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Dopo La Caduta
Dopo La Caduta
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Dopo La Caduta

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Sbatté la mano sulla ringhiera. Sapeva perfettamente perché. Avrebbe voluto poter dimenticare tutto e ricominciare da capo con Lash e Naomi. Ma non poteva.

Lottando contro i suoi ricordi su Naomi, strinse la ringhiera con tale forza da farsi diventare le nocche bianche. Era stato più facile prima, quando il suo unico scopo era portare a termine una missione. Adesso invece doveva lottare per togliersi dalla testa le sensazioni che aveva provato quando l’aveva vista per la prima volta, con i capelli lunghi neri che le cascavano in avanti incorniciandole il bel viso mentre stava china su Deborah in punto di morte. Era stato come se un fulmine l’avesse colpito in pieno petto ed avesse rimesso in moto un cuore che non sapeva si fosse mai fermato. Era riuscito ad allontanarsi e a focalizzarsi sul compito da svolgere solo quando era arrivato Lash, che si era sentito chiaramente minacciato dal modo in cui lui aveva guardato Naomi. Da quel momento, aveva tenuto a distanza sentimenti che aumentavano, sentimenti di cui non immaginava l’origine finché Raphael non gliene aveva parlato—era suo figlio, e tanto tempo prima era stato fidanzato con Naomi.

“Sei pronto?”

Jeremy si girò di scatto al suono della voce. “Gabrielle. Pensavo di essere solo.”

Lei uscì dall’ombra. Una brezza leggera spostava onde bionde intorno ad un viso severo. “Sei stato in isolamento per settimane. Ti sei preparato per la nuova missione?”

Jeremy fu sorpreso dal suo tono. Se l’era sognato che proprio Gabrielle poche settimane prima gli aveva suggerito di andarsene per mettere un po’ di spazio fra lui e Lash dopo quello che era successo? Era sembrata così gentile e paziente.

Guardò nuovamente verso la montagna e si chiese se Lash fosse ancora arrabbiato con lui e, sebbene non volesse farlo, pensò a Naomi. “Non può essere assegnata a Lash? È più adatto.”

“Michael ha insistito che fossi tu a supervisionare questo incarico. Inoltre, hai il tuo personale compito da svolgere sulla Terra.” La sua voce era determinata mentre lo osservava con cautela. Doveva aver notato qualcosa sul suo viso perché i suoi lineamenti si rilassarono. Era lo stesso sguardo che gli aveva rivolto dopo la sua lite con Lash. “Il tempo trascorso lontano non ti ha aiutato a prepararti?”

“Gabrielle, non puoi fare un’eccezione? Ho sempre fatto il mio dovere, e non ho mai messo in discussione te o Michael per gli incarichi che mi avete assegnato. . . neanche quando mi avete chiesto di colpire il mio migliore amico.”

“È a causa del tuo fedele servizio durante tutti questi anni che sei cresciuto di rango fino a diventare un arcangelo” gli fece notare Gabrielle. “Lo sai che questo ruolo comporta maggiori responsabilità. Se Lash fosse stato obbediente come te . . . beh, lasciamo perdere. Lui è senza speranza.”

“Perché lo odi?”

Gabrielle inarcò un sopracciglio. “Sto semplicemente illustrando la realtà dei fatti. I suoi comportamenti passati non l’hanno dimostrato?”

Jeremy scosse la testa. Non riusciva a capire l’animosità di Gabrielle nei confronti di Lash. Aveva pensato che una volta che Lash avesse mostrato finalmente il suo valore sarebbe stata più indulgente con lui. Ma era tornato per trovarla esattamente identica a quando se n’era andato.

“Se ti preoccupi per Lash, ti assicuro che non ci sarà alcuna interferenza da parte sua. Me ne occuperò io.”

“Preoccupato. Puoi dirlo forte. Quando scoprirà che sono proprio io ad essere il partner dell’amore della sua vita nel suo primo incarico, diavolo—”

Gabrielle gli lanciò un’occhiataccia per la sua scelta delle parole.

“Uh, voglio dire”—si schiarì la voce—“lo sai, non è l’angelo più ragionevole. E quando ci siamo separati dopo la nostra lite abbiamo lasciato un po’ di cose in sospeso.”

“All’epoca avevo suggerito che ti prendessi del tempo per dare modo a te, e speravo anche a Lash, di riflettere su tutto ciò che è emerso.” Gabrielle guardò verso la montagna e poi di nuovo verso Jeremy. “E magari di risolvere i sentimenti che possono ancora. . . indugiare.”

