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La Mentalità Di Successo Dei Grandi Leader
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La Mentalità Di Successo Dei Grandi Leader

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Tutte le costruzioni, che siano materiali o astratte, dipendono da alcune travi portanti e tutte le strutture devono avere delle fondamenta su cui erigere ogni livello successivo. Il successo è come questa costruzione. Da una solida fondamenta si costruisce l’edificio chiamato successo. Le travi che sostengono il soffitto devono essere costruite con materiali integri e catalizzatori corretti se devono supportare e rinforzare l’intero edificio. Se una di queste travi vacilla, cominceranno ad apparire delle crepe e nel tempo l’intero edificio potrà crollare. Queste travi sono ciò che l’autrice chiama pilastri. Non sono immediatamente intuitive e richiedono una certa riflessione per apprezzare pienamente la loro rilevanza e importanza nel sostenere l’intera struttura chiamata successo. Nessun pilastro sta da solo; c’è la necessità di più pilastri per costruire un successo che duri e questi pilastri devono essere ben saldi se l’edificio deve superare il test del passaggio del tempo.

Gli antichi greci credevano che una mente sana e un corpo sano fossero correlati e intimamente connessi. Il concetto di successo esiste all’interno di questo paradigma. Senza il fisico in cui è incorporata la mente, l’esistenza non è possibile. Inoltre, l’attenzione all’integrità del corpo ha influenza su come la mente può raggiungere gli obiettivi desiderati. Ne segue che ci sono sempre elementi fisici e non fisici che contribuiscono a creare i migliori risultati possibili. L’autrice ha identificato sette principi come pilastri essenziali per la creazione del successo, anche se è ben attenta a notare come molti altri principi contribuiscono in minore o maggior misura all’equazione, sovrapponendosi e rinforzando i sette discussi qui. Le sette qualità esaminate specificatamente sono quella fisica, quella emotiva, quella intellettuale, quella professionale, quella finanziaria, quella sociale e quella spirituale.

1 Il pilastro fisico rappresenta I nostri bisogni biologici. Senza il benessere fisico, l’energia, il cibo, l’acqua e un luogo dove rifugiarsi, qualsiasi sforzo di auto miglioramento può essere ostacolato dalle disabilità e dalle invalidità. Per capire meglio questo punto: un senzatetto non ha la stessa probabilità di successo di una persona il cui tetto e i cui bisogni primari sono assicurati in un ambiente più sicuro. L’autrice ha compreso alcune insigni personalità nel campo della salute fisica come il medico Kenneth Cooper, che ha esaltato l’importanza dell’attività fisica e Arnold Schwarzenegger come modello di perfezione fisica nella sua carriera da culturista.

1 Il pilastro emotivo comprende tutti quegli elementi che portano a concentrarsi sulla psiche. Senza la stabilità di questo pilastro, il successo può essere impossibile da ottenere e mantenere o, persino, da riconoscere. Gli insegnamenti di Freud, Adler e Jung, tra gli altri, si concentrano su questo aspetto del successo.

1 Il pilastro intellettuale mette insieme tutta l‘istruzione e l’addestramento ricevuto per andare a raggiungere gli obiettivi di una vita. Albert Einstein viene immediatamente in mente come l’esempio migliore. Il valore intellettuale apre orizzonti infiniti, così come l’istruzione e l’opportunità di imparare e coltivare una curiosità intellettuale. Il successo duraturo dipende da questo pilastro.

1 Il pilastro professionale è in realtà una combinazione della produttività dell’istruzione con l’impegno verso un obiettivo prefissato. Essere un medico, un avvocato o un capo indiano richiede impegno e assoluta concentrazione verso quell’attività. Qui possiamo vedere Jonas Salk e Louis Pasteur come esempi di professionalità che porta al successo. Certamente molti altri industriali visionari hanno abbellito le pagine di storia essendo saliti a vette professionali al servizio della società. L’autrice ha incluso nel testo molti altri nomi.

1 Il pilastro finanziario dipende da una varietà di capacità e dalla perspicacia. L’acume fiscale e le capacità di J.P. Morgan e Dale Carnegie sono buoni esempi da seguire. Ma, come vedremo, non è l’accumulare denaro che significa successo; piuttosto è in gioco la sensazione di aver raggiunto un traguardo rispetto al guadagno finanziario. Presa insieme agli altri pilastri, insieme a una valida pianificazione, l’abilità finanziaria può rivelarsi una potente fonte di beneficio per se stessi così come per la società.

