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Danzando Verso La Felicità
Danzando Verso La Felicità
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Danzando Verso La Felicità

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<<No, solo stanchezza, sai tutte l’emozioni della giornata appena trascorsa.>>

<<Finisco da sola Isabel, vai a dormire.>> Dice facendosi andar bene la fugace risposta.

<<Ma no dai, anche tu sarai stanchissima, ti aiuto davvero molto volentieri!>> Per quanto voglia stare sola per potermi immergere nei miei pensieri, penso che aiutare mia madre mi possa aiutare per distrarmi e a fare passare il tempo. Chissà, magari nel frattempo potrebbe rientrare Mattia e voglio capire di che umore è, potrebbe avere bisogno di sfogarsi. Mattia, dove diavolo sei?

Sparecchiamo i tavoli, passiamo l’aspirapolvere, laviamo i piatti, li asciughiamo e sistemiamo la cucina. È trascorso un’infinità di tempo e ancora niente.

Rimango insieme a mia madre per chiacchierare un po’ e per farle vedere i regali che ho ricevuto e poi ci dirigiamo nelle nostre stanze.

Faccio la doccia e mi preparo per la notte. Sono sdraiata sul letto e non riesco a dormire, continuo a pensare a Mattia, dove possa essere e chi cavolo possano essere quegli esseri disgustosi. Mi domando perché lui non parli mai della sua famiglia, è una persona così chiusa... Ha l’umore sempre più altalenante, da che sorride si incupisce in men che non si dica. Non ci vuole una scienza per capire che quei due sono tipi poco raccomandabili, sono dei primitivi, hanno degli atteggiamenti ignobili e sicuramente ignorano l’esistenza del galateo. Sembrano usciti da qualche film mafioso. Solo al loro pensiero rabbrividisco!

Di dormire non se ne parla, rileggo il biglietto di Mattia e collego l’Ipod che mi ha regalato al portatile per caricare della musica.

Sento dei passi, Mattia! Scendo dal letto e mi precipito alla porta spalancandola.

<<Ciao!>> gli dico scrutandolo per cercare di capire di che umore possa essere e soprattutto per verificare che sia ancora tutto intero.

<<Scusami se rientrando ti ho svegliata.>> Dice con aria preoccupata.

<<Veramente non riuscivo a dormire…>>

<<Perdonami se me ne sono andato via in quel modo.>>

Non gli do il tempo di finire di parlare e gli chiedo: <<Stai bene?>>

<<Si, sono solo un po’ stanco e ho tanta voglia di andare a dormire.>>

Mi accorgo che fa di tutto per evitare di raccontarmi cosa gli è successo. Di colpo cambia umore e noto che mi scruta con gli occhi dalla testa ai piedi e sogghignando mi dice: <<Complimenti, bel pigiamino!>>

Mi guardo e mi rendo conto di avere indosso una misera sottoveste bianca in raso che copre ben poco. Arrossisco e cerco di filarmela il prima possibile.

<<Notte, Mattia>> riesco a dirgli nell’imbarazzo più assoluto.

<<Buona notte Isabel>> mi dice facendomi un occhiolino malizioso.

Praticamente scappo in camera mia vergognandomi a morte, mi ero dimenticata di quello che indossavo. Non uscirò mai più da questa stanza. Mi sto facendo un sacco di complessi. Oddio e se pensasse che l’abbia fatto apposta a mostrarmi così?!?

Cosa devo fare per aiutare Mattia, non capisco perché si ostini a non volersi sfogare con me, forse non mi trova all’altezza. Mi aveva promesso che appena avrebbe avuto voglia di parlarne con qualcuno io sarei stata la prima a cui si sarebbe rivolto, magari devo solo avere un po’ di pazienza. Mattia perché devi essere così taciturno?

“Tenera Isabel” Pensa tra sé Mattia, ancora divertito per l’espressione e l’imbarazzo che ha suscitato in lei e per un attimo non ha più pensato ai suoi problemi.