Jeremy deglutì nervosamente al suo sottinteso. “Non sono certo di capire cosa intendi.”

Lei rispose con voce molto bassa e dolce. “Sei al corrente, vero, di avere un’ottima reputazione come giocatore di poker? Le tue capacità potrebbero esserti utili in questo caso, non credi?”

Lui aggrottò la fronte. “Non capisco.”

Gabrielle sospirò. “Sebbene io detesti quel gioco, sono molto abile nel mantenere quella che viene chiamata una faccia da poker. Credo di poter affermare di aver avuto molto successo in questo.”

Il suo viso si modificò come se si fosse tolta una maschera, e una donna dolce e vulnerabile subentrò a quella dall’atteggiamento duro per cui Gabrielle era nota. “Tu provi dei sentimenti per quella ragazza. Era palese quando ti trovavi al suo capezzale, in attesa che si risvegliasse. In effetti, ti si leggeva chiaramente in faccia la prima volta che l’hai vista quando ti sei dovuto occupare di Deborah e Nathan.”

“Mi hai visto?”

“Sì” rispose con voce dolce.

“Perché? Perché mi stavi osservando?”

“Perché sapevo quello che provavi per lei tanto tempo fa quando avrebbe dovuto diventare tua moglie. E so che i sentimenti non spariscono—anche quando i ricordi vengono cancellati.”

Jeremy fece un passo avanti e le prese un braccio con forza. “Cosa sai? Dimmelo.” Doveva saperne di più. Magari se avesse scoperto cosa era successo nel suo passato, avrebbe potuto liberarsi dei sentimenti che continuavano a crescergli dentro.

Lei fece una smorfia e guardò la sua mano.

“Scusa.” Fece cadere la mano. Stava andando troppo oltre. Doveva riprendere il controllo.

“Non sta a me raccontare questa storia.” Si strofinò il braccio dove l’aveva afferrata. “È qualcosa che Raphael vuole condividere con te, Lash e Naomi. È con Michael in questo preciso momento, e gli sta chiedendo il permesso di rivelarvi parte del vostro passato.”

“Avremo indietro i nostri ricordi?”

“Ne dubito. Sono sicura che Raphael vi abbia già detto che la soppressione dei vostri ricordi fa parte della sua punizione.”

Jeremy annuì. Mentre era a fianco di Naomi aspettando che si riprendesse, Raphael gli aveva spiegato perché lui e Lash non potevano ricordare il proprio passato. “Sembra un tempo un po’ troppo lungo per una punizione.”

“Non sta a te decidere la giusta durata di una punizione” lo sgridò. “Ma sono d’accordo. Credo che il perdurare di questa situazione sia legato a ciò che sta accadendo adesso, incluso il tuo attuale incarico. Ciò che ha fatto Raphael ha avuto conseguenze non solo per te, Lash e Naomi, ma anche per. . .” fece una pausa mentre Jeremy la guardava con il fiato sospeso.

“Beh, ora me ne devo andare. Volevo solo informarti che il tuo incarico comincerà presto e volevo darti il tempo di prepararti.”

Jeremy espirò, deluso. Gabrielle non gli avrebbe detto niente. A parte questo, doveva comunque trovare il modo di liberarsi in qualche maniera da questa missione se voleva che le cose con Lash si risolvessero prima o poi.

“Esiste un qualche modo in cui io possa appellarmi contro questo incarico? Magari potrei parlare con Michael?”

“Potresti, ma lo faresti arrabbiare ancora di più. Gli ho già parlato da parte tua. Come pensi di aver ottenuto il permesso di andartene e rimanere isolato da tutti?”

“Sei stata tu?”

“Sì. Perché sei così sorpreso? Ogni tanto anch’io faccio qualcosa di carino” disse con un luccichio negli occhi verdi.

Lui sbatté gli occhi, sconvolto. Sembrava proprio che lei stesse scherzando.

“Michael voleva che tu ti occupassi dell’istruzione di Naomi e che fossi il suo partner nel primo incarico. Io l’ho convinto ad assegnare a me la parte dell’addestramento.”

“Gabrielle, non so come ringraziarti.” Se solo fosse stata altrettanto carina con Lash, la vita sarebbe stata diversa per suo fratello. Sebbene Lash non lo avrebbe mai ammesso, tutto ciò che voleva da lei era rispetto.

