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Salute Mentale E Sensibilità Elevata
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Salute Mentale E Sensibilità Elevata

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Salute Mentale E Sensibilità Elevata

Dabrowski, K. y Piechowski, M. M. (1977). Theory of levels of emotional development. Vols I y II. Dabor Science Publications.

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Pluess, M. (2017). Vantage Sensitivity: Environmental Sensitivity to Positive Experiences as a Function of Genetic Differences. Journal of Personality, 85(1), 38-50. doi: 10.1111/jopy.12218

Capitolo 2. Caratteristiche della persona altamente sensibile

La persona altamente sensibile percepisce gli stimoli dell’ambiente che la circonda, facendo caso ai dettagli. Si tratta di un processo che mette in atto in forma incosciente, quasi senza accorgersene. Tutta l’informazione che la persona riceve attraverso i sensi, in situazioni nuove, viene accuratamente analizzata. Vista, udito, gusto, tatto e olfatto sono allo stesso livello di sviluppo di una persona non PAS, senza dubbio, la percezione che deriva da questi organi si vede maggiormente beneficiata nei PAS.

Percepire come un PAS è simile a sentire tutti gli estremi di uno stimolo. Percepiscono un rumore troppo alto, o si accorgono bene di uno troppo basso. Si godono sapori intensi, o possono notare un leggero ingrediente aggiunto in una ricetta.

Ciò a cui ogni persona è più sensibile di solito varia da una persona PAS all’altra, alcune dimostrano la loro sensibilità ai sapori, altre ai suoni, alle luci, agli odori o ai tessuti. Ma hanno tutti una sensibilità estrema e palese.

La differenza con persone non PAS si radica nei gusti e interessi che esse presentano. Le persone non PAS differiscono con i PAS in quello che scelgono come interesse o gusti, se preferiscono un tipo di cibo, o un tipo di musica.

In cambio, i PAS possiedono un bisogno maggiore per un interesse o gusto, si tratta di qualcosa di innato che non è determinato dal semplice fatto del proprio gusto.

Potremo dire che c’è una forza biologica che porta il PAS a percepire i due lati di una moneta. Molte delle lamentele vanno verso il sentire troppo caldo, o anche troppo freddo. Pare che non abbia una via di mezzo. In alcune occasioni si vogliono circondare di molte persone in altre richiedono solitudine. In questo modo con molte situazioni, si genera incongruenza tra le persone con cui convivono.

L’aspetto positivo ci dimostra che una persona altamente sensibile gode dei dettagli della vita. Lo dimostrano attraverso le sensazioni che gli suscitano diversi dettagli, come una conversazione profonda, la luce del mattino o visitare un museo. Nelle relazioni personali, l’amore e l’amicizia acquisiscono un senso superiore. Allo stesso tempo sfruttano la riservatezza che ottengono in quei momenti da soli, dove possono dare sfogo alla loro creatività. Molti di loro sono bravi a disegnare, ballare o cucinare, altri hanno la capacità di prendere buone decisioni e anche di aiutare gli altri. Sono molti diversi gli aspetti in cui possono spiccare le persone altamente sensibili grazie alla loro creatività ed emotività.

Rispetto alla nozione del tempo, le persone PAS hanno bisogno di tempo da sole, per disconnettere dalla quotidianità. In particolar modo dopo aver vissuto esperienze di elevata stimolazione, il loro corpo chiede spazio per rilassarsi, silenzio e tranquillità.

Le emozioni di una persona altamente sensibile si caratterizzano per la loro flessibilità nel librarsi in situazioni stimolanti. L’esistenza di esperienze che generano emozioni estreme è decisiva per la persona PAS. Sono capaci di godere molto di più del positivo, ma anche di soffrire molto di più per ciò che fa male.

Il sistema nervoso PAS, agendo di default, reagisce stimolato dalle emozioni generate da quanto accaduto nell’ambiente circostante. Il sistema limbico è la parte del cervello responsabile della produzione di emozioni, generando risposte neuro-chimiche e ormonali. In questo modo, l’emozione è associata a ciò che è stato vissuto. L’emozione è un impulso inconscio, basilare e primitivo. Tuttavia, quando si ripetono le emozioni associate a esperienze simili, la persona inizia a darle un valore concreto formando un sentimento nei suoi confronti. La persona PAS esternalizza questi sentimenti attraverso una sensibilità fine e sottile.

Oltre a sentire in maniera profonda, la persona altamente sensibile, pensa e agisce come un tutto riflessivo. Senza fare caso a ciò che fanno, processano l’informazione riflettendo prima di agire, attraverso l’osservazione dettagliata degli stimoli. Allo stesso modo sono capaci di captare messaggi nascosti di altre persone, rendersi conto di segnali che si trasmettono senza dire nulla, grazie alla loro empatia. La dottoressa Bianca Acevedo (2014) ha studiato la parte del cervello adibita allo stimolo dei neuroni specchio, responsabile dell’esistenza dell’empatia. Si è riscontrata maggior incidenza di questo tipo di neuroni nelle persone altamente sensibili. In questo senso, le persone PAS hanno quella capacità innata di riuscire a mettersi nei panni degli altri e sapere cosa sta sentendo l’altra persona. D’altro canto, possedere suddetta capacità non implica necessariamente nessuna tensione nell’agire su di essa.

