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Spezia
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Spezia

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Jade volle avventurarsi al nord insieme a Cake per aiutarlo nell’impresa. La ragazza era contenta della propria vita a Londra, e le sarebbero mancati i soldi e l’adulazione dell’avere per promesso sposo una superstar della cucina, ma sapeva che Cake non era felice di lavorare in grandi hotel. Il lavoro di Jade pagava bene, e con il salario elevato di Cake, oltre ai premi in denaro vinti alle gare di cucina, riuscirono ad accumulare sufficienti fondi per finanziare la loro avventura di Lincoln, nonostante il mutuo da pagare. Jade si recava regolarmente a Lincoln per controllare i progressi al locale. Il contratto di Cake all’Avalon sarebbe terminato di lì a poche settimane, quindi si sarebbe trasferito con Jade nella città del nord.

***

Il gran giorno giunse quando ‘CAKE’S Bakery & Pâtisserie’ aprì al pubblico. Per Cake e Jade fu il momento di vedere se il loro lavoro avesse dato i frutti sperati. Alla pasticceria erano come genitori fieri del proprio figlio che non vedevano l’ora di mostrare a tutto il mondo.

“Che profumo meraviglioso” disse Jade baciando Cake, il quale aveva cucinato insieme ai suoi due collaboratori dalle 5 di quella mattina, diffondendo aromi paradisiaci nel locale.

Cake sembrava agitato, in piedi davanti alla vetrina che metteva in mostra torte e pasticcini. Guardò poi i suoi due collaboratori al di là del vetro che divideva la pasticceria dal laboratorio, portò l’attenzione su Jade, sospirò, si corruccio e le chiese “Come ti sembra?”

Jade gli prese la mano e disse “È perfetto, non ti preoccupare”.

“Non vedo nessuno fare la fila fuori” disse Cake guardando all’esterno. Controllò l’orario sull’orologio a parete. “Sono le 7:45” aggiunse giocherellando nervosamente con le mani.

Due uomini bussarono alla porta.

“Era ora” disse Jade aprendo la porta e facendo entrare i due prima di richiuderla.

“Scusate il ritardo” disse Kris Pinyoun, il portiere della squadra di calcio di Lincoln, il quale arrivò insieme a un fotografo della Gazzetta di Lincoln per inaugurare il negozio.

Jade guardò fuori, sospirò, e chiuse la porta a chiave.

Cake, Jade, le cameriere e Kris si sistemarono al centro del negozio, attorno a una torta decorata dal logo di Louis Vuitton in bella vista. Il fotografo scattò una foto di Jade che tagliò la torta e ne porse una fetta a Kris, il quale ne prese una forchettata. Poi il fotografo immortalò anche il momento in cui Kris ne assaggiò un boccone. L’espressione dell’uomo cambiò quando la torta delicata gli si dissolse in bocca e ne assaporò le sfumature.

‘Ottima performance’ pensò il fotografo che continuò a immortalare le espressioni felici del calciatore.

“Sono le otto” disse Cake, chiaramente agitato quando controllò l’orologio a muro.

Jade sorrise ed esordì “Okay, apri le porte”.

Sarah aprì la porta d’ingresso, e lo staff si sistemò dietro al bancone alle rispettive postazioni di lavoro.

Cake e Jade restarono abbracciati accanto a Kris Pinyoun, il quale si servì un’altra fetta di torta quando entrarono alcune persone. Il fotografo realizzò alcuni scatti dei primi clienti, mentre Jade servì loro una fetta della torta di Louis Vuitton.

Kris si servì un’altra fetta della torta che diminuiva a vista d’occhio, e una volta terminata disse “Allora andiamo”.

Cake pagò Kris 300 sterline.

“Quella torta era deliziosa” disse Kris, raccogliendo le briciole dal centrino verde di carta. “Buona fortuna con l’attività”. Riportò lo sguardo sulla torta di Louis Vuitton, ora quasi finita, ma dopo aver ricevuto un’occhiataccia da parte di Jade si rese conto di essersi trattenuto più del dovuto; quindi se ne andò.

Alcuni clienti entrarono e uscirono nel corso dell’ora seguente.

“Pensavo ci sarebbe stata più gente” disse Cake, chiaramente deluso.

“Andrà tutto bene” disse Jade rassicurandolo “Il primo giorno è sempre un po’ incostante, quindi non preoccuparti. E poi sono solo le nove e mezza”.

“Credo comunque che manchi un ingrediente” disse Cake annusando gli aromi.

