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Danzando Verso La Felicità
Danzando Verso La Felicità
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Danzando Verso La Felicità

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Gli ultimi quindici giorni sono stati devastanti, ma il tanto sospirato giorno della gara è arrivato. Con Oscar, il mio ballerino e amico, abbiamo aspettato ore affinché arrivasse il nostro turno. Abbiamo aperto con un paso doble e due assoli. Durante l’attesa Oscar ha avuto l’ansia tutto il tempo. Finalmente partono con la classifica e sentiamo i nostri nomi piazzati al primo posto. La fatica e i sacrifici intensi di questi mesi sono serviti!

<<Isabel ce l’abbiamo fatta!>> esclama Oscar entusiasta, poi mi prende in braccio e mi fa girare come una trottola.

Le lacrime iniziano a scendermi inaspettate, sarà per la tensione accumulata in questo ultimo periodo. Oltre che riscoprirmi timida, sono diventata pure frignona.

Ancora incredula per il primo posto: <<Avranno apprezzato il nostro affiatamento, siamo stati sempre coordinati e precisi nei movimenti. E anche questa la portiamo a casa Oscar!>> Gli dico felice.

In queste circostanze tutta la stanchezza immagazzinata nei giorni passati svanisce. Siamo una coppia competitiva e la presenza dei nostri amici ci ha resi più forti. Il loro affetto ci ha dato una grande carica. Abbiamo avuto una grossa responsabilità e non potevamo deludere la scuola, i nostri coreografi e tutti quelli che credono in noi. Questo sarà l’ultimo anno per entrambi. Oscar mi mancherà tantissimo, lui andrà in America, a Broadway. Danziamo insieme da quando avevamo dieci anni. Non dimenticherò mai il periodo in cui andò in depressione perché non aveva il coraggio di affrontare la sua omosessualità. Ha fatto palpitare molti cuori, è di bell’aspetto e di una dolcezza disarmante, nessuno immaginava potesse non essere etero. In questi anni molte ragazze avrebbero voluto averlo come partner e non solo per la danza. Dopo aver superato la sua paura e aver fatto accettare ciò che è ai suoi familiari e riuscito a trovare anche l’amore. Il suo fidanzato ha i suoi stessi interessi e l’ha aiutato tanto ad uscire dal tunnel. Abbiamo affrontato molte avventure all’interno della scuola e nella vita. Il pensiero che lui vada via mi rende nostalgica, come farò senza il mio Oscar?

Gli butto le braccia al collo e gli dico: <<Mi mancherai da morire, grazie per questi meravigliosi anni insieme, ti voglio bene!>>

Non trattenendo più lo stress accumulato, scoppio nuovamente a piangere appoggiando la testa sul suo petto. Lui mi stringe a sé: <<Ehi Isabel, io e te non ci separeremo mai, potrai venire a farmi visita quando vuoi e io farò lo stesso con te. Non ti libererai così facilmente di me. Sei la mia migliore amica, ballerina e nutro un affetto illimitato per te! Dai adesso basta deprimersi… Dobbiamo festeggiare!!!>> Mi dice regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi rassicuranti.

Andiamo a ritirare il premio e ci esibiamo nuovamente con la nostra coreografia. Ci cambiamo e andiamo a raggiungere gli altri per andare a bere qualcosa insieme.

Quando arriviamo al locale presento Mattia ad Oscar, e anche lui come me e tutte le donne che lo guardano rimane ammaliato da questo uomo affascinante.

<<Isabel, dove lo tenevi nascosto questo tipo?>> Mi sussurra all’orecchio.

<<Non lo nascondevo, lo conosco da pochissimo…>>

<<È etero?>>

<<Direi di sì! Ehi, ma non sei già fidanzato tu?>> gli domando fingendo un tono di rimprovero.

<<Sì, ma essere fidanzati non vuol dire che si debba smettere di rifarsi gli occhi. Non è che perché uno è a dieta non possa leggere il menù!>>

<<Hai ragione, tranquillo, ha fatto lo stesso effetto anche a me… ma non diciamolo a nessuno>> gli confido sorridendo.

<<A quanto pare il tuo Max non è un tipo così sportivo.>>

<<Assolutamente no!>>

Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere.

