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Svelare Il Re Dei Fae
Svelare Il Re Dei Fae
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Svelare Il Re Dei Fae

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“E gliela faremo pagare per aver fatto del male a Maurelle. Nessuno la fa franca se la fa sanguinare” promise Daine.

Ryker desiderava vendetta quanto lo voleva Daine. Era per questo che voleva così tanto trovare quel tizio? No. Era perché si rifiutava di far soffrire ulteriormente il proprio popolo. Chiunque fosse quel Savelle era malvagio e voleva controllare l’intero reame. Si trattava di qualcosa che aveva fatto per quasi due decenni, facendo sembrare che fossero stati gli umani ad appropriarsi di tutto ciò che serviva ai Fae.

“La pagherà” promise Ryker. “Per tutto ciò che ha fatto. Dobbiamo sapere dove si trova, ma anche che ruolo abbiano gli umani nel suo piano. Dall’esterno sembra che siano loro a gestire il reame. Hanno rubato le terre che appartenevano di diritto ai Fae. È per questo che siamo deboli come non lo siamo mai stati”.

“Ci ha estirpati delle nostre aree in modo da essere l’unico ad avere accesso agli elementi presenti lì. Così, non solo noi ci siamo indeboliti, ma lui è diventato più forte. Si trovava nella posizione perfetta per utilizzare delle pozioni per controllarci a proprio vantaggio. Questa cosa finisce adesso. Non saremo più relegati nel ghetto”.

“Come possiamo farlo se gli umani lo supportano?” domandò Shiloh. “Lo voglio più di qualsiasi altra cosa, ma non voglio che tu resti ferito o peggio. I tuoi genitori volevano che tu vivessi”.

“Per questo sono qui. Ho bisogno del vostro aiuto” ammise Ryker.

I membri del gruppo si guardarono a vicenda, quindi Phoebe prese l’iniziativa. “Uno di noi si deve infiltrare nel Consiglio. Considerata la perdita dei membri ne dovranno convocare altri. Nessuno è felice del fatto che gli umani continuino ad occupare le nostre terre. Savelle dovrà arrendersi quando inizieremo ad avanzare delle richieste”.

“Speri che lo faccia. Ma forse non gli servirà più un Consiglio” commentò Maurelle. “È in grado di manipolare la mente della maggior parte della popolazione, ed il nostro gruppo ridotto non ha possibilità di vincere contro gli umani. Di cui la maggior parte sono innocenti”.

Galina annuì. “Hai ragione, ma è l’unico modo in cui possiamo cominciare. Se vogliamo riprenderci il reame con il minimo dei danni ci servono ulteriori informazioni circa la dinamica delle cose”.

“Stai dando per scontato che riusciremo a rimuovere gli umani dal reame quando Ryker salirà al trono. Hanno armi da fuoco che ci possono annientare senza troppo sforzo” aggiunse Oberon dando un’alzata di spalle.

“Stai suggerendo di non fare niente?” ribatté la mamma di Ryker.

Il ragazzo si portò la mano in tasca e vi estrasse il talismano datogli da Shineah. Quindi lo porse a Maurelle. “Basta” esclamò lui. I presenti rimasero subito in silenzio, e portarono tutti lo sguardo su di lui. Ryker allargò le proprie ali rosse e nere, ed incrociò le braccia al petto.

“Chi vuole infiltrarsi nel Consiglio? Porteremo avanti questo piano. Non possiamo restare fermi. Ci sono molte incognite, ma ciò che so è che Savelle verrà eliminato, e i Fae ricostruiranno il loro reame in modo da portarci più beneficio”.

“Cercherò una pozione” gli disse Oberon.

“Posso farlo anch’io” commentò un maschio dagli occhi color ambra e dalle ali dorate e color granata.

“Sei sicuro, Devon? Ci servi in una posizione di controllo nei confronti delle forze dell’ordine” gli chiese Galina quando si allungò verso un calice vuoto, con l’intento di versarsi del vino. Ryker l’anticipò, servendole il vino e porgendole il calice. La donna gli sorrise e gli accarezzò una guancia con la mano, come a volergli ricordare quanto gli avesse voluto bene per tutta la sua vita.

