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Il Possesso Di Un Guardiano
Il Possesso Di Un Guardiano
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Il Possesso Di Un Guardiano

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Il movimento sensuale del ventre della ragazza era la sua rovina… "Se non stai ferma ... dovrò punirti ancora di più." le sussurrò. Sentì il suo membro indurirsi e si sentì sollevato quando lei cercò di trattenersi; Kyoko invece si sentiva terrorizzata, al pensiero di ciò che lui le avrebbe fatto, se si fosse lasciata andare. Giacque immobile, senza più forze per combatterlo.

Chiuse gli occhi. Quando lui le aveva detto che l’avrebbe punita aveva tremato, pensando che lui avesse intenzione di farle del male fisico…ma quello che stava facendo ora era mille volte peggio. Non aveva capito, quel mostro, che lui la intimoriva più di Hyakuhei? Questo pensiero le fece perdere definitivamente il controllo e la svuotò della sua volontà, mentre un’ondata di calore si accumulava nella sua vagina e le si spandeva tra le cosce, proprio lì dove Kyou stava facendo la sua magia. Non voleva lasciarsi andare, ma non riusciva a impedire al suo corpo di arrendersi alle dita del guardiano.

Kyou la teneva ancora stretta contro di lui, e le sue dita la toccavano con tale impeto che a un certo punto Kyoko quasi desiderò che lui la sculacciasse, piuttosto che costringerla a quella meravigliosa tortura…a quel dolore piacevole e invadente che le scavava dentro... Sussultò , e un gemito le uscì dalle labbra, mentre il mostro spingeva le sue dita ancora di più dentro di lei.

Quasi urlò di piacere, quando lui cominciò a spingere dentro e fuori quelle lunga dita. Sentì i suoi umori accumularsi intorno a quelle dita e alla fine non resistette al piacere, e gridò. Avrebbe voluto piangere dal piacere, ma si trattenne: non voleva far capire a Kyou quanto si stesse godendo la sua…punizione.

Ma il piacere aumentava, aumentava a dismisura. Quando non ne potè più, urlò con tutte le sue forze: “Basta, ti prego, basta!”

Kyou si commosse alle sue parole strazianti, e comprese che il suo piccolo corpo da vergine non era allenato ai quei piaceri. Ancora poco e l’avrebbe portato alla soglia dell’orgasmo liberatorio. La guardò inarcarsi contro di lui, mentre il suo dito continuava a scavarle dentro ad una velocità frenetica.

Chinò la testa in avanti e le leccò la nuca ... per sentirne il sapore. Sentì la brama di morderla e farla sua per sempre…ma si trattenne. Si consolò mordicchiando quella pelle candida e morbida, e la marchiò con l’ombra dei suoi baci. Aveva un sapore meraviglioso… Poteva sentire il profumo della sua eccitazione, mentre continuava a darle quell’incredibile piacere.

Kyou ringhiò sconfitto ... Aveva perso di nuovo la sua battaglia contro di lei.

Kyoko sentì la mano di Kyou abbandonarla e scivolò affranta sul cuscino. Stava ancora piagnucolando e strinse le cosce, per soffocare le contrazioni del piacere che ancora la scuotevano, così forte da provocarle dolore. Afferrò uno dei cuscini più piccoli e lo strinse forte, cercando di celarsi agli occhi del mostro. Aveva paura di guardarlo. Non voleva che lui capisse quanto in realtà lo desiderasse.

Seppellendo il viso tra le braccia, si rotolò sulla pancia, per impedirgli di guardarla negli occhi.

Lui invece la fissò, mentre lei si raggomitolava sui cuscini, e non averla più sotto le mani lenì gradualmente il suo bisogno furioso. Si rese conto di non avere alcun controllo sul proprio corpo e ricordò ciò che suo padre aveva scritto sulle pergamene sacre.

Tadamichi aveva ammonito i guardiani, ricordando che erano molto diversi dagli umani, nel caso avessero deciso di mescolare il proprio sangue con loro. Quando il nobile sangue di un guardiano aveva fatto la sua scelta, non c’era modo di tornare indietro.. Suo padre, Tadamichi, lo aveva messo in guardia riguardo alla rivalità tra lui e Hyakuhei nella scelta della compagna, ma Kyou non aveva capito le sue parole fino in fondo. Credette che quel monito si rivolgesse a tutti i guardiani, non solo a lui.