“Eccoti qui. Ti stavo cercando, Jeremiel.” Raphael lo stava chiamando dalla direzione dei giardini. Una replica più anziana di Jeremy li raggiunse con un largo sorriso stampato sulla faccia. “Bentornato, figlio mio.”

Jeremy deglutì nel sentire queste parole. Aveva sempre considerato Raphael come un padre. Sebbene lui avesse sempre prestato maggiori attenzioni a Lash, Raphael era riuscito a passare del tempo anche con lui.

“Visto il sorriso sul tuo viso, deduco che il tuo incontro con Michael sia andato bene” disse Gabrielle.

“Sì, è vero. Concorda sul fatto che farebbe bene a tutti noi condividere qualche informazione sul nostro passato nella speranza di rafforzare i nostri legami e guarire le ferite.” Raphael si girò verso Jeremy e gli diede una pacca sulla spalla. “Vieni, Jeremiel. Abbiamo molto da condividere con tuo fratello.”

Nell’attimo prima di girarsi Jeremy vide che Gabrielle guardava Raphael con tale desiderio che rimase di stucco. Lei strinse gli occhi verdi e il suo viso tornò quella della vecchia Gabrielle e Jeremy si chiese se si fosse immaginato tutto.

Lei guardò la montagna e poi di nuovo lui, rivolgendogli un sorriso sottile. “Ricordati ciò che ti ho detto, Jeremy. Gioca la tua partita a poker.”

3

Naomi mise i piatti nel lavandino e cominciò a pulire freneticamente la cucina, cercando di cancellare dalla mente l’immagine di Uri in punto di morte. Non voleva pensare alla possibilità di perdere Lash in quel modo.

“Cosa stai facendo?” chiese Lash, in piedi dietro di lei, passandole un dito lungo il collo.

“Sto pulendo.” Mise i fagioli in un contenitore e le carte della tombola in una scatola.

“Parlavo sul serio prima.” Prese la scatola dalle sue mani e la rimise sul tavolo.

I suoi occhi ardenti color nocciola si allacciarono ai suoi e si spostarono lentamente verso la sua bocca. Passò il pollice con dolcezza sul suo labbro e rimase fermo a guardarlo, incantato.

Il respiro di Naomi accelerò, e inalare il suo profumo delizioso le fece dimenticare Uri, Rachel, l’Inferno, e la morte. “Dicevi?”

Lash si avvicinò, le labbra a un millimetro dalle sue, e sfiorandola le disse: “Lo sai.”

Sollevò la testa e fece una smorfia sexy che non mancava mai di farle ribollire il corpo. Le sue lunghe dita le passarono fra i capelli. Lash prese una ciocca, la avvicinò al naso, e inalò. Il suo petto vibrò di piacere, facendo tremare le gambe a Naomi.

Con gentilezza le spostò i capelli sull’altra spalla, mantenendo lo sguardo legato al suo. Circondò il suo collo con le dita e la avvicinò a sé.

Lei tremò al contatto della lingua di Lash, calda e umida, con il suo orecchio. Si lasciò sfuggire un gemito.

“Ti sto distraendo?” La sua voce era profonda e sensuale.

“N-no.” Sussultò sentendo le labbra bollenti che dal collo si dirigevano verso il basso. “Hai parlato di qualche tipo di attività?”

Lash le prese una mano e se la mise sul petto. Naomi poteva sentire il calore ustionante del suo corpo muscoloso sotto la maglietta. “Mm-hmm.” Il suo petto vibrò di nuovo, facendole sentire un formicolio alle dita.

Premendo la mano sulla sua, le disse con occhi scintillanti e scherzosi. “Ti piace il nuovo Lash migliorato?”

Le guidò la mano giù per il petto, e lei si deliziò nel sentire i suoi muscoli tesi. “Certo” disse sospirando mentre passava le dita fra i suoi addominali. “Più di quanto tu sappia.”

“Dimostramelo.” La sua voce era roca per il desiderio.

Attorcigliando le dita nei suoi capelli soffici, lo prese e lo avvicinò a sé. Le sue labbra frenetiche, calde e umide, si scontrarono con quelle di Naomi e le divorarono la bocca; il suo mento la graffiava con ogni affondo della sua lingua, lasciandole la pelle arrossata e infiammata.

