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Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
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Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security

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“Okay, amico, puoi metterlo giù.”

Snickers sospirò mentre abbassava la cornice e la appoggiava contro il muro. “Ti sta andando, sai, abbastanza bene da quando hai, lo sai, sistemato quel poliziotto, Parker, no?”

Nicholas annuì. “Già, gli affari sono aumentati.” Alzò le spalle. “Credo di averne persi alcuni perché non sono stato molto spesso in ufficio ultimamente. Tutte le scartoffie si sono accumulate perché non ho il tempo di seguirle come dovrei. È dura fare tutto da solo.”

“Non può, voglio dire, non può la tua nuova moglie aiutarti in qualche modo?”

“Vorrei potesse, ma anche le richieste delle sue opere sono raddoppiate dopo il caso Parker. Tutta la storia del rapimento di Karen, la soluzione del caso con il tuo aiuto, i nostri lavori, e il nostro matrimonio sono arrivate tutte assieme per sconvolgerci le vite. Per non parlare dell’aiuto di Madeline…mi domando quanto di tutto questo dipenda da lei.

Snickers porse a Nicholas un chiodo e un martello. “Magari hai bisogno, sai, di una di quelle segretarie o di qualcuno del genere, no?”

Nicholas diede una martellata per mettere il chiodo nella posizione giusta. “Ci ho pensato e ora posso permettermene una…magari part time e pochi giorni a settimana…”. Appese il quadro al chiodo, lo raddrizzò, poi fece un passo indietro per ammirarlo. “Solo che non sono sicuro di riuscire a trovare qualcuno abbastanza affidabile per fare il lavoro, ma che sia anche flessibile a sufficienza per fare il lavoro part-time. Qualcuno che non dia di matto se porto qui un ragazzo chiuso in galera o devo sparare a qualche povero idiota che si rifiuta di pagare gli alimenti e arriva a far casino.”

“Parlando, sai, di lavoro,” disse Snickers, “Cosa, sai, stai facendo ora?”

Nicholas sorrise. “Che tu ci creda o no, vecchio mio, ne ho appena finito uno e non ne ho un altro immediatamente in vista. Per ora, almeno. Perché?”

Snickers alzò le spalle. “Non sono, sai, ancora sicuro. Dammi, sai, un paio di giorni e potrei, sai, potrei portarti del lavoro, sai, del tuo genere.”

Nicholas ne fu commosso. Snickers era uno dei suoi informatori migliori e più affidabili. Aveva conosciuto Snickers nel corso dei suoi primi anni da poliziotto. Come agente di pattuglia, Nicholas aveva arrestato Snickers per furto in un negozio di liquori. Snickers immediatamente aveva cominciato a offrirgli informazioni su qualunque cosa Nicholas avesse voluto sapere, purché Nicholas non lo avesse mandato in prigione. Nicholas aveva fatto una contro offerta: se le informazioni si fossero rivelate accurate avrebbe fatto cadere le accuse.

Le informazioni erano accurate e Nicholas era stato di parola. Il loro rapporto di collaborazione era cresciuto col tempo, e le informazioni date da Snickers erano direttamente responsabili per la promozione di Nicholas a Detective. Come ricompensa, Nicholas aveva pagato a Snickers una buona clinica di riabilitazione per ripulirsi.

Un Snickers molto riconoscente teneva ancora i contatti con i suoi collegamenti, ma era rimasto pulito. Aveva un gran talento per i computer, e aveva un posto come programmatore. Era un uomo piccolo, con l’aspetto di un topo e aveva ancora tutti i tic nervosi che aveva sviluppato da tossico. Passava la maggior parte delle serate al McFeely’s, un bar a Hollow. Il McFeely’s, più noto come il “McFeelme’s”, era un posto duro che serviva drink forti per uomini ancora più duri, e aveva la reputazione di essere in grado di fornire quasi tutto quello che una persona potesse cercare.

Madeline gli aveva detto che Snickers lo adorava, e lo vedeva come un fratello maggiore. E voleva incontrare Snickers. Visto che Madeline era quello che era, questo gli diceva chiaramente molto su Snickers.

“Bene, apprezzo sempre nuovi lavori,” rispose Nicholas. “Credo che tu non possa darmi ancora un’idea, vero?”

