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Si Mr. Evans
Si Mr. Evans
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Si Mr. Evans

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<<Ciao Amber. Ci sentiamo domani. In questo momento sono impegnato.>>

La ragazza rimane delusa dalla sua risposta e va via.

Porta nuovamente lo sguardo su di me.

<<Se vuoi, puoi andare da lei. La tua amica è rimasta delusa da come l’hai trattata.>>

Faccio cenno per alzarmi, ma mi blocca con la sua tenuta salda sul mio braccio.

<<No, è solo una vecchia conoscenza. Ora tocca a me fare le domande.>> La sua espressione è piena di curiosità.

<<Non ho molto da raccontare.>> Guardo il mare. <<Sono una semplice barista di ventisei anni, certe volte sgridata dai clienti. Nel tempo libero vado a correre, leggo, esco con le amiche e qualche volta andiamo a ballare sulla spiaggia.>> Faccio spallucce e sorrido.

<<Hai un fidanzato?>>

<<No. Non penso di essere all’altezza di un ragazzo.>> Alla mia risposta aggrotta la fronte. <<Perché? Non capisco.>> Piega la testa lateralmente. È incuriosito dalla mia risposta.

<<Sei una bella ragazza. Bruna. Hai lineamenti perfetti, occhi castani…>> La sua espressione è seria. Sento le orecchie bruciare. Le mani cominciano a sudarmi e io ad agitarmi. Mi fa uno strano effetto. Devo andare a casa.

<<Si è fatto tardi. È meglio che ritorni a casa, non vorrei incontrare qualche ubriaco per strada.>>

<<Ti accompagno io. Dove abiti?>> È preoccupato per la mia sicurezza, un gesto nobile da parte sua. <<No, vado da sola. Non preoccuparti.>>

<<Fai attenzione.>> Borbotta, con tono autorevole. <<Tranquillo.>> Rispondo allontanandomi sempre di più da lui.

<<Grazie per avermi difesa oggi.>>

<<È stato un dovere. Ricordi? Io salvo le persone.>> Esclama, felice per averlo fatto.

<<Arrivederci Noele.>> Le probabilità di un ulteriore incontro, fatto appositamente, è alquanto improbabile. A meno che non venga a prendere un drink da me. <<Buona notte Cade.>>

Lui rimane immobile a pochi metri dalla battigia a guardarmi.

<<È stato un piacere conoscerti.>> Afferma.

<<Sono stata bene.>> Esclamo. Il suo sorriso si fa più grande.

1 bello quando sorride, gli occhi gli si illuminano e delle fossette compaiono sulle sue guance. <<Notte Noele.>> Alza la mano a mo’ di saluto.

<<Notte Cade.>> Ricambio e vado via.

2

Ho perso il controllo del mio cuore. È impossibile camminare con le infradito sulla sabbia, quindi decido di toglierle e camminare scalza, la sabbia fredda a contatto con i miei piedi mi dà sollievo.

Accelero il passo, devo andare via subito da questo posto altrimenti me ne pentirò.

Salgo le scale e dopodiché rimetto le infradito. Lascio alle mie spalle la meravigliosa spiaggia di Hilo. Faccio un respiro profondo. Ho ancora il profumo del suo dopobarba dentro le narici. Dio, è così buono. Quando sembrava che il mio cuore stesse riprendendo controllo, eccolo lì che arriva in prima posizione, correndo così forte da sentire quasi i battiti con le mie orecchie.

Ma che cosa sta succedendo? Cade è meraviglioso, è stato molto gentile a difendermi da quell’orco. Forse quel signore stamattina si è alzato col piede sbagliato perché a Cade il Margarita che ho preparato gli è piaciuto e da come ha reagito, direi anche molto. Oppure ha fatto così per compassione? Sarebbe un gesto deplorevole da parte sua. Così gentile e premuroso da difendermi e poi non giudica sinceramente il drink? Non credo sia così.

Perché quando mi sfiora sento quella meravigliosa scossa percorrermi il corpo? Provo un piacere inebriante. Per non parlare di quando mi guarda con quegli ammalianti occhi verdi, comincio a tremare e sento sudarmi le mani.

Inizio ad avviarmi verso casa a piedi. Il cuore batte regolarmente.

Comincio a pensare a quelle mortificanti domande che

gli ho posto. “La tua famiglia? Hai fratelli, sorelle...” e

quella più terrificante “con quante donne sei stato?”.

