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Svelare Il Re Dei Fae
Svelare Il Re Dei Fae
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Svelare Il Re Dei Fae

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“Dovrebbe essere divertente” disse Daine a Ryker quando si diressero verso il bacino d’acqua.

Accanto a loro, Ryker udì Andris chiedere a uno dei suoi amici se vedevano una ninfa. Ryker non aveva mai incontrato una ninfa, e non poteva negare di esserne incuriosito. “Pensi che siano esperte come si dice nelle storie?” domandò Andris all’amico.

Daine ridacchiò e scelse un barattolo dal tavolo. “Che cos’ha appena detto il Professore? Non potete credere a ciò che sentite. Direi che non siano diverse dalle altre”.

“Ma non lo sai per sicuro. Preferisco credere che diverse femmine lussuriose emergeranno dall’acqua e mi imploreranno di portarle a letto” ribatté Andris prima di avanzare oltre ai due.

Ryker non poté non scoppiare a ridere a tale affermazione. Era così che avrebbe dovuto trascorrere il proprio tempo all’Accademia. Avrebbe dovuto concentrarsi sullo studio e portarsi a letto delle bellissime donne. Non che ne desiderasse altre oltre a Maurelle.

Era attratto in modo istantaneo da Maurelle, e ciò era innegabile. Lei era il suo tutto. Mai prima di quel momento si era immaginato che una femmina potesse significare così tanto per lui. E non era solo lei. Ryker condivideva un forte legame anche con i propri amici più cari, oltre alla relazione che intratteneva con Maurelle.

Inizialmente aveva trovato difficile condividere la propria compagna con qualcun altro, ma era riuscito ad accettare che cosa significasse per tutti loro. Ciò faceva in modo che tutti fossero d’accordo e che avessero poche discussioni.

Ryker credeva che in ciò ci fosse anche lo zampino del destino. Non sarebbe stato semplice se ogni membro della propria Guardia avesse avuto una femmina da amare e proteggere. La vita di Ryker dipendeva da loro. Il Re non sarebbe riuscito a spingersi a chiedere loro di scegliere fra sé stesso o le loro femmine. I quattro maschi erano d’accordo sul fatto che la sicurezza di Maurelle fosse tanto importante quanto quella di Ryker. Se all’equazione fossero state aggiunte tre altre femmine sarebbe stato impossibile.

Ryker prese un barattolo di vetro insieme a Daine, e seguì quest’ultimo. “Che effetto ha questo potere su di te?”

Dietro di loro l’acqua si agitava, bagnandogli le scarpe. Nella caverna riverberavano le risate degli studenti e l’energia vibrante che rendeva tale lezione alla lega dell’acqua la migliore che avesse mai sostenuto. Quindi si voltò, rivolgendosi verso il lago.

Si concentrò sulla propria energia, circondando con essa i viticci formatosi sullo specchio d’acqua. Il sangue di Ryker gli friggeva nelle vene, ed il suo cuore perse un battito. Quando prese a girargli la testa si rese conto di quanto il Professore avesse sottovalutato la veemenza dell’energia di cui si trovavano al cospetto.

Sarebbe stato un disastro, esattamente come si era immaginato che avrebbe comportato la propria istruzione all’Accademia. Si ritrovava a faticare a domare l’acqua e creare un flusso regolare da direzionare nel vaso che stringeva in mano.

Nel mentre gli scrosciò dell’acqua sulla testa. Daine scoppiò a ridere quando lo vide scuotere il capo per asciugarsi. Non riusciva nemmeno a scrollarsi con le mani l’acqua dai capelli e dai vestiti.

“Devi armarti di pazienza” commentò Desirata quando camminò tra i due. “Quest’acqua non risponderà ai tuoi comandi. Devi convincerla a seguire le tue indicazioni”.

“Improbabile, cazzo” mormorò Daine sottovoce, in modo che solamente Ryker potesse sentirlo.

