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Mercedes Sosa – La Leggenda
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Mercedes Sosa – La Leggenda

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Mercedes Sosa – La Leggenda
Anette Christensen

La cantante folk e attivista sociale argentina, Mercedes Sosa, era un' artista di livello mondiale, la cui influenza andava ben oltre i confini della musica. Nella lista nera come una delle persone più pericolose per il regime in Argentina negli anni '70, diventò il punto di riferimento sotterraneo per i poveri e gli oppressi e un'icona della democrazia che combatté i dittatori del Sud America con la sua voce. Soprannominata ”La Voce dei Senza Voce”, Sosa emerse come leggenda e madre molto amata dell'America Latina. Con la sua voce potente e la presenza coinvolgente sul palco, la cantante folk argentina, Mercedes Sosa, era una performer di livello mondiale, la cui influenza andava ben oltre i confini della musica. Nella lista nera come una delle persone più pericolose per il regime in Argentina negli anni '70, diventò il punto di riferimento sotterraneo per i poveri e gli oppressi e un'icona della democrazia che combatté i dittatori del Sud America con la sua voce. Soprannominata ”La Voce dei Senza Voce”, Sosa emerse come leggenda e madre molto amata dell'America Latina. Sebbene Mercedes Sosa fosse una degli artisti più conosciuti nella musica internazionale e abbia collaborato con musicisti che spaziavano da Luciano Pavarotti, Sting e Joan Baez, rimase un'eroina sconosciuta fuori dall'America Latina. Mercedes Sosa – La Leggenda, racconta il viaggio spirituale, politico e artistico della cantante ed esplora il segreto del notevole impatto di Sosa La narrazione offre un profilo psicologico che rivela come l'educazione, le circostanze politiche e le tragedie personali di Sosa abbiano dato forma alla sua vita e alla sua carriera. Mercedes Sosa è un esempio di integrità e solidarietà per molti che la vedono come un modello che indica la strada verso un mondo più empatico e compassionevole. Se ti piacciono le donne coraggiose e le storie non raccontate di sopravvivenza ed eroismo, allora adorerai questa significativa biografia. Supportata da Fabián Matus, figlio di Mercedes Sosa e presidente della Fondazione Mercedes Sosa. ”Una prospettiva nuova e toccante sulla nostra amata Mercedes. È un tributo sincero e affettuoso in onore della vita di mia madre.” Per oltre 8 anni, Christensen ha intrapreso oltre 7.000 ore di ricerca. Comprese la visione di documentari, la lettura di articoli, la comunicazione con la famiglia di Mercedes Sosa, gli amici e altre persone vicine all'artista. Oggi Christensen è un'esperta della vita di Mercedes Sosa, riconosciuta in tutto il mondo. Recensione editoriale: Nella prima metà del libro, l'autrice racconta il viaggio spirituale, politico e artistico di Sosa. Christensen scrive al presente, il che conferisce alla narrazione un'immediatezza non solo potente e avvincente, ma aiuta a dare vita a questa straordinaria donna. La scrittura stessa è chiara, non pretenziosa e spesso eloquente, proprio come la musica di Sosa. Ci sono momenti in cui la voce e la creatività dell'autrice si fondono con il materiale biografico, come spesso accade nella buona scrittura storica. È impossibile per un biografo sapere con certezza cosa sta pensando un soggetto, ad esempio, ma usando un buon metodo di ricerca insieme ad un istinto e un'empatia ben affinati, fornire questi pensieri al lettore può essere un'esperienza trascendente oltre che informativa. Christensen lo gestisce magnificamente e dipinge un ritratto che incorpora i colori della disperazione, del trionfo, dell'amore, della paura e di tutte le altre emozioni umane che definiscono una vita – in questo caso, la vita di una delle più grandi artiste rivoluzionarie contemporanee in America Latina. Questo è un libro bellissimo e spero che ottenga l'attenzione che merita. Il fatto che l'inglese sia una seconda lingua per l'autrice è notevole, di per sé. -Charles Musser, storico del cinema, documentarista, autore e professore di studi cinematografici e mediatici PUBLISHER: TEKTIME

Anette Christensen

Mercedes Sosa – La Leggenda

Tributo

“Se Mercedes ti avesse abbracciato, non lo dimenticheresti mai. Lei aveva la capacità di abbracciare le persone come nessun altro al mondo; si aveva sempre la sensazione di essere abbracciati dalla stessa Madre Terra. Ci prese tra le braccia con la sua voce, con questa ineguagliabile voce da bel canto, che era sempre una pura espressione della sua anima. Non c'è mai stato nulla di artificiale in questa donna meravigliosa, questa donna impavida, questa icona di coraggiosa resistenza alla dittatura militare. Per me, lei irradiava la cosa più importante che rende grande un essere umano: la gentilezza."

    Konstantin Wecker, cantante e poeta, Germania.

Omaggi

“In questo libro, troverai una prospettiva nuova e toccante sulla nostra amata Mercedes. È un tributo sincero e affettuoso che onora la vita di mia madre. Grazie, Anette, per tutti i tuoi sforzi a nome della Mercedes Sosa Foundation.”

    -Fabián Matus, figlio di Mercedes Sosa e presidente della Mercedes Sosa Foundation.

