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Siamo Già Noi Tra Dieci Minuti
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Siamo Già Noi Tra Dieci Minuti

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Siamo Già Noi Tra Dieci Minuti
Gerardo D'Orrico

Questo diario è il terzo libro scritto da me, un’esplorazione degli ambienti cittadini ed extraurbani per osservare gli umani e gli oggetti moderni. Rappresentazioni in forma filosofica o matematica per riuscire a trovare la giusta quantità di moto, le prove che il bene è un più alto sentimento, senz’altro rispetto a un male, la giusta ripetizione di sempre le stesse cose per confermare, che qui non si può dire il falso e tanto meno realizzarlo. Una certa praticità associabile a un manuale sui diritti socio - politico, poi le diverse forme d’uscita da un moderno malsano o nella incorporeità dell’essere.

Il divenire delle proprie esperienze, dei propri sogni nelle loro realtà senza problemi di base, a conferma di un’evidenza umana d’insieme, infine il trasferimento di materiale sociale e antropico tanto contestato in questi anni dopo il duemila. Il periodo delle ventuno lettere contenute raggiunge da dicembre 2008 a luglio 2010.

Gerardo D`Orrico

ISBN: 9788835413035

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

http://write.streetlib.com (http://write.streetlib.com)

Breve biografia

Gerardo D’Orrico nato a Cosenza il sei marzo 1976. Compiuti gli studi di maturità scolastica ho frequentato le università di Arcavacata e di Bologna ma senza conseguire la laurea, ho una buona conoscenza informatica e di alcuni strumenti musicali. La mia gioventù è stata tra la residenza di Luzzi e Cosenza per gli studi o nella città natale di mia mamma Villapiana sul mare. Ho fatto moltissimi viaggi in l’Italia e qualcuno all’estero, dopo il servizio militare ho aiutato mio padre con il suo lavoro e mi sono dedicato alla scrittura in prosa oltre a proseguire la mia passione per l’informatica e la programmazione software, ho creato e gestisco il sito-web Beneinst.it, dove ognuno potrà inserire gratuitamente le proprie pagine di diario in lettere, poesie, disegni, quadri o foto. Vivo a Luzzi dove tra le altre occupazioni e la ricerca per l’arte tecnologica, continuo con la scrittura, la revisione o la pubblicazione dei miei testi, fino a ora ho scritto quattro libri in forma di diari: 1. Il bene e il male, memorie 2. Un soffitto di cenere 3. Siamo già noi tra dieci minuti e 4. Dillo tu te stesso.

Foto di gioventù

Prefazione

Questo diario è il terzo libro scritto da me, un’esplorazione degli ambienti cittadini ed extraurbani per osservare gli umani e gli oggetti moderni. Rappresentazioni in forma filosofica o matematica per riuscire a trovare la giusta quantità di moto, le prove che il bene è un più alto sentimento, senz’altro rispetto a un male, la giusta ripetizione di sempre le stesse cose per confermare, che qui non si può dire il falso e tanto meno realizzarlo. Una certa praticità associabile a un manuale sui diritti socio - politico, poi le diverse forme d’uscita da un moderno malsano o nella incorporeità dell’essere.

Il divenire delle proprie esperienze, dei propri sogni nelle loro realtà senza problemi di base, a conferma di un’evidenza umana d’insieme, infine il trasferimento di materiale sociale e antropico tanto contestato in questi anni dopo il duemila. Il periodo delle ventuno lettere contenute raggiunge da dicembre 2008 a luglio 2010. Buona lettura,

Gerardo D’Orrico

1. Le tue camere oscure

31.12.2008

Vano il tentativo di far capire verbo o azione, chi o l’altro studio che d’aperto ci porta verso il delinquente più inquietante ehm, la divina possibilità del non credere o di non essere e parlare. Un giorno di festa sarà anche il prossimo, la realtà sempre quella ci siamo spostati per sentire ch’è vera, ma sei nel male… eppure sembrava così difficile ancora per un po’ e si ripete con consuetudine un caso, lo devi accettare o meglio devi costruirti una legge, una soluzione su orrori quotidiani in forme o atti costretti in quel modo. Quei stramaledetti guai fanno della nostra vita una dolcezza, lì vediamo bene in avanti ma, di ladri qui nessuno ne ha mai parlato, chi lo fa per primo a dire cosa viviamo oggi e ch’esiste. Migliaia di norme da rispettare, regole senza mai dire che quell’errore non fa parte della vita, il tuo impegno verso gli altri sarà la tua presenza anche in tua assenza. Errori, commissioni, porti navali, aree terrestri… vista o precisione, si pensa di un falso la vita o fallace e cosa si dice qui, andrà in un pacchetto software o di qualcos’altro più tardi.