Ryker inclinò il capo nella direzione dell’amico. “In che senso? Tu sei capace. Sei uno dei migliori di quest’anno”.

Daine scosse il capo. “No. Quello è Sol. E se non riesci a gestire questa cosa, come tutti noi, allora non hai possibilità. Dopo tutto dovrebbe essere un gioco da ragazzi per te”.

Ryker portò una mano sulla spalla di Daine e la strizzò. “Non significa un cazzo che io sia più potente. Si tratta di imparare a controllare l’elemento ed affinare la tecnica. Per questo siamo qui”.

Un angolo della bocca di Daine si contrasse appena, ed il ragazzo annuì. “Hai ragione. Forza, riproviamoci”.

Ryker si voltò verso il lago ed accedette al proprio elemento d’acqua, facendolo avanzare in sé. Inizialmente incontrò una certa resistenza, ma poi percepì anche il potere di Daine che si unì al proprio, e l’acqua scorse sopra le loro teste. Entrambi sollevarono le mani compiendo veloci movimenti per evitare di ritrovarsi nuovamente fradici. Il liquido s’immobilizzò, e i due si guardarono con occhi sgranati.

“Che cazzo è successo?” sbottò Daine.

“Qualcuno doveva evitare che sprechiate l’acqua che abbiamo trascorso settimane a depurare” rispose una femmina che uscì camminando dal lago.

Ryker restò a bocca aperta, e sui volti di Andris e dell’amico troneggiavano espressioni sbalordite. La femmina indossava un vestito fatto di liquido, e brillava di azzurro. Il fatto che l’acqua fosse trasparente era forse il motivo per il quale Andris era senza parole. Non sortì invece alcun effetto su Ryker.

L’elementale doveva essere la fonte d’illuminazione nella caverna. E non era l’unica che vi abitava. Ryker aveva così tante domande. Quanti esemplari esistevano? Dove si erano spostati quando l’acqua era contaminata? Sapevano dove si trovava il Fae Oscuro?

Il Professor Desirata avanzò verso la ninfa con un sorriso in volto. “Melinda, sei tu?”

“Desi. Che bello vederti” rispose Melinda con un sorriso. La creatura si spostò i capelli bianchi su una spalla e raggiunse il bordo del lago. “Sono venuta a vedere i nuovi studenti”.

“È passato troppo tempo” disse il Professore. “Ed è fantastico ritornare qui. Se ci fosse qualcosa che possa fare per aiutare te e le tue sorelle ti prego di farmelo sapere”.

“Lo faremo. Oggi lavorerò con questi due studenti se ti va bene” disse Melinda indicando Ryker e Daine.

“Sì, sì. Splendido” Desirata le rivolse un sorriso raggiante ed allontanò gli altri studenti di qualche metro da loro. Andris si lamentò di quanto i compagni di classe fossero fortunati.

A Ryker venne la pelle d’oca. Avrebbe dovuto sapere che non si trattava di altro se non di una trappola. Se non fosse restato vigile avrebbe probabilmente messo in pericolo se stesso e i propri cari.

“Perché vuoi aiutarci?” domandò Daine con fare serio quando si frappose fra Ryker e Melinda. D’istinto Ryker volle allontanare l’amico, ma doveva lasciare che la propria Guardia svolgesse il suo compito.

“Ho percepito chi è lui veramente” disse Melinda a bassa voce, il tono di lei non venne udito al di fuori di loro tre. “É stata la sua magia a guarirci. Se non fosse stato per lui staremmo ancora marcendo nelle acque contaminate sotto la superficie. Sono venuta a ringraziarlo e ad offrire il nostro aiuto”.

A Ryker prese a girare la testa. Così tanti esseri venivano danneggiati dagli incantesimi distruttivi di Savelle. Quanta Mag Mell era persa per sempre perché Ryker non era intervenuto prima? Era impossibile da stabilire. Non aveva ignorato volontariamente i bisogni della propria terra.