“La scrittura stessa è chiara, non pretenziosa e spesso eloquente, proprio come la musica di Sosa. Ci sono momenti in cui la voce e la creatività dell'autrice si fondono con il materiale biografico, come spesso accade nella buona scrittura storica. È impossibile per un biografo sapere con certezza cosa sta pensando un soggetto, ad esempio, ma usando un buon metodo di ricerca insieme ad un istinto e un'empatia ben affinati, fornire questi pensieri al lettore può essere un'esperienza trascendente oltre che informativa. Christensen lo gestisce magnificamente e dipinge un ritratto che incorpora i colori della disperazione, del trionfo, dell'amore, della paura e di tutte le altre emozioni umane che definiscono una vita.”

    -Charles Musser, storico del cinema, documentarista, autore e professore di studi cinematografici e mediatici.

Anette Christensen

Mercedes Sosa

La Leggenda

Un tributo a la vita di uno dei più grandi rivoluzionari artistici contemporanei in America Latina (1935 – 2009)

Traduzione italiana Valeria Bragante

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma scritta, elettronica, per mezzo di registrazione o fotocopia senza il permesso scritto dell'editore o dell'autrice. Ad eccezione di brevi citazioni incluse negli articoli o nelle recensioni critiche e nelle pagine in cui l'autorizzazione è concessa specificamente dall'editore o dall'autrice. Sebbene sia stata presa ogni precauzione per verificare l'accuratezza delle informazioni contenute nel presente documento, l'autrice e l'editore non si assumono alcuna responsabilità per eventuali errori o omissioni. Non si assume alcuna responsabilità per danni che possono derivare dall'uso delle informazioni contenute all'interno.

Editore: Daniel Loedel – NY Book Editors & David Larkin

Design della copertina: © Tribute2Life Design

Foto di copertina: © Ernesto Guerrero Pititore

Foto di quarta di copertina: © Reuters

Design Interno: © Tribute2Life Design

Illustrazioni di Apertura del Capitolo: © Monica Gaifem

Disegni interni: © Anette Christensen

Autore Fotografia: © Pernille Schmidt

Set con: Lora Font & Antonio Font

Redattori: Tektime

Prima Edizione

Titolo originale: Mercedes Sosa-More than a Song

© 2020 di Anette Christensen. Tutti i diritti riservati.

Dedica

In onore di Fabián Matus, il figlio di Mercedes Sosa, deceduto il 15 marzo 2019, meno di dieci anni dopo sua madre. Hai lavorato con tutto il cuore per tua madre quando era viva e forse anche più alacremente per stabilire la sua eredità dopo la sua morte.

Alle Nonne di Plaza de Mayo, che in età avanzata, sono ancora attive nella loro ricerca dei bambini sottratti ai genitori e dati ai Generali durante La Guerra Sporca. Siete un esempio per tutti noi, l'età anagrafica non ostacola il creare un cambiamento in questo mondo.

Alle persone che Mercedes Sosa ha amato e servito per tutta la sua vita. Coloro che soffrono sotto il peso della povertà, della persecuzione, della censura, della tortura e dell'ingiustizia sociale in qualsiasi forma, gli indigeni, i diseredati, gli oppressi, i senzatetto, gli orfani, i depressi, le persone sole e tutti quelli che non sono mai stati visti e amati per quello che sono.

Prefazione

Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes, è stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima. C’è qualcosa in lei che non si sa da quale profondità provenga. Un timbro purissimo, legato alle sue radici ma capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama equilibrato e perfetto tra intimità e vita collettiva. Ho sempre ammirato, insieme al suo formidabile talento, il coraggio di utilizzare la sua voce come strumento di mediazione per tutti gli uomini messi a tacere dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’abbandono. Esistono intellettuali e sapientoni. esistono artisti e pupazzi che indossano la maschera della protesta per poi toglierla dietro le quinte. Mercedes Sosa ha conosciuto l’esilio e la grande sofferenza derivata dalle sue scelte ma ha continuato a cantare sui palchi più prestigiosi del mondo e l’eco della sua voce ha saputo arrivare in ogni angolo della Terra. Ha contribuito ad educare al dovere civico, un insegnamento senza il quale uomini e donne sarebbero un branco di ignoranti, genitori di figli destinati ad essere carne per nuove guerre. Quando canta è una bandiera alzata e al contempo un cuore che non cessa di gemere; unadonna calata nel suo tempo ma che ha elevato la sua arte a vette uniche, una voce che é dono, grazia e mistero uniti a un forte senso di responsabilità intellettuale, feroce nella sua coerenza. Viva Mercedes la cantora, la Negra, la Sosa di tutti.

L’ho cantata e interpretata in un disco dal titolo “La Rubia canta la Negra” affinchè la mia voce potesse infondere, attraverso le sue canzoni, un po’ di quel vento di speranza che lei ha saputo soffiare sulla Terra. Anche a questo libro auguro un volo meraviglioso come meritano le idee belle, perseguite con amore.