Quella era stata l'ultima pergamena scritta da suo padre, ma gli umani intrappolati nel suo regno gli avevano raccontato il resto della leggenda, che si tramandavano oralmente di padre in figlio.

Suo zio si aveva ceduto al lato oscuro perché era stato strappato dalla femmina che il cielo aveva destinato ad essere la sua compagna. La statua che raffigurava la sacerdotessa nei giardini del Cuore del Tempo era stata realizzata a precisa somiglianza della donna che le era stata strappata… e di cui Kyoko era la reincarnazione. Era la stessa femmina che Hyakuhei aveva reclamato per sé…solo nata milioni di anni dopo. La sua anima non era la stessa, ma il suo corpo terreno sì.

E ora anche Kyou voleva per sé la stessa donna che suo zio reclamava. Erano dunque così diversi, tra loro? Era stato l’imperioso sangue nobile di Hyakuhei a spingerlo nelle braccia del male? E ora lo stesso Hyakuhei rivoleva quella femmina, di cui Kyoko era la reincarnazione. Ma Kyou decise che non lo avrebbe permesso.

Kyou fluttuò più vicino a lei, avvicinando le labbra al suo orecchio. Non voleva che lei lo temesse. Voleva che lei lo desiderasse. Aveva fatto passare per punizione l’arma della seduzione, solo per costringerlo a desiderare di essere sua... per sempre.

Si allungò su di lei, accarezzandole i capelli dolcemente. "Per proteggerti dai demoni ... da Hyakuhei, devi obbedirmi Kyoko. Non voglio farti del male, ma continuerò a punirti in questo modo…se non mi obbedirai."

"Allora lasciami andare. - sussurrò Kyoko - Dici che non vuoi farmi del male, ma non sei diverso da Hyakuhei. Preferirei essere toccata da lui sapendo che mi ucciderà, piuttosto che lo faccia tu e mi lasci vivere.”

“Mia cara Kyoko, ma io non ho alcuna voglia di ucciderti. Come tuo guardiano non potrei ... sarebbe un insulto alle nostre leggi sacre. Il tuo destino è di essere protetta dai guardiani e io sono uno di loro. Lasciarti andare significherebbe condannarti a morte. Quindi ti punisco…per farti passare la voglia di fuggire.”

Le prese la testa tra le mani per tenerla ferma e la baciò sulla fronte, prima di lasciarla sola.

"Anche Hyakuhei era un guardiano.” pensò Kyoko in tono di sfida, ben sapendo che lui poteva leggerle nella mente.

Kyou sapeva che era vero, ma non intendeva ammetterlo davanti a lei. Si sentiva ribollire al solo pensiero di Hyakuhei che la toccava, ma si trattenne. Aveva bisogno di mettere una distanza tra di loro, per tenere sotto controllo la sua passione. Rivolse la sua attenzione alla finestra.

Poteva sentire i demoni avvicinarsi al suo castello da ogni parte della terra.. Hyakuhei aveva scoperto il suo nascondiglio? No ... li aveva solo inviati alla sua ricerca. Si voltò a guardare Kyoko, sperando che i demoni non interferissero nei loro rapporti. Sarebbe uscito dal suo castello e li avrebbe affrontati, prima che arrivassero a lei.

Kyou si mosse alla velocità della luce, e quando Kyoko alzò di nuovo lo sguardo su di lui… era già scomparso.

Capitolo 5 “Ali Nere”

Toya levò lo sguardo a nord, mentre volava. Le sue ali d'argento scintillante danzavano alla luce della luna, le piume apparentemente delicate svolazzavano leggermente. Aveva bisogno di trovare Kyoko il prima possibile. Esaminò l'area chiedendosi dove iniziare e cercare, quando una colonna di fumo in lontananza attirò la sua attenzione.

