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Rilassamento
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Rilassamento

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Allora pronti?

Cominciamo? Lo sapevo... non vedete l’ora...

Attenzione! Attenzione! Se desideriamo cambiare la nostra vita, non basta la teoria, il sapere, ma ci vuole la pratica. La teoria è l'inizio, praticare è il percorso verso...??? da scoprire. Dobbiamo esercitare il rilassamento:

1 ogni giorno costantemente

2 deve diventare l'abitudine

3 1-3 volte al giorno

4 per 15-30 minuti

5 luogo e posizione più opportune (la migliore posizione è quella supina)

6 indossare un abbigliamento comodo, non costringente

L'esercizio è diviso in 6 tappe per 6 settimane.

Inspiriamo con il naso ed espiriamo con la bocca. I respiri devono essere lenti, ma naturali fatti con il diaframma.

I TAPPA (1 settimana)

Lo scopo – sentire il peso del proprio corpo. Eccoil primo passo per raggiungere, in modo semplice, il completo rilassamento dell’organismo.

cominciamo con il distendere la muscolatura scheletrica. In pratica dobbiamo immaginare che il nostro corpo diventi sempre più pesante: si comincia con la formula “il mio braccio destro è pesante”, poi si continua con il braccio sinistro, e così via, si procede gradualmente, generalizzando così la sensazione di pesantezza a tutto il corpo, tutte le sue parti (il mio corpo diventa inerte), le mie braccia sono pesanti sempre più pesanti, molto pesanti...

II TAPPA (2 settimana)

lo scopo - sentire che il nostro corpo diventa caldo - Eccoil secondo passo per raggiungere, in modo semplice, il completo rilassamento dell’organismo.

è possibile infatti ottenere una reale vasodilatazione periferica, corrispondente al rilassamento della muscolatura che ricopre i vasi sanguigni. Tale condizione si realizza attraverso l’induzione del calore che, come per la pesantezza, dal braccio viene generalizzato a tutto il corpo con la sensazione di calore delicato e piacevole.

In pratica dobbiamo immaginare che il nostro corpo diventa caldo, sempre più caldo: si comincia con la formula “il mio braccio destro è caldo”, poi si continua con il braccio sinistro, e così via, si procede gradualmente, generalizzando così la sensazione di caldo a tutto il corpo, in tutte le sue parti (il mio corpo diventa caldo, le mie braccia sono calde, sempre più calde, molto calde, il calore abbraccia tutto il mio corpo...).

III TAPPA (3 settimana)

lo scopo – calmare e controllare il ritmo del respiro

Con la formula “il mio respiro è calmo e regolare” la respirazione diviene sempre più profonda e spontanea, avvicinandosi a quella che si ha durante il sonno.

Arrivati a questa fase, raggiungiamo uno stato di calma sempre maggiore ed una minore interferenza da parte di pensieri disturbanti.

Inspiriamo con il naso ed espiriamo con la bocca. I respiri devono essere lenti, ma naturali, fatti con il diaframma. Il nostro respiro deve diventare sempre più calmo.

IV TAPPA (4 settimana)

lo scopo – esercizi per calmare il cuore (il mio cuore batte calmo e regolare).

Questo esercizio, regolarizzando l'attività cardiaca, permette il consolidarsi dello stato di rilassamento; inoltre essendo la funzionalità cardiaca molto influenzata da fattori psichici ed emotivi, ci aiuta a raggiungere un più profondo rilassamento emotivo. Aiuta le persone che, in situazioni di stress, sentono un violento e talvolta irregolare battito del cuore.

Spostiamo la nostra attenzione al cuore, al suo battito, al suo ritmo e ripetiamo “il mio cuore batte calmo e regolare... sempre più calmo e regolare... sono rilassato, sempre più rilassato...”