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Ginevra Di Marco, Italia il 20 giugno 2020

Introduzione

Il 4 OTTOBRE 2009, quando la sua morte fu annunciata nei notiziari, vidi per la prima volta Mercedes Sosa. Ci fu una sequenza molto breve della sua canzone "Gracias a la vida" in un concerto acustico in Svizzera nel 1980. La prima cosa che mi colpì fu la sua autenticità. Sentivo che era una persona di straordinaria integrità. Ciò che esprimeva sembrava essere in totale accordo con chi era. L'intensità e la fermezza nella sua voce, l'intonazione di ogni nota e ogni parola mi raggiunsero come acqua cristallina che rifletteva la mia anima. La sua tenerezza, profonda passione, immensa presenza e carisma mi commossero profondamente. Iniziai a guardare ed ascoltare Mercedes Sosa su Internet e presto mi trovai completamente immersa nella sua vita, un universo di musica e amore. Le lacrime mi scorrevano lungo le guance mentre la guardavo e ascoltavo le sue canzoni e intuitivamente, iniziai ad usare i suoi occhi come uno specchio che rifletteva ciò che mi ero persa da bambina. Nei suoi occhi vidi lo sguardo di una madre, uno sguardo che diceva: «Vedo chi sei e ai miei occhi sei meravigliosa.»

Da quando la mia scoperta di Mercedes Sosa ha avuto un impatto così profondo e inquietante su di me, ho iniziato a cercare qualsiasi informazione che potessi trovare su di lei. Presto ho imparato che non ero sola con l'esperienza di sentirmi rinvigorita e trasformata in sua presenza. Mentre approfondivo la vita di Mercedes, scoprii che i suoi fan spesso la definivano una "presenza mistica." Ciò suscitò la mia curiosità di comprendere meglio la sua vita personale, i rapporti con la sua famiglia, i suoi fan e i suoi amici, nonché gli eventi che hanno modellato la sua vita a livello personale e professionale. Ho intrapreso una ricerca per scoprire il segreto dietro il suo enorme impatto e questa cosiddetta "presenza mistica."

Quello che ho scoperto mi ha influenzato a vari livelli. Scoprire come Mercedes affrontò i problemi sociali e politici ha aumentato la mia consapevolezza sociale. Capire come si relazionava con gli altri, che si trattasse di contadini o presidenti, amici o nemici, mi ha toccato profondamente e ha suscitato in me il desiderio di diventare più rispettosa e compassionevole e di prestare piena attenzione agli altri.

Sono una persona sensibile ed intuitiva che cerca sempre il meglio negli altri. A volte quando incontro una persona per la prima volta, il mio rilevatore interiore mi dice che ho trovato l'oro. È una sensibilità che mi fa sentire l'essenza di una persona e vedere immediatamente la sua innata bellezza. È esattamente quello che è successo quando Mercedes Sosa è apparsa sul mio radar. Sentivo di aver trovato un tesoro e più acquisivo informazioni su di lei, più mi convincevo di aver incontrato una leggenda.

Naturalmente, ero interessata a parlare di lei ad altre persone, quindi continuavo a chiedere a tutti  coloro che incontravo sulla mia strada se ne avessero sentito parlare, ma non ho mai avuto una risposta positiva. Scoprire che era ancora un'eroina sconosciuta nel mondo di lingua inglese, così come il mio desiderio di conoscerla, imparare da lei e connettermi con lei mi ha dato l'ispirazione per scrivere questo libro. Ricordo di essermi seduta sulle scale fuori casa a guardare le stelle quando il pensiero mi attraversò la mente per la prima volta solo un mese dopo la sua morte.

Scrivere questo libro è stato come mettere insieme un puzzle con mille pezzi, iniziando con un solo pezzo e senza un'idea di come sarebbe stato il quadro completo. Ero così attratta dal singolo pezzo che avevo trovato, che dovevo cercare altri novecentonovanta pezzi. Sono una persona ambiziosa ed estremamente tenace e la sfida di non avere accesso alle fonti spagnole ha solo aumentato la mia motivazione. I primi quattro anni sono stati un viaggio solitario perché non avevo nessuno con cui condividere la mia passione, ma tutto è cambiato nel 2013, un anno dopo che io e mio marito ci eravamo trasferiti dalla Danimarca alla Turchia.

Stavo tornando dalla spiaggia quando passai vicino ad un piccolo negozio che vedevo ogni giorno. In quel giorno particolare notai un bellissimo abito batik turchese che era appeso fuori. Essendo il turchese il mio colore preferito all'epoca, decisi di fermarmi e provarlo. Fino a quel momento avevamo incontrato solo due turchi che parlavano inglese, quindi quando la signora del negozio si avvicinò a me e mi resi conto che parlava abbastanza bene l'inglese, rimasi sorpresa e felice.

Ero anche un po' sbalordita perché sembrava quasi identica a Mercedes Sosa in giovane età. Era una piccola donna dall'aspetto esotico con lunghi capelli neri e intensi occhi scuri. Inoltre, riconobbi immediatamente che la sua essenza era simile a quella di Mercedes Sosa. Naturalmente non potei trattenermi dal farle la stessa domanda che avevo posto a tutti sulla mia strada negli ultimi quattro anni, anche se non ho mai ricevuto una risposta affermativa. Chiesi, «Conosci Mercedes Sosa?»

La sua risposta mi fece sussultare il cuore. «Certo che la conosco. La amo!»

Quando le dissi che stavo scrivendo un libro su Mercedes Sosa, si emozionò e disse che voleva leggerlo e persino venderlo nel suo negozio. Mi disse anche che aveva lavorato nell'industria editoriale in Turchia per la maggior parte della sua vita ed era entusiasta di tradurre il libro in turco. Non lo avevo ancora finito quando ci siamo conosciute, ma incontrarla mi incoraggiò a terminare e a pubblicarlo. Si rivelò l'inizio di un'amicizia molto speciale e credo che sia stato il modo della vita per incoraggiarmi ad andare avanti con il mio progetto.