I giorni continuano a scorrere e ho ripreso con la solita routine. Pensandoci è già passato più di un mese dal giorno in cui Mattia è arrivato e tra noi sta nascendo una bella amicizia. Già, un’amicizia che mi sta creando un sacco di problemi con Max. Litighiamo spesso perché a lui non fa piacere che io passi del tempo con il mio nuovo amico, la sua soffocante gelosia cresce di giorno in giorno. Le sue stupide scenate mi stanno stufando e innervosendo. A breve avrò un esame di psicologia e sto studiando tanto. Per me diventa difficile concentrarmi con uno che mi tartassa di messaggi e chiamate per controllarmi in continuazione. Aggiungiamoci anche l’esame della scuola di danza per il diploma accademico. A volte penso d’essere stata avventata ad aver scelto sia la facoltà di psicologia che l’accademia di danza. L’ho fatto perché mi servono entrambe. In ambedue i casi potrò essere d’aiuto al prossimo. Se continuo così tra un po’ lo psicologo servirà a me! Sono giorni che rimango chiusa in camera per studiare. A volte mi domando come faccia mio padre a non dare di matto, lui è un uomo d’affari, segue la borsa e aiuta mia madre con la pensione. Devo aver preso da lui ad impelagarmi con mille impegni. Basta pensare, Isabel! Sarebbe meglio che mi allenassi un po’ per scaricare lo stress. Scendo in palestra e inizio a lavorare sulla nuova coreografia per la quale verrò esaminata, ma ogni tentativo finisce male: questi nuovi passaggi mi stanno facendo impazzire! Sto attraversando un brutto periodo artistico, sono parecchio stanca e la relazione con Max sta prendendo una brutta piega: quella verso il declino! Decido di darci un taglio con gli allenamenti e vado sul terrazzo e provo a rilassarmi un pochino. Mi siedo sul dondolo e gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime. Mentre sono impegnata nel piangermi addosso non mi rendo conto della presenza di Mattia e vedendolo sussulto.

Si siede vicino a me e dolcemente mi chiede: <<Perché stai piangendo? Cosa ti succede?>>

Lo guardo stupita dalla sua presenza e dalla sua premura e rispondo con un filo di voce: <<Fra qualche giorno dovrò superare un esame ed ho una paura folle di non farcela.

Questo è l'ultimo anno di accademia. Mi sento stanca, stressata, cerco d’essere forte e indistruttibile e desidero tanto realizzare il mio sogno. Lo so che potrei prendermi una pausa dall’università e concentrarmi su una cosa alla volta, ma non voglio rimanere indietro. In questo periodo sto studiando un casino e ci sono giorni, come oggi, che mi perdo in un bicchiere d’acqua. Ho difficoltà a configurare degli stupidi passaggi. Oggi vedo tutto nero! Non so, magari sono solo agitata per il tempo che sta correndo via troppo velocemente...>> Sicuramente non posso dirgli che ho anche problemi con Max a causa della sua presenza.

Improvvisamente mi rendo conto che mentre ascoltava il mio piagnisteo mi aveva preso la mano e me la stava accarezzando con dolcezza per consolarmi. Il suo tocco… Non faccio in tempo a pensare all’effetto che mi fa la sua mano sulla mia, che, tutto d’un tratto, mi prende il viso tra le mani e guardandomi intensamente negli occhi mi dice: <<Non perderti d'animo concentrati su una cosa alla volta, adesso è importante la coreografia? Allora concentrati solo su quella e pensa a quanto hai lavorato per arrivare fin qui, prendi la passione e l’amore che provi per questo lavoro e agisci. Tu sei tosta e ce la farai, non devi lasciarti prendere dallo sconforto per dei passaggi, capitano a tutti le giornate no.>>

Non so se sentirmi più sconvolta per l’emozione che sto provando sentendo le sue mani sul mio viso oppure per l’impedimento per la coreografia.

<<Mi sento così stupida.>> penso ad alta voce.

<<Perché?!? A tutti capita di demoralizzarsi, l'importante è non abbattersi troppo e ritrovare la forza di combattere!>>

<<Hai ragione, basta fare la depressa, adesso vado giù e proverò e riproverò i passaggi fino a quando non saranno perfetti, a costo d'impiegarci tutta la notte. Grazie Mattia.>> Gli dico arrossendo.