Quel che non so mi spiegassero in due righe giusto per tacere, non devono prenderci in giro sono persone quelle cose, dei diversi singoli che creano la differenza in un tuo vuoto, ogni cosa ch’esiste diventa da zero in poi o qui chi governa è il male… quasi soffoco di nuovo ci denunceranno ah, e non hanno mai fatto nulla, non ricaveranno niente di che, invece viviamo assuefatti o annoiati che dopo sarà come prima… non si è solo in questa particolare occasione, di cosa volevi dirmi dopo ne parliamo. Mi sembra un’ombra sul mondo nessuna necessità, o solo l’assenza totale di tutto, dove e quando andare, partire per lasciare un malsano, tutte le cose vietate sono buone ma, la verità resta una strada senza errori, dopo tutto non c’è altro male, oppure ci vogliono portare a una parte dove non esistiamo, dove non ci siamo come idea o come persona, a esempio un campo aperto dove non c’è nessuno, e lì ucciderci per sempre. In verità: tu sei qui, nessuno è partito perché mancavi tu, il falso diventa come una doccia fredda, mentre saranno cinquecento libri da leggere per sapere.

Qui uno scambio di persona è normale, stare qui è solo un’imprecazione, sarà l’aria che respiriamo ma nessuno fa niente, sembrava la solita canzone invece era l’esistenza intera, che tristezza cosa creato dall’indifferenza della tragedia, anche chi vince viene cancellato per errore ed è tutto sbagliato, per uscire da qui servirà chiamare la legge, non è un sogno o l’altro ma una tragedia di altri nella propria vita. Chi si lamenta che ‘l futuro sarà uguale al passato o all’esistenza di un altro, cento punti a tutti i non morti, serve distinguere poi una spiegazione c’è sempre su come siamo vivi, cosa facciamo siccome lo stiamo facendo e l’opposto, a volte solo un movimento e sorgono le litiche, di questi tempi moderni sì, ma che odorano di secoli fa, veri come la cecità che portiamo per dire ancora di più… ecco una realtà unica e tutto ‘l mondo cambiato, persone, misure invece non diventa passato ma presente l’avvenire, le parole hanno un sapore costante di rinnovo, come una rinascita sotto un segno nuovo. Rinnovo, rinnovarsi e anti morte in vita, affari pericolosi dicono o meglio sarebbe dire: altri rubano, ladri di cose belle che sono sempre state e saranno quelle giuste, mentre altri non ne sanno niente delle cose impossibili. La staticità di un movimento crea un risorgimento interiore, nessuno ci denuncerà sarà solo la troppa paura di quel programma che nessuno ha risolto, cambiato… finita la musica ora dove vai da solo, ci saranno cose che luccicano altre d’oro.

Dopo il pranzo dovrò ripartire, andrò dove non esiste più questo luogo, il ricordo sarà una chiave d’accesso, infondo se si vuol perdere pure una chiave come quella per entrare a casa, non ci rimane quasi niente. Hai ancora di quei fiori d’arancio in questa guerra senza confini: da ieri ancora oggi persiste non vuole finire, continua com’è ricorrente la vita o proseguire per un falso, che a chiamarlo si sente già meglio e siamo ancora qui io, tu e di chi sarà fantasia esserci.

Cerchi delle soluzioni in questo sistema umano sono infinite o sotto un milione, in questo periodo ch’è il mondo sarà cambiato o finito ma che in fine è soltanto un altro, un altro giorno arriva di nuovo la luce e siamo solo molti più quante cose non sono state fatte anche quest’anno, dalle pieghe di un passato sembra volerci una laurea per capire il proprio tempo, per lamentarci o giudicare c’è sempre spazio, ma cosa si voleva dov’è, cosa esiste in realtà. Il mio sogno resta la vita sempre, ci sarà gioia dove uno Stato è installato, dove questi problemi non esistono più?! Il presente non diventa il passato, il fango sulla retorica, cosa avremo tra dieci minuti prima, mezz’ora prima o il giorno prima da ora.

Un’armonia di voci, le parole che ci conquistano, uno straordinario interesse a prima colazione, uno strano a dir poco universo mi avvolge per proseguire la giornata, farcito e abbellito per un’identità incognita che ognuno sceglie se brutta o cattiva. Chi vuol parlare dev’essere aiutato, chi libera per pochi dice che quel discorso resta sbagliato, nel sarcasmo della tragedia chi parla sarà la soluzione o una base non ovvia, un completamento di un’altra opera che deve essere finita, non fraudolenta di una scomparsa in vita o illegale e legale. Illuminati… io resto a casa con pochi amici e i familiari, non fotocopie di vita o parole in altre situazioni, sai che cosa già passato a volte non torna, certo qualcuno si offende forse ma ingiuriarsi non va bene, quindi è sempre stato meglio da soli in universi paralleli tutti terreni, semplici e imbrogliati.

Non si deve permettere la realtà di una conoscenza sbagliata, malsana in quantità, non può creare opere concrete per esser chiari, se non anche in forma d’impostori nel passato, ricordi di quei pensieri negativi, vedrai oggi che complicazione se il problema viene inserito di nuovo, sembra d’esser nati ieri dove viviamo, restare nel passato è un’altra cosa, tra l’altro saranno pure affari della nostra compagnia, tipo il matematico pensiero di cosa si voleva presentare in futuro invece era un passato remoto, ma non un verbo come tempo. Ok, continuando troverai i tuoi o, le tue ex e storie di dove non potrai mentire.