Mentre scrivevo questo libro, ho contattato la famiglia di Sosa in Argentina nella speranza di ottenere alcune rivelazioni sulla sua vita e di ricevere la loro benedizione su questo progetto di documentare la sua vita, l'educazione, la carriera nella musica e l'ambiente sociale e politico in cui lei visse. Sono molto felice che abbiano approvato il libro in una fase molto precoce e abbiano trovato accattivante il mio approccio psicologico.

Ho anche collaborato con alcuni amici e fan personali di Mercedes Sosa, includendo anche le loro storie. Attraverso la mia connessione con il popolo latinoamericano su Facebook, dove ora ho oltre 16.000 followers, ho iniziato a capire il profondo affetto di Mercedes Sosa nei confronti del suo popolo. Anche il popolo latinoamericano è diventato molto speciale per me e il loro amore, sostegno e incoraggiamento mi hanno toccato il cuore.

Non considero questo libro una biografia completa di Mercedes Sosa, ma piuttosto un suo profilo personale. Ho usato la mia immaginazione in alcuni punti per colmare qualche lacuna senza ridurre la credibilità della storia generale. Questi passaggi sono elencati nell'addendum. Qui spiego anche come ho usato un approccio consapevole per conoscere abbastanza bene Mercedes per scrivere questo libro senza avere accesso alle fonti spagnole.

Forse ti chiedi perché mi impegno a descrivere la situazione politica in Sud America. Attraverso Mercedes, ho sviluppato un affetto per il Sud America e ho capito che questo continente è molto trascurato dai media al di fuori del mondo di lingua spagnola. Come disse una volta l'amico di Mercedes Sosa, il cantante cubano Pablo Milanés, non è possibile raccontare la storia dell'America Latina senza menzionare Mercedes Sosa. Credo che sia vero anche il contrario. Non è possibile parlare di Mercedes Sosa senza parlare di questo continente travagliato ma vibrante in cui Mercedes ha investito tutta la sua vita. Mi riferisco al Sud America come al continente nell'emisfero occidentale costituito dai Paesi e dalle isole a sud di Panama. Uso la denominazione America Latina come entità culturale delle nazioni di lingua spagnola e portoghese in entrambe le Americhe.

Sul mio canale YouTube, Mercedes Sosa – The Voice of Hope (La Voce della Speranza), troverai una playlist con molte delle canzoni e degli episodi che descrivo nel libro. Mentre ascolti queste canzoni, ti incoraggio a visitare il canale in modo da poter apprezzare appieno ciò che viene descritto.

Sono entusiasta del fatto che dopo quasi dieci anni di riflessione, ascolto, osservazione, ricerca e scrittura, posso finalmente presentarti questa donna straordinaria che ha influenzato un intero continente usando il suo talento unico e la sua personalità eccezionale. E che ha cambiato la mia vita anche dopo la sua morte.

Se vuoi saperne di più sul mio viaggio personale con Mercedes Sosa, è incluso in Mercedes Sosa – The Voice of Hope, dove ti mostro come mi sono ripresa dalle mie ferite emotive relazionandomi a Mercedes Sosa come ad una madre. Credo che la mia storia e le intuizioni scientifiche che sostengano la mia esperienza possano essere utili a chiunque si trovi bloccato in esperienze del passato limitanti, paralizzanti o tormentate. Questa edizione è pubblicata in occasione del decimo anniversario della morte di Mercedes Sosa e contiene solo la parte biografica del libro originale.

Ho scritto questo libro per profondo rispetto per Mercedes Sosa e tutto ciò che lei rappresenta. Questa è la mia canzone d'amore per Mercedes Sosa. Nella sua voce, la vita diventa una canzone con un profumo di speranza dolce e bella come il fiore che cresce nei sentieri di chi guarda avanti. La sua voce rappresenta una donna che a sua volta rappresenta sogni, ideali e amore che vanno ben oltre il confine della musica.

Mercedes Sosa era più che una canzone. Era la voce della speranza per molti. Possa questo libro estendere la sua voce e la speranza che lei ha acceso.

“Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, la lotta, la perdita ed hanno trovato la loro via d'uscita dall'abisso. Queste persone hanno un apprezzamento, una sensibilità e una comprensione della vita che le riempie di compassione, dolcezza e profonda preoccupazione amorosa. Le persone belle non accadono e basta."

    Elisabeth Kübler-Ross (http://www.goodreads.com/author/quotes/1506.Elisabeth_K_bler_Ross)

Danimarca, 4 ottobre 2009

“La cantante ed eroina popolare argentina Mercedes Sosa è morta per un collasso di più organi in un ospedale di Buenos Aires dopo essere stata ricoverata tre settimane fa. La sua carriera è durata oltre sei decenni e questa artista ha registrato più di quaranta album, esibendosi in tutto il mondo. Sosa fu il punto di riferimento sotterraneo per molti argentini durante il periodo della dittatura e tramite le sue canzoni diede vita al movimento di protesta della classe operaia, un movimento che portò al crollo della giunta militare nel 1983. Mercedes Sosa divenne famosa in Europa quando visse in esilio in Spagna e in Francia dal 1979 al 1982. Ha vissuto fino a settantaquattro anni. "