<<Brava, ti voglio vedere sempre così grintosa.>> Conclude dandomi due baci sulle guance e liberando il mio viso dalle sue mani.

Ci voleva lui per ritrovare la grinta e la voglia di lottare ed è grazie a lui che mi ritrovo più carica di prima e motivata di nuovo in palestra. Certo, i problemi con Max rimangono, ma non posso parlarne con Mattia ovviamente, probabilmente non la prenderebbe bene.Però, non riesco a smettere di pensare alla sua mano che accarezzava la mia, in quel momento sentivo le farfalle nello stomaco... Devo smettere di pensarci!

Mentre sono concentrata su quello che sto facendo, sobbalzo per l’improvviso cigolio della porta. Roberta, senza dar peso alla mia perplessità irrompe: <<Come proseguono i tuoi allenamenti?>>

<<Dio santo Roby, mi hai spaventata! Buonasera anche a te… Che ci fai qui, è successo qualcosa?!?>> le domando titubante.

Solitamente avverte prima di venire a farmi visita. Sento farsi strada una sensazione negativa...

<<Isabel, ho bisogno di chiederti un grande favore, vedi, non so come dirtelo. Vorrei tanto che tu mi aiutassi...>> mi dice senza guardarmi in faccia, quasi come se temesse la mia reazione.

<<Dimmi pure, sai che per te farei qualsiasi cosa!>> Esclamo incuriosita

<<Mi aiuteresti a conquistare Mattia?>> Mi chiede velocemente e sempre più intimorita “in stile” adesso-o-mai-più.

Questa richiesta è come un fulmine a ciel sereno che mi attraversa e le dico la prima cosa che mi passa per la testa. <<Non so se posso aiutarti.>>

<<Sei gelosa forse?>> mi chiede Roby ritrovando sicurezza in se stessa e con tono sprezzante.

Certo che questa giornata sta andando di male in peggio!

Il sangue mi è gelato nelle vene, mi sento come un ladro sorpreso con le mani nel sacco. Senza rimuginarci troppo controbatto: <<Assolutamente no, cosa ti sei messa in testa? Mattia è solo un amico. È che entrando in confidenza con lui ho saputo che è molto impegnato con il suo lavoro e quindi non ha tempo per altro.>> Mi rendo conto che sto cercando di giustificarmi arrampicandomi sugli specchi e dicendo la prima cretinata che mi possa salvare.

<<È preso solo dal suo lavoro?!?>> mi chiede sarcasticamente sfoggiando un odioso sorrisetto malizioso.

<<Smettila, con questi giri di parole! Va bene ci proverò, però non prendertela con me se non succederà nulla fra di voi.>>

<<Almeno ci avremo provato!>> esclama guardandomi malissimo.

<<Sì giusto, hai perfettamente ragione, tentar non nuoce.>> le dico fingendo un mezzo sorriso.

<<Scusami se sono passata senza preavviso. Ho provato a chiamarti, ma, come al solito, ti sarai dimenticata di attivare la suoneria del telefono. Visto che ero da queste parti sono passata un attimo. È da giorni che non ci vediamo e comunque sarei venuta anche solo per un salutino.>>

<<Hai fatto bene, sai che mi fa sempre piacere vederti. Vuoi un tè, un caffè o una bibita fresca?>>

<<No grazie, devo scappare! La mia è una visita mordi e fuggi.>>

<<Ok, mi arrendo…>> dico, sollevando le mani in segno di resa.

<<Ti lascio tranquilla alle tue spaccate e giravolte. Non ti strapazzare troppo Isabel, hai il viso teso e stanco, sembri anche un tantino dimagrita, Riguardati!>> Mi dice abbracciandomi con affetto. Tempo di salutarla ed è andata via lasciandomi scombussolata e pensierosa.

Facendo ritorno a casa Roberta incontra Max e decide di parlargli a proposito della conversazione avuta poc’anzi con l’amica, dei suoi strani atteggiamenti e sui suoi presunti dubbi. Entrambi ipotizzano che ci sia la probabilità che Isabel si stia innamorando del bel Mattia.