V TAPPA (5 settimana)

lo scopo – sentire calore intorno al plesso solare

una struttura nervosa situata al di sotto del diaframma, tra lo stomaco e la colonna vertebrale, che si collega a numerosi organi interni: stomaco, intestino, fegato, pancreas, milza, reni e ghiandole surrenali.

Con la formula “il mio plesso solare e' piacevolmente caldo” , tale struttura si distende su tutti gli organi addominali sopra citati.

VI TAPPA (6 settimana)

lo scopo – sentire la fronte fresca

mentre per il corpo la distensione e il rilassamento vengono favoriti dalla vasodilatazione (esercizi della pesantezza e del calore del corpo, vedi I e II tappa), per quanto riguarda la testa, è la vasocostrizione – una piacevole sensazione calmante, cioè sulla fronte sentiamo una delicata freschezza.

Questo esercizio prevede la ripetizione della formula “la mia fronte è piacevolmente fresca”, che induce in noi una sensazione di benessere e rilassamento anche nella zona del capo.

In questa fase di rilassamento, siamo ormai, in uno “stato di beatitudine” cioè una profonda sensazione di calma corporale e mentale, che è l'essenza del rilassamento.

Il rilassamento è completo e profondo.

ormai

siamo diventati esperti!

L’ideale sarebbe, lo scopo è quello, che questo esercizio diventasse la nostra abitudine.

Benefici della pratica costante del rilassamento:

distensione dell’organismo,

recupero delle energie fisiche e psichiche,

miglioramento delle prestazioni vitali,

normalizzazione e auto-regolarizzazione delle funzioni corporee,

tranquillità emotiva,

maggiore introspezione e coscienza di sé,

controllo del comportamento

riduzione della percezione del dolore.

[1] (#ulink_7097aed1-7d90-5664-824d-5829b8142ff8) Propongo leggere mio secondo libro; Andrzej Budzinski - Vita sana 2 - “Per essere un vero uomo non basta essere soltanto umano” 2016 p.57

[2] (#ulink_7097aed1-7d90-5664-824d-5829b8142ff8) Per persone che credono in Dio, propongo di leggere il mio secondo libro; Andrzej Budzinski - Vita sana 2 - “Per essere un vero uomo non basta essere soltanto umano” 2016 pp. 59 – 64; dove spiego il metodo che si chiama “Apri – chiudi”, apri la mattina e chiudi la sera.

Un tuffo nella profondità dell'uomo

Un tuffo nella profondità dell'uomo

Ognuno di noi è come una casa con tre stanze

(#litres_trial_promo):

1 la stanza del corpo (da impostare)

2 la stanza dell' anima (da impostare)

3 la stanza dello SPIRITO (impostata e non modificabile)

Ad ogni stanza corrispondono le proprie azioni.

Possiamo dire che l'anima si trova in mezzo tra lo spirito e il corpo, è come un mediatore tra lo spirituale e il materiale. E' il “campo” di battaglia tra il bene e male. Non voglio toccare tutte le funzioni dell'anima, ma tocco soltanto alcune che secondo me possono aiutarci nella consapevolezza di noi stessi, di quello che siamo e del perché siamo così; la consapevolezza delle cose positive e negative che si trovano dentro di noi.

Hai 20 anni?

40

60

80

100

120

tutto questo tempo è il nostro passato, la nostra storia, il nostro vissuto... dentro di noi ci sono le impronte, le ferite e le cicatrici, i successi e le gioie della nostra storia...possiamo dire un “libro” dove è scritto tutto...dettagliato.

Vogliamo conoscere la nostra storia?

Metterla in ordine?

Riappacificarci con noi stessi?

Adesso!

Proprio adesso è un momento opportuno!

1° la memoria

Come ho scritto prima dentro di noi, nella nostra memoria, troviamo tutto il nostro passato. Proviamo a immaginare che ci troviamo in un archivio pieno di scaffalature, piene di documenti impolverati. Questa immagine ci fa una certa impressione, ma anche ci incuriosisce. All'inizio forse non abbiamo la più pallida idea di che cosa dobbiamo fare, che cosa e dove cercare.