É UNA DOMENICA sera e mi accomodo a guardare le notizie con mio marito. Insieme ad un resoconto sulla morte di Mercedes Sosa, sullo schermo televisivo compare un breve filmato di una bellissima signora dai capelli lunghi e scuri, che indossa un abito nero con sopra un poncho andino rosso. Con straordinaria passione e una voce notevole e piena di sentimento, canta una canzone, "Gracias a la vida" (https://www.youtube.com/watch?v=bcrjPkQEDSE&list=PL5PuhOi-6caR5wHIxHNztgxvP8OlgdkSm&index=2) (Grazie alla Vita). Resto affascinata dalla sua autenticità e carisma, ed in breve tempo capisco che sto guardando una donna genuina e sincera, così pura e straordinaria che inizio a chiedermi perché non ne ho mai sentito parlare prima d'ora. Come se nient'altro avesse importanza, mi alzo per usare Internet e scoprire di più su questa signora. Compare un enorme numero di collegamenti YouTube. Comincio a guardare ed ascoltare.

Nella prima clip, Mercedes canta "Zamba por vos" (https://www.youtube.com/watch?v=B3tWo10z-W4&list=PL5PuhOi-6caR5wHIxHNztgxvP8OlgdkSm&index=4&t=0s) (Zamba per Te) in modo così glorioso con il quartetto folcloristico argentino, Los Chalchaleros. Raggiante ed aggraziata come un dolce abbraccio, Mercedes arriva sul palco con un sorriso consolatorio sulle labbra e uno scintillio di vitalità negli occhi. Tra infiniti applausi procede a salutare i membri del gruppo, attirandoli in caldi abbracci. Quindi si rivolge alla folla e con un atteggiamento calmo, inizia a cantare con la sua voce contralto: profonda, piacevole e morbida.

La seconda clip che guardo è “Todo cambia” (https://www.youtube.com/watch?v=g8VqIFSrFUU&list=PL5PuhOi-6caR5wHIxHNztgxvP8OlgdkSm&index=4) (Tutto Cambia), registrata al Festival de Viña in Cile, 1993. Vestita di nero dalla testa ai piedi, appare mistica e monumentale, suonando altrettanto potente e convincente come il suo aspetto. Sento una tremenda energia che emana da lei mentre conquista il palco con i suoi passi di danza latinoamericana e la sciarpa che oscilla sopra la sua testa. Vedo una persona dinamica e schietta che non ha timore di esprimere il suo vero io. Lo sguardo sincero e tenero ma deciso nei suoi occhi mi affascina e mi sento come se stesse guardando direttamente nella mia anima attraverso lo schermo del computer. C'è qualcosa in lei, una "presenza mistica", che raggiunge le parti più profonde del mio essere e il mio pozzo di desiderio. Le lacrime mi scorrono sul viso mentre mi rendo conto di aver incontrato qualcosa che ho sempre sperato di trovare.

Istintivamente so che è una cantante con un messaggio e una missione. Voglio scoprire cosa sono.

Buenos Aires, 4 ottobre 2009

A SEGUITO dell'annuncio ufficiale del Presidente che segna l'inizio di tre giorni nazionali di lutto, le bandiere sventolano a mezz'asta in tutta l'Argentina. In tutto il Paese i concerti e gli spettacoli in programma durante questo periodo vengono cancellati e si ricevono le condoglianze dei capi di stato – in America Latina e nel resto del mondo.

"La Negra" (La Nera), come è stata chiamata affettuosamente a causa dei suoi capelli neri e la sua origine argentina del Nord, di discendenza Andina, giace pacificamente nella sua bara nella sala più formale del Congresso, il "Salón de los Pasos Perdidos ", un onore riservato solo alle icone nazionali più importanti.  In Avenida Callao, il viale principale che porta al Congresso, i fans fanno la fila per renderle omaggio.[1 - Mercedes Sosa Has Died, 4 de octubre de 2009, Rachel Hall, The Argentina Independent. (http://www.argentinaindependent.com/currentaffairs/latest-news/newsfromargentina/mercedes-sosa-has-died/)]

Nel salone Pasos Perdidos, ghirlande sontuose adornano l'imponente sala di marmo. Giganteschi lampadari ed enormi candele illuminano l'oscurità della stanza dal soffitto alto con la bara scoperta posizionata proprio al centro. La presidente argentina, Cristina Fernández de Kirchner, accompagna la famiglia di Sosa mentre rendono omaggio alla cantante. La famiglia, incluso il figlio di Mercedes, Fabián Matus, e i suoi due nipoti, Agustín e Araceli, si stringono l'uno all'altro come in un mezzo abbraccio mentre Cristina accarezza la mano senza vita di Mercedes Sosa. Il marito di Christina, l'ex presidente Néstor Kirchner, è al suo fianco in maniera circospetta con uno sguardo cauto.

Ci sono anche persone comuni. Rispettosamente, uno stormo crescente di persone in lutto passa accanto al feretro (https://www.youtube.com/watch?v=uzaQQ1lPe2U&list=PL5PuhOi-6caR5wHIxHNztgxvP8OlgdkSm&index=6&t=86s) aperto dove la si vede riposare nel suo abito blu ricamato. I suoi lunghi capelli neri, che all'età di settantaquattro anni, non hanno una sola ciocca di grigio, incorniciano il viso calmo, con gli zigomi alti. Le sue mani sono accuratamente adagiate sul ventre attorno ad un mazzo di rose bianche. La cantante argentina Luna suona le sue canzoni mentre i fan piangenti cantano e si alternano per lasciare fiori vicino alla sua bara.