“No…sai, devo convincere, sai, questo tizio che tu sei, sai, giusto.”

“Giusto?”

Snickers ridacchiò. “Nicky, sai cosa voglio dire! Devo essere sicuro che lui creda che tu non, sai, lo consegnerai…o lo tratterai, sai, di merda perché è un ex-carcerato, capisci?”

Nicholas sorrise al suo amico. “Ricevuto, Snick.”

“Voglio dire, lo sai, che solo perché tu sei, lo sai, a detective, devo convincerlo che tu non sei, lo sai, quel tipo di detective.”

“Quel ‘tipo’ of detective?”

“Lo sai, Nicky! Voglio dire, sai, che lo tieni privato!”

“Beh, faccio del mio meglio per tenerlo privato. Anche Meredith dice che lo faccio.”

Snickers sogghignò. “Ah, ah, divertente. Non, sai, so delle tue parti intime, ma tu sei un privato!”

Entrambi persero il controllo per il loro umorismo infantile, e cominciarono a ridere rumorosamente.

PIÙ TARDI, DOPO CHE ebbero finito di appendere i quadri, chiusero a chiave la porta dell’ufficio e si diressero verso la stanza nel resto che in precedenza era stata l’abitazione del detective privato.

“Quindi, ehm…come va, sai, il tuo nuovo matrimonio? Tutto, sai, bene, Nicky?” chiese Snickers.

Nicholas annuì. “Alla grande, Snick. Anche tu dovresti trovarti una bella ragazza…niente è meglio di tornare a casa dalle persone che ti amano.”

Snickers scosse leggermente la testa facendo uno strano sorriso. “Non, eh, sai, non credo, Nicky, sai? Nessuna ragazza, sai, mi guarda e dice, sai, quello è colui con cui voglio, sai, passare la mia vita. Non è. Sai, così che succede.”

Si sentì bussare alla porta esterna dell’ufficio. I due uomini si guardarono tra loro, sorpresi. Erano le 17 e 30 e, ufficialmente, l’ufficio era chiuso.

Nicholas fece una smorfia. “Ah, perché no? Potrebbe essere un cliente, Snickers.”

“Ti dispiace se, sai, esco, sai, dall’entrata di servizio?” chiese Snickers. “Vado, sai, giù da McFeelme’s.”

“Certo amico, ci becchiamo dopo. Resta lontano dai guai.”

Snickers sgattaiolò dall’entrata di servizio mentre si sentiva di nuovo bussare alla porta dell’ufficio.

“Arrivo!” disse Nicholas.

Nicholas andò verso la porta e girò la chiave. Quando l’aprì, c’era una donna in piedi davanti a lui.

La donna sembrava avere poco più di quarant’anni, capelli marroni con qualche ciocca grigia, lunghi fino alle spalle. Bella figura, decisamente di mezza età. Alta circa un metro e sessanta, un bel vestito blu pastello lungo appena sotto il ginocchio con una sobria collana di perle e un paio di orecchini sempre di perla.

“Posso aiutarla?” chiese Nicholas.

La donna sorrise. “Salve, signor Turner.” Le porse la mano e Nicholas la strinse. Aveva una stretta forte ma non esagerata. “Mi chiamo Cindi Moore. Speravo di parlare con lei per un possibile lavoro part time di segretaria e gestione della contabilità.”

Nicholas ne fu stupito. L’unica persona con cui aveva parlato dell’idea di una persona a part-time era Snickers, ed era accaduto solo pochi minuti prima. Perciò, a meno che Madeline non fosse stata di nuovo dentro la sua testa, questa sua idea particolare aveva ricevuto risposta da una fonte molto più alta. Oppure era una grossa coincidenza.

Nicholas sorrise alla donna. “Prego si accomodi signora Moore.”

Cindi restituì il sorriso. “Grazie, signor Turner.” Entrò nell’ufficio.

Nicholas chiuse la porta e le indicò la scrivania. “Si sieda per favore.”

Cindi si sedette sulla sedia dei clienti. Nicholas si sistemò dietro alla scrivania.

“Bene, signora Moore, cosa la porta da me?”

Cindi sorrise. Bel sorriso, pensò Nicholas. “È una storia molto breve, signor Turner. Sembra che debba trovarmi un lavoro, solo che…son finita in città.”

