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Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
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Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security

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“Parto subito.”

“Grazie Nicholas. A presto.”

Nicholas riappese il telefono e si alzò. Aprì l’ultimo cassetto della sua scrivania e ne estrasse un revolver .357 Taurus, controllò che fosse carico e lo mise nella fondina.

“Successo qualcosa, signore?” chiese Cindi.

“Sì, Cindi. Qualcosa di urgente presso la sede della Justice Security, ed è coinvolta anche l’FBI. Se le serve qualcosa può raggiungermi lì…o al cellulare.” Si fermò sulla porta e si girò. “Uhm…resti fino all’una circa e poi chiuda pure e se ne vada. Da quanto mi ha detto, non credo tornerò oggi.”

“Sì signore.”

“Ci vediamo domani mattina, Cindi. Grazie.” Lasciò l’ufficio.

Cindi fece un’espressione estremamente preoccupata.

MADELINE, SEI CON ME? pensò Nicholas.

Sto tenendo d’occhio Karen con la scuola adesso, papà.

Puoi venire?

Certo!

“Ciao, papà!” disse Madeline, apparsa improvvisamente a fianco di Nicholas, adeguandosi al suo passo svelto.

“Ciao tesorino,” disse Nicholas. “Credo che avrò bisogno che tu stia con me oggi…sono appena stato chiamato dalla Justice Security, e non so il perché. Marcus, però, ha detto loro di chiamarmi e quindi deve essere qualcosa che ha a che fare con i bambini. Mi sentirò più tranquillo se starai con me.” Guardò di lato ma Madeline non c’era più. Aveva smesso di camminare e si era fermata pochi passi dietro di lui.

Madeline aveva un’espressione sognante e distante sul suo volto, venata di paura.

“Madeline? Cosa c’è che non va, tesorino?” Nicholas tornò indietro da Madeline, e le prese la mano…ma la sua mano passò attraverso la sua. Non si era fisicamente materializzata con lui, perciò Nicholas era l’unica persona che poteva vederla.

Come se stesse recitando a memoria, Madeline disse, “Quando ti è offerto si deve prenderlo.”

Nicholas, confuso, disse, “Offerto cosa, Madeline?”

“Quando ti è offerto si deve prenderlo.”

“Madeline!” disse Nicholas bruscamente.

Madeline fece un salto, confusa. Guardò suo padre, il suo volto stravolto dalla paura “Oh, papà, sono così spaventata! Credo sia la cosa per cui ci preoccupavamo!”

Nicholas si inginocchiò per guardare negli occhi sua figlia. “Di cosa stai parlando, tesorino?”

“Mi è stato detto che qualcosa di grande stava arrivando…qualcosa di veramente grande. E mi è stato detto che tu ci saresti stato proprio in mezzo e che potevi non superarlo. Mi è stato detto anche che…” Madeline non terminò la frase.

Nicholas disse, “Che altro, Madeline?”

“Papà, anche io posso non sopravvivere a questa grossa cosa.”

Nicholas guardò gli occhi spaventati di sua figlia. “Tesoro, sei sicura che sia questa la cosa grande?”

Madeline si guardò le mani. “No, papà. Non mi direbbero quando starebbe per accadere.” Alzò lo sguardo verso suo padre. “Ma, papà, la Justice Security non ti chiamerebbe se non ci fosse qualcosa di grande! Sono così spaventata!”

Dentro di sé, Nicholas rabbrividì. Poteva capire perdere la vita durante un caso…ma come si poteva minacciare un angelo?

Esternamente fece un sorriso rassicurante verso sua figlia. “Madeline, le possibilità che questa sia ‘la cosa grossa’ sono probabilmente piuttosto ridotte.”

“Ma sei mai stato chiamato prima per aiutare la Justice Security?”

Nicholas scosse la testa. “No, mai. Mi hanno passato dei casi, e io ne ho passati a loro…ed entrambi facciamo riferimento a Marcus Moore.”

“Allora questa è una cosa grossa, papà…no?”

“Sì, credo di sì, tesorino. Ma comunque può sempre non essere quello di cui hai così paura.”

“Oh, papà, spero di no.”

Nicholas si alzò e guardò in basso verso sua figlia. “E anche se è la ‘cosa grande’, sai come la penso. Se muoio facendo delle cose buone, allora ne vale la pena.”

“Sì, papà.”

Sorridendo, disse, “Allora…siamo pronti ad andare?”

Madeline fece un profondo sospiro. “Se lo dici tu, papà.”

“Questa è la mia bambina!”

Capitolo 4

Quando Nicholas arrivò alla sede della Justice Security, parcheggiò la sua auto in un posto libero dall’altra parte della strada. Attraversò la strada ed entrò nell’edificio.

Una guardia in uniforme vestito accuratamente era dietro la scrivania della reception e stava parlando con un altro uomo in uniforme. Nicholas aveva incontrato Tony Armstrong due volte in precedenza e aveva sentito delle sue prodezze durante l’incidente al night club Wham!.

Tony sorrise e fece un cenno con la testa a Nicholas, poi terminò quello che stava dicendo alla seconda guardia. L’atra guardia disse, “Sì, signore!”, poi si precipitò a fare quello che Tony aveva ordinato.

Tony porse la mano a Nicholas. “Salve signor Turner! È un piacere vederla di nuovo!”

Nicholas strinse la mano di Tony mentre rispondeva. “Anche per me è un piacere vederla di nuovo, Tony. Ed è ‘Nicholas’, per favore. Il signor Turner era mio papà.”

“Certo, Nicholas,” rispose Tony. “La stanno aspettando di sopra. Vuole seguirmi, per favore?”

I due uomini si diressero verso gli ascensori, e Tony premette il pulsante per salire.

“Tony, può dirmi qualcosa sul motivo per cui sono stato chiamato qui?” chiese Nicholas.

Tony annuì. “Potrei, Nicholas, ma glielo direbbero di nuovo su al quarto piano.”

“Certo, ha ragione,” disse Nicholas.

Salirono in silenzio.

Quando l’ascensore si aprì, Tony fece strada.

Turk era seduto dietro alla scrivania davanti agli ascensori, una mano sulla pistola semiautomatica che era dentro a una fondina sotto la scrivania. Tony sapeva che la pistola era lì, ma Nicholas no.

La mano di Turk rimase sulla pistola fino a quando Tony parlò.

“Turk Wendell, vorrei presentarti Nicholas Turner,” disse Tony.


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