"Un villaggio?" Toya guardò in quella direzione chiedendosi perché Kyou avesse permesso agli umani di vivere anche nelle sue terre.

“Kyou odia tutti gli esseri umani' ... “ rifletté, ma poi si bloccò. “Kyoko è un’umana!” Strinse le labbra con rabbia.

Mentre si avvicinava al villaggio, notò che il fumo era troppo perché provenisse da un focolare. Il villaggio era nei guai. Esaminò rapidamente la radura, e cominciò a notare le frotte di demoni in mezzo alle fiamme.

Cosa stavano facendo i demoni nel territorio di Kyou? Aguzzando i sensi per scrutare ben oltre il villaggio, Toya vide che i demoni stavano attraversando i confini delle terre settentrionali da diversi punti ... non solo da lì. Il colore dei suoi occhi si frantumò in argento fuso.

"Hyakuhei ... sa che Kyoko è qui da qualche parte, e ha mandato i suoi schiavi a cercarla!” Toya sputò le parole con rabbia, mentre sentiva le urla degli umani sotto di lui. "Accidenti! Non ho tempo per salvarli!” ringhiò, ma nel frattempo tirava fuori i pugnali per liberare il piccolo villaggio da quei mostri, prima che lo distruggessero del tutto..

Toya volò sopra il villaggio e diede un colpettino alle ali ... che svanirono, non appena atterrò su un ginocchio al centro di quella che sembrava essere la piazza del villaggio. Alzando la testa, ringhiò contro i demoni che subito lo avevano circondato.

"Sembra che la maggior parte degli umani sia stata distrutta!” notò. Ringhiò con ferocia e si alzò, facendo roteare i pugnali tra le dita. “Andiamo puttane. Vediamo come vi difendete! "

Toya sorrise, quando due demoni gli si avvicinarono da lati opposti. Attese fino all'ultimo momento prima di schizzare via, e guardò divertito i demoni che cozzavano violentemente l’uno contro l’altro, nella furia di acchiapparlo. Mise le mani a terra e sollevò le gambe in un tremendo calcio, che colpì i demoni sulla faccia e li fece crollare a terra.

"Stupidi come sempre." Mormorò, già annoiato. Un demone dall'aspetto orribile piombò dall'alto e Toya rotolò via, schivando per miracolo i suoi artigli affilati nella schiena. Alzandosi in piedi, si appoggiò all'indietro appena in tempo per sfuggire agli artigli di un altro demone ... ma perse diverse ciocche di capelli e si strappò la camicia, nel farlo.

Affondò il suo pugnale di ghiaccio nel petto del demone e provò un'ondata di soddisfazione quando il mostro si trasformò in una statua di ghiaccio, grazie al potere dell'arma. Una calda sensazione di bruciore si diffuse nel suo fianco sinistro facendolo gridare di dolore e rabbia. Il demone volante era tornato e gli aveva conficcato gli artigli appena sotto le costole. Toya estrasse il pugnale dal corpo dal demone congelato, se lo passò velocemente sulle labbra e lo agitò contro i demoni, ignari di aver appena firmato la propria condanna a morte.

Le sue labbra si aprirono leggermente, come se stesse per baciarli, ma una lingua di fuoco scaturì dalla sua bocca e bruciò il demone alato che aveva di fronte. Ruotando con grazia su un piede, colpì il demone congelato ... frantumandolo.

"Non si sentirà molto bene, quando si sveglierà e si troverà…sciolto!” pensò Toya, con sadico orgoglio.

Voltandosi verso il resto dei demoni , sollevò rapidamente i pugnali e si mise in posizione di combattimento. I suoi sensi erano eccitati per il brivido della battaglia e lui si sentiva incredibilmente vivo. Era già pronto, quando vide i demoni mutare e assumere la forma di Kyou.

"Oh, adesso sì che m’incazzo davvero!” sibilò.

I demoni superstiti si unirono per attaccare simultaneamente Toya. Artigli e acciaio si scontrarono, e ne venne fuori un lago di sangue che inzuppò le vesti del guardiano. I suoi abiti si strapparono, mentre il nemico affondava gli artigli nella sua carne, ma Toya non rallentò il sui impeto.

