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La Proposta Del Miliardario
“Immagino che le cose cambieranno presto, no? Se non viene fuori qualcosa, forse possiamo restare amici. L'inverno sta arrivando, quindi il lavoro rallenterà presto. Forse, dopo questa esperienza, saremo più vicini l'uno all'altro e avrai un nuovo compagno con cui uscire a fare una bevuta quando avrai tempo. Beh… forse hai già tempo.”
Remi si accorse di divagare. Perché è così difficile?
Tuttavia continuò a parlare. “Probabilmente dovremmo parlare dei nostri gusti e cose del genere. Penso che le questioni legali, se così possiamo chiamarle, riguardino principalmente la durata del contratto e il fatto che avrai una stanza tutta tua nell'appartamento. Ma immagino che sia il caso di parlare prima dei soldi.”
“Dio, come suona male. Forse dovrei semplicemente farti un favore,” mormorò El.
“No. Hai bisogno di soldi. Posso guardare quanto lavori adesso e partire da lì. Usare l'importo della retribuzione per gli straordinari e calcolare la durata del contratto per ottenere una cifra.” Remi premette alcuni tasti sul computer per accedere alle buste paga dei dipendenti. Non la gestiva lui stesso ma aveva comunque l'accesso.
Wow, non lo stiamo pagando abbastanza. Almeno non aveva lo stipendio fisso e poteva guadagnare qualche extra con gli straordinari ogni mese. Remi non voleva fargli un'offerta esagerata che lo mettesse in imbarazzo, ma non voleva neanche sottostimare quello che stavano per intraprendere.
“Cosa ne dici di quindicimila dollari? Se lo faccio passare come un bonus aziendale non verrà tassato. Questo è l'importo massimo consentito.”
“Quindici… non posso… penso che sia troppo.”
“Ne vali la pena e mi stai aiutando più di quanto credi.”
“Mi sento lo stesso come se stessi prendendo i tuoi soldi per niente. Voglio dire, tutto ciò che farò sarà trasferirmi da te e fingere di essere il tuo ragazzo. Non cambierà niente, e parte di quel tempo non lo passerò neppure con te. Immagino che potrei cucinare per entrambi e pulire casa tua. Soldi gratis… sembra semplicemente troppo bello per essere vero.”
“Ho una cameriera che viene una volta alla settimana. Se vuoi cucinare, però, puoi assolutamente farlo. Ho una cucina super accessoriata che non viene usata a sufficienza.”
“Va bene. Forse potrei cucinare per te e tuo padre per la nostra cena? Cosa ne pensi? Mi farebbe sentire meglio fare qualcosa. Quello che mi hai offerto è molto più di ciò che otterrei con qualche ora di straordinario, e lo sai bene.”
“Andata. E penso che l'idea di fare la cena nel mio appartamento sia fantastica. A mio padre piacerebbe. Fammi sapere cosa vuoi cucinare e ti farò avere tutto il necessario. C'è qualcos'altro di cui pensi dovremmo parlare? Il cibo che ho ordinato arriverà a momenti, hai tutto il tempo per pensare mentre mangiamo.”
El si fece pensieroso. “Abbiamo stabilito l'importo e il periodo di tempo, e abbiamo già discusso di come potrò tirarmi indietro in qualsiasi momento. Non sono sicuro di quali altri cose siano importanti. Non ho mai fatto niente del genere prima d'ora. Possiamo lasciare aperte le condizioni, nel caso in cui mi venga in mente qualcosa da aggiungere in futuro. E non credo di avere bisogno di un contratto. Mi fido di te. Se non mi fidassi non lavorerei mai per la tua azienda. Mi piace proprio perché le persone sono fantastiche, e sono inclusi anche i miei superiori. Hai sempre trattato tutti nel modo migliore. Non è una cosa così scontata, al giorno d'oggi.” El gli tese la mano.
Remi la strinse subito. Non riusciva a credere alla propria fortuna per essersi imbattuto in El proprio quando ne aveva bisogno. Se non l'avesse fatto, le cose sarebbero potute andare molto peggio.
Un ronzio proveniente dal computer gli fece abbassare lo sguardo. Vide che la porta d'ingresso era stata chiusa a chiave e che il fattorino stava cercando di entrare.
“Il nostro cibo è arrivato. Vado a prenderlo.” Si alzò dal divano, posò il portatile e si diresse verso la porta. La lasciò aperta: l'edificio era tranquillo, non c'era nessuno in giro tranne loro due.
Dopo aver pagato il fattorino ed essere tornato nel suo ufficio, si guardò intorno. Amava passeggiare nell'edificio quando non c'era nessuno. Gli piaceva il fatto che fosse suo. Aveva contribuito a renderlo quello che era oggi. Era orgoglioso della sua compagnia e gli aveva riscaldato il cuore sentire tutte le cose positive che El aveva detto al riguardo. Remi aveva sempre fatto quello che riteneva giusto, e avrebbe fatto la stessa cosa con El. Lo avrebbe aiutato in ogni modo, giurò a se stesso. Al massimo, sarebbero rimasti amici. Remi non ne aveva molti ma sentiva che El sarebbe stato un uomo fantastico da avere al proprio fianco dopo una lunga giornata di lavoro. Il suo stomaco brontolò.
È ora di mangiare.
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