È notte, ma non riesco a dormire, Max continua ad essere arrabbiato con me, Roby mi sta addosso e mi chiede favori impossibili, sono stanca, ho un sacco di cose importanti su cui devo concentrarmi e loro non mi danno tregua. Non si rendono conto che sono in una fase delicata? Sto per avere un crollo di nervi! Poi c’è Mattia, già, Mattia… In questo momento vorrei partire per un'altra galassia!

Non so cosa fare, a forza di pensare ho la testa che mi sta per esplodere.

Potessi andrei sulla cima di una montagna e urlerei con tutte le mie forze. Ha ragione Mattia, devo concentrarmi su una sola cosa alla volta. Adesso è importante l’accademia. Basta pensare alle stronzate di Max e Roby! Mi accoccolo sotto la coperta e finalmente le mie palpebre incominciano ad appesantirsi. Voglio solo dormire e non pensare più a niente e a nessuno!

V

Camminando spensierata verso casa, delle urla attirano la mia attenzione. Riconosco la voce di Mattia, guardo verso la direzione da cui provengono le grida e assisto ad una scena sgradevole. Davanti al portone c’è lui che litiga con due uomini dall'aria poco raccomandabile. Senza che nessuno se ne accorga mi fermo per capire cosa possano volere da lui; ma quando Mattia si accorge della mia presenza mi chiede utilizzando un fare aggressivo, di lasciarli soli. Questo suo atteggiamento mi ha preso alla sprovvista, prima d'ora non l’avevo mai sentito utilizzare un tale tono di voce e soprattutto con me. Non dico nulla e lo guardo in malo modo, anche se in realtà avrei avuto voglia di insultarlo pesantemente. Come si permette di rivolgersi a me in questo modo? Cosa gli ho fatto per essere trattata così? Sono furibonda ma allo stesso tempo preoccupata. Quei tizi fanno accapponare la pelle. Mi auguro che lui non lavori con certa gente o peggio ancora che li frequenti. Sicuramente non sarà così, non ce lo vedo ad andare in giro con quel tipo di persone. Chi sono? Cosa vorranno da lui?

La mia curiosità scalpita, ho una voglia matta di andare da lui e bombardarlo di domande, non lo faccio per non sembrare una ficcanaso e soprattutto non lo faccio per orgoglio. Poteva usare altri modi! Rimango tutto il pomeriggio in camera per studiare e per evitare di incontrarlo. Ma la mia preoccupazione ha la meglio sui miei propositi, in fin dei conti lui c’è sempre stato per me quando ne avevo bisogno. Mi armo di forza e coraggio e mi reco verso la sua camera. Adesso o mai più!

Nonostante mi tremino le gambe decido di bussare alla porta della stanza di Mattia.

<<Avanti>> dice con tono calmo.

<<Scusami se piombo qui da te, non voglio sembrarti invadente o inopportuna, ma volevo parlarti riguardo a quello che è successo oggi qui fuori.>> Mattia mi ascolta ma non mi rivolge lo sguardo.

<<Ti ricordi quando un po' di tempo fa io ero depressa e tu mi sei stato vicino? Bene, sono in debito con te; quindi se hai voglia di sfogarti o di distrarti, io ci sono.>>

<<Veramente, stavo per venire a cercarti per scusarmi con te. Mi sono reso conto di essere stato uno stronzo, ti ho trattata male gratuitamente. Scusami, ma ero molto nervoso a causa di quei due uomini che erano con me.>>

<<Hai voglia di parlarne un po’?>> gli chiedo speranzosa di poter far tornare il sorriso sul suo bellissimo viso, ma anche, per avere delle risposte.

<<Mi spiace Isabel, ma adesso non ho voglia di parlarne. Giuro che appena sarò più tranquillo lo farò. Tu sarai la prima a cui racconterò tutto.>>

Rimango spiazzata e delusa dal fatto che lui non voglia aprirsi con me. Annuisco per fargli capire che comprendo.

Finalmente alza i suoi stupendi occhi verso di me, prende la mia mano e mi tira verso di lui: <<Dai, siediti e dimmi come si evolvono i tuoi progetti per il futuro.>> Dice facendomi sedere di fianco a lui sul suo letto.