Ryker doveva ringraziare Galina poiché l’aveva cresciuto facendolo diventare il maschio forte e determinato che era. La donna aveva dedicato la propria vita a lui, ed il Fae avrebbe fatto in modo di assicurarsi che la propria madre avrebbe avuto una vita migliore da quel momento in poi. Si meritava di vivere nel lusso; il ragazzo era però al corrente che Galina non avrebbe mai voluto una vita simile se gli altri non avessero avuto il necessario per sopravvivere.

“Manterrò la mia posizione, nonostante lui molto tempo fa mi chiese di unirmi al Consiglio. Non capii perché, quindi all’epoca mi rifiutai. Adesso non posso fare a meno di chiedermi se avessi invece percepito qualcosa del genere” ammise Devon.

“Dobbiamo collaborare per fare in modo che Ryker prenda il potere” li informò Shineah. “Il destino del nostro reame è nelle nostre mani. Raccogliete quante più informazioni possibili in modo da essere pronti per aiutare quando verremo chiamati”.

Il gruppo accettò il piano, e Ryker abbracciò Maurelle quando si rese conto della loro posizione precaria. Odiava che la propria compagna e Guardia reale fossero al centro della questione. Erano più in pericolo di quanto lo fossero stati durante l’anno precedente, quando erano quasi morti per mano dei suoi nemici.

Se solo Ryker avesse potuto fare questa cosa da solo. Shineah incrociò lo sguardo di lui e scosse il capo. ‘Hai bisogno di loro. Fallirai se cercherai di affrontare Savelle senza i tuoi alleati al tuo fianco’.

A Ryker vennero le vertigini quando la Peridun comunicò telepaticamente con lui. Sapeva che la donna aveva ragione. Ciò non rendeva però il tutto più facile da accettare. A prescindere da qualsiasi altra cosa, Ryker avrebbe fatto tutto il possibile per assicurarsi che i suoi alleati fossero al sicuro quando sarebbe giunto il momento. La priorità era trovare il Fae Oscuro ed eliminarlo. E non vedeva l’ora di farlo.

Capitolo Due

Maurelle si spostava avanti e indietro nella stanza dei ragazzi. Il loro terzo ed ultimo anno aveva avuto inizio poco tempo prima. La Fae credeva che dopo tutto ciò che avevano passato sarebbe stata in grado di gestire quello che avrebbero dovuto affrontare.

La ragazza si ritrovava invece con i nervi a fior di pelle, e si sentiva come se stesse per vomitare. Nelle due settimane precedenti non aveva avuto appetito, e non riusciva a dormire. Doveva fare qualcosa al riguardo. Non avevano fatto progressi nel trovare Savelle e nemmeno nell’infiltrarsi nel Consiglio.

“Non mi sorprende che il bastardo non stia facendo nulla per rimpiazzare i membri persi del Consiglio. Ha quello che gli serve. Il controllo sulla maggior parte del reame. Quelli per cui lui non tira le fila possono morire. Perché far entrare membri sconosciuti nella mischia? Dovrebbe accaparrarsi la loro simpatia” disse Daine. Questi sedeva sul divano, sfogliando le pagine del loro libro di storia.

Brokk mise da parte il libro e si appoggiò con i gomiti alle ginocchia. “Già, ma potrebbe anche usare le sue pozioni sui nuovi membri. Sta perdendo il controllo dei suoi adepti. Non sarà in grado di resistere ancora a lungo. Di sicuro lo sa”.

Ryker scosse il capo ed afferrò la mano di Maurelle quando la ragazza gli camminò accanto. “Non è detto. Ha perso un po’ di terre, ma non tante. Ci siamo presi i membri del suo Consiglio, ma non siamo riusciti a rimuovere la pozione che influenza la scuola. Savelle ha già infettato la maggior parte della popolazione Fae, e ha il dominio sugli umani. Non abbiamo nemmeno toccato uno di quei gruppi”.

Maurelle sospirò e decise di dover condividere la propria opinione, e pensò che avrebbe anche dovuto fare delle ricerche, dato che il loro ultimo anno aveva avuto inizio qualche settimana prima. Non avevano ancora ricevuto notizie dai membri della ribellione che si sarebbero infiltrati nel Consiglio per raccogliere informazioni sul loro nemico. Savelle, che gran pezzo di merda di Fae Oscuro.

“Siamo in inferiorità numerica, e non avremmo un impatto importante nemmeno se riuscissimo ad uccidere Savelle” sbottò lei, guardando ogni ragazzo negli occhi. Maurelle si era ritrovata a tenere a quei quattro maschi molto più di quanto riteneva possibile. Non si sarebbe mai immaginata di avere un vero compagno, figurarsi quattro. La Fae aveva però intenzione di accettare che quella fosse la propria realtà.