1 Il pilastro sociale a prima vista può sembrare superficiale; tuttavia è la connessione con gli altri che può facilitare il raggiungimento di obiettivi a lungo termine.

1 Il pilastro spirituale comprende tutte quelle attività intangibili come le credenze spirituali e la meditazione personale. Ai nostri giorni abbiamo visto Madre Teresa e Papa Francesco aprirsi al dialogo e alla comprensione con grande efficacia. Una capacità di riflettere e meditare e, più importante, di apprezzare i propri doni, può essere il pilastro più importante di tutti.

Nessuno di questi pilastri può stare da solo. Proprio come un tempio è costruito su sette pilastri, così lo è il nebuloso e misterioso concetto di successo. Cosa possono dirvi le pagine successive? Il messaggio più importante potrebbe essere che non c’è un segreto assoluto per il successo. Il successo è una questione di concentrazione e determinazione senza una programmazione temporale. È un continuum. Tutti si muoveranno in avanti a un ritmo diverso. Se la fama e la fortuna sono visti come il risultato finale, molti ne saranno delusi. Tuttavia, piccoli guadagni accumulati nel corso del tempo contribuiscono a un vero risultato e possono alla fine condurre alla fama e alla fortuna desiderate. La storia di Esopo sulla lepre e la tartaruga è rilevante quando pensiamo a tutto questo.

Questo libro ha lo scopo di essere una guida alle pratiche e agli approcci che troppo spesso sono astratti e poco chiari. I sette pilastri non sono esclusivi; ce ne sono molti altri che possono essere inclusi. Una volta che i principi delineati qui sono assimilati e messi in pratica, il successo sarà l’inevitabile risultato finale. Il viaggio può essere lungo o corto, facile o difficile, ma n ogni caso è un viaggio che chiunque può intraprendere e vedere i risultati a suo favore. Continuate a leggere mentre percorrete il sentiero del vostro viaggio verso il successo.

L’autrice di questo libro non è estranea agli elementi che conducono al successo. In una riflessione e meditazione personale durata tutta la sua vita, ha identificato più di 140 valori essenziali per vivere la vita appieno. Li ha elencati ne Il libro dei valori, un libro stimolante fatto apposta per essere letto e riletto. Il successo non è un’esperienza singola, ma una collezione abbellita da uno spettro di qualità personali. Qualità come integrità e affidabilità posso spiegarsi da sole; altre come il bushido e la curiosità possono avere bisogno gli ulteriori riflessioni. Alla fine, comunque, può essere che sia la gratitudine che importa più di tutto. Dobbiamo riconoscere e ringraziare le influenze che ci hanno portato alla nostra vita attuale; sia se abbiamo raggiunto il nostro obiettivo con grazia e magnanimità sia che siamo ancora in viaggio.

L’argomento del successo è enorme. Imbarcarsi in un studio completo può essere quasi impossibile. I piccoli passi in tutte le imprese sono più facili da ottenere. Quando sono divise in piccole azioni, tutte le imprese sono decisamente più facili da ottenere. È una questione di prioritizzazione e di dividere gli obiettivi in parti più gestibili. Uno degli obiettivi più difficili è mantenere il proprio peso. L’autrice ha portato la propria esperienza per proporre come superare il problema del peso in eccesso. La sua formula si può trovare in La vita a prova di dieta: i sette segreti essenziali del successo. Gli elementi del successo in questa impresa sono simili a quelli esposti ne Il libro dei valori.

Come vedrete, il successo dipende dalla partecipazione attiva, dal pieno impegno e dalla riflessione su tutto quello che è importante per vivere pienamente la vita.

John E. Christ, MD, Ph.D.

Tampa, 2015

INTRODUZIONE

“Se hai così tanti talenti, perché non sei ricca?” ho sentito variazioni su questo tema molte volte nel corso della mia vita, sempre con una sfumatura di disapprovazione o di completa derisione.

Il messaggio è chiaro: il talento significa successo; il successo significa ricchezza. Quel successo potrebbe avere molte altre componenti che di solito non entrano a influenzare queste opinioni. In realtà mi sono spesso fatta delle domande su quello che ho raggiunto: ho molti talenti e alcuni di essi mi son serviti molto. Se il successo, però, è misurato dai guadagni monetari, uno stipendio milionario, una Rolls Royce in garage e un conto in banca bello ricco, allora io decisamente non ne faccio parte! Secondo quel modello, io non ce l’ho fatta.