“Tu pensi sempre che manchi un ingrediente; l’irraggiungibile spezia mancante. Forse chiederò a Big Dave di scorreggiare. Di solito ti fa andare in tilt i sensi” disse Jade ridacchiando.

“Credi che abbiamo fatto la cosa giusta? Ci costa molti più soldi di quanto pensassimo” disse Cake.

“Sono sicura che sia la cosa giusta” rispose Jade, dandogli un bacio sulla guancia. “Adesso levati dalle palle e vai a fare le tue magie, mi serve una meringata”.

Cake andò nel laboratorio, e grazie alla tramezzatura di vetro vide il via-vai di clienti serviti da Jade e dalle ragazze. Sapeva che la sua famiglia sarebbe venuta a fargli visita più tardi, ed era certo che sarebbero stati fieri di lui.

Le cose non andarono secondo i piani per la coppia. A causa di spese non previste avevano sforato di molto il budget, condizionato da regolamenti edilizi e imprenditori frettolosi. Era quindi stata posticipata l’apertura del negozio.

La pasticceria era però mozzafiato. Si trovava nel centro di Monks Road, la strada dello shopping di Lincoln. L’edificio di due piani era a pianta aperta al primo piano, zona che Jade e Cake avevano convertito in un soggiorno di lusso. La vetrina si trovava tra quelle di altri negozi della via, ed era adornata da un ampio cartello verde e un logo in foglia d’oro.

L’interno ricordava un ristorante decadente degli anni 20 di Londra; era anche presente un’imitazione di un lampione a gas e altri apparecchi Art Deco, il tutto completato da colonne di marmo verde lime in ogni angolo. Il colore principale era il verde giada, e tutto ero in tinta, dalle stoviglie ai rivestimenti, dai sacchetti monodose di carta ai centrini.

Nella sezione pasticceria erano distribuite ampie vetrine lungo i muri, separando il laboratorio tramite una tramezzatura di vetro affinché i clienti potessero vedere le lavorazioni. Era principalmente un locale d’asporto, tuttavia erano stati sistemati diversi tavoli rotondi in ferro battuto Stamford con sedie abbinate a cui i clienti si sarebbero potuti accomodare per godersi l’atmosfera nel consumare i prodotti. Al locale lavoravano tre cameriere e due pasticceri. Questi ultimi, esperti, erano stati scelti tra i molti che si erano candidati per la posizione, desiderando l’opportunità d’imparare dal leggendario Cake.

Dave Smith e Dave Jennings erano i due pasticceri assunti da Cake. Per evitare sviste, Cake chiamava Dave Smith ‘Big Dave’ data la sua altezza imponente, mentre Dave Jennings era ‘Small Dave’ per il motivo opposto. Sarah, Tracy, e Jackie erano le cameriere.

I prodotti esposti nelle vetrine erano disposti in modo simmetrico.

Una sezione della vetrina a temperatura controllata conteneva filoni di pane, sandwich e panini, come quelli a base di mandorle e Roquefort a pasta acida, filoni del pastore, sandwich gourmet e panini sottomarino al parmigiano e origano con farciture vegetariane. In un’altra sezione erano esposti i dolci fatti di pasta sfoglia e pasta frolla, mentre nell’ultima, refrigerata, erano state sistemate in bella mostra torte e dessert che avrebbero fatto invidia a ogni stabilimento di alta cucina, figurarsi a una pasticceria di Lincoln. Cake e il suo team ristretto creava delle delizie, come il tartufo di cioccolato bianco e amaretti, fragole Arnaud e macarons di alta fattura. Il pezzo forte dell’inaugurazione fu l’interpretazione di Cake del logo di Louis Vuitton che aveva realizzato sulla torta.

Le teste di Dave non avevano smesso di girare da quando avevano iniziato a lavorare con Cake. Era veramente un maestro, anche se lo trovavano un po’ eccentrico. Ogni volta che completava una pietanza l’annusava diverse volte, si accigliava e annunciava che c’era ancora qualcosa di mancante. Non capivano il perché, dato che tutto ciò che creava Cake era delizioso e aveva un aspetto spettacolare.

La pasticceria venne fornita di nuove attrezzature, di forni di acciaio inossidabile, impastatrici e altre apparecchiature specifiche. In cucina brillavano le lamiere fissate alle pareti, ai lavandini e applicate su alcune sezioni del pavimento, mentre i condizionatori e altre impianti regolavano la temperatura nei compartimenti di stoccaggio per prodotti specifici. Il locale ultramoderno del XXI secolo aveva l’aspetto di una pasticceria francese del XIX secolo.


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