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Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1
Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1
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Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1

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Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1
Elena Kryuchkova

Storia  distopica  di due ragazze

Nel mondo di Geba è in corso una guerra secolare tra la Confederazione dei Regni e l'Alleanza, le due principali forze del Continente Centrale. Una ragazza di nome Zima vive nella Confederazione dei Regni. Sogna di diventare un'operatore radio per l’esercito, e ha una relazione segreta e proibita con la sua amica Vera. Un’altra ragazza, Avril Edelweiss, vive nel Regno di Lutetia, uno dei paesi dell'Alleanza. Ama tutto ciò che è bello, ed è in realtà un genio nelle scienze esatte e nella magia. Ma non ha mai mostrato molto interesse ad approfondire questi studi, ritenendoli scontati e noiosi. Un giorno, Avril incontra uno strano gatto che la conduce in un luogo chiamato ”Trono dell'Anima”. Questa esperienza stimola la ragazza ad approfondire le sue conoscenze esoteriche, dato che in quel luogo misterioso ha visto delle formula magiche sorprendenti! Inoltre, aveva fatto conoscenza con uno strano bambino di nome Thoth, la ”divinità” primordiale dell’intero mondo. Per avere facile accesso alle formule magiche che ha visto al Trono dell’Anima, Avril decide di entrare nell’Accademia Militare... Nel frattempo, nella Confederazione, la sorella di Zima, la giornalista Vesna, muore misteriosamente. Sembra che fosse riuscita a scoprire il terribile segreto delle sacerdotesse dagli occhi d'oro della Confederazione. Vesna aveva intuito che presto sarebbe morta e aveva lasciato un messaggio a sua sorella Zima, nascosto in un libro di favole per bambini... Dopo aver letto il messaggio e aver appreso il segreto delle sacerdotesse della Confederazione, Zima decide di indagare sull’assassinio di sua sorella. Supera gli esami per entrare nell’Accademia Militare come una delle soldatesse del “Nucleo” o “Core-Girls”, che lavorano a stretto contatto con i Piloti che comandano i Golem meccanici, rifornendoli di energia. I Golem sono dei robot umanoidi addestrati per andare in guerra che, privi dell’energia del nucleo, non possono muoversi e difendere i confini del Regno. I Piloti che li controllano sono solo maschi... Ben presto, le vite di Zima e Avril si intrecciano indissolubilmente. Riusciranno a scoprire il segreto delle sacerdotesse dagli occhi d'oro della Confederazione e la vera storia del Dio Thoth.

Altri mondi. Il Trono dell’Anima. Libro 1

Elena Kryuchkova

Traduzione di Patrizia Barbera

“Altri mondi. Il Trono dell’anima. Libro 1”

Scritto da Elena Kryuchkova

Copyright © 2021 Elena Kryuchkova

Tutti I diritti riservati

Editora Tektime

www.tektime.it

Traduzione di Patrizia Barbera

Grafica di copetiina a cura di Milada Vigerova da Pixabay, Illustrazione libere da diritti d’autore da Pixabay

Kryuchkova Elena

Altri Mondi. Il Trono dell’Anima. Libro 1

18+

Indice dei contenuti

Personaggi (#ulink_91347c51-eb63-539f-8e0b-7fdd9840fc0e)4

Libro 1. Zima e la fine della primavera. 954 post-Rinascimento (#ulink_25a5135f-1feb-5af7-82f2-4bcdf2e57756)6

Prologo ‘0’ (#ulink_5e8606f3-77bf-5c49-a77e-f7e524394285)6

Capitolo 1. Una mattina qualunque di Zima X-0-2212938-R0101 nella città di Mokoshin (#ulink_eb8ddda2-4049-5895-8479-f5b6d90c4507)7

Capitolo 2. Mattinata strana, per Avril Edelweiss della città di Rosan (#ulink_750f112e-8a2e-59df-9551-f158187931ac)20

Capitolo 3. Zima e le sue amiche Vera e Mira. Il segreto di Zima e Vera (#ulink_02bb6e70-5af7-5275-a541-c2b9e57b646c)36

Capitolo 4. Una normale giornata di scuola di Zima e Avril. Iskren Y-0-0104932-R0102-1. (#ulink_fe956861-be9c-59f4-a467-20158dcc8de6)51

Capitolo 5. L’ultimo giorno di Vesna (#ulink_257fa22d-620f-5c40-b35a-1bbda04d2160)69

Capitolo 6. Stranezze nella vita di Avril (#ulink_a2c83f60-9c4e-5742-86e9-784d7c4f0f9f)87

Capitolo 7. Il Dio Thoth, Il Gatto Nero e la Volpe Bianca. L’addio a Vesna. La verità nascosta in un libro di favole (#ulink_7438a5c9-b47f-5f65-bbab-e9ac1cb57636)100