“In che senso?” domandò Sol. Era il cervellone del gruppo. Aveva analizzato la loro situazione tanto quanto l’aveva fatto Maurelle.

“Nel senso che se eliminassimo il Fae Oscuro dovremmo comunque neutralizzare gli umani e distruggere ciò che lui ha fatto. Si tratta di un compito mastodontico per un nuovo Re”.

Quando Maurelle finì di parlare, Ryker inclinò il capo e la fissò per diversi secondi restando in silenzio. La ragazza provò un forte desiderio di divincolarsi e giocherellare nervosamente con le proprie dita. Avrebbe dovuto dirgli che credeva in lui. Aprì la bocca per farglielo sapere, ma le parole di lui gliela fecero chiudere.

“Hai ragione. È una delle cose di cui non ho ancora discusso né con voi, né con mia mamma, né con Shineah. Devo ancora trovare una soluzione”.

“Ho un’idea” ammise lei.

“Se si tratta di rendere Sol il mio consigliere, sono d’accordo” commentò Ryker.

“E io? Potrei essere io il tuo consigliere” si lamentò Brokk. Maurelle scoppiò a ridere e gli rivolse un ghigno.

“Sappiamo tutti che Sol è quello più adatto a ricoprire quel ruolo. Ma non è ciò che avevo in mente. Nonostante credo che debba succedere in futuro. Ciò a cui stavo pensando riguarda il ritorno alle dinamiche di secoli fa”.

“Quali dinamiche?” domandò Sol. “Ti riferisci a quando i membri del Consiglio provenivano da dinastie reali?”

“No. Penso che dovremmo ristabilire le giurisdizioni. Sarebbe il modo migliore per mantenere l’ordine in varie aree, promuovendo lo stato migliore del nostro reame”.

Daine, che stava già sfogliando il libro di storia, cercò ciò a cui si riferiva Maurelle. “Cosa intendi per giurisdizioni? Mi ricordo di aver letto qualcosa al riguardo, ma non mi è restato in mente nulla di specifico”.

“Mi ricordo che mia mamma mi raccontava storie risalenti a molto prima della sua nascita, di quando il reame era diviso in base ai poteri elementali” disse Ryker nell’accarezzare il braccio di Maurelle.

Quest’ultima dovette sforzarsi di concentrarsi sulla discussione che aveva iniziato ad ignorare causa l’eccitazione provocata dal tocco di Ryker. Da quando aveva incontrato quel maschio, egli aveva riacceso il bisogno nel corpo di lei. Nessuno aveva mai sortito un tale effetto sulla Fae, la quale era eccitata e vogliosa ogniqualvolta lui le si trovava accanto. In quel momento avrebbe adorato scoparsi lui e gli altri. Il suo centro si contrasse. Aveva bisogno di Ryker in lei.

Scosse il capo quando accantonò i propri pensieri impuri per concentrarsi sul problema del momento. Avevano bisogno di un piano, in tal modo avrebbero potuto godersi i momenti intimi senza troppe preoccupazioni. “Le giurisdizioni elementali gestivano diverse sezioni del reame, mentre il Re le riuniva tutte, facendo sì che funzionasse tutto senza troppi problemi”.

“Giurisdizioni elementali?” domandò Ryker.

“Già. Sono state menzionate di sfuggita un giorno a lezione, e dopo tutto ciò che è successo ho iniziato a fare delle ricerche su come veniva gestito il nostro reame. Mag Mell era suddivisa in giurisdizioni Estate, Autunno, Inverno e Primavera. Il Grande Re e la Regina univano le quattro diverse sezioni e mantenevano la pace”.

“Credo di averne sentito parlare” disse Brokk. “La giurisdizione Autunno è collegata con l’elemento del fuoco, se non ricordo male”.

Maurelle annuì. “Esatto. La giurisdizione Primavera è gestita dall’elemento della terra, quella Inverno viene alimentata dall’elemento d’acqua, mentre quella Estate è relazionata ai Fae di aria”.

“Capisco come mai la maggior parte di esse siano collegate ai relativi elementi, ma perché la giurisdizione Autunno è alimentata dal fuoco? Non dovrebbe essere l’aria a collegarle tutte?” commentò Brokk.