Tale considerazione fece pochissimo per placare le emozioni che lo pervasero come un incendio. Bruciava dal bisogno di trovare Savelle e farlo a pezzi. Si trattava di una necessità quasi impossibile da ignorare. Gli istinti assassini erano diventati una normalità per lui nei due anni precedenti. Pregava che non sarebbero restati in futuro.

Il ragazzo non voleva far altro che rivendicare la propria compagna e salire sul trono. Si sarebbe ripreso le terre dei Fae ed avrebbe ridato il potere alla propria gente nel sistema di Mag Mell. L’unico problema che restava da affrontare era gestire gli umani.

Si concentrò sulla ninfa per non farsi prendere dal panico al pensiero dell’arduo compito che l’attendeva. Non c’era niente che Ryker in quel momento potesse fare in merito a Savelle o agli umani. Poteva però stabilire una relazione con quell’essere potente.

“Come fai a sapere che c’entra con noi?” domandò Ryker incrociando le braccia al petto.

“Mi hai attirata a te. Ecco come lo so. Non sapevo che ti trovassi qui fino a quando ho sentito la tua identità attirarmi a sé” lo informò la ninfa.

Ryker lasciò cadere le braccia ai fianchi e si guardò attorno. Si trovavano in una caverna sotterranea, in cui i suoni echeggiavano. Impiegò il proprio elemento dell’aria per realizzare una bolla di contenimento, con la speranza di mantenere privata la conversazione che stavano intrattenendo. Era certo che la ninfa si stesse riferendo al fatto che lui fosse l’erede perduto, ed era qualcosa che non avrebbe dovuto trapelare in quel momento.

“Non ero al corrente che fosse ciò che stavo facendo. Ci sono troppe cose che non so. Sono contento che i miei sforzi abbiano ripristinato la vostra casa, piuttosto che distruggerla ulteriormente. Non è che per caso sapete come trovare Savelle, vero?” domandò Ryker.

Melinda scosse il capo, facendo muovere i capelli ed il vestito di conseguenza. L’azione offuscò per un momento la vista della propria pelle. “Non so dirvi dove trovarlo. Hai cancellato ogni sua traccia nella nostra caverna. È l’unico motivo per cui siamo riuscite a ritornare in superficie e ripristinare il lago e la flora circostante. Per la prima volta in decenni siamo più forti e in salute. Tutto grazie a te”.

“Decenni? Questa cosa ha avuto inizio prima che i miei genitori venissero, uh, uccisi?” Ryker era convinto che il declino avesse avuto inizio con l’attacco degli umani al loro reame, quando erano stati uccisi i suoi genitori. Era scontato che Savelle avesse tratto vantaggio dal bombardamento nucleare per eliminare chi intralciava il proprio cammino.

“Sì. Quasi un secolo prima. Abbiamo perso un po’ di potere quando sono state abolite le giurisdizioni. Poco a poco ci è stata sottratta la magia con il trascorrere del tempo, fino a quasi ucciderci. Quando l’Artefatto Oscuro è stato spostato nel nostro lago ho temuto che saremmo morte. Non so ancora che cosa ci abbia mantenute in vita”.

“Mi viene da dire che sia stata l’esistenza di Ryker a tenervi in vita” s’intromise Daine. “Sol ha ipotizzato che il reame non sia andato completamente perso perché Savelle non è riuscito ad uccidere l’intera famiglia reale”.

Melinda scosse il capo, i suoi occhi azzurri erano sgranati. “Ha senso. Grazie agli Dèi ci sei. In quanto Regina delle razze acquatiche ti offro il mio supporto, e giuro fedeltà al tuo trono”.

Ryker fece l’inchino in risposta, reciprocando anche il sorriso di lei. “Hai un esercito?”