Appendice. Tratto dal libro di testo di storia per le Scuole della Confederazione dei Regni. Storia del Signore della Luce e dell’unificazione dei dieci Regni. 115

Epilogo 1. Ammissione all’Accademia Militare (#ulink_388fc514-e7a8-50eb-93eb-82f45ed28e19)120

Glossario (#ulink_12eaf806-85ea-5773-aa68-030a6ff41ae4)130

Appendice. La prima copertina del libro a cura dell’Autrice 133

Personaggi

Confederazione dei Regni (CK):

Zima1 X-0-2212938-R0101-1 — protagonista, in seguito membro del Nucleo

Vesna X-1-2003928-R0101 — sorella di Zima, giornalista del Mokoshin News, e madre di quattro figli

Vuc — marito di Vesna, fotografo presso il Mokoshin News

Vera — amica di Zima e Mira. Amica del cuore di Zima

Mira — amica di Zima e Vera

Boyan — padre di Mira, Vice Ministro, e poi Ministro alla Cultura

Beryoza — madre di Mira, ex ballerina, insegnante in una scuola di ballo

Romashka — domestica della famiglia di Mira

Goven — studente presso la stessa scuola di Mira, Zima e Vera. Innamorato di Mira

Iskren Y-0-0104932-R0104-1 — Pilota di MeG (Golem Meccanici,) poi fidanzato di Zima

Goritsa — impiegato presso l’Ufficio del Personale, agente.

Sovrano della Luce Svyatozar — Monarca della Confederazione dei Regni da duecento anni. Probabilmente in possesso del dono dell’immortalità.

Alleanza dei Regni:

Avril Edelweiss — protagonista, poi ricercatrice esoterico del Regno di Lutetia, per l’Alleanza dei Regni

Albert Edelweiss — padre di Avril, ingegnere militare

Claire Edelweiss — madre di Avril, seconda moglie di Albert

Olivier Edelweiss — fratello maggiore di Avril, figlio di primo letto di Albert

Agatha Regis — moglie di Olivier, ex modella

Ursula Rondal — ‘rivale’ e compagna di classe di Avril, poi Ingegnere esoterico

Minako Aoi — compagna di classe e amica di Avril

Seltsam:

Kaiser (Imperatore) Wilhelm — ‘Artista pazzo’, Sovrano di Seltsam. Durante le riunioni con i suoi Ministri si spoglia e li ritrae nudi.

Questa è una storia di finzione e fantasia. Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.

Questo libro è frutto della creatività dell’Autrice.

Libro 1. Zima e la fine della primavera. 954 post-Rinascimento

Prologo‘0’

Tanto tempo fa…

In una terra nascosta e lontana dalle ansie del mondo, sorgevano una sorta di tempio e una tomba. La tomba era chiamata così perché si dice che nasconda da molti milioni di anni una fanciulla addormentata in una bara di cristallo. E il tempio, su cui la gente ha ricamato leggende fin dalla notte dei tempi, ognuna sempre più lontana dalla realtà degli avvenimenti. In questo luogo, così lontano dalle preoccupazioni terrene, si alzavano sono alte volte a sostegno di meravigliose colonne e i muri erano fatti di una strana pietra color bianco-argento. Sul soffitto era visibile un intricato dipinto raffigurante formule magiche, la cui comprensione va oltre le possibilità dei comuni mortali. Al centro della sala principale del tempio e della tomba si ergeva un trono d'argento. Era una costruzione semplice, priva di inutili ornamenti. Sembrava quasi ascetico. Sul trono sedeva un bambino di circa sette anni vestito di una semplice tunica bianca. Non era possibile capire se il bambino fosse maschio o femmina. Il genere di quella creatura non aveva nulla in comune con la genìa umana. Tuttavia, di solito il bambino parlava di se stesso al maschile, quindi è verosimile affermare che si trattasse di un maschio. Ma aveva un aspetto insolito: la metà esatta dei suoi capelli era bionda, e l’altra bruna. Nei suoi occhi era riflessa l'impronta dei secoli passati e il corso di lunghi milioni di anni. Sembrava che il bambino fosse immerso in una profonda meditazione. Ma all'improvviso, si riscosse dai suoi pensieri e voltò lo sguardo verso la volpe bianca che era apparsa sulla soglia della sala. Questa gli si avvicinò e cominciò ad emettere dei versi animaleschi, come se stesse comunicando con lui. Che cosa gli stava dicendo? I comuni mortali non avrebbero mai potuto capirlo... Ma il bambino con gli occhi multicolori la comprese perfettamente e rispose: "Che sia. Cercati un corpo adatto e incarnati come essere umano. Ma finché sarai mortale, la tua anima umana dimenticherà del tutto la tua esistenza di Volpe Bianca. E se un giorno dovesse ricordarla, io mi addormenterò di colpo e tu, come altre incarnazioni della mia anima, seguirai il mio stesso destino...Pertanto, è improbabile che la tua vita umana sia lunga. Sei d'accordo?”