Quello che più mi ha provata è stata la sua

reazione. Per la prima domanda aveva ragione, insomma, sono un’estranea e la famiglia è un argomento delicato e personale.

Per la seconda mi ha stupito la sua espressione, era tabù.

Non per niente mi ha fatto cambiare discorso, era irritato e freddo. Perché? Mi ha incuriosita molto. D’altro canto non sono nessuno per pretendere una sua risposta e su questo ha pienamente ragione.

Chi era quella ragazza? Amber. Perché era così freddo nei suoi confronti?

Lei era così affiatata con lui. Non trovo una risposta plausibile per questo episodio.

Cade è un ragazzo molto attraente e sensuale. E il fatto che faccia il vigile del fuoco è motivo di maggiore attrazione per le ragazze.

Forse lo sfruttano e quando si stufano lo gettano via. Per questo la sua reazione alla mia domanda?

Mi sembra un ragazzo sicuro di sé, con un carattere riservato, gentile e pronto a salvare le persone. Perché fargli una cosa del genere?

Maledizione Arizona, se non ti avessi sostituita a quest’ora non torturavo il mio cervello con tutte queste domande.

Mi guardo a destra, a sinistra e alle mie spalle per proteggermi e penso a Cade con i suoi occhi verdi, a quando mi disse che dovevo fare attenzione altrimenti mi avrebbe accompagnata lui.

Meglio che lo dimentichi, mi farebbe solamente del male. È troppo perfetto per me. Circondato da belle ragazze. Sono possessiva e gelosa. Deve essere solo mio. Non voglio condividerlo con nessuna.

Cade ha un qualcosa di misterioso, un lato del suo carattere

che lo perseguita, come un’ossessione. Farei meglio a non

pensarci più.

Per fortuna la strada è breve per arrivare a casa. Abito in un modesto appartamento nella Big Island, la cosiddetta Isola di Hawaii, precisamente a Hilo, nord-est. Ha una cucina, un bagno e due stanze. Non è immensa ma per me basta, è abbastanza accogliente. Pago un misero affitto e questo mi permette di rientrarci con le altre spese. Non me la passo male. Vivo qui da circa un anno. I miei genitori abitano nella capitale, a Honolulu, bella, ma preferisco essere indipendente, vivere una vita tutta mia.

Prendo l’ascensore e arrivo al secondo piano. Cerco le chiavi di casa nella tasca del pantaloncino e apro la porta. <<Finalmente a casa.>> Sussurro. Il silenzio è musica per le mie orecchie e il letto un sonnifero. Sono davvero distrutta.

Dannazione stavo per addormentarmi.

<<Pronto, chi parla?>> Ho ancora gli occhi chiusi quindi non ho avuto la possibilità di leggere sul display chi fosse.

<<Sono io, Naomi.>> Ha una voce abbastanza squillante che mi dà fastidio, spero solo di non doverle spiegare perché non sono tornata più da lei dopo averle dato il drink.

<<Raccontami tutto.>> Esclama.

<<Oddio scusami se non ti ho più dato retta o salutata

stasera ma…>> Mi fermo e penso alla domanda di

Naomi. <<Cosa ti dovrei raccontare?>> Chiedo,

sperando di non farlo.

<<Com’è?>>

Faccio la finta tonda. <<Com’è chi?>>

<<Dai lo sai, quel ragazzo che ti ha difesa da quel signore. Non sono mica cieca.>> Al diavolo Naomi, non le sfugge mai niente, ora si trasformerà in una detective anche lei.

<<Sono ritornata a casa, non potevo stare ancora insieme a lui.>> Taglio corto.

<<Perché mai? Era cosi…>> Sento un sospiro.

<<Bello, dolce e sexy.>> Esclama.

Metto una mano sugli occhi. <<È tanto sexy quanto misterioso.>>

<<Che intenti dire con misterioso?>>

<<Intento dire che ha un qualcosa, una sfaccettatura di lui che non riesce a controllare.>> Sospiro nuovamente pesando ai suoi occhi posati su di me. La scossa si fa sentire, percorrendomi nuovamente tutta la schiena, facendo sobbalzare il cuore.