Naomi gli afferrò la maglietta per toglierla, desiderando disperatamente sentire la sua pelle e il calore del suo petto contro di sé. Si staccarono per un momento, mentre i vestiti venivano buttati per terra. Poi Lash la prese in braccio e lei allacciò le gambe intorno alla sua vita.

Sentì la parete fresca dietro di sé quando Lash le si premette contro. Gemette alla durezza del suo tocco e pulsò di desiderio, sentendo il bisogno di lui. Avrebbe potuto ripetere questo migliaia di volte, e non sarebbero state abbastanza.

Gli graffiò la schiena mentre lui scendeva con le labbra lungo il collo fino al suo seno abbondante. Buttò la testa all’indietro, gemendo e stringendo le gambe. Lash gemette a sua volta.

Naomi passò la lingua sulla sua mascella squadrata, godendo della ruvidità delle guance non rasate. Lui gemette ancora, e lei sussultò quando lui si fece incredibilmente più duro sotto di lei.

Prima che se ne rendesse conto, Lash corse fuori dalla cucina verso la camera da letto, tenendola sempre stretta, facendo rovesciare a terra tavolo e sedie.

Quando la lasciò andare, lei si sentì cadere in una nuvola di morbidezza. Lash era sopra di lei, gli occhi scintillanti di passione. “Sei così bella.”

Lentamente, si sdraiò al suo fianco, passandole le dita sulle labbra, lungo il collo e intorno al seno. Lei gemette al suo tocco leggerissimo.

“Vieni qui.” Lo attirò a sé.

Il suo corpo duro come una roccia le si premette addosso mentre la baciava appassionatamente.

“Naomi, mia Naomi” mormorò mentre le succhiava il collo, assaporandola. “Ti amo.”

Il suo cuore scoppiava di amore per lui. Non si sarebbe mai stancata di sentire queste parole.

“Sei mia. Per sempre” sussurrò lui.

Naomi provò un improvviso senso di preoccupazione mentre queste parole le riecheggiavano nella mente. Vide un’immagine del viso di Rachel sconvolto dalla disperazione.

“Aspetta, Lash” disse, sedendosi sul letto. “Mi è venuto in mente qualcosa.”

“Sistemerò il casino in cucina più tardi.” La strinse nuovamente a sé e le disse, in mezzo ai baci: “Meno pensieri, più azioni.”

Lei si sedette nuovamente. C’era qualcosa che non andava. Ma cosa? Non aveva mai provato questa strana sensazione. Perché adesso? “C’è qualcosa che non va.”

Lash gemette e si girò sulla schiena. “Cosa può non andare? Siamo da soli, siamo insieme.”

“Non è questo.”

“E allora cos’è?”

“Dovremmo stare insieme?”

Lash si alzò di scatto, mostrando sul viso il terrore che provava. “Stai avendo dei ripensamenti su di noi?”

“No, no! Assolutamente no.” Si sentì immediatamente in colpa per averglielo fatto pensare. “Non intendevo questo. Tu sei l’unico per me. Non potrei mai vivere senza di te.” Si abbassò e lo baciò profondamente.

Lui sospirò di sollievo. “E allora cosa c’è che non va?”

“Volevo dire. Dovremmo fare, voglio dire, questo?” Naomi indicò il suo corpo nudo, gloriosamente nudo.

Lash la strinse a sé e le stuzzicò il collo. “Mmm. Senza dubbio.”

Naomi tremò mentre le mani di Lash le massaggiavano il seno. Ricadde sul letto. Sì, era giusto. Sentiva che era giusto. Cosa le era venuto in mente?

Gli accarezzò il petto con la mano. Era una sensazione magnifica.

“Dio, Naomi. Ti voglio così tanto.”

Dio!

“Aspetta, Lash” disse ansimando, cercando di riprendere fiato. Lentamente, le tornarono alla mente i lunghi pomeriggi passati al catechismo e riaffiorarono le prediche di Welita sulla castità. “Intendo dire, dovremmo stare insieme in questo modo, visto che non siamo sposati?”

Lui si spostò e la guardò sconvolto. “Sposati?”

Naomi si morse il labbro, non sapendo come affrontare l’argomento. Non è che lei fosse una puritana o qualcosa del genere. Lash non era il suo primo uomo. Fare sesso prima del matrimonio non l’aveva mai preoccupata, malgrado le prediche di Welita e di suo padre sull’importanza di rimanere casta. Ma le cose erano diverse adesso. Era un arcangelo. Non doveva essere un modello di comportamento o qualcosa del genere?