Ryker ridacchiò. “No. Quello tocca a me. L’identità reale le include tutte, ed è l’unica in grado di comprenderne così tante”.

“Il fuoco elimina ciò che resta della vita dopo l’Estate, e la Primavera sboccia in preparazione alla piantumazione. Rende più semplice il raccolto. I Fae della giurisdizione Autunno si dilettano nell’esprimere tutte le loro emozioni nonostante le conseguenze. Tendono inoltre a specializzarsi nel mutaformismo e nella magia di sangue. Quando l’ho letto mi è venuto in mente mio padre. La giurisdizione Inverno è ovviamente collegata con l’acqua. Quest’ultima rappresenta infatti un elemento chiave in diversi aspetti. Coloro i quali sono nati con tale elemento si concentrano sulla stasi, sull’ibernazione e sul periodo di recupero fra la morte e la rinascita. I Fae della giurisdizione Inverno tendono a specializzarsi in magie ed incantesimi d’influenza. Si, a noi viene naturale, ma risulta amplificato per chi fa parte di questa giurisdizione. In alcuni passaggi viene menzionata la magia delle ombre collegata alla giurisdizione Inverno, ma non ho trovato abbastanza per verificarlo”.

“E le altre? Come sono?” domandò Ryker. “Se devo considerare il ristabilire queste dinamiche di potere nel reame devo comprenderle tutte”.

“I Fae della giurisdizione Estate hanno interessi che variano quando si tratta della magia. Generalmente evitano gli incantesimi oscuri a meno che non sia assolutamente necessario. La giurisdizione Estate e coloro che vi nascono, si concentra sul mantenimento, la salvaguardia e la prosperità. In base a ciò che c’è scritto qui sembra che siano incentrati sulla luce e sulla vita. Questa mi ricorda Calla. Infine la giurisdizione Primavera e coloro che vi nascono, si concentra sulla creazione ed il ripristino della natura fragile caratteristica della nuova vita. Pensate ai fiori e agli alberi. I Fae della giurisdizione Primavera tendono a specializzarsi nella magia verde e guaritrice. Sembra che abbiano dato inizio al campo medico dei Fae. Possiamo ringraziarli per aver sviluppato dei metodi per aiutarci a guarire”.

“E c’era un’intera struttura di potere per ognuno di questi sistemi? Non mi sembra ne valga la pena. Perché gestire tutti questi Fae diversi quando posso dir loro cosa fare?”

Maurelle restò a bocca aperta. Credeva che Ryker fosse diverso dai suoi antenati che avevano abolito tale sistema secoli prima. Da ciò che aveva letto sembrava fosse stato ciò a fare in modo che il Fae Oscuro riuscisse ad inscenare un assassinio e prendere il sopravvento su Mag Mell.

“Come puoi dire una cosa del genere?” protestò la ragazza portandosi una mano al petto.

“E dai, cuore impavido. Sarebbe un tale impegno per me. Non è che io voglia tutto il potere per me. Solo non voglio dover ricoprire il ruolo del pacificatore per una manciata di Fae fatti di potere” rispose Ryker.

Maurelle si allontanò da Ryker e si avvicinò a Daine, che si trovava dalla parte opposta del divano. “È esattamente ciò che il tuo bis-bis-bis-nonno disse quando fece uccidere i Re e le Regine. Non desiderava più dover gestire i loro disaccordi, o qualcos’altro di altrettanto ridicolo. Guarda cos’è successo ai suoi discendenti”.

“Ha senso” commentò Sol. “Devi considerare il quadro completo. Mi sono chiesto come i tuoi genitori siano stati uccisi dal Fae Oscuro. Direi che questa mossa indebolirebbe il sistema, mettendo a dura prova le risorse del palazzo”.

“E poi c’è un motivo se Elle l’ha suggerito” aggiunse Brokk. “Ha a cuore i tuoi interessi. Perché non provi a darle ascolto?”

Ryker spostò lo sguardo dai suoi amici alla propria compagna, gli occhi di lui lei cauterizzavano l’anima. Maurelle percepiva il disagio di lui, ed anche la vergogna che provava per averla contrastata. L’incertezza del Fae era un altro fattore che la ragazza era in grado di percepire grazie al loro legame. “Non intendevo farti pensare che la tua idea fosse priva di fondamento. Cosa ti ha fatto credere che si tratti di un’opzione fattibile? Se ti conosco bene quanto credo, so che non l’avresti proposto se non avessi ritenuto che si sarebbe rivelato utile”.