“La cosa sembra interessante, ma perché io?”

“Ho sentito parlare molto di lei ultimamente, signor Turner, sui giornali e in tv. Ho la sensazione che i suoi affari potrebbero essere aumentati così tanto da giustificare il fatto di assumere qualcuno che si occupi dell’ufficio per lei, perciò sono venuta a vedere. Mi piacciono i bambini e mi rendo conto che non è sempre divertente fare quello che fa. Sono in grado di fare la segretaria, di compilare relazioni, ho conoscenze di contabilità, non perdo la testa in caso di emergenze e un lavoro part time sarebbe perfetto per me in questo momento.”

Ciao, papà! Disse Madeline dentro la sua testa.

Ciao, tesorino!

Meredith dice che la cena è quasi pronta.

Arrivo tra poco, tesoro.

Glielo dirò. Ti voglio bene!

Anche io ti voglio bene!

“Signor Turner?”

Nicholas scosse la testa e sorrise. “Mi scusi, signora Moore. Mi son distratto.”

Cindi sorrise. “Capisco.”

“Che ne direbbe di lunedì, giovedì e venerdì?” Nicholas disse gli orari e una generosa paga oraria.

“Va bene, signor Turner. Accetto il lavoro.”

“Ottimo! Ma deve chiamarmi Nicholas, e dovrò controllare le sue referenze.”

“Solo se mi chiama Cindi, e le porterò tutte le referenze di cui ha bisogno per i suoi controlli. Quando vorrebbe iniziare?”

“Domani le andrebbe bene?”

Cindi sorrise di nuovo. “Certo.”

Si alzarono entrambi e Nicholas strinse la mano di Cindi. “Benvenuta a bordo, Cindi.”

“Felice di esserci, Nicholas. Sarò qui presto domattina.”

SNICKERS ERA RIMASTO abbastanza a lungo nella porta posteriore per vedere chi era venuto a far visita a Nicholas. Quando vide Cindi, qualcosa ‘suonò’ dentro la sua testa, e decise di aspettare fuori dall’edificio che ospitava l’ufficio del suo amico detective.

Se qualcuno avesse chiesto a Snickers perché voleva seguire quella donna, non sarebbe stato in grado di dare una risposta coerente. Qualcosa dentro di lui gli diceva semplicemente di scoprire qualcosa in più su di lei, che Nicky doveva sapere, e Snickers ascoltava i suoi presentimenti.

Si mise dall’altra parte della strada rispetto all’ufficio di Nicholas, dentro un piccolo minimarket, a osservare l’entrata dell’edificio. Dopo circa quindici minuti, Cindi uscì dall’edificio, si fermò per un attimo e sembrò guardare nel vuoto.

Snickers sentì un brivido lungo la schiena, ma sapeva che lei non poteva vederlo. Lui era ben all’interno del negozio, guardando dalle grandi vetrine anteriori del negozio, ed era un luminoso e soleggiato tardo pomeriggio.  Non poteva vederlo. Solo agitazione, credo, pensò tra sé.

Cindi sorrise tra sé, girò a sinistra e cominciò a camminare verso il centro. Snickers, sul lato opposto della strada, lasciò il negozio e cominciò a camminare nella stessa direzione. Era a circa mezzo isolato dietro di lei. Forse sta andando da McFeely’s!

Snickers aveva seguito Cindi per un paio di isolati quando lei improvvisamente attraversò la strada diagonalmente, sempre diretta verso il centro. Snickers rallentò un po’ il suo passo, e lasciò sempre un mezzo isolato di distanza, questa volta, però, sullo stesso lato della strada. Rallentò un altro po’, dando a Cindi un po’ più di spazio tra loro, facendo così diminuire le possibilità di essere individuato. Improvvisamente Cindi girò l’angolo.

Snickers aumentò un po’ la velocità, non volendo perderla. Girò lo stesso angolo che Cindi aveva girato pochi secondi prima.

La donna non c’era da nessuna parte.

Snickers si fermò. Lungo la strada davanti a lui vide cinque persone, e nessuna di loro era Cindi.

Okay, che cazzo sta succedendo? Dove è andata?

Snickers si incamminò lungo il vicolo tra l’angolo dell’edificio e il successivo. Era buio e pieno di ombre. Non vedeva Cindi da nessuna parte.