La Volpe Bianca annuì.

“Allora vai e diventa umana, mia curiosità. E vivi felicemente la tua vita da mortale.” disse il ragazzo.

E la Volpe Bianca scomparve... perché era entrata a far parte del mondo umano...

Capitolo 1. Una mattina qualunque di Zima X-0-2212938-R0101 nella città di Mokoshin

Mondo di Geba, Confederazione dei Regni, Regno di Wend, Mokoshin, 954 post-Rinascimento

Che cos'è il “mondo”? Questo concetto può essere interpretato in modi diversi. Per alcuni il mondo si riduce allo spazio che abbiamo attorno. Per altri è l’intero pianeta su cui si vive.

Il pianeta Geba era il terzo pianeta del Sistema di Ra, il sole locale. Geba era bellissima: era ricoperta di oceani azzurri, in cui vivevano molti animali e piante marine.

La terraferma costituiva una parte relativamente piccola dell’intera superficie del pianeta azzurro. In totale c’erano quattro continenti principali: centrale, orientale, meridionale e settentrionale. Un tempo c’era anche il Continente Occidentale ma, a causa del movimento attivo delle placche tettoniche, si spaccò in un gruppo di isole.

Nel Continente Centrale due fazioni erano in guerra tra loro: l'Alleanza dei Regni (o semplicemente l'Alleanza) e la Confederazione dei Regni. Era una guerra cruenta che durava da molti anni. I regni del Continente settentrionale avevano scelto di rimanere neutrali. Ma alcuni di loro si erano uniti all'Alleanza. Tuttavia, non volendo scendere in aperto conflitto, preferivano coprire gli alleati alle spalle.

...Un nuovo giorno stava iniziando sulla città di Mokoshin, capitale del Regno di Wend e dell'intera Confederazione dei Regni (o semplicemente CK).

Le strade di Mokoshin, dove si ergevano delle tipiche costruzioni a più piani con muri grigi, erano illuminate dal sole primaverile di aprile. O, come usava dire la gente del luogo, godeva di una "Bella Golden Ra". La luce scivolava con i suoi raggi dorati sulle foglie degli alberi, sull'erba verde, sugli edifici, le strade e i campi da gioco.

In una delle case, alla periferia della capitale, nella stanza da letto dalle pareti rosa chiaro di una ragazza, si udì il suono di una sveglia. La ragazza che vi dormiva, la sedicenne Zima,

numero di identificazione X-0-2212938-R0101, si svegliò riluttante. Quella notte aveva fatto un brutto sogno: aveva visto sua sorella maggiore Vesna precipitare nel vuoto. Dopo un tale incubo, al risveglio si sentiva distrutta. Ma le succedeva spesso di svegliarsi male, al mattino.

“Stupida sveglia…” mormorò, spegnendo l'odiato congegno.

Lanciando un’occhiata al calendario da tavolo, Zima ricordò che quel giorno avrebbe dovuto compilare un questionario di orientamento professionale. Dopotutto, aveva studiato per ben dieci anni, cioè era pronta per l’università. E alla fine di quell’anno accademico, a maggio, avrebbe dovuto superare gli ultimi esami. Dopotutto, così come per i questionari di orientamento professionale, il giudizio sarebbe stato molto influenzato dalle annotazioni che i professori avevano scritto sui vari studenti. Una buona valutazione avrebbe spianato l’ingresso all’università. E nessuno poteva ambire ad entrare in un ateneo prestigioso senza la una valutazione adeguata, anche se avesse superato tutti gli esami col massimo del punteggio!

“Stupida Scuola e stupidi questionari! - Zima sospirò tragicamente - E anche gli esami sono stupidi! Voglio dormire, non andare a scuola!”

Ma non c'era scelta, doveva alzarsi. Zima X-0-2212938-R0101 si alzò dal letto e cominciò a prepararsi. Indossò l'uniforme scolastica, un austero abito grigio, e andò a guardarsi allo specchio. Il suo riflesso le ammiccò: era una ragazza pallida e sottile, con occhi azzurri e lunghi capelli neri e lisci.

