <<Ehi Isabel, non ci hai ancora detto la data della prossima gara!>>

Guardo Alex abbozzando un mezzo sorriso, avrei preferito non pensare alla gara in questa magnifica giornata.

<<Lo so che manca solo qualche giorno e non vi ho ancora detto nulla, ma per il momento non so l’orario preciso… ci sono stati dei problemi con l’organizzazione dell’evento così si stanno riducendo all’ultimo momento. Appena mi verrà comunicato vi spiegherò tutto nei minimi dettagli. Sai che non potrei mai fare a meno di “sopportare” la tua presenza e quella degli altri a fare il tifo per me.>> strizzo l’occhio e gli sorrido.

Ritorno a godermi la splendida giornata anche se in realtà dovrei allenarmi anziché stare qui pigramente a rilassarmi. Negli ultimi giorni mi sono davvero ammazzata di lavoro. Sarà pur legittimo oziare e passare il proprio tempo libero a godere della compagnia dei propri amici?!?Vorrei fare qualcosa di diverso. Sono giorni che mi sento strana, ho un po’ di malumore senza conoscerne il motivo. Mi sento come dottor Jekyll e Mister Hyde!

Dovrei ritenermi una giovane donna fortunata, vivo a Torino città che amo e ho dei genitori amorevoli che gestiscono una pensione per studenti universitari che mi permette di fare nuove amicizie con coetanei e potermi confrontare con loro. Partecipo a molte gare per poter accrescere le mie esperienze e per sviluppare la mia determinazione con nuove sfide e soprattutto perché adoro dare il meglio di me per accumulare sicurezza e per dimostrare a me stessa che, se voglio, posso!

Durante la settimana vado all’università, aiuto i miei genitori a gestire la pensione e alcune sere mi concedo un po' di svago uscendo con gli amici o con il mio fidanzato Max. A volte penso che la mia vita sia un po’ faticosa perché devo trovare sempre il tempo e l’energia per fare conciliare tutto e per le esercitazioni e la scuola di danza. Soprattutto lo è nell’approssimarsi delle gare, più l’avvenimento si avvicina più la mia competitività cresce e con essa l’ansia di non essere all’altezza. Non mi piace perdere e neppure arrivare seconda. Penso d’essere perfezionista, ma, tutto questo mi gratifica e credo soddisfi anche i miei genitori, è un modo di ripagarli per tutti i sacrifici che hanno fatto e continuano a fare per aiutarmi a realizzare i miei sogni. La mia esistenza è molto serena: ho genitori che mi adorano, stiamo bene economicamente, ho tanti amici e un fidanzato che mi riempie di attenzioni e che molti mi invidiano. Allora perché non mi sento appagata? Mi sento come se nella mia vita mancasse un pezzo per completare un puzzle.

Devo fare qualcosa per distrarmi da questa inutile e pericolosa malinconia e voglio coinvolgere anche i miei amici. Mi devo impegnare ad escogitare il sistema per evadere da questa routine!

Beh, un’idea ce l’avrei: sono mesi che Franca, “la migliore amica di mia madre” mi sprona ad andare a farle visita.

Mentre siamo ancora tutti a tavolapropongo: <<Ragazzi che ne dite di fare una gita al mare questo week-end?>>

Alex e Vanessa rimangono stupiti dalla mia proposta guardandomi come se davanti a loro ci fosse qualcun altro con le mie sembianze; entrambi sanno che in questo periodo mi dedico solo a palestra e scuola. Solitamente nell’approssimarsi di una gara o di un esame non esco nemmeno per un aperitivo o una birretta al pub.

<<Sei proprio sicura di volere “sprecare” due giorni interi senza allenamenti e piroette?>> Chiede Vanessa ancora perplessa ed incredula per la mia richiesta. Annuisco con espressione divertita per le facce che hanno tutti in questo momento, la loro espressione è basita, come se davanti a loro fosse apparso un fantasma.

I ragazzi si confrontano per decidere se accettare o meno la mia richiesta in base ai loro impegni. Sembrano abbastanza spiazzati ma anche euforici per la piacevole novità. Sole, mare, amici e baldoria. Finalmente smettono di osservarmi come se fossi appena uscita dal manicomio e mi danno il verdetto.

<<Sì, per me va più che bene>> dice entusiasta Rebecca.

<<E voi?>> chiedo agli altri.

<<Ci verremo tutti>> rispondono canticchiando in coro.

E poi sarei io quella strana! Alex, Vanessa, Rebecca, Vittorio, Lara, Rossana, Matteo, Chiara e Marco sono da anni gli inquilini della pensione, abbiamo legato talmente tanto da comportarci come se fossimo tutti fratelli e sorelle: siamo una grande famiglia, uniti da una profonda amicizia.