IRENA 5 ANNI

Quando la madre di Irena decise di affidarsi a una consultazione psicologica, aveva passato anni sopportando i commenti durante i pasti in famiglia e incontri con amici. Con la migliore delle intenzioni, nonni, zii, cognata e amici mostravano il loro interesse verso la salute psicologica di Irena. Molto lontani dall’immaginarsi che in lei non ci fosse niente che non andasse, erano loro che stavano mettendo da parte l’attenzione per la diversità in quanto personalità. Le frasi si ripetevano ogni fine settimana:” Che dice il suo pediatra?”, “Alla sua età dovrebbe mangiare tutto, come fanno i miei figli”, A scuola ha amici? La vedo così silenziosa”, “Le hanno fatto fare esami per vedere se è superdotata, iperattiva, o se ha qualcosa?Non sembra che sia felice”, “Deve piangere per tutto?Quando sarà più grande chi la difenderà?, “Deve sempre dire di no a tutto?Tutti i bambini stanno giocando tranne lei”.

La madre di Irene si sentiva molto a disagio di fronte a simili commenti. Allo stesso tempo sapeva che sua figlia era intelligente almeno quanto la media. Così come affettuosa, allegra, felice e sensibile. Aveva anche osservato comportamenti simili nelle bambine della sua scuola, la qual cosa le trasmetteva tranquillità. Per questo, tardò nell’andare a una consulta psicologica, per evitare che mettessero un’etichetta a sua figlia, perchè il suo intuito le diceva che Irena semplicemente sentiva e si rilassava in maniera diversa rispetto ai suoi coetanei o ai figli dei suoi amici. Quando alla fine cercò aiuto professionale, le confermarono che non c’era nessun disturbo. Passato un po’di tempo, per caso, scoprì sul web, che esistono i BAS, bambini altamente sensibili, dando così soluzione al mistero del perchè Irena si comportava e sentiva la vita a suo modo.

JANE 38 ANNI

Jane aveva passato tutta la vita cercando di piacere alle persone che la circondavano, anche se questo implicava malessere per se stessa e la consapevolezza di perdere sempre di più autostima per il suo comportamento. Da piccola era una bambina obbediente, incapace di dire quello che pensava per non ferire i sentimenti dei suoi genitori. Da adolescente non aveva giudizio proprio, si lasciava “schiacciare” come diceva lei stessa, soprattutto da sua madre, che la manipolava costantemente per fare in modo che fosse la figlia che aveva progettato. La sua giovinezza si riempì di problemi relazionali con gli amici, visto che non poteva prendere le sue decisioni, non aveva imparato a farlo. Anche questo le portò problemi di coppia, Jane era così empatica che dava tutto senza chiedere nulla in cambio, lasciando che la sua paura per l’insuccesso se impossessasse di lei.

L’esperienza più traumatica raccontata da Jane, fu convivere con un partner che si comportava come se il mondo gli girasse intorno e che aveva un senso esagerato della sua importanza e dei suoi diritti. In terapia scoprì che il suo partner era un narcisista, una persona che aveva bisogno di essere al centro dell’attenzione e di elogi continui, quindi doveva lodarlo di continuo per ottenere la sua approvazione e se non lo faceva veniva punita.

Come la maggior parte dei casi, Jane pensava che era lei quella diversa e che era quello che le era toccato vivere. Si sovrapponevano due fattori, avere un alto grado di empatia, più un’educazione all’antica, cioè, crescere sentendo frasi del tipo:”poni l’altra guancia”, “tranquilla è più bella” o anche, “non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te”.

Durante il trattamento, la base di partenza fu riconoscere in Jane i quattro fattori del tratto altamente sensibile. In secondo luogo, si lavorarono le abilità sociali, soprattutto l’assertività e si migliorò anche l’autostima. La paziente imparò a individuare le persone che non la facevano sentire bene e a difendersi da loro. Il fatto di aver toccato il fondo nella sua relazione di coppia, fu anche la sua salvezza, visto che cercò aiuto professionale e si accorse che non doveva permettere che un’altra persona la manipolasse, nè aspettarsi che un narcisista rispettasse la sua sensibilità, nè che stare a complimentarsi continuamente per ottenere il minimo. Jane si liberò della paura dell’insuccesso, sentendosi orgogliosa di essere se stessa e poter scegliere con chi condividere qualcosa e che decisioni prendere. Adesso non ha paura, e neanche paura di sbagliarsi, visto che preferisce commettere i suoi errori e imparare da essi, piuttosto che non essere lei stessa.

Referenze

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