Un corollario quanto detto sopra è il commento, “Se sei così ricca perché stai ancora lavorando?” Di nuovo, il presupposto è che una volta che ce l’avete “fatta” e avete accumulato denaro a sufficienza, dovreste distendervi su un’amaca in spiaggia con in mano un Margarita e vedere passare la vita. Effettivamente è piuttosto popolare lodare i meriti di coloro che vanno in pensione presto, in particolare se lo fanno a 20, 30, 40 anni.

É questo il successo?

Donald Trump ha detto, “Il denaro non è mai stato una grossa motivazione per me, solo un modo per tenere il punteggio, la vera eccitazione è giocare la partita.” Sono pienamente d’accordo. Molte persone nella società di oggi respingerebbero questa affermazione come non sincera ma, in effetti, il denaro è solo un mezzo per un fine e vale solo come segnapunti. Questo può anche convalidare il punto di vista dei cinici per cui se una persona ha talento il “segnapunti” dovrebbe dimostrarlo. Perderebbero, però, un punto importante contenuto nella citazione precedente: l’eccitazione nel giocare la partita.

Le nostre vite sono pervase da un sovraccarico di informazioni, da progetti da completare, attività extrascolastiche, e pianificazioni al lavoro molto esigenti. Siamo costantemente bombardati in tutti i modi da promozioni, pubblicità televisive, siti di social media, offerte postali dirette e seminari online, tutti chiaramente progettati per migliorare le nostre vite. “Realizzate tutto quello che potete!” proclamano; “Fate più denaro! ““Diventate delle stelle!” “Siate tutto quello che potete essere!” “Fate a pezzi le barriere che vi siete autoimposti!” si vantano. Per rassicurarvi, molti di quei programmi sono basati su solide ricerche scientifiche e sono senza dubbio legittimi. Non sono però i programmi stessi che devono essere contestati; è il loro fulcro.

Ho scritto questo libro per dire la mia sensazione che il successo è molto di più del denaro e delle ricchezze. La vera ricchezza è la vita stessa – la salute, le amicizie, i legami familiari, le conoscenze, la serenità. Elevano lo spirito umano e incarnano le qualità di gratitudine verso ogni aspetto della vita. Chiunque abbia affrontato le avversità e ne sia sopravvissuto indenne, anzi, meglio, per averle sopportate, si dice che abbia più ricchezza di qualunque altro.

Tutti noi possediamo dentro di noi le capacità di fare cose grandi. Questa non è qualche proclama utopistico, un’altra affermazione da recitare mentre si è impegnati in qualche impossibile posizione yoga. È più del pensiero positivo. É una verità immutabile. Gli esseri umani hanno la capacità di raggiungere vette altissime come ambasciatori, facilitatori di progresso, nella tecnologia e nel miglioramento dell’umanità. Per essere chiari, ci sono molti impedimenti per il raggiungimento della grandezza, ma uno dei più insidiosi può essere compreso da un singolo principio: una cattiva attitudine, una cecità verso le ricchezze della vita; l’incapacità di ammettere o riconoscere che il successo rappresenta la vita nel suo complesso, le difficoltà come i trionfi.

L’antidoto è un cambio di paradigma.

Capitolo 1

Cambio di paradigma

Cosa è il successo e cosa non lo è

Il successo è una di quelle parole fluide che è diventata un qualcosa di onnicomprensivo nel lessico moderno per denotare qualcosa che va da una promozione tanto cercata, all’essere scelti dalla propria squadra preferita di football. Il significato attribuito più frequentemente alla parola è una misura del guadagno economico che significherebbe la realizzazione di tutti i sogni di una persona. Ricchezza e prestigio simbolizzano il successo, forse a causa del fatto che se una persona ha raggiunto un grande risultato, la sua situazione economica dovrebbe rappresentare quel risultato. Dopo tutto, quale sarebbe lo scopo di creare della bella arte o di lottare per scalare posti in una società se i premi economici non facessero parte del risultato finale?

Credo che il concetto di successo debba essere riconsiderato. Van Gogh era un uomo di successo? No, secondo gli standard di oggi. Ha lottato per vendere i suoi dipinti, era depresso e bizzarro nel comportamento ed è morto in povertà. Eppure, i suoi lavori sono esposti e ammirati in alcuni dei più prestigiosi musei del mondo, e i suoi dipinti raggiungono valutazioni incredibili alle aste. E che dire dell’ex presidente Jimmy Carter. Potrebbe essere etichettato come un uomo di successo? É stato il leader del mondo libero per un momento brillante, poi si è ritirato a una banale vita di filantropia per costruire case per i poveri e per coloro privi del diritto di voto.