5 Ottobre 2009

FABIÁN E i parenti più stretti di Mercedes seguono la bara di legno marrone mentre viene deposta nel carro funebre parcheggiato fuori dal Congresso. Lungo tutta Avenida Rivadavia, folle di persone in lutto, di tutte le età, si radunano per guardare il carro funebre che la trasporta nel suo ultimo viaggio, dal Congresso al crematorio. Stanno uniti in un momento della storia argentina che dissolve i confini sociali e politici.

La processione di carri funebri avanza lentamente ed un certo numero di persone in lutto porta stendardi che dicono cose adorabili su di lei. Un vecchio rivoluzionario sulla sessantina ha in mano uno stendardo che dice "Grazie per la tua vita e la tua lotta." Si vede un certo numero di persone battere le mani e sventolare la bandiera argentina con aggraziato entusiasmo. I giovani rumoreggiano felici, cantando " Olé Olé Olé Olé, Negra Negra", in modo ripetuto come se fosse la squadra di calcio nazionale che torna dopo aver vinto un campionato. Praticamente ad ogni angolo, gruppi di persone con strumenti diversi iniziano a cantare. La musica meravigliosa riecheggia per le strade di Buenos Aires, musica che ha donato speranza e conforto per decenni, sfidando la tirannia ed incoraggiando la democrazia.

È un giorno di dolore che arriva in profondità nell'anima argentina. L'eroina popolare nazionale, la madre della nazione, è morta. Ma ciò che lei ha dato attraverso la sua vita e le sue canzoni non morirà mai. Esse vivono.

La processione lascia lentamente il Congresso. Il primo carro funebre trasporta tutte le decorazioni floreali. L'ultimo porta la bara.

Tempo prima dell'Esilio

San Miguel, Tucumán, 9 luglio 1935

AL'OSPEDALE DI SANTILLÁN, nel nord-ovest dell'Argentina, la ventiquattrenne Ema del Carmen Girón ha appena partorito. Sono le sette del mattino. La figlia appena nata dorme tranquillamente tra le sue braccia. La bambina annunciò il suo ingresso nel mondo con un forte vagito che poteva essere ascoltato in tutto il reparto maternità. Quello che nessuno sa è che una delle migliori voci della storia ha appena emesso il suo primo suono. Ema è grata per questa nuova e preziosa vita che tiene tra le braccia e, per un po', dimentica tutte le sfide finanziarie che verranno per crescere un bambino. Ema ha un lavoro come lavandaia e suo marito, Ernesto Quiterio Sosa, lavora nell'industria dello zucchero raccogliendo canna da zucchero e spalando carbone nel forno del Mulino di Tucumán.

Attraverso la finestra semiaperta, Ema può sentire i saluti dei cannoni in lontananza. Li conta: ventuno. Il 9 luglio è la festa dell'Indipendenza Argentina. Ema sente d'istinto che non è una coincidenza che sua figlia sia nata in questo giorno. Si confida con l'ostetrica, che è appena tornata nella stanza, “Un giorno questa ragazza diventerà qualcuno con una grande influenza. La sua nascita è stata accolta dal saluto di ventuno colpi di cannone.»[2 - Irgenwann singe ich John Lennon’s Imagine, 25 de octubre de 2003, Hinnerk Berlekamp, berliner-zeitung.de. (http://www.berliner-zeitung.de/die-argentinische-saengerin-mercedes-sosa-ueber-die-revolutionaerin-evita--vertreibung-und-heimkehr--die-beatles-und-die-raetsel-des-tangos-irgendwann-singe-ich-john-lennons-imagine-15928842)] Mantiene questa convinzione nel suo cuore da questo momento in poi.

EMA E suo marito, Ernesto, di solito concordano su tutto, ma quando devono dare un nome alla figlia appena nata, si imbattono in qualche problema. Ema vuole chiamarla Marta, mentre Ernesto sceglie Mercedes, come sua madre, e Haydeé, come un cugino molto amato. Alla fine prende il nome di Haydeé Mercedes Sosa, ma per il resto della vita sua madre la chiamerà ostinatamente Marta.[3 - Cantora, un viaje íntimo.]

Mercedes cresce a Tucumán, che è anche chiamato il Giardino della Repubblica. Una regione semi-tropicale e agricola con innumerevoli campi di canna da zucchero, fiori e alberi da frutto, la provincia più piccola dell'Argentina. È in questa oasi nell'angolo nord-ovest dell'Argentina che Mercedes cresce con sua sorella maggiore, Clara Rosa, chiamata anche Cocha, e i suoi due fratelli, Fernando e Orlando. La famiglia risiede in una zona povera, della classe operaia. La vernice rosa sulle pareti esterne della loro piccola casa ad un piano in Calle San Roque 344 sta diventando nera per la fuliggine e il fumo delle fabbriche vicine, e in alcuni punti la vernice si stacca. L'unica luce che entra nella casa arriva attraverso due piccole finestre con sbarre di ferro che si affacciano su una stradina dove i bambini giocavano, inventando i loro giochi perché non hanno mai avuto giocattoli. Fortunatamente, vivono vicino al parco locale, che è anche legato alla data dell'indipendenza argentina, essendo chiamato Parque de 9 Julio. Diventa una seconda casa per loro.