Maurelle gli rivolse un ghigno quando si appoggiò a Daine, sentendo il calore di quest’ultimo sulla schiena. Le braccia di lui le erano attorno ai fianchi, eccitandola ulteriormente. Non era però il momento adatto. La Fae si concentrò quindi sulla discussione che stavano intrattenendo, e spiegò ciò a cui stava pensando. “Il reame non assomiglia per niente a ciò che era quando era in vigore tale dinamica. Gli umani risiedono e comandano in tutte le aree del reame tranne che a Bramble’s Edge. Le giurisdizioni gestivano gli aspetti della vita di tutti i giorni, fornendo ad ogni Fae elementale le condizioni ideali specifiche per i loro bisogni. Ciò non rappresenta un problema, dato che noi incrociamo diversi poteri, gestendo più elementi, ma le giurisdizioni servono comunque. Possono aiutarci a riprenderci le nostre terre dagli umani. Siamo troppo pochi per gestire un’impresa del genere”.

“Ha senso. Non possiamo basarci sul fatto che la ribellione faccia tutto al posto nostro. Dobbiamo fidarci del fatto che proveranno ad avere la meglio sul Fae Oscuro e che qualcuno al potere organizzerà e gestirà le iniziative” disse Sol quando elaborò ciò che Maurelle aveva appena detto.

“Esatto. Si tratta di un processo massiccio. Gli umani si sono infiltrati in tutti i settori, e non sarà facile rimuovere chi si trova al potere. Sono qui per aiutare, e so che anche per loro è lo stesso” disse la ragazza quando indicò gli altri ragazzi. “Ma ti servirà ben altro che il nostro aiuto per reclamare il tuo regno. Le forze dell’ordine degli umani rappresentano solamente uno degli ostacoli che dovrai superare”.

Ryker si mise al fianco di lei e le prese le mani nelle proprie. “Non sono coinvolto solo io. Si, sono l’Alto Re, ma non sono niente senza te e gli altri. Dicevo sul serio quando ti ho detto che voglio rivendicarti come mia compagna. Mi gira la testa se solo penso a tutto ciò che devo esaminare. Non ho modo di sapere quale sia la risposta in questa situazione, o quale sia il miglior modo di procedere”.

“Ti amo” gli disse Maurelle quando le si strinse la gola dall’emozione.

“Hai ragione. Dobbiamo affrontare insieme questa cosa” esordì Brokk quando si alzò in piedi e si sedette sul tavolino da caffè di fronte a loro. “Credo che Maurelle non abbia tutti i torti. Si tratta di qualcosa che va alle radici dei Fae. C’è un motivo per cui gli Dèi fondarono la nostra società tramite tali strutture. Forse la nostra situazione attuale rappresenta una punizione per non aver seguito i piani”.

“Dubito che gli Dèi siano esseri vendicativi” commentò Sol. “Sicuramente non sono soggetti alle nostre carenze. Ad ogni modo dobbiamo raccogliere ulteriori informazioni su come creare tali giurisdizioni, e a chi attribuire i ruoli di potere”.

“Non sono così sicuro sugli Dèi. I miei genitori non si meritavano di venire uccisi, e la loro gente non meritava di venir schiavizzata da uno stronzo assetato di potere. Hai letto qualcosa sui principi e le principesse? Sarebbe d’aiuto se i loro discendenti portassero un’identità reale che potessi riportare alla luce” rifletté Ryker.

Maurelle ripensò ad alcuni passaggi che aveva letto durante la pausa estiva. “Non ne ho idea. Ho letto che si sono dispersi. Potrebbe essere chiunque. Dovrò svolgere ulteriori ricerche sulle identità degli ultimi aristocratici di cui vi è notizia. In tal modo, quando saremo a conoscenza delle loro identità, dovremmo poter risalire ai membri delle loro famiglie”.

“Credi davvero che sia necessario?” domandò Daine quando le accarezzò la schiena con le dita. La ragazza si era appoggiata al petto solido di lui, ed era circondata dal calore emanato dal Fae. Il suo profumo delizioso le faceva venire i brividi di piacere. Le risultava sempre più difficile concentrarsi sullo scambio che stavano intrattenendo. Era però di vitale importanza. Eppure Maurelle faticava a formare un pensiero sensato.