Il giorno che non ha sapore, persone incolori che c’interessano… dove avremo sbagliato, non siamo qui o di queste parti, già lasciamolo stare quell’affare poi non era troppo avanti, saranno solo parole e oscene faccende di sangue. Inventato anche ‘l fatto che nessuno risolve, si risale dal piano terra all’ottantesimo solo con un ascensore, ch’era stato costruito e sistemato in quel posto per quel motivo, guarda fuori casa non dobbiamo prenderci in giro se la realtà va spiegata, e le persone insomma sono quel che dicono gli altri. Fai quel che vuoi fare se per te sembra giusto o va bene, sai quante cose o anche pensieri erano vietati tempo fa, rispettando la legge per magia tutto sarà concesso, non è vero che qui è sbagliato o tutto vietato, a pensarci bene sarà l’ignoranza o il potere. Il padrone fa lì, il male.

Cosa? Scatole, oggetti nascosti che non hanno luce d’esperienze dall’ignoranza ehm, dalla dimenticanza, dopo tutto era lo stesso questo mobile… quel che riguarda e cos’è concreto, non fermarti mai già poi finiscono le batterie, ma tanto per cosa importa da qualche parte si doveva pur finire, è assenza di Stato o di quelle meravigliose leggi che ci farebbero più belli che invece fanno continuare all’incirca così: io, tu poi tutti sono sempre di più o il contrario stop, era vietato anche un solido pensiero anni fa, dire o fare senza per colpa di chi era, come siamo contemporanei vero.

Un gruppo sanguigno inesatto dalla storia e poi silenzi, nulla di peggio ma siamo informati sull’avvenire che non sarà più un male e siamo anche oltre già, da sempre si è saputo e qualcuno lo dice che ha confuso la strada, pure per questo esiste un cammino. Viaggiamo assieme al mondo, siamo già cose assurde in posti sbagliati, potrebbe sembrare lo Stato invece era male anche solo per farci commette errori, ti ho detto tutto mentre a ora le cose da dire si sono moltiplicate o si fanno più veloci, e ancora una volta sarà chiamata una procedura base per il ritorno in un uomo, uno per uno o un incontro dunque umano ch’è stato modificato prima. Tutto per caso cari signori o, è sto male da buttare ehm, chi non ci ha fatto cucire il nostro abito completo, serve uno studio di settori personali intesi come futuro da evitare, un software in sintesi, lo Stato o un consiglio di un amico.

Si finisce dove sei andato a finire, nei discorsi che si fanno o faranno, in una leggerissima questione a volte solo software ma presente come degli errori o in quello che non farai, le cose nessuno vedrà, le persone che frequenti. Cosa hai fatto, cosa ti aspetti, cosa ti hanno cancellato nel programma, cosa dovevi fare che non hai realizzato. Il concetto esiste non lo puoi eliminare da solo a casa o lo vogliono far dimenticare come superfluo, forse credi che loro ti faranno dimenticare cosa devi ma, si dimentica solo l’atto che dovevi e sembra già un reato di proprietà del creatore, ricorderai invece dove la barca approderà ehm, la banca. In fondo è così che sono andate le cose, nessuno diceva niente e tutto è scomparso.

Guardati intorno si supera il colle infuocato, si rinasce diventando di nuovo se stessi dopo un errore, su questo pianeta alla fine dell’anno zero otto di forme infinite, alcuni spingono dicendo tra un po’ si finisce che non succederà più nulla, invece si continua così ormai è questa la vita. Tu sei un bene, il tuo dovere sarà un impegno singolo, devi far com’era il bello o il tempo di una volta, quel che non hai fatto ti rimane per dopo, come le tue camere oscure. Lì dove c’è nessuno, si dovrebbe trascorre l’intera giornata, la vita intera.

Altro, altri discorsi dopo saranno tutti erronei, sembra un vento che ci investe in modo contrario. Ritornerà quel che non hai accettato, come cosa si diceva peccando non esser vero, anche solo per far le stesse cose e poi morire, nessuno ci dice come stanno le cose si solo parla, non si può fare niente per quelle realtà mal costruite, chi sono quelli e chi è in fondo la tua grande persona, un italiano incorretto dopo una catastrofe di milioni di persone, nel silenzio.

Il problema sarà all’inizio, una volta spiegate le sue entità fondamentali per questa esistenza va sempre meglio, come a volte le parole si consumano da sole, senza esser neanche dette. Se vuoi diventa tutto per noi, se si trovano dei cardini per cui le decisioni sono, dice rubalo ma cosa s’è già finita la giornata, oltre tutto e tutte le cose d’amare e da dire, c’è da fare ordine nel caos delle nostre ingiustizie, dopo tutto quel che non si è fatto in quest’anno passato non si finirà mai… invece guardi meglio o ti giri ed è già finita, come altre oggettività sono diventate oggetti tridimensionali e quanto sono importanti.

