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Maschere Il Re Dei Fae
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Maschere Il Re Dei Fae

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Maurelle restò concentrata su Ryker, e lo guardò sollevare gli oggetti dal pavimento senza sforzo, ma gli strumenti vacillarono appena quando s’innalzarono di qualche centimetro. Un secondo più tardi l’ago e il filo precipitarono nuovamente al suolo. L’espressione corrucciata di lui le suggerì che il ragazzo stava cercando di far sembrare l’operazione difficile.

Maurelle rimase focalizzata sul proprio compito. Dopo tutto aveva bisogno dell’assoluta concentrazione. Non era potente quanto Ryker, ma desiderava diventarlo. Doveva diventarlo, se sperava di avere la possibilità di intraprendere una vita con il Re dei Fae.

Lo sguardo di lei si spostò su Brokk, e notò che sul viso del ragazzo troneggiava la medesima espressione determinata. Maurelle sapeva che sia lui che gli altri volevano dimostrare a Ryker di essere la scelta giusta per la sua Guardia reale.

“Concentratevi su un elemento alla volta” suggerì la Professoressa. “Quando ne avrete uno in posizione tutto ciò che dovrete fare è tenerlo fermo. Poi potrete spostarvi sull’altro e ripetere l’azione”.

Maurelle fece tesoro del suggerimento dell’insegnante, e decise di sollevare prima l’ago e tenerlo fermo mentre manipolava il filo tramite l’elemento dell’aria. Quando si guardò velocemente attorno si rese conto che nessuno in classe era vicino alla realizzazione del compito.

Tale realizzazione rafforzò la sua determinazione. Sia nel modo giusto che in quello sbagliato. Era leggermente competitiva e voleva essere al massimo delle proprie capacità. Le vennero i crampi allo stomaco quando trascorsero diversi secondi e la ragazza non fu in grado di tener fermo l’ago.

Ryker avanzò di un passo verso di lei, e Brokk fece lo stesso. La loro prossimità la tranquillizzò e le fece ritrovare la concentrazione. Grazie al calore ed all’odore dei due che la circondavano riuscì a stabilizzare il sottile metallo. Il bisogno che provò di manovrare l’oggetto affinché finisse nell’occhio di Dani le fece quasi perdere stabilità.

Consapevole che Ryker era accanto a lei e le stava fornendo il supporto che le serviva, Maurelle fu in grado di dimenticare l’odiosa femmina e riuscì ad infilare il filo nella sottile cruna. La ragazza esultò, batté le mani e poi afferrò l’ago e il filo e li mostrò a Brokk e Ryker.

“Ben fatto, Signorina Longstrom” commentò Aobheal. “Che tutti gli altri seguano il suo esempio”.

Il petto di Maurelle si gonfiò dall’orgoglio, ma prima che potesse accadere qualcos’altro Gaius entrò in classe seguito da un gruppo di ciò che Maurelle reputò essere insegnanti. Giunse a tale conclusione poiché nel gruppo era presente Pravos, il Professore di storia dei Fae. Quale altre modifiche aveva apportato il nuovo Preside?

Ryker si impose di mantenere le mani rilassate ai fianchi. Stringere i pugni e ringhiare avrebbe solamente allarmato lo staff del fatto che stesse per succedere qualcosa. Non poteva permettersi di attirare altra attenzione su se stesso.

“A cosa dobbiamo questo piacere, Gaius?” domandò Aobheal al Preside. Ryker riconobbe il proprio Professore di storia ed uno della lega del fuoco. Gli vennero i brividi lungo la schiena come se il proprio corpo lo stesse avvertendo di qualcosa. Il talismano che conservava in tasca gli si scaldò contro la gamba.

“Siamo qui per prelevare Isladore” rispose il Preside, il quale spostò immediatamente lo sguardo su Ryker. Gli occhi azzurri del Fae sembravano penetrargli nel petto ed in grado di vedere qualsiasi segreto il ragazzo stesse nascondendo.