“Non ne ho idea. Non mi ricordo di nessun documento che tratti di come abbiano ottenuto le loro posizioni. È qualcosa che si mette per iscritto? Voglio dire, non ho mai ricercato il tuo ruolo, ma ora mi chiedo se per caso fosse specificato da qualche parte come gestire l’identità che viene tramandata da genitore a figlio”.

Ryker accorciò ulteriormente la distanza fra sé stesso e la Fae, la quale si ritrovava immersa anche nell’odore di lui. L’elettricità le pulsava nelle vene mentre cercava di restare concentrata sulla conversazione. Voleva smettere di parlare ed iniziare a baciarlo.

“Qualcuno sa qualcosa che ci aiuterà. Grazie per avermi aiutato a trovare una possibile soluzione a qualcosa, tranne che a come trovare ed uccidere Savelle. È quello che non mi fa dormire la notte” mormorò Ryker all’orecchio di lei.

Il respiro caldo di lui sulla guancia di lei le faceva venire la pelle d’oca. Maurelle s’inumidì le labbra, era desiderosa di assaggiare il maschio che aveva davanti a sé. “Figurati” sussurrò, sforzandosi di restare ferma; non sarebbe stato d’aiuto se si fosse appoggiata ulteriormente a Daine o a Ryker. Avevano delle cose da fare, e sfortunatamente il farsi a vicenda non era tra queste.

“Uno dei Professori qui deve sapere qualcosa” aggiunse Brokk quando si avvicinò ai tre. “Sono vecchissimi e forse all’epoca erano già nati. Io direi di tenere queste domande per domani, e di concentrarsi su cose migliori adesso”.

Le labbra di Ryker furono sull’angolo della bocca di Maurelle. La lingua di lui le provocò le labbra prima di allontanarsi. La ragazza emise un grugnito appena accennato, in segno di protesta. “Hai ragione, Brokk. Mi vengono in mente delle cose migliori da fare insieme piuttosto che preoccuparci, perché non ci porterà alle risposte che cerchiamo”.

Maurelle non poté rispondere poiché Ryker rivendicò subito le sue labbra in un bacio che iniziò delicato ed amorevole, ma che si fece velocemente appassionato. La ragazza gemette ed inarcò la schiena, esprimendo ciò che le faceva provare il fervore della lingua di lui. Nel fare ciò premette il sedere contro ai fianchi di Daine, ed il seno contro al petto di Ryker.

Quando diverse mani le accarezzarono i fianchi e la schiena, Maurelle si dimenticò delle questioni urgenti, concedendosi di godere dei propri compagni. Ryker era stato l’unico ad aver espresso il desiderio di volerla rivendicare, ma anche gli altri appartenevano a lei.

Capitolo Tre

“Il Preside ci ha dato il permesso di riprendere le lezioni nella grotta sotterranea, grazie ad alcuni dei vostri compagni di classe” annunciò il Professor Desirata agitando appena le mani. L’acqua gli si raccolse nel palmo, ed indirizzò qualche gocciolina verso la libreria a muro.

Come l’ultima volta in cui Ryker aveva scoperto l’ingresso, una nebbiolina formò un rettangolo che si librò nell’aria prima di ricadere sul legno della mensola. Un secondo più tardi una luce verde acqua venne irradiata dalla medesima posizione.

Il Professore si allungò verso il barattolo brillante e lo rimosse dalla mensola. I ripiani scivolarono immediatamente, rivelando l’apertura. Il corridoio esposto era ancora stretto ed il pavimento del passaggio era ancora di terra, mentre i muri erano levigati dalla pietra, ma quella volta delle torce affisse a dei sostegni illuminavano il percorso.

L’ultima volta in cui Ryker era entrato in quel passaggio era buio pesto e non sembrava rappresentare un presagio favorevole. In quel momento invece la situazione era carica di entusiasmo da parte degli studenti, energia che raggiunse anche Ryker, rendendolo ansioso di vedere che aspetto avesse la grotta dopo il suo intervento. Si ricordò di aver prosciugato il lago per rimuovere l’oggetto oscuro che stava infettando l’area e che minacciava di trasformare tutti gli occupanti del campus in spettri.