Le celebrità di Hollywood, i magnati di Wall Street, anche molti politici possono abbellire le pagine di riviste prestigiose a causa della loro influenza sulla cultura, il loro acume finanziario o le loro abilità negli affari. Rappresentano una forma di successo che siamo arrivati a riverire, ammirare e a sforzarsi di raggiungere. Come società siamo stati indottrinati ai precetti del materialismo e al raggiungimento dei risultati come simboli di una vita ben vissuta. La ricchezza stessa sembra essere il codice del successo.

Caduta dalla grazia

Adoriamo le celebrità. Le mettiamo su un piedistallo, che lo meritino o no. Il loro unico merito per essere famosi potrebbe essere un film che ha guadagnato milioni dollari o aver segnato il record di fuori campo. In realtà siamo completamente colti di sorpresa quando uno di questi personaggi è colto in flagrante in un complotto o, peggio, in un crimine.

Pensiamo, per esempio, a una celebrità nel campo del golf, Tiger Woods. Bello, abile, talentuoso, con una moglie incredibilmente bella e dei bambini adorabili. Fu trovato in qualche relazione extraconiugale poco saggia e, come c’era da aspettarsi, sua moglie divorziò da lui e ci fu uno scandalo pubblico, molti dei suoi sponsor cancellarono i loro contratti con lui, e lui perse una parte significante della sua fortuna precedente. Ancora peggio, la sua popolarità soffrì molto, e posso solo immaginare che la sua autostima non andò molto meglio.

Gli sportivi professionisti possono guadagnare dei salari a dir poco esagerati, sono adulati dalle masse e vengono presi come paragoni per il successo. Sono intervistati dai giornalisti più importanti, appaiono sulle copertine delle principali riviste, sono premiati dagli sponsor con campagne di marketing che li promuovono ancora di più e che usano la loro immagine come emblematica del prodotto che stanno promuovendo, associando così in modo subliminale il loro successo percepito con il prodotto che essi rappresentano. Raramente ci fermiamo e riflettiamo su di loro. Se una di queste celebrità dovesse apparire nei notiziari per aver commesso un passo falso, se non un vero e proprio crimine, i media si radunerebbero per coprire gli eventi che circondano l’evento, analizzandone i possibili motivi, discutendo se delle pubbliche scuse potrebbero essere efficaci e parlando dell’autore e dei suoi peccatucci fino alla nausea. Ricordiamo la copertura televisiva durata mesi del processo per duplice omicidio di O.J. Simpson. Cosa c’era in lui che meritasse un esame così minuzioso? Perché il pubblico era così innamorato di ogni dettaglio più sordido di questo processo per omicidio? Sì, una volta era un famoso giocatore di football e aveva sfruttato la sua fama per diventare un commentatore sportivo e per apparire anche in qualche film trascurabile. É questo che consideriamo come successo?

Sembra che il semplice ottenimento di qualche tipo di fama – o di notorietà – ci spingano a cercare dettagli succulenti sulla vita di quella persona. Le pagine delle riviste di gossip sono piene di storie su fatui personaggi di Hollywood o pezzi grossi di Wall Street, e ogni dettaglio delle loro vite è analizzato dai media perché tutti ne sbavino. E come società ne siamo soddisfatti. I titoli dei tabloid esistono precisamente perché il pubblico li chiede.

Queste celebrità non sono sicuramente le uniche a prendersi delle libertà con i loro valori personali. Sembra che la fama e la ricchezza, i fan adoranti, il prestigio e l’adulazione siano biglietti validi per un decadente senso di giusto e sbagliato. Se questo è vero, l’ovvia domanda diventa perché? Quale è il collegamento tra l’accumulazione di beni e di gloria e l’abbandono dei principi base? È questo il prezzo che paghiamo per le trappole di quello che siamo arrivati ad associare al successo?

Il motivo per cui adoriamo le celebrità è che desideriamo godere per interposta persona del loro successo – o di quello che crediamo sia il successo. Se compriamo quel meraviglioso abito che abbiamo visto su Angelina Jolie, o se compriamo quella Cadillac, allora anche noi saremo sexy e glamour e un po’ del fascino di Matthew McConaughey potrebbe cadere su di noi. Anche noi ci sentiremo desiderabili e popolari. Se noi usiamo quel dopobarba o beviamo quella marca di birra, anche noi nuoteremo nella piscina del fascino e del prestigio. Possiamo immaginare di sentire del cool jazz fluttuare tra le pareti mentre fantastichiamo di entrare in una stanza elegante vestiti con uno smoking, tutti gli occhi su di noi, le donne che reclamano da noi anche una semplice occhiata.