La sua risata riverberò nella caverna, ed allo stesso modo fece il suono delle campane del vento. Il contenimento realizzato da Ryker non stava mantenendo al sicuro il loro scambio.

Gli sguardi di tutti furono su loro tre, mettendo Ryker a disagio. Si era dimenticato di dove si trovava, ed aveva parlato troppo liberamente di un argomento che doveva restare segreto. Non sapeva per certo che nessun Fae presente lavorasse con Savelle. Ryker rinforzò quindi l’incantesimo, applicandovi più forza.

Non significava nulla se fosse circondato da studenti. Questi ultimi venivano manipolati anche più facilmente della popolazione media, grazie al fatto che il loro cibo era compromesso. Per non dimenticare la squadra di assassini della Gullvieg, di cui alcuni membri erano studenti.

“Le ninfe sono esseri pacifici” gli disse Melinda. “Ma ci saremo per assistervi in ogni modo possibile. Siamo rimaste inerti quando non dovevamo, il che ci è costato tantissimo. Forse siamo prossime all’estinzione, ma non resteremo ferme ancora. Hai dalla tua parte la mia assistenza e quella della mia gente, ogni volta che ti servirà”.

“Grazie. Non vinceremo se non faremo fronte unito. La contaminazione di Savelle s’insinua più in profondità di quanto tutti si rendano conto. Dovremmo agire insieme per avere la meglio su di lui. E quando lo faremo dovremo ricostruire il nostro reame” la informò Ryker.

Quando si rese conto che il loro Professore li stava guardando, Ryker sollevò una mano e richiamò ulteriore acqua al proprio fianco, consapevole del modo in cui l’energia attirasse la propria identità.

Si chiese come avesse fatto a non accorgersi di ciò che portava in sé da una vita. Era così diverso da un Fae normale, ed era scioccante che non avesse rilasciato energia in qualche modo, tradendo prima la propria identità. Dovevano essere stati gli Dèi ad intervenire ed evitare una tale catastrofe.

Melinda indicò verso l’acqua, incoraggiandolo. “Percepisci i tratti caratteristici di ogni particella. Ogni membro della mia popolazione ha aggiunto un po’ di sé in questo lago. Rispetta tale potere, e seguirà i tuoi ordini”.

Ryker annuì, obbedendo. L’acqua schizzò ai lati del barattolo. Daine cercò di manipolare l’andamento del liquido mentre Ryker parlò con la ninfa. “Ti terrò aggiornata quando acquisiremo altre informazioni. Nel frattempo puoi farmi sapere se il Fae Oscuro tornerà?”

“Ti riferirò immediatamente attraverso la fornitura idrica dell’Accademia” gli promise Melinda.

“Come lo farai? Uscirai dalla doccia? Dubito che a Maurelle farebbe molto piacere” chiese Daine.

Melinda scoppiò a ridere e scosse il capo. “Quello è uno dei modi che abbiamo per comunicare, ma è trascorso un decennio da quando ho spiato i maschi che facevano la doccia”. Ryker rise alla provocazione della Regina. “Farò in modo di non infastidire la tua compagna in quel modo. Ora, ti andrebbe di imparare come creare una fontana nel mezzo del lago?”

Ryker annuì e guardò Melinda mettere in atto la propria magia. Il ragazzo fece attenzione al modo discreto in cui la ninfa manipolava l’energia, ne aggiungeva e ne rimuoveva.

Ryker si concentrò sulla sezione di liquido verso sinistra, e cercò di replicare i movimenti di lei. Alla fine della lezione era riuscito ad allagare dappertutto, ma aveva imparato più di quanto avesse mai appreso prima. Inoltre aveva guadagnato un altro alleato.

Forse dopo tutto avrebbero potuto farcela.

Capitolo Quattro

“Dèi, sei così fottutamente sexy” disse Brokk a Maurelle quando le aprì la porta della loro stanza. Durante la giornata erano stati tutti impegnati con le lezioni, e Ryker voleva aggiornare la propria compagna sulla nuova alleanza stretta con le ninfe d’acqua, ma non voleva farlo in mensa dove tutti potevano sentirli.