<<Quindi è deciso, nel tardo pomeriggio si parte!>> esclamo contenta.

Concluso il pranzo, ci prepariamo per partire.

Nel frattempo prendo il cellulare e contatto anche Max e Roberta, la mia migliore amica, per invitare anche loro alla gita. Roberta accetta subito, mentre purtroppo Max, a malincuore, è costretto a rinunciare per impegni lavorativi. Mi spiace che non possa esserci, non lo vedrò per due giorni.

Chiudo il borsone e mi affretto a raggiungere gli altri nel salone.

<<Ci siamo tutti, mancavi solo tu e scoprire la nostra destinazione! Abbiamo preso baracca e burattini, adesso ti spiacerebbe dirci dove siamo diretti?!?>> chiede Chiara sempre più incuriosita.

<<Al mare! Oh... Magari vorreste sapere anche il luogo… ad Alassio in Liguria. C’è una cara amica di mia madre che ci aspetta a braccia aperte! Lei è sempre felice di avere ospiti, particolarmente se si tratta di baldi giovani. È da tempo che mi chiede di raggiungerla perché si sente un po’ sola e vorrebbe che portassi con me degli amici. Ha una casa molto grande con un sacco di stanze. Vi ho chiarito le idee o pensate ancora di essere diretti verso l’ignoto più oscuro?>> chiedo prendendomi gioco di loro. <<Dai, partiamo!>>

<<Dicci almeno come si chiama la tua amica!!!>> esclama Roberta.

<<Franca ed è una signora molto dolce e simpaticissima. Ah… Forse temi che possa trattarsi della malvagia strega di Hansel e Gretel? Chissà, magari ho preso accordi con lei e il pranzo di oggi potrebbe essere un modo per mettervi tutti all’ingrasso e prepararvi per il suo magico forno…>>

Finalmente hanno finito di tempestarmi di domande inutili e hanno deciso di incamminarsi verso il parcheggio. Carichiamo i bagagli e infine si parte.

Decido di andare in auto con Roby e lei preoccupata di dover affrontare l’autostrada chiede di utilizzare la mia e possibilmente di guidare io, come sempre.

<<Roby, devi superare questa assurda paura di guidare in autostrada. Per questa volta ti assecondo ma al ritorno lo farai tu!>> le dico con tono di rimprovero.

<<Sai che non sono portata… non sono tutti come te signorina-faccio-tutto-io! Mi scarrozzerai tu anche al ritorno!>> ribatte defilandosi dalla responsabilità verso se stessa di superare la propria paura.

<<Okay.>> rispondo sbuffando.

Accendiamo la radio, alziamo il volume al massimo e mettiamo da parte il battibecco. Sono incessantemente felice della sua compagnia, riesce sempre a farmi ridere, con lei dimentico i malumori e il tempo vola.

Finalmente dopo tre ore di viaggio e svariati rallentamenti dovuti dal traffico arriviamo ad Alassio. Durante il percorso ci siamo dispersi. Per fortuna ho dato loro l’indirizzo prima di partire e i navigatori satellitari fanno sempre “o quasi” bene il loro lavoro.

Ci ritroviamo davanti all’ingresso della villa di Franca. Suono più volte il campanello, fino a quando finalmente il cancello si apre e troviamo ad accoglierci Mario, il maggiordomo.

<<Signorina Isabel che piacere rivederla! Prego ragazzi entrate, la signora vi sta aspettando.>>

<<Sei una serpe, l’avevi già avvisata del nostro arrivo! Mi hai fatto credere per tutto il viaggio che dovessimo piombarle in casa senza alcun preavviso come dei maleducati...>> mi dice Roberta alquanto innervosita.

<<Già!>> Rispondo facendomi un po’ beffa di lei, consapevole della sua timidezza. In qualche modo dovevo vendicarmi per aver fatto solo sclerare me in autostrada dietro a code e pazzi incuranti del codice stradale.

Sono sempre stata giocosa e vivace quindi è abbastanza abituata a subire un ingenuo scherzo a suo discapito. Se ne farà una ragione e imparerà ad essere meno ingenua. Per fortuna mi amano nonostante la mia lingua un po’ velenosa e il mio sarcasmo e comunque possediamo tutti un gran senso dell'umorismo, è difficile che ci si offenda facilmente.

Franca ci aspetta davanti all’ingresso con un magnifico sorriso: <<Entrate ragazzi, siete tutti benvenuti! Gli amici di Isabel sono anche amici miei.>> Dice facendoci accomodare.