Se qualcuno avesse lanciato un’occhiata, avrebbe assistito alla gloria finale del guardiano. Nonostante le ferite sul suo corpo e il sangue versato, era bellissimo mentre combatteva ... e quando le sue ali d'argento si frantumarono, divenne l'essenza di un angelo del male.

La battaglia cessò e Toya si fermò. Si trovava a terra su un ginocchio con le braccia tese, e i pugnali stretti tra le mani. Affannava, e i suoi capelli color ebano e argento svolazzavano nella brezza. I suoi occhi argentati scintillavano ancora pericolosamente.

Dopo alcuni momenti di silenzio, i demoni rimanenti si lanciarono in avanti e Toya ringhiò frustrato. Era ora di farla finita ... era compito di Kyou difendere le proprie terre, non suo! Brandì i pugnali e li incrociò davanti a sé. Il loro potere così ingigantito turbinò intorno, fino a far scaturire un globo luminoso. La sfera iniziò a crescere e presto lo inglobò dentro di sé.

Seguì un’immane esplosione, che spazzò via quasi tutto quello che la circondava, compreso i resti del villaggio. Toya abbassò i pugnali e lentamente ma con grazia si alzò in piedi. Inclinando la testa all'indietro, fissò il cielo ora oscurato dalla polvere e dai detriti. Ignorando il fetore della carne bruciata intorno a lui, solcò a lunghi passi il terreno brullo, ringraziando gli dei che al suo arrivo non ci fossero più umani in vita.

“A questo siamo arrivati… - pensò tristemente - A distruggere villaggi umani solo per salvarli dalle grinfie di Hyakuhei."

Toya sospirò e le ali gli apparvero di nuovo sulla schiena, poi si librò in volo sopra quella terra devastata. Kyoko attendeva di essere salvata e lui non bramava altro che andare in suo aiuto. Quando svanì nella notte, una piuma d'argento fluttuò a terra ed atterrò nelle mani di un ragazzetto che si era salvato perché era riuscito a nascondersi, e aveva assistito alle fasi finali della battaglia.

Quando le piccole dita si chiusero intorno alla piuma scintillante ... questa svanì.

*****

Hyakuhei balzò fuori da un buco nero non lontano dalla caverna dove si trovava Kyoko. Nessuno si sarebbe mai accorto della sua presenza ... tranne la ragazza. Poteva sentire Kamui giungere da lontano, e si chiese se il ragazzo aveva capito che non poteva vincere contro di lui e i terribili incubi che gli avrebbe inviato. Se quel giovane guardiano si fosse accorto di essere ormai toccato dal male…sarebbe venuto lo stesso a combatterlo?

I suoi lunghi capelli color mezzanotte ondeggiavano nella fresca brezza mentre i muscoli del suo corpo si flettevano. Si rispose, nella sua tremenda onniscienza, che Kamui avrebbe lottato ugualmente contro di lui.

“Così sia.” sussurrò Hyakuhei cupamente.

*****

Kamui sentì l’alito gelido del vento lenire la sua rabbia. Guardò con la coda dell’occhio la punta delle sue ali che era diventata nera, e la cosa lo spaventò. Ecco perché aveva seppellito quei ricordi. Più quei ricordi, simili a incubi, gli entravano nella testa con tutta la rabbia del passato ... più gli era difficile respirare.

Il vento cambiò direzione e una piuma gli fluttuò accanto, mentre rallentava il volo. Gli occhi di Kamui si spalancarono per il terrore. Nera ... la piuma era nera!

Si voltò in preda al panico, alla ricerca del maligno demone alato che continuava a perseguitarlo. Ma non vide nessuno. I suoi occhi scintillanti si voltarono lentamente e si fissarono sulle sue ali e, quando le vide, il respiro gli lasciò i polmoni come se qualcuno lo avesse preso a calci nel petto. Erano le stesse ali di suo padre!

"No! Non diventerò come te! " gridò con rabbia. "Non diventerò come te!" continuò a urlare, anche quando scorse Shinbe in lontananza. Si rivolse urlando al cielo "Fallo andare via, per favore ... fallo andare via, ti prego!" sussurrò non volendo che Shinbe lo vedesse con quelle ali nere. Schizzò velocemente verso il suolo e si nascose tra gli alberi.