Ryker dovette celare il proprio terrore, quindi porse a Maurelle l’ago ed il filo che stava utilizzando, e si prese un momento per guardare la ragazza prima di affrontare qualsiasi cosa lo stesse attendendo. Una volta in cui i suoi nervi furono più stabili, Ryker sorrise ed avanzò di un passo.

“Come posso aiutarvi?” domandò quando il Preside si voltò e si diresse verso l’uscita della classe.

Ryker rivolse una breve occhiata a Maurelle, e notò che i bellissimi tratti della ragazza erano intrisi di paura. Scosse quindi appena il capo, sperando di poterla convincere a non farsi coinvolgere. Si accorse del conflitto interiore che stava avendo atto nella ragazza. O forse era grazie al legame che i due condividevano se Ryker era in grado di capire che Maurelle stava considerando l’unirsi a lui in modo da aiutarlo.

Una volta all’esterno, Gaius si fermò e indicò il prato che si estendeva davanti a loro. “Gradirei valutare nuovamente i tuoi elementi”.

“Oh” rispose Ryker. “C’è qualche problema?” aggiunse, imprecando dentro di sé. Si sollevò del vento alla reazione del ragazzo, e sopra di loro si formarono nuvole di tempesta. Il Fae prese un respiro profondo per calmarsi prima di far scoppiare un temporale o appiccare un incendio. Non era il momento giusto per impazzire.

Gaius non si degnò nemmeno di riportare lo sguardo su Ryker, si limitò ad avanzare nel prato. “Nessuno, ma la Preside precedente ha lasciato diverse domande senza risposta, quesiti su cui ho trascorso diverse settimane nel tentativo di comprenderli”.

“E io sono uno di essi?” domandò Ryker quando imitò il gesto di Gaius di fermarsi nel mezzo del verde. Dovette radunare tutte le proprie energie per fingere un’espressione innocente e non dimostrare quanto fosse agitato. “Non sapevo di aver infranto una delle regole”.

Gaius liquidò il commento del ragazzo con un gesto della mano e scosse il capo. “Non è che hai infranto una regola. Lei teneva degli appunti su di te, sul manifestarsi dei tuoi poteri. Sembra che tu sia una specie di novità all’Accademia. Beh, in realtà in tutta Mag Mell ad essere onesti. Non abbiamo mai visto qualcuno con la comprovata abilità di padroneggiare tre elementi, e forse addirittura anche quattro” rispose il Preside, il quale guardò Ryker direttamente quando terminò di parlare.

Restarono in silenzio per così tanto a lungo da far sì che Ryker fosse pronto ad incenerire il Preside e gli altri Professori scagliando contro di loro delle saette, per poi scappare. Fu Gaius a rompere il silenzio. “Il Re è vivo. Tali abilità vengono manifestate solamente dalla sua stirpe, ma tu non ne fai parte vero?”

“Magari” rispose Ryker emettendo anche una risatina nasale. “Non so che cos’abbia scritto la Gullvieg, ma riesco a manipolare uno o due elementi. Forse anche un terzo, ma si tratta di un colpo di fortuna e non di qualcosa su cui possa fare affidamento”.

“Bene. Lo vedremo, vero?” Gaius si rivolse agli insegnanti, i quali si disposero a cerchio attorno a Ryker. “Sai come funziona”.

Il ragazzo annuì, serrò le labbra ma poi chiese, “ma perché lo stiamo facendo qui? L’ultima volta sono stato valutato in palestra”.

Il Preside arricciò il naso e strinse lo sguardo su Ryker. “Non so perché le valutazioni dei poteri elementari siano state condotte in un luogo in cui è quasi impossibile accedere alle connessioni. Quando ho frequentato l’Accademia era il luogo in cui tutti gli studenti hanno scoperto i propri elementi, come dovrebbe essere”.