Crescendo, Mercedes si diverte a giocare nel parco con i suoi fratelli e gli altri bambini nel loro modesto quartiere.[4 - Mercedes Sosa, La voz de Latinoamérica.] È sempre allegra e si rapporta facilmente con gli altri. Ma a volte preferisce stare da sola e si rifugia sul suo albero preferito. Le piace sedersi appoggiata alla corteccia mentre osserva gli insetti che le ronzano attorno. È una bambina piuttosto robusta, ma ha anche un lato sensibile e riflessivo che la porta a chiedersi perché alcune persone sono ricche mentre altre sono povere. Molto precocemente nella sua vita, ha sviluppato una sensazione di giusto e sbagliato. È una sensibilità causata direttamente dal vedere i suoi genitori lavorare così duramente per tenere lontana la fame. Anche facendo del loro meglio, spesso non possono permettersi di comprare cibo per i figli. Per distrarre i loro bambini dalla fame, li portano al parco per giocare ogni sera all'ora di cena.[5 - Cantora, un viaje íntimo.] Per Mercedes, il sabato è il giorno migliore perché suo padre viene pagato e la famiglia può gustare un pasto a base di spaghetti con burro, l'unico pasto caldo che ricevono per tutta la settimana. Spesso la fame la tiene sveglia per ore durante la notte.[6 - Mercedes Sosa, La voz de Latinoamérica.]

Tuttavia, più tardi nella vita, Mercedes sarebbe arrivata a dire che aveva avuto un'infanzia felice. «Non desidero lamentarmi come qualcuno che ha vissuto fame, povertà e freddo. Ho vissuto la mia infanzia in una casa povera, che è stata comunque riscaldata dai sentimenti necessari. Io e i miei fratelli abbiamo sempre avuto l'essenziale, perché non ci è mai mancato l'amore. Grazie a questo eravamo milionari. I nostri genitori non solo hanno sacrificato le loro vite, ma sono stati saggi. Non ci hanno mai fatto sentire il peso dei loro sacrifici. Ci hanno dato tutto ciò che potevano, senza rivelarci cosa dovevano fare per raggiungere questo obiettivo.»[7 - Tributo a Mercedes Sosa, octubre de 2009, Renata Dikeopoulou, ghostradio.gr. (http://www.ghostradio.gr/en/index.php?about=51&id=6)]

Mercedes non si libera mai veramente dalla mentalità della povertà con cui è cresciuta, e questa modella la sua coscienza sociale e le dà simpatia per i poveri, che, insieme all'amore dei suoi genitori, danno forma alla sua ideologia e forniscono la solida base su cui lei continuerà a vivere. Da adulta conclude, «La povertà ci ha sempre inseguito, ma non ci ha mai distrutti. Ci ha solo aiutato da essere liberi e a scegliere il nostro modo di pensare.»[8 - Cantora, un viaje íntimo.]

Mercedes ha una rapporto stretto con i suoi nonni. Suo nonno da parte di madre è mezzo francese, mentre i nonni da parte di padre sono Amerindi con radici Quechua, discendenti dall'impero Inca. Mercedes non è a conoscenza della sua origine Indios,  fino a quando sua nonna sta morendo e, nel suo delirio, inizia a parlare Quechua, ma la nuova scoperta le infonde un amore per gli indigeni e la loro cultura, un affetto che le rimarrà per tutta la vita.[9 - Irgenwann singe ich John Lennon’s Imagine, 25 de octubre de 2003, Hinnerk Berlekamp, berliner-zeitung.de. (http://www.berliner-zeitung.de/die-argentinische-saengerin-mercedes-sosa-ueber-die-revolutionaerin-evita--vertreibung-und-heimkehr--die-beatles-und-die-raetsel-des-tangos-irgendwann-singe-ich-john-lennons-imagine-15928842)]

Quando Mercedes inizia a andare a scuola, impara rapidamente a leggere. Adora leggere, ed ogni volta che a casa è il momento di cucinare, Ema ordina a Mercedes di uscire dalla cucina e di andare nella sua stanza dove può leggere senza essere disturbata.[10 - Tomamos la vida muy a la ligera, 1999, Víctor M. Amela, Solidaridad.net.] È importante per Ema che Mercedes acquisisca la maggior conoscenza possibile e che Mercedes non resista mai. È curiosa e desiderosa e assorbe le parole di un libro dopo l'altro come una spugna. La lettura allarga i suoi orizzonti e le dà una comprensione della storia, della cultura e delle persone di estrazione diversa dalla sua. Mercedes canta e balla anche durante la sua infanzia. Per lei é come camminare e parlare. Tuttavia rimane timida e non le piace esibirsi per gli altri.