Una volta fuori dalla vista di Shinbe, Kamui si inginocchiò per un momento prima di aprire gli occhi. La prima cosa che vide furono le sue ali nere. Con un grido angosciato, Kamui ne afferrò una per strapparla dalla sua schiena. Gridò di dolore, mentre cercava di maciullarla con le sue stesse mani.

Ma non ci riuscì e crollò a terra, affranto. Iniziò a piangere sommessamente, quando vide l'erba intorno a lui sibilare al potere malvagio che ormai si celava nel profondo della sua stessa anima. Stillava da lui come un fetore maligno che avrebbe ucciso tutto ciò che toccava ... con il suo odio, la sua rabbia, la sua gelosia e incarnandosi in un potere nero e selvaggio. L'unico regalo che suo padre gli aveva fatto era puro male!

Si rannicchiò su se stesso e il suo corpo iniziò a brillare e a splendere al ritmo del battito del suo cuore, e ben presto uno strano bozzolo lo avvolse. Decise di rimanere avvinto in quella tela, terrorizzato dall’idea che, se si fosse liberato, sarebbe diventato simile a suo padre-

"Non puoi farmi questo…" supplicò, mentre lottava per respirare. "O dei del cieli, non lasciate che diventi come lui!”

Le labbra di Shinbe si assottigliarono, quando percepì l’aura di Kamui affievolirsi, come se l’amico stesse morendo. Poteva percepire il suo potere diventare instabile, e non era un buon segno. "Andiamo Kamui, combatti… Kyoko avrà bisogno di noi." Qualcosa di nero fluttuò vicino a lui nel vento e lui l’afferrò prontamente.

Una piuma di mezzanotte ... ma non era quella di Hyakuhei. Guardò con occhi ansiosi intorno per tutta la radura ... chiedendosi se non appartenesse a Kamui. "Non potete permetterlo!" pensò con terrore. "Se lasciate che lui usi un tale potere distruttivo ...non riusciremo più a fermarlo... Oh, vi prego, dei del cielo!"

La foresta sotto di lui brillava di una strana forza vitale e Shinbe si diresse rapidamente verso di essa. Proprio al centro, scorse una grande sfera blu che irradiava una vibrante luce, illuminando gli alberi intorno. Quando atterrò vicino ad essa, potè percepire la terribile lotta che si stava svolgendo al suo interno. I suoi occhi color ametista divennero tristi, quando vide le piume d'ebano che ricoprivano il terreno.

"Kamui?" sussurrò Shinbe allungando la mano, e toccando delicatamente il turbine colorato sulla superficie della sfera.

Nell'istante in cui la sua mano toccò la sfera, il conflitto all'interno si stabilizzò per un momento ... diventando puro. Gli occhi di Shinbe si chiusero mentre percepiva l'essenza di Kamui dentro di sé, lasciandola crescere. Sentì tutto il puro amore e l'innocenza di Kamui ... tutta la sua malizia nascosta, e anche il potere selvaggio che traeva da quei sentimenti.

Kamui aprì gli occhi, ormai sicuro che Kamui si nascondesse là dentro, ma tutto ciò che poteva scorgere dal di fuori era una sorta di gabbia di luce. Aguzzando lo sguardo gli sembrò di vedervi Kamui celato, nella sua aura color ametista. Anche Kamui si accorse della sua presenza. "Non guardarmi ...- sussurrò, abbassando il capo - non voglio che tu capisca la verità."

Poteva sentire la richiesta straziante di Kamui. Sebbene il legame tra lui e l’amico -fratello fosse sempre stato fortissimo, tuttavia dovette usare tutto il suo potere mentale per penetrare nella sfera e raggiungerlo.. Appoggiò la fronte contro la barriera di luce e premette i palmi su ogni lato ... provando a spingere e a tirare contemporaneamente.