É questo il successo? Siamo così carenti di autostima da dover rincorrere gli spettri?

Dobbiamo riconsiderare le persone o le cause che ammiriamo. Dobbiamo chiederci se meritano la celebrità che accordiamo loro. Perdiamo la testa per i messaggi subliminali della pubblicità, mentre raramente esaminiamo le vite interiore o i motivi dell’oggetto della nostra adorazione, o addirittura di noi stessi: che contributo diamo – buono o cattivo – alle nostre stesse vite o alle vite degli altri.

La generazione “Me” non è scomparsa dalle luci della ribalta, soppiantata da una generazione meno basata su di sé e più generosa. La generazione “Me” si è semplicemente trasformata in generazione Y, generazione X o Millennial – una stirpe che prosegue nel seguire quello che fa sentire bene, quello che è vantaggioso ora, sempre concentrata sul mantra interiore di “cosa c’è per me.”

La ricerca del Sé

Come possiamo muoversi da un atteggiamento di consumo egoistico e basato su di sé verso uno più salutare e olistico? In effetti c’è qualcosa che possiamo fare con lo spirito e il desiderio di accumulo? Le risposte possono essere non auto evidenti.

Gli esseri umani si sono evoluti per vivere in gruppi, e questo implica una considerevole misura di cooperazione tra i membri. Cercare di essere il Numero Uno e i consumi cospicui sono elementi poco salubri della nostra società attuale visto che queste attitudini non promuovono la coesione del gruppo. In effetti, è decisamente il contrario. Promuovono la divisione e la competizione. Queste attitudini implicano la scarsità: se tu stai mangiando un lauto pasto, allora non ce ne sarà abbastanza per me.

Potete pensare che non sia un grosso problema. Gli esseri umani non vivono più nelle caverne e non hanno bisogno di cacciare in gruppi, o di stare di guardia di notte affinché la tribù non sia mangiata da famelici branchi di lupi. Potete pensare che la nostra evoluzione ci abbia portato a uno stato di sviluppo tecnologico che ha diminuito i nostri bisogni l’uno dell’altro, la compagnia che ci proteggeva nei tempi antichi. Potete pensare che ora siamo più ricchi e possiamo permetterci i nostri giocattoli e così non abbiamo più bisogno di pensare agli altri nello stesso modo, o che se andiamo a messa ogni domenica dovrebbe essere abbastanza “comunità” per farci andare avanti un’altra settimana.

Alcuni di noi fanno volontariato riempiendo peluche e portandoli ai bambini malati negli ospedali; altri dedicano periodicamente il loro tempo aiutando in biblioteca; altri fanno volontariato in altri modi – e crediamo di aver fatto abbastanza. Crediamo di aver fatto il nostro dovere e di aver esercitato i nostri doveri civici.

Non è abbastanza cantare mantra o aiutare a servire la cena del Ringraziamento nella mensa dei poveri locale. Dobbiamo riconsiderare la domanda molto fondamentale su cosa significhi essere umani. Sicuramente il concetto ha preso un posto di secondo piano rispetto ai problemi più impellenti di oggi – e questo è il problema.

Nonostante tutti i nostri sviluppi tecnologici, siamo ancora umani. La nostra biologia domina tutto quello che facciamo, pensiamo o sogniamo. Non possiamo sfuggire dai nostri istinti primordiali e neppure possiamo fingere di averli superati.

In queste pagine, esaminerò le qualità del successo. Il vostro compito come lettori è di identificare cosa significa il successo per voi. Certamente il successo non significa la stessa cosa per il Dalai Lama e per Elon Musk. Solamente dopo che una persona identifica la propria personalità e i propri bisogni allora sarà in grado di fare il passo successivo e comincerà a formulare i passi necessari per ottenere quel successo. Senza sapere cosa significa il successo per voi, come saprete di averlo? Yogi Berra ha parafrasato un concetto proposto da Laurence J. Peter in Il principio di Peter: “Se non sai dove stai andando probabilmente finirai lì.”

É chiaro che devono essere intrapresi alcuni passi per definire il successo prima di poterlo raggiungere – o almeno riconoscerlo. Deve essere fatto del lavoro. Deve essere superato il divario tra fantasia e realtà. Se sognate di avere il tempo di assistere i poveri o di guadagnare milioni di dollari e andare in pensione a trent’anni, il processo è lo stesso. Richiede diligenza, impegno e disciplina – caratteristiche moto personali che i grandi vincenti posseggono in abbondanza.


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