Si girò di nuovo e ricominciò a guardare lungo la strada. Ora sto avendo una brutta sensazione…

Snickers aveva appena terminato il pensiero che un paio di mani lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono nelle ombre del vicolo.

“Ora noi due faremo una lunga chiacchierata” disse Cindi dall’oscurità.

Capitolo 2

La Justice Security Incorporated possedeva la sua sede su una strada alberata in una zona migliore della città. L’edificio a sei piani occupava auna grande parte dell’isolato, con zone di parcheggio per i visitatori, e un bel giardino, simile a un parco, sul lato meridionale. L’edificio stesso era costruito con spessi muri di cemento armato. Ogni finestra era fatta con spessi vetri antiproiettile, compresa la porta di entrata per i visitatori. L’edificio si estendeva per sei piani anche sottoterra. Gli ultimi tre piani sottoterra erano usati come una zona di deposito dei veicoli, e ospitava vari veicoli blindati e antiproiettile per essere usati come equipaggiamento protettivo per trasportare e difendere gli impiegati e i clienti. Il livello sotterraneo successivo era l’armeria. Tutti i tipi di armi erano immagazzinati nell’armeria a temperatura controllata, dai revolver alle pistole automatiche, ai mortai, ai missili terra aria fino a varie armi perforanti. C’erano armi e munizioni a sufficienza nell’armeria per abbattere il governo di una piccola nazione, nel caso fossero stati assunti per un incarico del genere…e lo avevano fatto, due volte, un paio di anni prima con un incarico governativo ultrasegreto. Il piano sopra l’armeria era il deposito dei documenti. Questo piano conteneva i documenti cartacei, le memorie dati, i computer e le ricerche di cui c’era bisogno per eseguire e portare a compimento i contratti. L’ultimo piano sotterraneo era dedicato al garage per gli impiegati e ci si poteva accedere da un’entrata a piano terra chiusa da una spessa e pesante porta di acciaio incorporata nelle mura di cemento dell’edificio.

A livello terra, il piano terra ospitava la zona della reception, la mensa, la zona per il personale della sicurezza, la parte dedicata ai medici e la sala d’attesa per i visitatori. Il primo e il secondo piano erano occupati dagli uffici per gli impiegati, dalle sale per le conferenze, da piccole sale riunioni e dagli uffici delle segreterie. Il terzo piano ospitava gli uffici dei dirigenti e la sala operativa. Il quarto piano era per gli ospiti, e l’ultimo piano ospitava gli appartamenti per i dirigenti dell’azienda. Sul tetto dell’edificio c’era una pista per elicotteri, con due elicotteri neri blindati pronti per volare senza alcun preavviso. L’azienda possedeva anche un jet privato e due grandi aerei per il trasporto merce, che erano ospitati in un campo aereo privato appena a sud della città. Una volta c’era un secondo jet ma era stato abbattuto poco tempo prima nel deserto di Mojave in Nevada.

La Justice Security era stata creata pochi anni prima da quattro amici universitari che ne erano rimasti i direttori. Avevano aggiunto due altri soci, e, più recentemente, se ne era aggiunto un altro quando il principale concorrente della Justice Security, Jim Dandy, si era unito a loro. I sette soci erano i proprietari e gli unici azionisti della società.

Joey Justice, da cui prendeva il nome l’azienda, era un uomo comune. Alto circa un metro e settantacinque, aveva capelli scuri e intensi occhi marroni a cui di solito non sfuggiva nulla. Aveva fondato l’azienda con lo scopo di fornire servizi di sicurezza mitigati dalla giustizia, come il nome stesso diceva. Era molto innamorato della donna della sua vita, che era anche una delle cofondatrici dell’azienda.

Misty Wilhite, la donna della vita di Joey, era alta circa un metro e sessantacinque. Aveva capelli castano ramati lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi. Era estremamente attraente, ma aveva una forza che poteva atterrare una persona il doppio di lei. Anche lei era molto innamorata di Joey, e condivideva i suoi ideali di sicurezza e giustizia. Non si erano ancora sposati, ma si erano appena fidanzati.