Troppo e da troppo, si riesce da una parte sola, da dove era giusto andare prima, in fondo sarà la più efficace. Fiori che ‘l giorno fa finire dietro la sua luce, dentro una sera che non si conclude se non a Roma termini. Fine the end, dopo solo si riparte lo stesso per non tornare nel posto dove a quell’ora noi non c’eravamo, dove finisce la vita s’incomincia a creare nella storia. Siamo tutto quello che serve alla vita, ma se siamo noi a cambiare non succede niente di anormale, sembra già risolto quel che stiamo cercando, ma ansimando le persone passano sotto alla finestra di casa. A volte basta parlare, a volte è solo un po’ troppo piccante, in una città che non si può far niente poiché noi non esistiamo già, riprova a parlare con quei strani tipi dei nostri amici per vedere che ne pensano della situazione. Digli: come posso fare a dirtelo, che non ci sei più dentro i miei occhi. Ho ancora sonno respira, i consigli qui costano caro.

“Da qualche parte si doveva pur cominciare, potresti iniziare così anche la destituzione di cosa non sei, cosa ti fanno capire per tuo o ti appartiene di più… il tuo profondo preso in giro.” Ciao G.

2. L’età anziana

31.01.2009

Vivere o restare senza possibilità di non credere nel bene e avere la certezza di sapere quando si è stati derubati, immagino così anche la mia terza età o, un viaggio nella solitudine, un confronto tale che la vita non può tradire, molto peggio di dire un matrimonio. Di sicuro un rapporto politico interessato a una parte sociale di noi quando eravamo giovani, la fantasiosa vista del presente con i suoi sviluppi che non terminano mai, un momento della vita fatto non solo di ricordi ma, di una profonda coscienza e conoscenza intera.

È uno specchio da sapere quel male oscuro che toglie la luce alla vera verità, che ancora sfugge alla parola, alle azioni o alle opere che tutti sogniamo essere presenti. Conosco quel posto dove vuoi che ci incontriamo ancora, dove dicevi era meglio vederci o, quanti scalini ci sono per quel al di là che sa molto di qua, com’è terrestre quel mostro che serve evitare giunti al punto, ed è ancora lì che non sa cosa vuoi, ogni problema nasce dove finisce la competenza dell’argomentare. Il fondamentale asse di spostamento verso la terza età che non sembra un problema, dato la grande quantità di persone e idee che ci portano avanti il giorno, sarebbe meglio cancellarsi la solitudine. Un universale discorso parte dal mondo ch’è cambiato, le parole che sono utili ancora più di prima o un oggetto capiente, mi sembra di essere tutti in gioco da bambini non si sa cosa è successo, non per il reale ma per il sogno che si dice interrotto, per ch’è nell’aria non negli acquedotti del nostro main city, che nessuno riesce a dire quello che per tutti sarà così. A volte diventa difficile parlare, spesso si è impediti da quelle cause temporali a cui noi non corrispondiamo, ci dissociamo dal presente o meglio dire dal passato recente.

Mentre il secolo va noi restiamo, lo faranno gli altri il tempo e in quel modo procede o funziona, ma le prospettive future sono davvero varie, non un canone d’idee che quel partito ci vuole far credere. Il vero è caro di questi tempi… anche se una cancellazione non può durare per sempre e già si recupera questo secolo del bene, una luce del quadro sul tramonto o sull’alba risana le ferite. Il nostro recapito, i nostri ricordi, il sogno a volte appare, non si è più soli ch’è meglio… dopo si vedrà cos’era il gusto dentro, un niente al sapore della polvere da sparo, così quelli ci dicono ancora che non siamo noi o, che questo discorso va fuori dal rigo, sembra un mondo di spazzatura ma di certo non si sbaglia a parlare il nostro pensiero concreto.

Solitudine un argomento come altri poco sociale, come essere la morte o lo spazio vuoto, a volte sono le parole a non uscire dalla bocca o non si riesce da soli a tirarle fuori, sono problemi quotidiani non parlarne. Un groviglio d’assenze e d’essenze che non costruiscono pesi di misure temporali, di cosa farai dopo, di spazio e soprattutto di età anziana, quel che sarà essere anziani. Tutto in un punto, in una miniera: il falso, il profano le cose che non sono bene, la reale attuale situazione vivente, il vero nome di cosa stai cercando, il sapore del dolce e del cattivo poi, dirai tu a me non io a te quel si deve dire o fare, una sorta di atti che assomigliano al cuore, studiare o leggere del tempo che passa tra una pausa e l’altra, e sarà cosa è successo aggiungi tu quel ch’è tuo.

L’età anziana non deve mai condurre alla solitudine, il presente può essere futuro e qui le parole sfuggono a volte, come ho sentito molte idee sbagliate ad esempio che siamo già defunti, o d’altre sulla nostra integrità corporea, la completezza o la compiutezza, non sarò completo ma da anziano vorrò una pace assoluta. Il problema resta che nessuno sa che cosa si propone, in un senso ancora da coniare non è nulla, com’è grave la non possibilità di dire una cosa per volta o se qualcosa non puoi essere tu.