Troppe cose!

Disordinate!

Impolverate!

Conosciamo certamente un termine: spolverare

. Ecco che cosa dobbiamo fare – spolverare la memoria, cioè ridare luce e significato a quelle storie che abbiamo vissuto e che ci hanno reso quello che siamo. Per fare questo, partiamo da adesso e pian piano torniamo indietro.

Ecco!

La seconda abitudine da sviluppare!

OGNI GIORNO FARE “L'ESAME DI COSCIENZA” O AUTOANALISI DELLA GIORNATA!

Lo sviluppo di questa abitudine è fondamentale per tenere la nostra memoria in ordine, senza cose sospese o non risolte. Da oggi in poi dovremmo farlo regolarmente, proprio durante il rilassamento serale, prima di dormire.

Come si fa?

In modo semplice!

Durante il rilassamento ricordiamoci tutto il nostro vissuto durante la giornata. Mettiamo tutto in ordine, le cose positive e quelle negative. Per le cose positive ringraziamo, per le cose negative chiediamo scusa, con il proposito di migliorarci facendo un programma di lavoro. Per esempio: in questa settimana ci impegniamo a lavorare sulla pazienza... sul tono di voce, oppure sull'ascolto... e così via. Questo riguarda il presente. Rimane ancora il nostro passato che è disordinato e da sistemare. Vediamo che le cose del nostro piano di lavoro si chiariscono:

teniamo ordinato il presente,

spolveriamo il passato.

Conosco un proverbio:

IL TEMPO GUARISCE LE FERITE!

Da un lato sì, ci vuole il tempo come per tutto sulla terra, ma dall’altro lato non bisogna credere che il tempo guarisca le ferite senza la nostra collaborazione. Ogni ferita deve essere elaborata in modo programmato e sistematico. Dobbiamo sapere cosa fare.

Primo passo per guarire il passato!

Il mio passato influenza il mio presente. Le cose positive e negative. Con le cose positive non abbiamo problemi, anzi ci fanno piacere. Quelle che ci danno fastidio di più sono le cose negative e, tra le cose negative, quelle che abbiamo trascurato, senza sistemarle. Non basta dimenticare le cose negative che ci hanno fatto soffrire, se non sono sistemate, ci fanno soffrire anche oggi e, se le lasciamo così, anche domani e dopodomani... Da dove sappiamo questo? Nelle situazioni stressanti o durante i litigi ci ritorna tutto il vissuto e ci toglie le forze.

Che cosa significa questo?

Che sono dentro di noi come le malattie nascoste, soffocate, “sotto controllo” – ma attive. Basta un po' di “fuoco” e ritornano per farci star male. Per tenerle sotto controllo abbiamo bisogno di energie, tante energie... le cose del passato non sistemate sono come i vampiri che succhiano energia. Provate immaginare – se sono tante ci “mangiano” tutte le energie che dobbiamo usare per vivere. Ci mancano le energie e siamo deboli psichicamente e fisicamente. Penso che abbiamo capito perché dobbiamo fare questo sforzo, per spolverare e mettere in ordine il nostro passato.

Per capire meglio cosa e perché, vi racconto un episodio. Sinceramente non mi ricordo dove l'ho letto, ma non importa. Proviamo a leggerlo guardando noi stessi.

State attenti!

C'era un regno molto bello, ma anche molto particolare perché pieno di briganti. Erano dappertutto. Davano molto fastidio e creavano tanti disagi alla gente. Rubavano e si comportavano malissimo! La gente si lamentava. Tante volte il re provò a sconfiggerli, ma tutti i suoi tentativi erano inutili.

La cosa diventò insopportabile. Il re con i consiglieri cercavano una soluzione per sistemare una volta per tutte il problema dei briganti. Dopo una lunga seduta, decisero di chiedere l'aiuto di cavalieri specializzati in questi casi.

Miracolo!