“Devo trovare una soluzione il prima possibile. Un giorno di questi le racconterò tutto, ho notato come si preoccupa per me, sono le tre del mattino e lei è sicuramente rimasta sveglia per aspettarmi. Oh Isabel… Se solo tutto fosse meno complicato!”

VII

Ho fatto bene ad andare a fare jogging così ho scaricato un po’ di tensione.

Il sole emana un calore insopportabile, siamo in autunno e oggi sembra d’essere in piena estate. Stagioni dove siete finite?!? Non vedo l’ora di arrivare a casa per potermi levare questa tuta impregnata di sudore, rinfrescarmi e indossare qualcosa di più leggero.

Due sagome davanti al cancello di casa attirano la mia attenzione. Che diamine ci fanno loro qui? Ci sono i due ben noti “signori” privi di buone maniere davanti al portone, sicuramente staranno aspettando Mattia.

<<Buongiorno signorina; si ricorda di noi?>> mi chiedono sarcasticamente. Che diavolo vogliono da me questi deficienti?

<<Si purtroppo! Siete quelli che ieri mi hanno rovinato la festa.>> Rispondo in tono seccato.

La loro presenza mi infastidisce e fa sparire il mio buonumore.

<<Perché dice così, che cosa le abbiamo fatto? Ah, forse abbiamo portato via l’invitato più importante!>> esclamano facendosi beffa di me, con un sorrisetto, che vorrei levargli magari armandomi di mazza da baseball e dandogliela sui denti.

Mi irrigidisco e inizia a salirmi il nervoso, alzando il tono della voce rispondo molto sgarbatamente: <<Come vi permettete ad andare a casa delle gente senza essere stati autorizzati o invitati? Dio che facce toste, tra l’altro non mi sembra di avervi mai dato il permesso di rivolgermi la parola. Inoltre siete anche pregati di non sostare davanti a casa mia!!!>> Questi due hanno il potere di tirare fuori la parte peggiore di me… Istigano alla violenza!

<<Mattia è un mio amico e chi fa girare le palle ai miei amici le fa girare anche a me! Non mi ispirate simpatia, non vi conosco e non voglio avere niente a che fare con voi e, possibilmente, state alla larga da questa casa. Gli appuntamenti dateveli altrove, questo non è un ritrovo per gentaglia come voi!>> faccio una pausa per prendere fiato <<Adesso se mi volete scusare, vorrei poter entrare in casa mia!>> esclamo urlando istericamente e al culmine della sopportazione.

Mentre cerco di aprire il portone il tizio più grosso si mette davanti per impedirmi di entrare in casa e con fare minaccioso mi dice: <<Oh! Ci scusi se non siamo alla sua altezza brutta mocciosa! Dica al suo amichetto di pensarci bene a quello che deve fare a meno che non voglia trovarsi delle brutte sorprese in futuro!>>

Nel frattempo si avvicina anche l’altro squallido soggetto che con aria minacciosa mi intima: <<Stia attenta al suo tono ragazza presuntuosa, altrimenti le facciamo passare un brutto quarto d’ora…>>

Nello stesso istante arriva Max il quale ha sentito ogni cosa e interviene immediatamente in mia difesa: <<Che cosa volete da lei? Lasciatela in pace e andate via.>>

<<Il suo amichetto lo sa, chiedetelo a lui! Noi togliamo il disturbo per adesso...>> Mentre continuano con le loro stronzate si allontanano ridacchiando. Mettono i brividi.

Max mi fissa con aria furiosa e mi sbraita contro: <<Cosa diavolo ti passa per la testa? Ti rendi conto che razza di elementi sono quei due personaggi? Mi dici cosa cazzo stai combinando?!? Non sei mai stata favorevole alle liti e poi battibecchi con due delinquenti. E se non ci fossi stato io?!?>>


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