Quell’onda strana da dove sarà arrivata, a te non è mai successo, stai attento con chi resti a parlare, nessuno dice di sapere niente mentre il sopruso e l’ingiustizia sono passati per legge e ci dicono per continuare a vivere, ma è come la storia scritta la realtà, la verità è che loro si tradiscono pesantemente… di notte o alle quattro di mattina si vede meglio cos’era successo il giorno prima, come si fa a dire non lo so ricorda non è un’impresa personale cosa si sta guardando. Qualcuno vive in un posto sbagliato o siamo noi sbagliati, tutti faremo la stessa fine… com’e poi il niente? meglio dire non sarà tutto a piacere, non si è mai detto chi era un male o chi ha vinto, sembra ma ci vuole forza per risorgere e quanta nell’anno zero nove, vedi c’è chi pensa che ‘l bene sia passato e il futuro come prima, è una questione di regolarità o, di aumenti percentuali di se stesso, le persone arrivano dopo, la vita sembra dopo la morte, una questione legale quello che non dici, le persone sono oltre a tutto, un reale non un falso.

Un giorno come un altro la scoperta dell’America, strano come sono strane molte cose su questo pianeta, con le cadenze di un universo di mezzo e questioni talmente grandi, che le diverse migliaia di persone implicate facevano confusione. Luna calante sembra un film che ho già visto… stop fine del filmato la lobotomia, ricordi poi chi ha detto deve finire caro ministro rappresentante dello Stato o, dov’è stato completato? Sembravano piccoli problemi invece erano vuoti di memoria, le tipiche discordanze o discordie tra i nostri cari e per me siamo continuamente percossi altrimenti vedevamo meglio, una pausa… America chissà cosa stai facendo oggi, meglio continuare per terra troppi film che si discutono. Essere anziani non sembra un torto ma, solo un grande pentimento, bisogna una divisione delle parti, così per orrore non dire due colpe.

Meglio riposare e aspettare, dove viviamo non è tranquillo, non c’è più appetito le parole non sono solo termini e a volte dirle diventa già un sopruso, basta solo pensare non è giusto. A volte guerre, persistenze, credenze si accostano alle mura di cosa? O se non parli non si capisce, cosa ti dà torto, da cosa ti hanno fatto. Secondo il governo farai tutto da solo, divertiti diventerai una cosa non una costruzione, non si trovano i conti senza pugni, continueremo ma l’aria sarà talmente tagliente quasi soffoco di già. Vogliamo il volere e il potere mentre nessuno risolverà quei problemi, stiamo già bene, la paga buona e ci convincono ma, esiste adesso, oggi in quanti tagli abbiamo, quanto in basso ci hanno spedito, d’altro canto nessuno ingiuria solo l’aria ad esempio se tieni ferma la testa da una parte vedi ch’è risolto, mentre dall’altra senza che te ne accorgi, la stessa cosa non è risolta. Canta oggi: il bene è stato cancellato, chi recupera sarà stato linciato per stregone o strega, la fantasia governa tam, tam.

Il sogno è dov’eri, cioè dove non lo puoi immaginare… dov’eri cinque minuti fa chi era arrivato? Qui è difficilissimo si presenti una persona per intero, molto raro quel che dovevi andare a fare, molte volte non era nemmeno compito tuo, mentre alla tua difesa personale dagli solo un’occhiata, e fuggi vai via. Il sogno ehm, l’incubo non vuole finire, è diventato assurdo il rapporto, ma se uno intende continuare da soli ancora non è svegli. L’idiozia è grande quando ci si mette ma a volte come già consigliato sarà meglio guardare altro, la vita può diventare una perdita di tempo, come si può credere che cosa arriva dall’est sia il bene… presto che i ragazzi ormai hanno già avuto diciotto anni, se guardi il video la soluzione di tutti i nostri problemi già esiste, sai che l’aria di menzogna non è proprio qui, ma da queste parti ehm, non proprio tutti i problemi.

Si dice che compresa la denuncia va tutto da una parte, un treno passa sopra la strada che stai percorrendo come mai invece non si arriva a niente, se sono il male i colpevoli non si farà nulla mah, l’età anziana il sogno che non vuole finire o forse qualcosa sotto i denti… sbalordito rimase il mondo quando gli hanno dichiarato la verità, esistenze dette come sono e siamo ancora qui, sapessi anche l’oltre tomba? Con un po’ di calma si chiarisce uno schermo pieno di sangue.

Dopo il sabato arriva un giorno di quiete, la pace è di tutti ma strano, se guardi intorno non c’è nemmeno l’aria di quel che doveva essere, ci sono persone che mi chiedono della struttura del bene, gli dico: cosa vuoi appena alzati non si può fare il male, io sono sveglio da circa quindici minuti la vita non svanisce viene assimilata, superata. Lunga come quella salita o gradinata di più di mille gradini, dimmi quindi non siete spariti se n’è andato l’altro, le hai già sentite le parole di quest’ultima parte del mio discorso: non è colpa ma credenza in Dio.