Una Professoressa emise un rumore che attirò lo sguardo di Ryker. Non sapeva che cos’avesse pensato la donna, ma l’espressione che quest’ultima aveva rivolto a Gaius suggeriva che non fosse felice del fatto che l’uomo stava denigrando le decisioni della Gullvieg.

Ryker prese nota mentale di non avere mai niente a che fare con quella donna in futuro. Chiunque era dalla parte di quella femmina vile non era suo amico. Gli altri insegnanti mantennero un’espressione neutrale ed attesero le istruzioni di Gaius.

“Iniziamo” ordinò Gaius quando rivolse un’occhiataccia alla Professoressa contrariata. Ryker mantenne un atteggiamento rilassato e non richiamò a sé le connessioni come avrebbe fatto normalmente.

Venne investito da una folata di vento, seguita da un’onda d’acqua. I suoi elementi risposero immediatamente, reindirizzando il vento. Si rese conto di quanto era appena successo, quindi si preparò a farsi infrangere dall’onda d’acqua, ma quest’ultima venne sospesa a mezz’aria.

Prima che Ryker potesse realizzare l’accaduto, venne avvolto dal calore quando attorno a sé venne appiccato un incendio. Nell’istante che seguì, la terra prese a tremare. Il ragazzo mantenne quindi stabile la propria connessione con l’elemento di terra. Il potere contrastò la propria presa, allontanando un po’ della sua energia e facendo vacillare l’impatto del Fae sul fuoco.

Ryker era senza fiato, ed il sudore gli rigava le tempie quando controllò a malapena le fiamme. Il fuoco lo raggiunse alle ali, ai capelli e alle dita, come sarebbe successo a chiunque con la minima connessione con l’elemento. Il ragazzo incespicò e cadde a terra un momento dopo. Quando il suo palmo toccò terra, il Fae percepì la propria connessione impennarsi.

Terrorizzato dal fatto che avrebbe dovuto dimostrare di essere collegato a tutti e quattro gli elementi, Ryker lasciò andare il controllo del fuoco e canalizzò tutta la sua energia nella connessione con la terra.

Le fiamme s’innalzarono immediatamente e lo avvolsero. L’agonia straziante lo pervase quando s’accasciò al suolo.

Il fuoco svanì un istante più tardi, e Gaius lo raggiunse prontamente. “Chiamate la guaritrice. Ha bisogno di assistenza medica” il Preside agitò una mano ed una brezza fredda diede sollievo alla pelle bruciata del ragazzo.

“Non so a cosa stava pensando la Professoressa. Non hai il controllo su tutti gli elementi. Ne riesci a malapena a gestire tre. E solo se ti sforzi”.

Titania, l’infermiera, apparve accanto a Ryker con una pozione in mano. “Giochi ancora con il fuoco, Ryker?” lo stuzzicò quando gli sollevò la testa e lo aiutò a deglutire il liquido.

“Non riesco a farne a meno” il ragazzo restò al gioco mentre pregò che la pozione lo facesse smettere di soffrire. Nel giro di pochi secondi il liquido fece effetto e Ryker fu in grado di alzarsi in piedi.

“Piano” lo avvisò l’infermiera, “le ferite non sono guarite interamente”.

“Me la caverò. Grazie” le disse, poi si rivolse al Preside.

“Allora, ho tre elementi?” gli domandò con più entusiasmo di quanto ne provasse in realtà. Avrebbe evitato tale reazione, ma chiunque sarebbe stato contento di essere più potente, ed il ragazzo doveva continuare a recitare la parte.

Gaius sospirò quando scosse il capo. “Sì, ma sarà da vedere quanto riuscirai effettivamente a controllarne”.

“Crede che sarà abbastanza per farmi entrare nella sorveglianza?” domandò Ryker nel scrollarsi di dosso la cenere dai vestiti rovinati. Qualsiasi maschio in grado di controllare tre elementi veniva reclutato per il corpo di guardia, quindi il ragazzo restò ancora nel personaggio.

