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(in tono seccato)
Mandami Charly. Ti chiamo appena atterro, okay?
MARTA
(in tono dolce)
D’accordo.
Sporgendosi dalla ringhiera, Matthew strizza gli occhi per guardare meglio. Poi, il bambino bacia Marta e con passo malfermo sale sulla scala mobile. Matthew spinge da parte alcuni viaggiatori per essere in prima fila a riceverlo.
CHARLY ROSE
Ciao, papà.
Matthew lo stringe tra le braccia.
MATTHEW ROSE
Ciao, piccolo.
DISSOLVE IN
Con la mano posata sulla spalla di suo figlio, Matthew sta attraversando il dedalo di vetro e acciaio che conduce alla sala partenze. E’ un uomo alto, di bell’aspetto, con i capelli castano scuro. Ha cinquantadue anni, ma ne dimostra dieci di meno. Il viso giovanile, i capelli corti, leggermente brizzolati sulle tempie, e il velo di barba sul mento gli conferiscono un innegabile charme. Ma, con i jeans stinti, gli stivali di pelle invecchiata e il dolcevita, Matthew somiglia più a uno studente che a certi cinquantenni dall’aria severa.
CHARLY ROSE
(in tono educato)
Papà, ho un po’ fame, posso prendere un panino, per favore?
Matthew detesta gli aeroporti, ma, per la gioia di essere con suo figlio, prende Charly per la vita e lo solleva da terra. Matthew cambia direzione per entrare al ristorante.
CAFFETTERIA DELL’AEROPORTO JFK - INT. - GIORNO
La caffetteria del terminal, consiste in un atrio centrale intorno al quale vari banconi propongono una vasta gamma di specialità gastronomiche. Il ristorante è immenso, la sala affollata, impossibile parlare con qualcuno o fare un passo senza strusciarsi addosso agli altri.
MATTHEW ROSE
(in tono allegro)
Un panino per il ragazzo!
Isabelle esamina il buffet. Posa il dolce sul suo vassoio, poi, lo rimette a posto. Con un certo disappunto, pesca una mela dalla cesta di vimini, ordina un tè al limone e andò a pagare alla cassa.
Charly ha l’acquolina in bocca davanti al suo panino: una ciabatta con pesto, pomodorini sott’olio, prosciutto di Parma e mozzarella. Matthew paga la loro merenda.
MATTHEW ROSE
Attento a non rovesciare il piatto, eh?
Il bambino annuisce, badando a mantenersi in equilibrio precario mentre trasporta il panino e la bottiglia d’acqua.
Il ristorante, una sala ovale con una parete di vetro affacciata direttamente alle piste, è sovraffollato. Charly è perso in mezzo alla marea dei viaggiatori.
CHARLY ROSE
Dove ci mettiamo, papà?
Matthew scruta inquieto la folla che sgomita tra una sedia e l’altra. Con molta evidenza, il locale ha più clienti che posti disponibili. Poi, come per magia, si libera un tavolo vicino alla vetrata. Matthew strizza l’occhio al figlio.
MATTHEW ROSE
Rotta verso est, mozzo.
Mentre Matthew affretta il passo, in mezzo al baccano comincia a squillargli il cellulare. Esita a rispondere. Si guarda attorno, è a metà strada fra l’entrata e il tavolo. Benché sia impedito, visto che tiene da una parte la valigia con le ruote e dall’altra il vassoio, prova a sfilare il telefonino dalla tasca della giacca, ma...
Isabelle guarda scoraggiata l’esercito di viaggiatori che ha invaso il ristorante. Contava di rilassarsi un attimo prima del volo, invece, non c’è nemmeno un tavolo a cui sedersi.
Isabelle si trattiene a stento dal gridare quando un’adolescente dall’aria disinibita, di una quindicina d’anni, dalla figura esile e sfuggente le pesta un piede senza dire una parola di scusa ...
ISABELLE WILCOX
Ahi!
... e le lancia uno sguardo severo. I capelli della ragazza sono tinti di nero, con qualche mèche rosso carminio. Una frangia troppo lunga le ricade sugli occhi. Porta un paio di jeans slim, degli anfibi neri e una Tshirt a righe parzialmente coperta da una felpa con cappuccio rosa e grigia, sulla quale è cucito lo stemma del Manchester United. Un brillantino le scintilla sulla narice sinistra, mentre dal collo le pende una collana in stile medievale di argento e cristalli di granato. Il trucco gotico, tutto khol e eyeliner nero su fondotinta quasi bianco, le da un’aria cadaverica.