Maurelle rivolse un sorriso a Brokk. “Non c’è di che, ti ho donato la mia presenza. Adesso sei pervaso dal desiderio, lo so”. La sua sfacciataggine era irriverente, nonché una delle qualità più attraenti della ragazza.

Brokk l’afferrò all’altezza dei fianchi e la tirò a sé mentre chiuse la porta con un piede. A Ryker venne l’acquolina in bocca quando vide Brokk che abbassò le labbra su quelle di Maurelle.

Daine e Sol sgranarono gli occhi, portando lo sguardo dai due a Ryker, e poi ancora su Brokk e Maurelle. I quattro maschi erano coinvolti sentimentalmente con Maurelle da qualche mese, ma nessuno di loro, ad eccezione di Ryker, aveva fatto una mossa così diretta nei confronti della ragazza. Il Re sapeva che i tre amici non avevano ancora fatto niente per rispetto della sua posizione, ma era consapevole che Maurelle appartenesse a loro tanto quanto apparteneva a lui.

La sicurezza e la felicità di Maurelle erano prioritarie per tutti loro. Per lui era bello sapere di non essere l’unico a proteggerla e renderla felice. Gli accadimenti avevano fatto in modo che Ryker non le desse ciò che le serviva, e gli era di conforto sapere che i tre maschi erano pronti a colmare le sue lacune.

Non che avesse intenzione di non partecipare nei momenti sexy con la propria compagna. Il ragazzo provò il bisogno di trovarsi nelle immediate vicinanze di lei, quindi si alzò in piedi ed avanzò attraverso la stanza. Sol e Daine si sedettero sul divano, in attesa. Per il momento. Indubbiamente sarebbero intervenuti quando sarebbe giunto il momento adatto. Il gruppo stava ancora imparando come sincronizzarsi e come far funzionare le cose. Ryker era l’unico di loro che non esitava né si poneva il dubbio circa ciò che le avrebbe fatto.

Il gemito di Maurelle fece risvegliare l’eccitazione in lui, entusiasmo che venne immediatamente incanalato nella suo basso ventre. Niente era più sexy del suono roco del piacere della ragazza. Ryker le accarezzò il fianco con la mano, sfiorandole la parte esterna del seno.

“È per questo che mi hai chiamata? Speravo che avessi rivendicato il tuo trono ed avessi ordinato di abitare in una suite con una vasca da bagno immensa ed un cuoco a tempo pieno” disse Maurelle quando interruppe il bacio con Brokk. Le pupille di quest’ultimo erano dilatate, suggerendo a Ryker quanto fosse eccitato. Una cosa sapeva per certo. La presenza di Maurelle gli faceva pensare al sesso, e l’odore di lei lo rendeva insaziabile. Un solo tocco o un’occhiata era sufficiente affinché il maschio dovesse impiegare la maggior parte delle proprie forze per non spingerla contro al muro e scoparla con forza.

Ryker ridacchiò quando scosse il capo. “Idea intrigante, cuore impavido. Farei di tutto per darti ciò che vuoi, ma non vedo dove potrebbe esserci spazio per una stanza del genere”. Lo allettava il pensiero di possedere un lussuoso bagno dove poterle fare le peggio cose.

La sua vita non assomigliava affatto a ciò che si aspettava quando gli agenti lo avevano prelevato da casa più di due anni prima. La sua vita era cambiata nel momento in cui era entrato in Accademia. La variazione più imponente consisteva nell’ingresso di Maurelle nel suo mondo. La Fae lo sfidava quando gli era necessario, e si faceva combattiva quando la situazione lo richiedeva. Poi era giunta la consapevolezza di essere il Re dei Fae. Ciò lo confondeva, ma non tanto quanto il fatto che una femmina come Maurelle lo amasse.