Nel segreto delle parole si trova il tuo principale interesse, mentre il mondo passa stallo a guardare, le persone, i colori… la nostra insidia sono le parole grandi che si occupano di persone piccole, durante questo disastro l’incredulità della gente o la forza che non si esprime per realizzare la nostra energia, sembra una conquista che non lo sa di non esser noi.

Era la realtà il nostro sogno ma, non discutere del vuoto poiché siamo tutti uguali, comunque questo posto l’altro giorno si chiamava Equilibrium come ‘l film, cioè una svastica senza stanghette prolungate dai lati… mentre quel male va non lo guardare, e comunque diventeremo anziani, ascolteremo, guarderemo, perderemo tutto per farla breve. Controlla quel che trovi e torna nella tua stanza a casa senza istruzioni, vedrai non si capisce bene si pensa ma, in realtà si è bene. Parlare sì per crescere ma sarà un gran lavoro di parole, dal vuoto alla disconoscenza della persona individuale per poi iniziare, guarda solo la pioggia che cade e chi ci vuole ancora adescare, ancora sarà vivo si veste anche da anziano o da una coppia, un single ma da sempre un lui o una lei, si chiama ed è l’orrendo.

Dunque siamo a un passo dal paradiso e per nessun motivo si può avere tutto ciò che d’avanti, una denuncia sembra d’obbligo. Calmi dove andare, io non cammino in un’altra stanza, vedrai si chiarisce come non esistono soluzioni a un problema già risolto che qualcuno dice, se mai ha la sua unica soluzione. Chi pensa che una volta risolto il problema, cioè tu o io non resterà nulla, nel ricordo di quel ch’era o di chi c’era si va troppo veloce… questo era un aiuto, sembra lobotomia, smagnetizzazione della coscienza e del ricordo, del passato o del recente. Credo che si vive ma tutto ‘l resto è noia come la canzone come vivi sì ma giù… ti sembrano i motivi di non essere una persona grande, il superiore vantaggio, la libertà è uguale per tutti: se tu capisci cos’è una parola in bestemmia poi, il discorso continua. L’ora si attarda penso finirò già da un po’ di scrivere, diventa veramente difficile parlare con un contemporaneo specie oggi che sarà gennaio… se siamo sempre in una camera, dove sono quelle cose volevo dirti alcuni anni or sono, se non si esce e gli errori sono sempre di più ma, se ci pensi il pensiero è nulla se guardi davanti a chi stai parlando, credimi non sono errori della nostra compagnia ma dell’aria.

Lo so l’equilibrio è importante ma se vuole un traduttore per ogni sentimento, parola o situazione comune per me non ci siamo capiti il bene ancora. Quando tutto è perduto, nulla è andato perso, alle persone manca la parola come la disgrazia fa parte della nostra vita. Vuoi continuare a bere? Non esiste un dove il vuoto è tutto, non io l’aria sembra cambiata, la vita sarà dopo e altre cose che non ci dicono in televisione, tipo che dobbiamo essere aiutati come un anziano, come se la vita continua senza cosa non lo so… poi fai tu, chiedi il tuo imposto key It, qui non esiste nessuno.

On, il mondo è già finito, scherzo. Ciao G.

3. La dinamica del pancreas

28.02.2009

Il carcere è stato lasciato dove il cuore non c’era o non c’entrava niente, il tuo spot ti invita a tradirti o cosa? Il classico ci porta, era chi della sua ultima rapina o usurpazione mah, noi siamo già stati numerati con un codice a barre, articoli o codici in parole che durano almeno un intero giorno. Solo con un piano non si riuscirà mai a uscire da questo habitat, l’Italia pulsa male ormai qui siamo tutti anarchici corretti, chi si muove è già morto o pugnalato, mi sembra uno dei migliori istituiti di: non si muove una foglia.

Quando i nostri ricordi se ne vanno già lassù nei loro super poteri, dove comincia la loro società per azioni S.p.A. l’orrendo è chiaro in troppe cose, troppe confusioni, gli umani, gli integri vuoi sapere quando sono stati inaugurati? Mai, deve ancora cominciare. Dopo un pasto cominci a sentirti meglio, amaro o aspro sei un amaro di qualità, di marca, sei una cosa trapassata sai di qua tutti si conoscono benissimo. La confusione fa parte sempre di quella cosa che ci fa studiare, saltiamo dal morto al trapassato futuro… nel pomeriggio il silenzio è tutto, nessuno ha capito il male, non lasciarlo nell’inganno di essere tu, e una trappola forte alla tua esperienza dove non pensi d’essere.