Guardando il suo riflesso senza molto interesse, Zima iniziò a pettinarsi i capelli. Decise di acconciarli in maniera stravagante. Prese le due ciocche di capelli più esterne, una per lato, e le pettinò in due trecce. Poi le legò tra loro. Davano l’impressione di un ”paio di corna di montone”. A scuola le acconciature eccentriche non erano vietate, anche se la maggior parte delle studentesse preferiva farsi semplicemente due trecce, o una cipolla, o magari una coda di cavallo…

Nel frattempo, nella mente di Zima si fece strada un pensiero: “Devo stare attenta a non sbagliare il mio numero di identificazione, quando compilerò il questionario! Faccio sempre confusione...”

Com’è facile intuire, nessun cittadino della Confederazione aveva un cognome, ma solo numeri di identificazione. La prima lettera indicava il sesso. X per una femmina e Y per un maschio. La seconda cifra, 0 o 1, indicava lo stato civile. 0 indicava una persona single. Quando ci si sposava il numero cambiava da 0 a 1. Seguivano i numeri della data di nascita. Ad esempio, la data di nascita di Zima era il 22 dicembre 938 post-Rinascimento.

Zima era nata durante il solstizio d'inverno. E i suoi genitori, che avevano un accentuato senso dell’umorismo, le avevano dato quello strano nome.

I numeri che seguivano la lettera R rappresentavano il Regno e la città di nascita. Ad esempio, Zima era nata nel primo Regno della Confederazione dei Regni, Wend, e in una delle sue principali prima città, nella capitale Mokoshin. Pertanto, il suo numero di regione era 0101. Così, il numero di identificazione di Zima era X-0-2212938-R0101. Se una ragazza superava con successo il questionario di orientamento professionale, sosteneva ottimamente tutti gli esami e otteneva una buon giudizio finale, poteva aspirare a diventare operatore radio nell'esercito. E a quel punto al suo numero identificativo si sarebbe aggiunto un 1, per significare che ormai era un soldato.

... Quando ebbe finito di acconciarsi i capelli, Zima uscì dalla stanza e, da brava figlia, salutò i genitori:

“Buon giorno!”

“Oh, figlia cara, buongiorno!” rispose sua madre, che stava spolverando l'armadio nel corridoio.

A volte la donna rassettava la casa di mattina presto, prima di andare al lavoro. Dopotutto, lavorava come bibliotecaria a un passo da casa, e non usciva prestissimo la mattina.

“Buongiorno, figlia!” le fece eco suo padre.

Lui invece faceva il camionista, e la mattina era il primo ad uscire.

“E’ oggi che devi fare il questionario di orientamento professionale?” le chiese lui.

“Sì.” rispose la ragazza.

“Fai attenzione a scrivere bene il tuo numero di identificazione! Non confondere le cifre!” l'ammonì suo padre.

“Cercherò di non sbagliare!” rispose Zima, incupendosi.

Dopo averle dispensato le solite raccomandazioni, l’uomo salutò madre e figlia e se ne andò al lavoro, mentre Zima si chiuse in bagno.

“La colazione è pronta in cucina! - le urlò sua madre al di là della porta - E un'altra cosa: il caffè e il the nero sono finiti, quindi ti ho preparato una tisana di menta!”

“Va bene.” rispose Zima.

E pensò tra sé e sé: “Ancora niente caffè e the.... Stupendo! Ma i nostri Golem Meccanici non fanno che combattere eroicamente contro l'Alleanza dei Regni! Sarebbe meglio rifornire i negozi, piuttosto che perdere tempo a fare la guerra! Altrimenti, tutto ciò che cresce sulle nostre fertili terre continuerà ad andare in bocca all’esercito! E a noi poveri civili alla fine mancherà il pane! Certo, come si dice in tv, è un momento di crisi…che però dura da tanti anni! Sia mamma e papà che i nonni non ricordano di avere mai vissuto un periodo di abbondanza. Per loro è sempre stato così, le cose non sono mai cambiate. Finirà mai questa guerra?”

Zima sospirò tristemente. Ahimè, com’era triste la realtà. La guerra contro l’Alleanza dei Regni durava da quasi un secolo (dall'856 dopo il Rinascimento). Gli scontri al di là del confine erano all’ordine del giorno. I media della Confederazione dei Regni non facevano che strombazzare che l’Alleanza stava vessando la sua stessa gente e la stava usando per mandarli in battaglia a conquistare le terre fertili e ricche di ogni ben di Dio di CK. Zima ignorava quanto ci fosse di vero in tutto ciò. Tutto ciò che sapeva è che aveva visto penuria di merce nei negozi della sua città da che era piccola.

Naturalmente, nessuno moriva di fame in CK. Ma c’era cibo a sufficienza solo per riempire la pancia. Nessun genere di conforto. La maggior parte del cibo veniva inviata ai soldati in prima linea. E anche negli aridi territori di CK. Ma i media ne parlavano raramente e sempre con riluttanza. Dopotutto, fare troppa pubblicità poteva minare inutilmente le fondamenta della grande Confederazione.