“Farò in modo che ovunque finiremo ci sarà una vasca da bagno fatta per cinque” le promise.

Daine s’aggiunse alla conversazione, era molto più vicino di quanto Ryker s’aspettasse. “Mi piace come la pensi. Ma in realtà ti abbiamo chiamata per dirti della ninfa d’acqua che abbiamo incontrato a lezione oggi”. Daine e Sol stavano per prendere parte all’azione.

Ryker portò le labbra sulla nuca di lei, facendole venire la pelle d’oca. Le mani del ragazzo si fermarono sui fianchi di lei sopra alle mani di Brokk. Maurelle inarcò la schiena, portando il sedere contro al pube di Ryker ed il seno contro al petto di Brokk.

“Mmmm. Siete fortunati che non indosso nulla sotto al pigiama” li provocò Maurelle. I suoi pantaloni neri di cotone erano larghi attorno alle gambe muscolose di lei. Ryker sapeva che la ragazza acquistava abiti più larghi poiché era più robusta della femmina media di Fae.

Le sue curve lussuriose ed il suo seno abbondante erano i suoi tratti fisici migliori. I quattro ragazzi non erano nemmeno gli unici che la pensavano così. La maggior parte dei maschi a scuola la guardavano con il desiderio negli occhi.

Non poté fare a meno di fissarle il sedere, a riprova del fatto che stesse dicendo la verità. Il proprio membro s’indurì alla mera possibilità che la ragazza fosse nuda sotto ai vestiti. In tal modo, la ragione per cui le voleva parlare venne immediatamente messa da parte, poiché il desiderio ebbe la meglio su Ryker. Gli altri condividevano il suo sentimento.

“Dèi, sei perfetta” le disse Sol. “Come abbiamo fatto ad essere così fortunati?”

“Ringrazio il destino da un anno a questa parte” aggiunse Daine con voce estremamente roca. Il maschio sembrava in procinto di scoparsi Maurelle. “Ho dato in pegno la mia anima agli Dèi per averci donato la compagna più sexy di sempre”.

Maurelle trasalì e li guardò con occhi sgranati. Ryker le diede un bacio sull’angolo della bocca e mormorò, “esatto, appartieni a tutti noi. E noi apparteniamo a te. Dobbiamo ancora capire come far funzionare la cosa, ma ciò non cambia cosa proviamo gli uni per l’altra”.

Quando Maurelle guardò Ryker, lo sguardo di lei non era mai stato così vulnerabile. Gli spezzava il cuore vedere quanto la femmina così sicura di sé si trovasse in realtà in dubbio circa quanto significasse non solo per Ryker, ma anche per gli altri.

“Ryker ha affrettato i tempi con questo annuncio” li informò Brokk. “Speriamo che sia l’unica cosa in cui sarà affrettato stasera”.

Un sorriso si fece strada sul volto della ragazza quando guardò ognuno di loro negli occhi. “Era ora che gli Dèi prendessero la giusta decisione nei miei confronti. Non avevano altra scelta se non quella di donarmi quattro compagni. Sono troppo per uno solo”.

“Sei fatta per noi, cuore impavido” la informò Ryker, mentre Sol e Daine si aggiravano attorno a loro due. “E stasera ho intenzione di amarti per ore”. Alla ragazza vennero i brividi. Il movimento che compì lui era come una carezza sensuale. Ryker e Brokk la fecero voltare, in modo che guardasse anche gli altri. La mano di Ryker afferrò un lembo della maglietta di lei, e le accarezzò la carne dell’addome con un dito.

Le labbra del ragazzo furono poi sulla gola di lei. “Ryker…” gemette lei. Sol si fece avanti, e rivendicò la bocca di lei in un bacio che iniziò con fare passionale. Ryker provò un istante di gelosia, ma tale sensazione svanì prima che egli potesse decifrare da dove fosse provenuta.