In quel momento si rese conto che se non avesse scoperto la sua vera identità sarebbe stato felice di entrare a far parte della sorveglianza. Avrebbe fatto più soldi e sarebbe stato in grado di far sì che lui e sua mamma vivessero meglio. Era pazzesco il modo in cui la sua vita aveva subito una svolta, aprendogli un nuovo mondo.

“Sarà possibile se riuscirai ad acquisire la padronanza degli altri elementi, ma ci vorrà molto impegno da parte tua” l’informò il Preside.

Si trattava della perfetta opportunità di richiedere ulteriore allenamento. Ryker ne aveva un bisogno disperato. Non era in grado di plasmare tutti gli elementi, ma avrebbe dovuto trovare qualcuno che gli insegnasse come gestire l’elemento della terra. “Ho intenzione di impegnarmi, signore. Crede che potrei partecipare anche alle lezioni della lega dell’acqua e del fuoco? Voglio fare di meglio per mia madre in modo da darle una vita migliore” disse onestamente il ragazzo.

“Non vedo perché no” rispose il Preside prima di procedere attraverso il prato. Quando non fu troppo lontano l’uomo si voltò e disse, “domattina ti farò avere il programma personalizzato”.

“Grazie, signore” disse Ryker, poi si affrettò al dormitorio per cambiarsi il più velocemente possibile che il suo corpo gli concesse. Pregò silenziosamente gli Dei, sperando che fosse l’unico problema che avrebbe dovuto affrontare durante l’anno scolastico.

CAPITOLO QUATTRO

“Che diamine ti è successo? Il tuo fascino non ti ha aiutato?” lo stuzzicò Maurelle con fare confuso quando Ryker aprì la porta della propria stanza al dormitorio. Notò l’espressione solenne di Brokk quando guardò dietro di sé, e Daine e Sol sembravano pronti per uccidere, dalla loro posizione sul divano. Ryker era circondato da maschi fedeli che l’avrebbero protetto con la vita.

“È stata la valutazione che mi ha fatto affrontare Gaius” rispose Ryker ringhiando, poi lanciò un incantesimo nella stanza. “Ho dovuto limitare i miei elementi, in modo da non rivelarli tutti. Questa volta me ne ha scagliati più di uno addosso”.

“Pensi che lo sappia?” domandò Maurelle quando lo abbracciò all’altezza della vita. Era stata una lunga pausa dall’Accademia quella senza di lui. Le mancava tutto di Ryker. La ragazza sentì allentarsi il nodo che le si era formato alla bocca dello stomaco quando la raggiunse il profumo mascolino ed il calore che emanava lui.

“No. Non ne ha idea. Ma le cose devono cambiare in modo che possa proteggervi tutti” annunciò Ryker quando strinse le mani dietro la schiena di Maurelle.

La Fae indietreggiò di un passo ed inclinò il capo per esaminare l’espressione di Ryker. “Che cosa deve cambiare?” odiava l’esitazione nella propria voce quando gli pose tale domanda. Dopo così tante settimane trascorse lontano da lui, Maurelle temeva che il ragazzo avesse perso interesse nei suoi confronti. La feriva al cuore sapere che Ryker stava per porre fine alla loro relazione.

Ryker tese le braccia ed incorniciò il viso di lei. “Devo assicurarmi che tu sia al sicuro, cuore impavido”.

Le lacrime si formarono negli occhi di lei quando l’emozione le bruciò nella gola, eppure trattenne le lacrime e si rifiutò di dimostrargli il proprio dolore. Brokk la raggiunse nell’istante successivo, e le posò le mani sulle spalle.

“Non devi lasciare Maurelle. Possiamo tenervi al sicuro” giurò a Ryker. Con la coda dell’occhio la ragazza vide Sol e Daine annuire.