Allineati, alienati la tua legge diventa la formalità, quintali d’idee soppresse, quei mostri sono creature oscene, chi agisce in un senso non può fare una cosa parallelamente contraria, chi non sarà sconfitto, il male lo è nel momento stesso in cui lo scrivi. Chi lo sa il perché non sarà successo forse siamo noi le evidenze, gli umani della produzione indicata, non parli con il tuo prossimo oggi, non sei mai stato in Canada, troppi tabù non vedono che strette parole, e sorge un sole maligno che non si capisce cos’è il bene. Tu pensi sia lì invece e dove nessuno dice d’essere o tutto questo sarà cancellato, vince il potere di chi esiste o di chi l’ha fatto e però non se ne parla più… potrebbero passare ancora anni e tutti vivranno ancora per il male, poi scusa perché non parli, forse non puoi rialzarti da questo vortice infinito, di certo è il giorno d’ieri che ti ha tradito, vedi esiste solo la strada, dove e quando. È di certo una storia d’altri ma tu dove sei, bisogna non credere nella morte in vita, un racconto di bambini che diventano mai cresciuti e si devono curare in un carcere, una tragedia di altri cari che succede oggi in casa o, un altro dramma dove nessuno resterà altrimenti saremo in un unico posto, così si voleva che la gioventù chiamasse dove sono le persone e si conoscono tutti, in altro modo a evitare leggi d’appartenenza sulle altre persone e via così per tutta la giornata. Vivere del male, non lo dici quel che pensi? Ritornare indietro per dove? Allora non era quella la strada, e non si dice neanche: gli umani si sono persi perché non serve fare un male. Chi ci ha chiuso perché non c’è la faremo, non vedi che non era un problema tuo privato, delle persone si sono perse per il loro come singoli s’incontrano, mentre i prossimi si discostano.

Strabiliante non fumare troppo, odio quelle idee da bene che fanno passare il pensiero presente per uno stato di passaggio, quando ci sono tanti lui, tante lei non un solo personaggio anche malevole solo nella nostra città, tanti per ogni posto o casa… e così ch’evitiamo.

Cosa sarà successo al di giù o al digiuno, un punto e non ti resta che respirare, senti com’è cara l’aria. Cos’era vero per me da qualche parte anche ora sarà vero, respira a fasi, fumi o hai un fascio qui in quiete un attacco alla politica, alle venti di sera ch’è peggio di… non si capisce che ‘l vuoto a tema: le gravi perdite di tempo, dieci anni ancora o guardalo per tutta la vita un tuo volgare, disintegrati per andare dove, dopo hanno deciso di non parlare più. Cosa succede è la noia di quel che dovrebbe essere oggi senza problemi, guarda quanta gente e sei già in un reato contro le persone. Noia romana, l’oggi e il domani tu cosa credi di vivere in Calabria.

Il nostro software per campare sbagliato o, hackerato più anche chi te lo dice, la separazione dei beni si dovrebbe chiamare questa cosa che gira per la città, non caro cittadino. Il gusto delle cose buone e vere, quello delle cose cattive, le cose che puoi sapere sono quelle che sei capace capire prima ed è già tutto sbagliato, il brutto di già così come la morte fa parte della tua vita. Un atto di denuncia supera tutto sai, si vive bene o nel bene anche solo poiché sarà venuta la sera, come la sorpresa con i guai che la vita ti diceva, così comincia il discorso di quel che hai vissuto, di quello che non hai fatto perché sei Stato… hai visto quante persone entrano in noi e dicono è qui la festa, loro sono forti e vincenti.

Sei stato denunciato eppure tutti vogliono far come te o io, domani sarà tutto illegale. Chi vuol parlare se lo arrestano subito dopo aver aperto la bocca, certo che saranno problemi di altri, oppure la nostra parola, la bocca sono sporche? Vuoi la pace ti devi chiamare, presto che non dura dieci minuti il carcere o dove ti eri perso, perché eri troppo compromesso, senti un rumore? Ok.

La maggior parte dei problemi saranno uguali per tutti, meglio andare a completare la serata in cucina. Ok, il discorso era lungo dalla confusione si rischia di non fare niente, troppe cose non dette ma sai, non sono state fatte. La soluzione è oltre il male, una dichiarazione di non appartenenza a essi poi ti trovi, vero. Quel rumore che senti vuole entrare in casa tua come in ogni abitazione della città, il male non si può parlare mentre lì vedi che passano veloci sotto casa tua. Remissivamente ogni sempre, e ancora quei problemi che i soliti si cacciano, quel che non si sono mai detti è l’impossibile facile, dove qualcuno scappa dalla sua realtà. Il concreto delle persone universalmente opposto alla nostra idea di giorno, il mondo cesserà d’esistere hai qualche idea a riguardo.

Problemi indicibili con spiegazioni senza parole, la soluzione sarà andare senza fermarsi, problemi inesistenti, dei loro, senza la testa, ostacoli puri. La legge governa sempre anche dopo che rivedrai la luce del giorno, il quesito che ti ha posto non è tuo, vedrai domani… è un questionario nazionale, non c’è nessuno nella stanza. I loro stessi amici non superano il male e sono il male, cambiamo argomento con allora mambo: siamo già finiti e dobbiamo pagare, lo so non si deve parlare ma, si può ridere della nostra esperienza che nessuno dice reale, si guarda da un’altra parte poi si vedrà dove o cosa penserai domani, dove qualcuno crede.