Matthew grida nel telefonino.
MATTHEW ROSE
Non attaccare!
Isabelle non ha nemmeno il tempo di innervosirsi. Scorge un tavolo libero proprio a ridosso della vetrata e affretta il passo per paura di lasciarselo scappare. Ha quasi raggiunto la meta, quando le squilla il telefono nella borsa. Lì per lì decide di non rispondere, poi cambia idea. Reggendo goffamente il vassoio con una mano e frugando con l’altra nella borsa per estrarne il cellulare sepolto tra grossi mazzi di chiavi, l’agenda e il romanzo che sta leggendo, si contorce per afferrare il telefonino e portarselo all’orecchio, quando...
Matthew si apre un varco, spinge via la tizia che se la tira appollaiata sui tacchi e l’idiota che la corteggia. Pesta i piedi ad una spilungona scheletrica che si dimena come un’anguilla, aggira il ganzo da balera che la scruta come una preda.
MATTHEW ROSE
Resta in linea, Marta!
Matthew e Isabelle vanno a sbattere l’uno contro l’altra.
Teiera, mela, panino, bicchiere di vino, tutto vola in aria per poi ricadere in terra.
Matthew, irritato, si rialza a fatica.
MATTHEW ROSE
(a voce alta)
Perché non guarda dove mette i piedi?
Isabelle raccoglie da terra telefonino, borsa e chiavi.
ISABELLE WILCOX
Ah, si permette anche di darmi la colpa, dopo che mi ha fatto cadere?
Chinandosi sul figlio per rassicurarlo, Matthew prende dal pavimento il panino avvolto nella pellicola, la bottiglia d’acqua e il cellulare.
MATTHEW ROSE
(in tono indignato)
Avevo visto per primo questo tavolo. Ci eravamo praticamente già seduti quando lei è piombata qui come una furia senza nemmeno...
ISABELLE WILCOX
(in tono rabbioso)
Sta scherzando?Ho visto il tavolo prima di lei.
MATTHEW ROSE
Comunque sia, lei è sola mentre io ho con me un bambino.
ISABELLE WILCOX
Bella scusa! Non vedo come il fatto di avere un marmocchio le dia il diritto di piombarmi addosso.
Sconcertato, Matthew scuote la testa. Fa per protestare, ma ne è impedito.
Isabelle scorge Raphael.
INIZIO SPLIT SCREEN
AEROPORTO JFK DI NEW YORK - INT. - GIORNO
Raphael si rivolge all’addetta alla sicurezza.
RAPHAEL
Buongiorno, sono...
ADDETTA ALLA SICUREZZA
So perfettamente chi è lei, signor Raphaël Barthélémy.
Raphael attende mentre l’addetta alla sicurezza digita sulla tastiera con l’efficienza di una stenografa di tribunale prima di restituirgli i documenti.
ADDETTA ALLA SICUREZZA
Buon volo.
CAFFETTERIA DELL’AEROPORTO JFK - INT. - GIORNO
ISABELLE WILCOX
E poi, per sua norma e regola, non sono sola.
Matthew alza le spalle e prende per mano Charly. Lasciano il ristorante.
MATTHEW ROSE
Vieni, andiamo altrove, è una povera stupida.
FINE SPLIT SCREEN
AEREO - INT. - GIORNO
SPEAKER
(voce fuori campo)
Signore e signori, buonasera, è il vostro comandante che vi parla. Sono lieto di accogliervi a bordo del Boeing 767 diretto a Roma. La durata del volo sarà di tredici ore e cinquantacinque minuti. Le operazioni d’imbarco sono terminate ...
Isabelle sistema il bagaglio a mano nella cappelliera, mentre Raphael si accomoda nella sua poltrona.
SPEAKER
(voce fuori campo)
... sullo schienale davanti a voi troverete un opuscolo sulla
sicurezza che elenca le procedure d’urgenza e che vi preghiamo di leggere attentamente. L’equipaggio della cabina di comando procederà adesso alle dimostrazioni di ...
AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - EST. - GIORNO
L’aereo si sposta indietro sulle ruote girevoli e comincia a rullare in direzione della pista, tutti i passeggeri hanno la cintura allacciata e stanno in silenzio mentre i motori vanno su di giri. Il volo lascia New York per Parigi.
AEREO - INT. - GIORNO
SPEAKER
(voce fuori campo)
... Vi ricordiamo tra l’altro che questo è un volo non fumatori e che è severamente proibito fumare nelle toilette.