“So che lo farete” disse Ryker all’amico con un sorriso. “Ma non ho intenzione di lasciare Maurelle. È mia, anche se adesso non posso annunciarlo. Voglio che voi tre siate la Guardia reale”.

Brokk strinse la presa sulle spalle di Maurelle, ed avanzò verso di lei nello stesso momento in cui la ragazza venne pervasa dal sollievo. Il calore di Brokk diminuì improvvisamente, e Maurelle si rese conto che Ryker stava osservando quanto i due fossero fisicamente vicini. La Fae si sentì arrossire. La presenza di lui le diede conforto, aveva bisogno della sua tacita solidarietà.

“Tranquillo” commentò Ryker quando guardò fra lui e Maurelle, poi spostò l’attenzione su Daine e Sol. “Siamo una squadra. Tutti noi”.

Le parole del Re pesarono nella stanza, poi Brokk si schiarì la voce un attimo prima di rompere il silenzio. “Si terrà una cerimonia quando ci dichiarerai la tua Guardia reale?”

Ryker annullò la distanza fra Maurelle e se stesso, quindi la prese per mano. La ragazza tremava dall’avere Brokk dietro e Ryker davanti a sé. La dinamica era appena cambiata, ma Maurelle non sapeva come, e ne ignorava il significato. Ciò che più importava in quel momento era assicurare che l’identità di Ryker restasse segreta fino a quando si sarebbe trovato nella posizione di governare su Mag Mell.

“Onestamente non ho idea di che cosa stia facendo” disse Ryker, poi posò una mano su quella che Brokk aveva messo sulla spalla di Maurelle. Il trovarsi fra due maschi sexy fece venire i brividi alla ragazza. Quest’ultima era certamente più attratta da Ryker, ma non poteva negare di essere affascinata anche da Brokk.

“Ti conferisco il privilegio di essere il primo membro della mia Guardia, Brokk Westhaven” disse Ryker. A Brokk si mozzò il respiro in gola, ed affondò le dita nella carne di Maurelle. Quest’ultima si impose di non sussultare dal dolore e si voltò verso Brokk, il quale aveva stretto i denti e stava guardando Ryker negli occhi.

Sol e Daine saltarono giù dal divano e raggiunsero la ragazza. Maurelle allungò la mano in cerca di quella di Ryker quando la stretta di Brokk si fece così forte da farle venire i lividi. Quando le loro mani si trovarono, la tensione abbandonò l’arto di Brokk.

Un secondo più tardi il ragazzo abbassò il colletto della maglietta, rivelando in tal modo uno scudo. Sul petto di Brokk erano apparse una creatura alata, un coltello ed una runa in forma di tatuaggio. “Wow. È fottutamente strano” commentò Brokk con un sorriso in volto. Poi strinse Maurelle fra le braccia e la fece roteare in aria.

“Okay ragazzone, mettimi giù” rise la ragazza. “Il segno è bellissimo, ma sembra che sarà pericoloso”.

“Sono d’accordo” aggiunse Ryker. “Dovremo andare dalla Peridun e chiederle se è in grado di nasconderlo. Prima però fatemi terminare la cerimonia, se a voi due sta bene”.

Si trattava della sua prima azione da Re, pensò Maurelle. Quest’ultima raddrizzò le spalle ed un sorriso si fece strada sul suo viso quando Daine e Sol si trovarono d’accordo con lei. La ragazza non aveva idea di come la propria vita l’avesse condotta fino a quel punto, ma era grata agli Dei per quello.

“Ti conferisco il privilegio di essere il secondo membro della mia Guardia, Daine Norse” recitò Ryker come aveva fatto per Brokk. Il volto di Daine si contorse dal disagio, ed il ragazzo si piegò in due, portandosi le mani sulle ginocchia.

Maurelle gli accarezzò la schiena nel tentativo di confortarlo. Il ragazzo impiegò diversi secondi per sollevare il capo ed alzarsi in piedi. Le rivolse un sorriso e poi sollevò un lembo della maglietta. Sul petto del Fae apparve il medesimo disegno.