Dio santo stargli così vicino è una tortura. Allontano immediatamente i pensieri maliziosi dalla mente e respirando a fondo ricollego il cervello. Sono venuta qui perché ero io a volere delle risposte e invece lui cambia palesemente discorso per evitare che io possa fargli altre domande a cui lui non vuole rispondere. Penserà sicuramente che sono un’impicciona! Accetto la sua discrezione nel mantenere i suoi pensieri tutti per sé e gli rispondo: <<Tutto bene grazie!>>

<<E la tua amica Roberta come sta? E' da un po’ che non la vedo.>>

Perché me lo chiede? Mi rendo conto di essermi irrigidita e facendo finta di niente rispondo senza soffermarmi troppo: <<Sta bene, grazie. Sai, veramente dovrei chiederti qualcosa da parte sua. Sono giorni che me l’ha chiesto ma non ho mai avuto modo di farlo, vorrebbe sapere se volessi trascorrere un po' di tempo con lei. Potreste uscire insieme una sera; lei ci terrebbe davvero tanto.>>

Non so perché ma ho una fottuta paura della sua risposta. Il sangue mi sta ribollendo e vorrei non averglielo mai chiesto. Sono un emerita cretina! Preferirei sfracellarmi al suolo piuttosto che vedere Mattia con un’altra donna, figuriamoci con la mia migliore amica!

<<Roberta è molto carina, ma il mio cuore e i miei pensieri appartengono ad un'altra donna.>> Risponde Mattia abbassando lo sguardo verso il pavimento.

Improvvisamente ho un attacco di tachicardia. Non riesco nemmeno a guardarlo, voglio solo uscire da questa cazzo di stanza.

Roberta ha perfettamente ragione; mi sono innamorata di Mattia dal primo momento in cui l’ho visto. Dal preciso istante in cui lui è entrato nella mia vita sono rimasta incantata da lui e poi a mano a mano ho iniziato a provare qualcosa di più profondo. Il solo pensiero che lui possa essere legato ad un’altra donna mi fa male. Vorrei non essere mai entrata nella sua stanza. Cerco di tenere duro per non fare trapelare nulla. Senza guardarlo in faccia per evitare che si accorga del mio stato d’animo riesco a sillabare: <<Capisco, scusa per l’invadenza!>>

Per evitare di mostrargli la mia tristezza, trovo una scusa banale per poter uscire da questa infelice situazione: <<Perdonami ancora per avere invaso il tuo spazio, devo andare a dare una mano a mia madre per la cena.>>

<<Tranquilla, grazie Isabel per l’interessamento e ricordati che puoi venire qui a parlare con me ogni volta che vorrai!>>

<<Grazie.>> Sussurro.

Esco dalla porta, respiro a fondo e mi precipito in camera mia per soffrire in silenzio e lontana da sguardi indiscreti.

Non so da quante ore sono chiusa qui dentro a piangere, mi sento svuotata, non sono nemmeno scesa per cenare. Adesso che ho la consapevolezza di amare Mattia non so cosa fare, come farò a togliermelo dalla testa, non posso credere che lui ami un’altra. Chi sarà mai? Isabel quanto sei idiota, come potevi pensare anche solo per un istante che un ragazzo così potesse non avere qualcuno? Mi rendo conto che in realtà di lui non so niente. Com’è potuto succedere? Perché mi sono innamorata di lui? È così irraggiungibile, indecifrabile e con un umore altalenante. Da che pulpito, anche il mio umore ultimamente fa i capricci! Inizio a capire quale sia il motivo del mio malessere. In questi ultimi mesi non ho più punti fermi. Amo Max? Non lo so… Gli sono affezionata ma con lui non ho mai provato quello che sento quando guardo o penso a Mattia. Max è sempre stato mio amico, può essere davvero che io abbia accettato di stare con lui solo per sfinimento? All’inizio ero felice, almeno credo. Ci sentivamo spesso ma è anche vero che la maggior parte delle volte è sempre stato lui a fare i salti mortali per me. Mi piace fisicamente, ha un sorriso fantastico e in passato mi ha fatto sentire al sicuro tra le sue braccia. Mi sento una merda nei suoi confronti. Devo togliermi Mattia dalla testa! Torna sul pianeta terra Isabel, hai un uomo che ti ama e che per te farebbe qualsiasi cosa! Povero Max sto ferendo i suoi sentimenti. Da domani devo evitare Mattia e devo solo pensare a superare gli ultimi esami e realizzare il mio sogno.