Ci sarebbero stati momenti in cui l’avrebbe voluta tutta per sé. Ciò avrebbe fatto parte del patto che avevano instaurato. Ryker era il Re, accidenti. Avrebbe avuto ciò che voleva e ciò che gli serviva. Avrebbe concesso tale cortesia anche alla propria Guardia, nonché migliori amici.

Daine le prese una mano, facendole interrompere il bacio. La baciò prima di poter dire un’altra parola. Ryker le afferrò e le strizzò il seno, torturandole i capezzoli. La bocca di Sol fu nuovamente su quella di Maurelle, la quale toccava tutti i ragazzi in fretta. Le mani della ragazza si muovevano troppo velocemente per i gusti di Ryker.

“Non c’è bisogno che ti agiti, amore. Presto ti daremo ciò che ti serve” mormorò Daine con voce roca.

“Credi di poter reggere due di noi allo stesso momento?” domandò Brokk in tono simile.

Il volto di Maurelle tradì le sensazioni conflittuali che la ragazza provava. Ryker comprese la preoccupazione di lei. Le cose erano iniziate lentamente fra loro due. Da quando la Peridun aveva suggerito loro di espandere la loro relazione, le cose non erano avanzate troppo velocemente. Per via di Maurelle.

Ryker era possessivo, ed inizialmente non poteva immaginarsi di condividerla, ma presto l’idea l’aveva allettato alquanto. Subito era per la sicurezza della ragazza, ma il concetto era cambiato senza che nemmeno se ne accorgesse. Maurelle non aveva prezzo, e si meritava quattro uomini amorevoli che le facessero provare diverse sensazioni sensuali e che la proteggessero.

Ryker le baciò il collo e le torturò la pelle del fianco. “Non insistiamo, Elle. Ma sai che noi quattro siamo fatti per darti piacere. Qualsiasi sia la tua fantasia noi la metteremo in atto. Niente è tabù fra di noi”.

La tensione che Maurelle percepiva all’altezza delle spalle scomparve grazie alla promessa di Ryker, sostituita da un altro tipo di tensione. Il corpo della ragazza si riscaldò, e si contorse fra le mani dei ragazzi. Ryker rivendicò la bocca di lei, riversando tutto il proprio desiderio nel bacio.

Il pericolo si nascondeva dietro ogni angolo, ma in quel momento nulla era più importante di udire Maurelle urlare dal piacere. Dopo tutto le loro priorità erano ben definite.

“Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato” ammise Maurelle quando Ryker interruppe il bacio.

La ragazza si morse il labbro inferiore, allungando una mano verso la parte anteriore dei jeans di lui, contro cui vi premeva il membro eretto. Il ragazzo grugnì dal piacere quando non poté fare altro che portare il pube contro la mano di lei.

Daine si abbassò e la baciò velocemente prima che Sol potesse fare lo stesso, poi i due maschi fecero un passo indietro. “Aspetteremo qui il nostro turno e ci godremo lo spettacolo” disse Daine prima di togliersi la maglietta. Ai pantaloni di lui spettò il medesimo destino, ed il ragazzo restò nudo.

Maurelle avanzò di diversi passi verso quest’ultimo, ma poi si fermò. Ryker combatté il bisogno di riportare le mani di lei sul proprio corpo. Non era abituato ad aspettare che fosse qualcun altro ad avere il controllo della situazione, ma con Maurelle aveva imparato ad aspettare. La ragazza aveva il potere di fargli fare cose che prima non aveva mai nemmeno preso in considerazione. Come il condividerla con altri tre maschi.

“Affretti un po’ i tempi, vedo. Spogliati” ordinò a Sol. La femmina riservata ed incerta che Ryker aveva incontrato due anni prima se n’era andata. Sol si affrettò ad obbedire, e presto si ritrovò nudo, la sua erezione imponente in bella vista.