L’impotenza dell’ignoranza, quello che non vuoi, esperienze o cose orrende dove viviamo in Calabria, ti credevi ci fosse una lettera di nero su un foglio bianco invece non c’era niente, però esisteva l’inferno e la morte più della carne e degli organi addosso, invece niente più di niente, soli! Proseguendo continua una serata che poi finisce, vedrai la luce di un nuovo giorno, meglio la legge e… insomma non sarà niente domani ma almeno un giorno in meno sulla Terra, il riposo di una giornata di lavoro. Mi sembra sia ora di questo ennesimo omicidio dormire, cos’è un reato penale.

Bipolare questa sera non ho proprio niente da fare, scrivo per dirti di questa sera talmente lontana che le parole si sono perse, non ci sono più motivi da vivere qui, dove si dice d’essere presenti nel mondo, non si vive nemmeno di cosa si pensa, chi supera ha le chiavi, quindi dove resti e dove essere vivo o morto… dei ricordi e le cose passate, il disgusto o la riconoscenza di cos’era per dirti che ci hanno fatto il male e forse lo sai dove credi di vivere, allora vedi cosa hai sbagliato o, perché non si ritorna. Gli altri non ci sono per riconoscere quei problemi, che non si trovano, non si ricercano, si dice dove ti sei perso. Siamo grandi oramai, il nostro tempo molto passato nel futuro, sarà una notte dove chi vuole non lo fa, riposati non saranno affari nostri, se non agisci contro te stesso o non fai il male a qualcuno, cosa può la normalità.

Sembra piacevole vivere qui tanto caro, forse mi conosci non ti dico più niente, dato che non sei qui e quelle mi sembrano forbici ma non hai perso, non ti sei smarrito, ci dovrebbe essere un medico per il resto, non ci supponevamo nemmeno una società dove dovevamo far tutto noi, dove non si parla per non commettere errori o se perdi hai perso per sempre, quindi fai attenzione… ricordi serve uno stop se vuoi capire cosa sta succedendo, lì devi evitare gli orrori o cosa stanno dicendo persone che non hanno pensato.

Il codice delle parole sono i fatti che non cambiano, saranno anni che funziona ma è sempre meglio riposare, evitare non fare insomma. Il contatto sarà una perdita: sabato sera cosa hai fatto, durante la settimana o ti sei sposato… cosa non sostieni, l’irrisolto è anche mentre tutto ha un nome, tutte le cose descritte ma solo qualcuno ne parla di una realtà molto pesante per la tua vita e i doveri pubblici, tranne che per testi secolari: oggi così, domani chissà. Ancora credi che io non vedo, guarda non sarà lo stesso di loro cosa hanno perso, sono situazioni incongrue dove tu non ci stai, ma crescerai e capirai fino alla fine… continua la vita, in qualsiasi secolo vivi di sicuro sarà quell’ombra oscura sopra e intorno a te, che fa finta di non conseguirti per entrare dentro di te poi stasera… sai da questa parte la sera è molto particolare, piena di umani il giorno che non hanno fatto niente per delle solite e gravi questioni, di chi sarà la colpa? Saremo un po’ trasandati per dire questo, ognuno di noi sa come tante e colorate altre cose. La colpa resta di quel di cui già si diceva tempo fa credo, cos’è successo per dire d’essere riconoscibile è già da tempo lo stesso, non da cinque minuti o dieci, la trasparenza del nostro corpo è un’altra cosa: ci si ripara per non perdere sangue tutto ‘l resto del giorno… ed era già tutto così come volano le foglie d’inverno, le vie e le strade con il buon gusto di quel ch’era, scusa ma i lavori vanno fatti.

Da soli nel nostro piccolo gruppo, ti puoi sbrigare solo questioni che sanno di Stato e gli occhi appagano, o sempre la solita confusione nei giorni passati, ora sicuri di parlare d’altro e che gli altri non parlano di loro per ch’è troppo, sono delle sanguisughe e cose che non si dicono dagli errori o dalla semplicità… così abbiamo perso cioè non possiamo esser chiamati se non davanti a un avvocato da come ci hanno sistemato, non sarebbe meglio accendere la televisione. Vado a vedere s’è rimasto del caffè in cucina, nel riepilogo di una settimana dove il mondo non resterà, quel che vuoi sapere non resterà dentro di noi. Il primo istinto, il resto della Terra che ci ruota attorno senza oppure con noi, vitamine o medicine del resto se guardi dove non esiste la c’è ehm, non ingerire.

“Cosa fare o cosa ci darà l’aria, i sensi, l’impulso, l’espressione meglio non essere polemici il tempo, i temporali l’oggi e ‘l ieri sono già fatti di cosa succederà.” Ciao G.


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