“Sei pronto?” Ryker domandò a Sol.

“E lo sarò sempre”.

Prima che il Re riprese a parlare, Maurelle notò che Sol aveva stretto le mani in pugni. Maurelle lasciò la mano sulla schiena di Daine mentre ascoltò Ryker, il quale proseguì la cerimonia. “Ti conferisco il privilegio di essere in terzo membro della mia Guardia, Sol Aliante”.

Sol doveva essersi preparato per il dolore, poiché l’unica sua reazione fu la contrazione di un muscolo della mascella. Non dovette togliersi la maglia per avere la conferma di aver ricevuto il marchio. Il ragazzo indossava una canottiera bianca, ed il tatuaggio era facilmente visibile.

“Come arriviamo a questa Peridun?” domandò Brokk nello sfregarsi le mani. A Maurelle era chiaro che il ragazzo fosse entusiasta.

Ryker sorrideva con gioia, ed il peso sulle sue spalle sembrava essersi alleggerito in qualche modo. “La fogna sarà la nostra via di fuga sicura. Gaius ha implementato la sorveglianza, l’altra sera mi ha quasi beccato quando ho tentato di scappare”.

“Oh, wow. I tubi della merda!” esultò Maurelle. “Forse il tuo fascino questa volta ci farà uscire illesi”. La ragazza non voleva assolutamente rivivere ciò che aveva passato in quegli sporchi sotterranei. Essere stata la cena di un vampiro una volta era sufficiente per una vita intera.

Il cuore di Ryker batteva all’impazzata nella sua cassa toracica, ed ere un miracolo se non l’avesse infranta e fosse volato via. La fredda aria della notte lo avvolse, richiamando il suo elemento. C’era un motivo per il quale l’Accademia era un il luogo più sicuro per i Fae della sua età.

Quando acquisivano i loro poteri per la prima volta era impossibile che lo tenessero nascosto. I loro corpi reagivano automaticamente al minimo accenno degli elementi. Ovviamente era molto più pericoloso con il fuoco e l’acqua, ma l’aria e la terra potevano essere comunque nocive. Dovevano allenarsi per diverse ore per essere in grado di perfezionare il controllo che esercitavano sugli elementi, in modo da saperli domare efficacemente.

Ryker aveva fatto notevoli progressi fino a poco prima, quando i Professori gli avevano scagliato addosso i loro elementi. In qualche modo erano entrati in contrasto con la propria identità reale, ed il Fae aveva dovuto reprimere tutti i suoi elementi in ogni istante. Ryker aveva reagito come se Gaius lo avesse sfidato.

Sol alzò un pollice in direzione degli amici, a segnale che la via era libera. Ryker si appuntò mentalmente di scoprire se fossero presenti altri ingressi al campus. Stavano rischiando tantissimo infiltrandosi nella cantina dell’edificio.

Ryker mantenne le ali basse sulla schiena ed attraversò il prato avanzando rasente ai muri di pietra. Il gruppo si fermò quando sentirono che un rametto si spezzò dietro di loro. Fu solamente Ryker a voltarsi per esaminare l’area.

Notò il volto pallido di Maurelle, e la guardò negli occhi. La ragazza disse ‘scusate’ con il labiale. Lui le sorrise e poi riportò l’attenzione sulla zona circostante. Il rumore prodotto dalla ragazza non era abbastanza forte da svegliare i Professori che stavano dormendo dall’altro lato degli spessi muri di pietra, ma era risaputo che alcuni di loro avessero attivato degli allarmi nel vento.

Il gruppo riprese la propria marcia quando qualche secondo più tardi nessuno li inseguì. Ryker imprecò sotto voce quando appresero che la porta era chiusa a chiave. Udirono un crepitio dall’altra parte del serramento proprio nel momento in cui il ragazzo aprì la bocca per scagliare un incantesimo di apertura. Ryker afferrò la mano di Maurelle e quella di Sol, poi annuì in direzione di Daine e Brokk. Consapevole di che cosa il Fae stava per fare, Brokk toccò Daine e poi si allungò verso Maurelle.