Da lì, Shinbe riuscì a parlare a Kamui con la mente. “Kamui, esci di qui ... non hai bisogno di combattere Hyakuhei da solo. Non così. Lo faremo come fratelli… insieme. Ma in questo momento c'è qualcuno che ha più bisogno di noi. Kyoko ha bisogno di te, Kamui. "

“Kyoko? Ma ... io non sono un vostro fratello di sangue! ” gridò Kamui dall'interno della sua prigione. Shinbe potè scorgere la sua ombra, mentre parlava, e l’immagine lo turbò. "Non lo sarò mai ... indipendentemente da quanto lo desidero ... di quanto ne abbia bisogno. Tu non sai cosa c'è dentro di me che cerca di uscire. E se questa cosa mi spingesse a fare del male a Kyoko?"

Gli occhi color ametista di Shinbe si riempirono di lacrime di comprensione. “Non ti tormentare, Kamui. Quei ricordi sono stati seppelliti per un motivo. Hai dovuto fare una scelta e hai scelto noi. Sei mio fratello ... un guardiano di Kyoko. Il nostro dovere è di proteggerla ad ogni costo, indipendentemente dai nostri natali. "

"Ma ...non è vero! Tu menti!" gridò Kamui , in risposta all’eco della voce di suo padre Hyakuhei nella sua mente…che gli sussurrava, schernendolo. “Sei mio, bambino. Così come la tua sacerdotessa."

Shinbe potè sentire la voce di Hyakuhei all'interno della barriera e andò su tutte le furie. "Vuoi che lui t’imprigioni con le stesse catene che usò una volta su Kyoko?” urlò a Kamui, cercando di penetrare nella sua anima atterrita. “Combatti i ricordi che ti sta inviando, per il bene tuo e di Kyoko! Seppelliscili nel profondo e non guardarti mai indietro! Puoi scegliere il tuo destino! Non sei condannato a diventare come tuo padre! Pensa a Kyoko, dannazione! "

"Kyoko?" Una lacrima cadde dalla guancia di Kamui, e lui la guardò e la vide frantumarsi a terra in tante piccoli luci. Se la sua anima fosse stata davvero come quella di Hyakuhei... quella lacrima sarebbe caduta a terra nera come la notte o addirittura cremisi ... non vorticante di mille colori! Ripensò alla sacerdotessa che lottava contro il demone, e capì che era quello che contava, salvarla! L'unico modo per vincere suo padre era diventare più malvagio di lui…ma non ora. Ora doveva salvare Kyoko! L'amava troppo.

Shinbe fece un passo indietro, quando la sfera quando iniziò a librarsi a diversi piedi da terra. L'aura blu che la circondava brillò con la luce di miriade di minuscoli diamanti e divenne così intensa da sopraffarlo. Dovette chiudere gli occhi.

“Non puoi avere me o lei. Ancora una volta Hyakuhei… io ti caccio via da me!” gridò Kamui, mentre la sfera scoppiava in mille pezzi.

A diverse miglia di distanza, gli occhi di Hyakuhei lampeggiarono di rabbia, al sentire le parole di Kamui e gli gridò, di rimando: "Non potrai negare la verità ancora a lungo, ragazzo ... tu ed io siamo uguali. Siamo male puro!”

Shinbe si spinse in avanti per afferrare Kamui che stava crollando al suolo. Il ragazzo era svenuto per il freddo. Ma i suoi occhi color ametista si spalancarono e sorrise, quando scorse la punta delle sue ali non più nera, ma adorna di luce. Abbracciò Kamui, sicuro che sarebbe andato tutto bene ... almeno per adesso. In qualche modo era riuscito a farlo rinunciare ancora una volta al fascino del male.

"Bentornato Kamui." sorrise. A quelle parole gli occhi del ragazzo, sprizzando lampi di luce, si aprirono e lo fissarono confusi.

*****

"Semplicemente, non capisco ... perché Kyou dovrebbe volere Kyoko pr sé?" Suki camminava avanti e indietro, infastidita del fatto non era là fuori a cercare la sua amica insieme agli altri.