Quando Ryker aveva attraversato il portale la volta precedente gli erano venuti i brividi. Quella volta invece si rese conto a malapena di essere entrato in contatto con una barriera magica. Guardò gli altri studenti sfregarsi le braccia e guardarsi attorno. L’identità nel suo petto si stava facendo sempre più forte con ogni giorno che passava. Indubbiamente era stato il potere reale a fare in modo che Ryker attraversasse il portale senza farci nemmeno caso. Il ragazzo era collegato intrinsecamente con tutto quanto di magico nel reame.

Percorsero la medesima strada, e Ryker apprese felicemente che le torce proseguivano ad illuminare il tragitto. Questa volta non rimasero però al buio quando svoltarono l’angolo. Ryker trasalì allo stesso modo degli studenti quando si ritrovarono in un’ampia caverna.

Non aveva affatto lo stesso aspetto di quando vi si era recato il ragazzo. Ovviamente questi aveva impiegato tutte le proprie energie nell’eliminazione dell’oggetto oscuro, quindi non si era nemmeno accorto della trasformazione che l’area aveva subito dopo la distruzione dello stesso.

La grotta era illuminata da esseri magici, ed il lago era circondato da diversi alberi floridi e sottobosco. I fiori sbocciati diffondevano una gradevole fragranza nell’aria. L’acqua azzurra lambiva dolcemente la spiaggia circa a cinque metri più in là.

Il ragazzo guardò Daine, il quale rispose con un’alzata di spalle. Nell’atmosfera aleggiava la magia dell’acqua in forma cruda ed elementale. Ricaricava Ryker, galvanizzandolo. Il modo in cui l’energia alimentava la sua identità, celata dalla magia della Peridun, gli faceva venire le vertigini. Era un’esperienza molto intensa.

“Ma che figata” commentò Tani quando si voltò su sé stessa guardandosi intorno a bocca aperta. La femmina snella aveva le ali viola ed i capelli lilla.

“Perché non siamo mai stati qui giù?” domandò Andris. Ryker aveva percepito il potere di Andris la prima volta in cui l’aveva incontrato, due anni prima. Questi non era diventato uno zombie a causa della pozione nel cibo, come era successo alla maggior parte degli studenti. Si trattava della prima cosa che sperava di cambiare. Quella merda doveva finire.

Il sorriso sul volto di Desirata era il più raggiante che Ryker aveva visto in viso al Professore. Era chiaro che trovarsi in quel luogo infondesse gioia all’insegnante. “Perché prima dell’anno scorso l’area era inquinata dalla Magia Nera. Le ninfe dell’acqua hanno sempre considerato questo luogo il loro santuario. Poco dopo la morte del Re sono però scappate, abbandonando questo lago”.

Ryker inclinò il capo di lato. Erano assenti da così tanto a lungo? Aveva senso, considerata la desolazione che aveva trovato quand’era stato al lago. “Che cosa le ha fatte tornare?”

Il Professore si voltò verso Ryker. “Qualcuno ha usato la magia per eliminare l’Oggetto Oscuro, e ciò ha dato loro speranza. Almeno, è la mia spiegazione migliore”.

“Intende che il Re è tornato?” s’intromise Tani quando si avvicinò al Professore. Il cuore di Ryker accelerò, e per poco non gli infranse la cassa toracica. Di sicuro nessuno lo sapeva per certo.

Il ragazzo si guardò attorno, assimilando la scena e cercando di comportarsi come un bimbo di sei anni che entrava per la prima volta in un negozio di caramelle. Quando Daine gli diede un buffetto sulla spalla dedusse che non stava interpretando alla perfezione tale ruolo.

“No. Se ci fosse un nuovo Re avrebbe fatto un annuncio” negò il Professore. “Non credete alle voci di corridoio”.

“Ma allora chi ha purificato l’area?” insistette Tani. Era come un cane con un osso. Lascia stare, cazzo.

“Qualche Fae molto talentuoso. Nessuno lo sa per certo. Credo si tratti di qualche studente. Non molti rischierebbero di esaurire tutti i propri poteri. Deve essere qualcuno disposto a correre un rischio simile” li informò Desirata. Il Professore restò con le mani sui fianchi quando prese un respiro profondo e chiuse gli occhi.

Desirata riaprì gli occhi e batté le mani una volta. “È bello tornare qui dopo anni in cui non ci insegnavo più. Vediamo come ve la cavate con il trasferire l’acqua nei barattoli. L’energia sarà più potente, e quindi più difficile da controllare. Dovrete impiegare tutti i vostri mezzi per ottenere il risultato desiderato”.