Dexter Beck era il nerd dei computer. Alto poco più di Misty, Dexter era spesso sottostimato dai suoi avversari. La comprensione arrivava subito dopo perché Dexter era anche un maestro di arti marziali che sapeva usare parecchi metodi di autodifesa. I sistemi di sicurezza e i computer usati dalla Justice Security erano creati, programmati e gestiti da Dexter.

Percival “King Louie” Washington era il quarto membro fondatore della Justice Security. Louie era alto quasi un metro e novanta e aveva un imponente struttura muscolare. Era anche molto intelligente e parecchio scafato. La sua pelle era color cioccolato, e si teneva la testa rasata. Gli altri tre membri fondatori lo avevano soprannominato “King Louie” durante il primo anno di università a causa della sua somiglianza con un personaggio del film “Il libro della giungla”. Non era razzismo e Louie lo sapeva…se avesse avuto un nasone lo avrebbero chiamato “Baloo”. Inoltre, qualsiasi cosa era meglio del nome Percy.

Le aggiunte recenti ai soci comprendevano Jessica Queen, l’ex segretaria generale dei quattro soci. La sua sostituta, Patti Hoehn, era stata torturata, uccisa e mutilata da Esteban Fernandez, che l’aveva sorpresa per strada a far foto durante il suo primo incontro con l’azienda. Il sostituto di Patti, Turk Wendell, era un uomo enorme che si era dimostrato sorprendentemente adatto per i lavori di segreteria.

Un’altra aggiunta ai soci era stata il braccio destro di Dexter Beck, Megan Fisk. Lei aveva guidato un tentativo di attacco preventivo contro Fernandez, ed era rimasta ferita in azione. Lei e Dexter si erano innamorati e si erano sposati da poco.

Jim Dandy, un ex concorrente della  Justice Security, era il settimo socio. Alto circa un metro e ottantacinque, Jim assomigliava a un giovane Tom Selleck.

Ogni giorno lavorativo alle nove del mattino, i soci si incontravano nella sala operativa per discutere i casi nuovi e quelli ricorrenti. Se per qualche motivo non potevano esserci di persona, si collegavano attraverso una connessione satellitare sicura. Questa era una richiesta dei soci, perché teneva tutti aggiornati sulla situazione dei casi gestiti da ognuno dei soci, nel caso qualcuno dovesse venire in aiuto per completare il caso o fosse necessario un salvataggio o una sostituzione. Visto che i loro casi li avevano portati in tutte le parti del mondo e spesso in situazioni piuttosto pericolose, i salvataggi e i soccorsi qualche volta erano una necessità.

Quella mattina, la stessa mattina in cui ero previsto che la nuova segretaria di Nicholas Turner iniziasse a lavorare, il solito incontro delle nove del mattino alla Justice Security si stava tenendo alle otto, nella sala operativa. Il motivo era un importante sviluppo di un caso a Londra, e la differenza di fuso obbligava a far sì che la riunione si tenesse prima.

Jim Dandy stava supervisionando la costruzione di una seconda sede della Justice Security…era un posto per nascondersi, nell’eventualità fosse diventato necessario.

Una volta smarcati gli aggiornamenti su Londra, i soci rivolsero la loro attenzione ad argomenti più pressanti.

“Quello che voglio sapere è questo,” disse Louie. “Abbiamo portato la lotta contro Fernandez a Chicago, quindi ora cosa facciamo?”

“Buona domanda,” disse Joey “Credo che tutti noi dobbiamo parlarne e preparare un piano di azione.”

“Dopo quello che è successo a Louie e alla sua ragazza e a Joey al night club, credo che tutti noi siamo un po’ paranoici,” disse Dexter. “Voglio dire, come possiamo fidarci dei clienti ora? O delle persone che incontriamo nella nostra vita privata?”

Megan soffocò uno sbadiglio. “Ohhh, mi dispiace. Qualcuno mi ha tenuto sveglia fino a tardi la notte scorsa,” disse, lanciando un’occhiata molto significativa a Dexter. Lui arrossì. “Dobbiamo anche ricostruire i nostri ranghi. Donna ci ha veramente decimati quella notte e anche Fernandez a Chicago.”

Jessica disse, “Ci stiamo lavorando. Abbiamo assunto parecchie persone. Ora sono in addestramento. E abbiamo anche le persone di Jim.”

Jim sorrise. “I miei sono bravi e possono gestire qualsiasi situazione.”