I cinque scomparvero in un secondo, ed il pannello di legno venne aperto. Dal fabbricato uscì una delle guardie che Ryker aveva visto aggirarsi nel campus; l’uomo avanzò ed osservò l’area in cerca di intrusi. Non era stato saggio da parte sua presumere che nessuno avesse udito il suono prodotto da Maurelle.

Ryker trattenne il respiro ed avanzò di un centimetro quando lo sguardo dell’uomo si spostò verso dove si trovavano i ragazzi. Dovevano entrare prima che si sarebbe chiusa la porta. Il Fae diede quindi una gomitata a Sol spingendolo verso l’interno dell’edificio, e lo seguì immediatamente.

Brokk doveva aver richiamato a sé il vento, poiché quest’ultimo agitò gli alberi un secondo più tardi, ed il suono coprì il rumore prodotto dai loro passi. Maurelle entrò prima che il serramento iniziò a chiudersi. Daine e Brokk si affrettarono per non restare chiusi fuori.

Ryker si spostò con sollecitudine verso la porta che conduceva alle cantine senza interrompere la connessione con gli amici e senza renderli visibili. I membri della propria Guardia osservarono l’area circostante. Sol si avvicinò a Ryker e sussurrò, “via libera. Scendiamo adesso”.

Il Fae annuì e seguì il maschio attraverso la porta, prima di scendere le scale. Quando si chiuse anche la seconda porta il gruppo venne circondato dall’oscurità. Le torce erano spente, non aiutando il gruppo a spostarsi nel locale.

Maurelle si aggrappò ad un braccio di Ryker, e Brokk fece lo stesso con un braccio di Maurelle. La ragazza tremava fra i due maschi. Indubbiamente era terrorizzata dalle fogne. L’ultima volta che ci si era avventurata era quasi morta.

L’oscurità non cessò quando il gruppo raggiunse il fondo del locale. Ryker lasciò andare Sol in modo che il ragazzo potesse richiamare a sé le fiamme sul proprio palmo della mano. Daine doveva aver avuto la medesima idea, poiché fece lo stesso. Brokk staccò una fiaccola dal muro, quindi Ryker l’accese. Ne avrebbero avuto bisogno.

“Tenete gli occhi aperti. Almeno due vampiri sono ghiotti di Maurelle” li avvisò Ryker prima di guidare il gruppo verso Bramble’s Edge.

“Non hai più fidanzate qui giù, vero? Se sì, spero che tu piaccia di più a loro che all’ultima” lo provocò Maurelle. Quest’ultima gli lasciò andare il braccio, e Ryker perse la connessione con la ragazza. La Fae si calmò e si portò dietro di lui, stavano rischiando di essere scoperti ad infrangere le regole.

Ryker ridacchiò, quella ragazza lo faceva sorridere e ridere praticamente in ogni situazione. Ultimamente pochissimi Fae avevano un motivo per sorridere ed essere felici, quindi Ryker assaporò la frivolezza che la ragazza portava nella propria vita.

“Devo prendere lezioni da te, Ryk. Non ci so fare con le femmine” rispose Brokk ridacchiando.

“Ci sai fare eccome” lo corresse Maurelle. “Anche se non sei il Re sei comunque sexy”.

“Accidenti. Mi hai risollevato la giornata. A quanto pare hai un rivale” Brokk stuzzicò Ryker.

“Perché dovresti essere un mio rivale?” ribatté Ryker. Il gruppo si fece silenzioso per diversi istanti prima che Maurelle si schiarì la voce.

“Non riesco a credere che Nyx avesse ragione sulla famiglia reale. Non me lo dimenticherò mai” esordì Maurelle.