VI

I miei genitori mi hanno organizzato una festa a sorpresa per aiutarmi a ritrovare un po' di serenità e per gratificarmi per gli sforzi degli ultimi mesi. Hanno Invitato tutti i miei amici, compreso Mattia.

Sono davvero sorpresa e felice. Per fortuna nell'ultimo periodo con Max va molto meglio, siamo tornati affiatati da fare invidia a chiunque, la classica coppia perfetta. Sto riuscendo a darmi una calmata e a mascherare i miei sentimenti per Mattia. Ho capito che non ci apparteniamo e che tra noi non accadrà mai niente. Non è giusto pensare o desiderare l’uomo di un'altra e soprattutto non è giusto ferire l’uomo che mi ama. Più mi guardo intorno e più mi rendo conto di quanto sia fortunata.

Sembrano divertirsi tutti e la festicciola organizzata dai miei sta svolgendo per il meglio, il cibo è fantastico, mia mamma ha fatto preparare i miei piatti preferiti e mi stanno sommergendo di affetto e regali.

<<Dai Isabel, apri i pacchettini>> Mi incalza Rossana distraendomi dai miei pensieri.

<<Sì, vieni, così li vedi anche tu!>> Le dico conoscendo la sua curiosità.

I ragazzi mi hanno regalato una tuta e le ragazze due completi intimi: uno è in pizzo nero e l’altro sempre in pizzo ma color cipria e con un perizoma così ridotto che indossandolo non lascerà niente all’immaginazione.

Un bigliettino attira la mia attenzione:

Vederti danzare mi emozionerà sempre, riesci a farmi assaporare la sensazione di libertà, ogni tuo movimento per me è poesia. Mattia

Leggendolo sono entrata per un attimo nel panico. Apro la scatola che accompagnava il bigliettino per vedere cosa contiene e con stupore ci trovo un Ipod.

Guardo Mattia e lui sorridendo mi dice: <<Questo è più comodo del cellulare per ascoltare la musica quando vai a correre.>>

<<Grazie>> gli dico accennando un timido sorriso.

Pazzesco, è un buon osservatore, penso che nessuno abbia mai fatto caso a cosa indosso e a che cosa uso per ascoltare la musica quando vado a correre.

Vengo distratta dal campanello, qualcuno sta suonando alla porta e mi domando chi possa essere. Ecco che la mia curiosità viene premiata: ci sono degli ospiti non graditi, i due brutti ceffi con cui Mattia litigò tempo fa davanti al portone.

Mattia si irrigidisce alla loro presenza, l'invita ad uscire accompagnandoli alla porta e va via con loro, abbandonando la festa senza salutare.

Sono molto preoccupata per lui, ho pensieri sempre più confusi e mi domando cos’abbia da nascondere e cosa possano volere da lui quelle brutte persone.

Non voglio far trapelare la mia preoccupazione e cerco di ridere e di farmi coinvolgere dall’allegria degli altri anche se vorrei solo poter rimanere sola con le mie riflessioni.

La festa sta volgendo al termine e di Mattia neppure l’ombra. Continuo a guardare la porta del salone sperando di vederlo rientrare e assicurarmi che stia bene. Sono preoccupata, vorrei poter chiedere a mia madre, magari lei sa qualcosa inerente al passato di Mattia. Poi ci ripenso: no, non è giusto, voglio che sia lui a raccontarmi tutto.

A mano a mano vanno via tutti, compreso Max, che spero non si sia reso conto della mia “non presenza”. Devo fare qualcosa per restare alzata il più possibile e attendere il ritorno di Mattia, ho bisogno di accertarmi che stia bene.

<<Isabel, dammi una mano a sistemare per favore.>> chiede mia madre distraendomi dalla confusione che ho in testa.

<<Sì mamma>>

<<Contenta per la sorpresa?>>

<<Molto, davvero, tu e papà siete stati fantastici. Grazie!>> dico abbracciandola forte.

<<C’è qualcosa che ti preoccupa tesoro mio?>> Chiede preoccupata.