Sennin si massaggiò la tempia mentre fissava sua figlia, "Suki, per favore, siediti. Mi stai facendo venire le vertigini. " Afferrò un bastone e attizzò il fuoco, poi disse: “Kyou è un guardiano... quindi Kyoko è al sicuro con lui. Se poi la desidera come compagna…beh, ormai non si può fare niente, è già sua. E nemmeno lui può ribellarsi al suo desiderio.”

Suki si voltò a fissare Sennin. "Ma che significa? Non è mica un bambino! Può controllare i suoi istinti! "

Sennin fissò il fuoco e sussurrò: "Se è il suo sangue regale ad averla scelta, nemmeno lui può farci nulla.”

"In che senso? - chiese Suki - È proprio per difenderla dal desiderio degli altri che i guardiano combattono! Quindi, come può uno di loro pretenderla per sé? E se anche Kyou l’avesse scelta, perché non lo ha confessato agli altri e invece l’ha rapita?”

Sennin sorrise: "Per lo stesso motivo per cui il nostro amico Shinbe non confessa in pubblico il suo amore per la donna che ama.”

Suki arrossì violentemente alle parole di suo padre. “Perché Shinbe dovrebbe tacere, se gli piacesse qualcuna? Non ha mai avuto problemi a dire ciò che pensa ... o a tenere le mani a posto!"

"Forse lui tace per un motivo…del tutto umano, Suki: per paura di un rifiuto." Inarcò un sopracciglio, sapendo di aver detto la verità.

Suki fissò suo padre come se gli fosse cresciuta una seconda testa. "Vuoi dire che Shinbe ama Kyoko ... e non ha mai avuto il coraggio di dirglielo?" Il pensiero le fece male al petto e per un attimo la vista le si annebbiò.

Sì afferrò la testa tra le mani, quando suo padre la colpì sulla fronte con la punta del suo bastone.

"Smettila di fare la stupida." mormorò Sennin, rimettendo il bastone al suo posto. Scosse il capo. “Ah, i giovani!” Tacque, riportando alla mente i magici momenti i cui lui stesso aveva temuto di dichiararsi alla madre della sua Suki. Ah, che brutta cosa, i ricordi!

*****

Il talismano nel cuore demone dei sogni prese vita, quando sentì Hyakuhei e Kyoko scivolare entrambi tra le mura del sonno. Fu allora che fu abbastanza libero da guardare nelle loro anime alla ricerca di ricordi che entrambi avevano dimenticato o che non avevano mai avuto il potere di ricordare, il lato oscuro delle loro anime.

Gli occhi neri del demone del sogno si spalancarono, mentre scrutavano quel mondo e lui vi conduceva le sue vittime. Anche la barriera protettiva intorno alla ragazza s’infranse, non abbastanza forte da tenerlo fuori.

*****

I sogni son davvero una strana magia; quando ti svegli in uno dei tuoi incubi non sai che stai sognando... e questa è una sola delle loro stranezze. Kyoko entrò nella nebbia, sentendosi come avvolta in una coperta di calore. Resistendo all'impulso di aprire gli occhi, si strinse le braccia intorno al corpo.

Non sentiva alcun rumore, a parte il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie.

I suoi occhi si spalancarono, sentendo qualcuno accanto a sé, nel letto: se ricordava bene, era sola quando si era addormentata! Allungò una mano, e toccò un petto villoso e nudo. Potè percepire i muscoli tonici e asciutti, e le parve di vedere una massa di capelli neri nascosti dalle lenzuola di seta. Seguì con lo sguardo qui capelli e si fermò davanti al bellissimo viso dell’uomo che le giaceva al fianco: Hyakuhei!

Si morse il labbro inferiore e arrossì violentemente. Cosa ci faceva a letto con lui? Vedendo che lui era ancora addormentato guardò in basso, all’ altezza delle sue cosce, per vedere se indossava dei calzoni: grazie al cielo sì, era vestito! Gli mancava solo la camicia.

“Lui è Hyakuhei ...il mio guardiano ... giusto?” si ostinò a ripetersi, cercando di fare luce nei suoi ricordi per capire come mai lui le giacesse accanto…ma la sua mente era vuota. Non ricordava nulla, nemmeno come era arrivata fin lì.