Poi un giorno, nell'ottobre 1950, quando lei ha quindici anni, la sua insegnante di musica della scuola, Josefina Pesce de Médici, scopre la sua capacità di cantare. Per incoraggiare il talento di Mercedes, le chiede di guidare il coro della scuola per cantare l'inno nazionale durante una celebrazione scolastica. Mercedes cerca di nascondersi nelle ultime file, ma Medici le dice di farsi avanti di fronte a tutti gli insegnanti, i suoi compagni di studi, i loro genitori e di cantare forte e chiaro. È nervosa, terrorizzata, ma è così brava che la sua insegnante e alcune sue amiche decidono, senza dirglielo, di iscriverla ad un concorso della stazione radio locale. «Ricordo di aver cantato dalla parte più lontana della mia vita. Tuttavia, non è la stessa cosa cantare in casa e per il mondo. C'è una data per questo. Avevo quindici anni e, un giorno, la scuola finì due ore prima. C'era un concorso alla stazione radio della città, LV12. Mi presentai per suonare, piuttosto che per cantare.»[11 - Tributo a Mercedes Sosa, octubre de 2009, Renata Dikeopoulou, ghostradio.gr. (http://www.ghostradio.gr/en/index.php?about=51&id=6)] Mercedes sceglie di cantare "Triste estoy" (Sono Triste), una zamba di Margarita Palacios, sotto lo pseudonimo di Gladys Osorio. Vince il concorso e il premio è un contratto di due mesi con la stazione radio. Questo è il primo trampolino di lancio della sua lunga carriera. Mercedes sa già che vuole passare il resto della sua vita a cantare. È nata una stella.

Sua madre è a conoscenza del concorso, ma non Ernesto, suo padre, che sanno non approverebbe. Lui comunque lo scopre, dopo aver riconosciuto la voce di sua figlia alla radio, e si arrabbia molto. Quando Mercedes torna a casa, la schiaffeggia in faccia, cosa che non ha mai fatto prima. Non vuole che sua figlia diventi cantante perché pensa che la allontanerà dalla famiglia e la porterà ad uno stile di vita selvaggio e dissoluto. Non crede che ci sia un futuro nell'essere una cantante e vuole che i suoi figli ricevano un'istruzione in modo che possano ottenere più nella vita rispetto a lui. Ma per ottenere il contratto di due mesi con la stazione radio, Mercedes, una minorenne, ha bisogno della firma dei suoi genitori, ed Ema non vuole firmare alle spalle di suo marito. È una donna intelligente che sa come convincere il marito e, dopo un po' di persuasione, alla fine lui si arrende e firma il contratto a condizione che Mercedes riceva un'istruzione. Per compiacerlo, lei decide di diventare un'insegnante di danza e di studiare le danze tradizionali latinoamericane, come la Chacarera, la Milonga e la Zamba.

L'area in cui è cresciuta, con l'influenza della cultura indigena della vicina Bolivia, la ispira a diventare una cantante folk, anche se avrebbe potuto facilmente fare carriera nell'opera e per un po' la prese anche in considerazione. La sua scelta di istruzione risulta essere un vantaggio per la sua carriera di artista. Ma non riesce a smettere di cantare e continua a ricevere molti inviti per esibirsi in eventi pubblici. I suoi genitori non hanno altra scelta che abituarsi all'idea e, a poco a poco, lo fanno. Presto tutta la famiglia la segue ovunque lei vada.[12 - Mercedes Sosa, La voz de Latinoamérica.]

Per quanto Mercedes ami cantare e spesso lo fa in pubblico, rimane una sfidaimmensa ogni volta che si esibisce davanti a degli spettatori. È ancora timida e, nonostante le apparenze, soffre di una grave paura del palcoscenico. È una paura che sa di dover superare se mai potrà realizzare quello che sta diventando il suo sogno.

EMA ED Ernesto sono interessati alla politica. Non appartengono ad alcun partito, ma supportano Juan Perón, e ancor più sua moglie Evita, che ammirano per la bellezza esteriore e il suo impatto. Come loro, Evita viene da una regione povera del paese; diversamente da loro (ma forse come la loro figlia), ha lavorato come attrice per uscire dalla povertà. Ora, con il marito in carica, è responsabile del ministero del lavoro e del ministero della salute. La sua attenzione è stata rivolta alle riforme per aiutare i più poveri della popolazione e ha fondato un'organizzazione di beneficenza, la Fondazione Eva Peron, responsabile della costruzione di case, scuole, ospedali e case per bambini.

Evita è anche alla base della legislazione che dà alle donne il diritto di voto per la prima volta. È un'eroina agli occhi della classe operaia ed è amata da milioni di argentini, anche se l'ala destra della società le si oppone con veemenza.

A diciassette anni, Mercedes adora Evita e la vede come una vera rivoluzionaria. È un grande dolore per lei quando, il 26 luglio 1952, Evita muore di cancro alla cervice, a soli trentatré anni.[13 - Irgenwann singe ich John Lennon’s Imagine, 25 de octubre de 2003, Hinnerk Berlekamp, berliner-zeitung.de. (http://www.berliner-zeitung.de/die-argentinische-saengerin-mercedes-sosa-ueber-die-revolutionaerin-evita--vertreibung-und-heimkehr--die-beatles-und-die-raetsel-des-tangos-irgendwann-singe-ich-john-lennons-imagine-15928842)]

Nel 1957 Mercedes incontra Manuel Oscar Matus, compositore e chitarrista con la passione per la musica tradizionale latinoamericana, proprio come Mercedes. Lei si innamora follemente di lui e delle sue canzoni nonostante sia già fidanzata con un altro. «Stavo per sposare un uomo ricco, ma ho sposato un uomo povero e non me ne sono mai pentita. Quell'uomo povero era l'autore delle più belle canzoni che ho cantato. Se non lo avessi sposato, sarebbe stato un grosso errore.»[14 - Cantora, un viaje íntimo.]