<<Sono inquieta quando sto vicino a lui.>> Sospiro. <<Davvero, mi dispiace averti lasciata da sola al bar.>> Affermo sperando di cambiare discorso. <<Non ti preoccupare, non ero così tanto sola.>> Sorride.

<<Ora dovresti essere tu a spiegarmi cosa è successo.>> Esclamo.

<<Si beh! Dopo che… scusa come si chiama?>> <<Cade, si chiama Cade.>>

<<Dopo che Cade si stava sacrificando per te, Alexavier mi ha fatto… si… diciamo… compagnia.>>

<<Posso dedurre che sia andata benissimo col tuo bel capo.>> Esclamo, piegando le labbra in un sorriso. <<Dire “benissimo” è poco, però si. Ci siamo divertiti.>> Sospira felice.

<<Sono contenta per te. Senti ne riparliamo quando ci vediamo?>> Le chiedo, ho un terribile sonno, anche se parlare di Cade mi ha fatto risvegliare un tantino.

<<Si certo, anche perché mi devi raccontare tutto quello che vi siete detti e che avete fatto.>> Non cambia mai.

<<Altrettanto Naomi.>> Sorrido sarcasticamente. <<Notte.>>

<<Notte Noele.>> Riattacco.

Per fortuna quando sono arrivata a Hilo ho trovato questo meraviglioso bar sulla spiaggia. È uno dei più frequentati del posto. Da quando ci lavoro non ho ancora imparato a preparare alla perfezione il Blue Hawaiian, è un cocktail esotico originario di questa meravigliosa isola.

Il suo colore blu-azzurro chiaro gli è conferito dalla miscela di rum bianco e Blu Curaçao.

Ogni volta sono i tre minuti peggiori del mio lavoro.

Non si finisce mai di imparare. Diversamente da

Arizona che sa fare tutto alla perfezione.

Finalmente sono arrivata al bar e questo mi consentirà di cacciare via Cade dai miei pensieri almeno per un bel po’.

A quanto pare è già pieno di persone e sono solamente

le nove del mattino. Sarà meglio andarmi a cambiare. <<Ehi Noe, non ti ho ancora ringraziata per ieri sera. Ho saputo che un signore ti ha aggredita e che un ragazzo ti ha difesa.>>

Devo cercare le parole adatte per risponderle in modo che non mi possa fare altre domande.

<<Si, mi ha sputato il suo drink addosso, ma per fortuna è arrivato in tempo Cade.>> Oddio ho detto il suo nome.

Arzona mi guarda maliziosamente.

<<Non farti strane idee. So il suo nome perché un suo amico l’ha chiamato, non per altro.>> Affermo. Invento una scusa all’istante.

<<Sono felice che non è successo niente. Chissà come sarebbe andata a finire se non interveniva quel ragazzo, SEXY.>> Sottolinea l’aggettivo. <<È stato molto gentile a difendermi.>>

<<Già.>> Mi guarda con quell’espressione per farmi capire che non si è bevuta la storia.

<<Devo andarmi a cambiare, altrimenti Xavier mi

licenzierà.>> Corro verso i camerini per evitare altre

domande.

Dopo cinque ore circa, ho finalmente finito il mio turno. Esco dal bar e vedo Naomi seduta sulla sabbia assorta nei suoi pensieri a fissare il mare.

Vado da lei e mi butto per terra goffamente facendomi notare.

Sono esausta dal lavoro e penso a tutti i Blue Hawaiian che ho dovuto preparare in una sola mattinata ed a tutte le facce dei clienti quando lo bevevano, sicuramente pensavano “uuuuh che buono, ne bevo un altro sorso. Mm aspetta, ora che l’ho gustato meglio fa schifo. Decisamente schifo”. Devo chiedere qualche giorno di vacanza a Xavier.

<<Ci sarebbe un argomento piccante di cui dovremmo parlare. Non riesco a pensare ad altro, come hai fatto ad andare via ed a non passare altro tempo con lui?

È stato così gentile con te.>> Mi guarda con occhi vivaci.

Ecco ero riuscita a non pensare a Cade per tutta la mattina ed ora è piombato nei miei pensieri senza un minimo di gentilezza.

Il cuore abbandona il suo ritmo e riprende a cavalcare più veloce di un fulmine. Sicuramente ci sarà rimasto male ma dovevo andare via.

<<Ha una fidanzata?>> Chiede.

<<Non credo, ho notato che è molto freddo a riguardo.>>