Tutti rimangono a bocca aperta entrando in questa fantastica casa, Franca ha buon gusto ed è appassionata d’arte, la sua abitazione sembra un museo: ha viaggiato molto prima della morte di suo marito e da ogni viaggio hanno portato a casa qualche “ricordo”. È una persona di classe e penso che sia una delle donne più affascinanti e intelligenti che abbia mai conosciuto e nonostante tutto, sa mettere tutti a proprio agio senza atteggiarsi come tante altolocate con la puzza sotto il naso. Solo il pensiero dell’esistenza di certi elementi, mi viene la nausea.

<<Isabel, che piacere averti qui. Quando la mamma mi ha detto che vi sareste fermati per due giorni mi ha riempito il cuore di gioia. Lucia adesso vi mostrerà le vostre stanze.>>

<<Grazie mille Franca, sei sempre molto generosa. Mi sei mancata tanto è molto che non vieni a farci visita! Come stanno le tue figlie? Sono sempre in Inghilterra?>>

<<Stanno molto bene, mi dicono sempre di salutarti! Fatti abbracciare Isabel.>> Mi getta le braccia al collo e mi accarezza come solo una mamma sa fare. Amo questa donna, per me è come una seconda madre. Chissà se anch’io e Roby continueremo ad essere così tanto amiche come loro due? Spero proprio di si!

La serata è trascorsa gioiosamente anche se siamo tutti molto stanchi per il viaggio. Dopo aver cenato i ragazzi si sono finalmente rilassati e hanno superato l’impaccio. Avevo dimenticato quanto fosse brava ai fornelli Lucia. Ci ha preparato una spaghettata allo scoglio “divinamente buona” e il branzino al cartoccio con contorno di insalata, il tutto accompagnato da dell’ottimo vino bianco.

<<Isabel hai proprio ragione: la signora Franca è davvero una donna molto simpatica e giovanile. Chiacchierare con lei è divertente.>> Mi dice entusiasta Rebecca.

Concentrati e affascinati dai racconti interessanti di Franca non ci siamo resi conto del tempo che scorre, si è fatto molto tardi e il sonno inizia a farsi sentire.

Vittorio è il primo a cedere a Morfeo. <<Buona notte a tutti.>> dice mentre cerca di trattenere uno sbadiglio.

Poco alla volta tutti gli altri prendono esempio e si recano nelle proprie stanze. Io e Roby rimaniamo ancora un po’ a chiacchierare con Franca, non mi stancherei mai di ascoltarla parlare. Chissà quanto si saranno divertite lei e mia madre quando erano giovani, non faccio fatica ad immaginarle infrangere cuori e a fare girare le scatole alla mia nonna materna. Rigida com’è non oso pensare quante volte avrà ripreso la figlia per la sua “esuberanza”. Per fortuna con me non è così, forse invecchiando, si diventa più tolleranti e pazienti.

<<Isabel hai qualcosa che ti preoccupa vero? Lo sai che a me non sfugge niente per me sei come una figlia e non me la dai a bere…>> Mi squadra con sguardo preoccupato attendendo la mia risposta.

Resto con lo sguardo fisso sul pavimento per non incontrare i suoi occhi indagatori. Ma lei non demordendo mi incalza: <<Vedo che sei provata, nonostante tu voglia mascherare tutto dietro il tuo sorriso. Sono gli occhi lo specchio dell’anima e loro mi dicono che c’è qualcosa che non va!>>

<<No, sono solo un po’ stanca ultimamente, per questo ho deciso di prendere una pausa dagli allenamenti, altrimenti arriverei al giorno della gara esaurita e priva di forze.>> Le rispondo la prima cosa che mi viene in mente, prima che indaghi troppo a fondo. Non so nemmeno io cosa dire, il motivo per cui mi stia sentendo così malinconica è un mistero anche per me.

<<E’ vero, alle volte ci va un po’ di distacco dalla quotidianità. Continuo però a dubitare che tu non sia la solita ragazza spensierata di sempre. Di qualsiasi cosa si tratti, sappi che potrai contare sui di me. Hai fatto bene a venire qui così cambi un po’ aria. Adesso pensa solo a riposarti e fila a nanna!>> esclama Franca avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte.

<<E’ davvero un piacere conoscerti Roberta. Sono contenta che la nostra Isabel abbia un amica come te. Lei avrebbe tanto desiderato una sorella e con te l’ha ottenuta. Tienimela d’occhio questa monella.>>

Franca dà anche un bacio sulla fronte di Roby e ci dirigiamo nelle nostre camere da letto.

Affondo la testa sul mio soffice cuscino e prima di addormentarmi mando un sms a Max:

Buona notte, mi manchi! Baci

Lui mi risponde immediatamente: