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<<Lo voglio Cade.>> Non mi importa cosa abbia appena pensato dalla mia frase, lascio a lui il libero arbitrio di tirare una conclusione.
<<No.>> Mi guarda negli occhi ed emette un sospiro.
Faccio scorrere le mani lungo i suoi fianchi alzando la maglia con i pollici ed emana un gemito. La alzo lentamente e sento che rabbrividisce. Non riesco a fermarmi.
Improvvisamente mi fa rientrare nella sua camera. Cammino allâindietro, mi guida lui con le mani poggiate sulle mie guance fino a quando non perdo lâequilibrio e cado sul letto. âà quello che voglio, è quello che voglioâ, ripeto, ânon me ne pentirò.â
Lo guardo in viso. à serio, energico e seducente. <<Noe se andiamo oâ¦>> Lo prendo per la maglia e lo butto sul letto.
Mi bacia. Si sentono solo i nostri respiri che si fanno sempre più profondi. Poggia una mano sotto il mio top.
à calda.
âMi sta baciando.â Esclamo nella mia mente. In questo momento non riesco a pensare ad altro. Mi porta sotto di lui. Faccio scorrere le mani lungo i suoi fianchi privandolo della maglia. à bello da morire. Tonico e provocante. Gli addominali sono sempre lì che mi fissano e mi supplicano di essere baciati così come il suo collo. Delizioso e seducente. Con un movimento mi porto sopra di lui. Lo guardo e mi sorride. Dolcemente comincio a baciargli e mordergli il collo. <<Noele, per favore.>> Mi supplica. Forse vuole che mi fermi.
<<Shhhâ¦>> Con le mani gli tengo ferme le braccia. Non oppone resistenza. Pian piano scendo fino al petto, baciandolo. Voglio che si fidi di me. Poi mi soffermo sulla mia parte preferita. Gli addominali. âMm che bellezzaâ. Li accarezzo dolcemente e lo guardo in viso. Ha gli occhi chiusi. à in estasi. Ma qualcosa gli impedisce di continuare. <<No. Basta.>> Esclama. Mi scosta e si alza dal letto. <<Cosa ho fatto?>> Chiedo confusa. Forse ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Mi sento quasi in colpa. <<Tu niente.>> Si allontana da me come se avessi la peste. Non riesco a decifrare i suoi pensieri. à agitato. <<Maâ¦>> Mi interrompe.
<<Non dovevamo andare oltre. Non voglio. Non con te.>>
âNon con me?â Ma che diamine sta blaterando? Io ho appena fatto quelle cose mai fatte in vita mia e lui mi dice NON CON TE?
<<Che intendi dire?>>
<<Ti accompagno a casa.>> Mi alzo dal letto ed esco senza emettere un fiato dalla stanza.
Prendo le mie cose e mi dirigo verso lâuscita. Mi sento in imbarazzo.
<<Noeâ¦>> Mi prende per il braccio. <<Parliamone.>>
<<Parlare di cosa?>> Ho un diavolo per capello e mi vergogno per quello che ho appena fatto. <<Di questo, di tutto.>> Ha il fiatone e sembra dispiaciuto.
<<Non credo che questo sia il momento ideale per palarne.>> Borbotto.
<<Per favore.>> Mi supplica con fare dispiaciuto. Tenta di chiudere la porta nella speranza di convincermi a restare.
Mi fissa ostinato, con i suoi occhi verdi e senza maglia. Questo mi confonde molto le idee ma scrollo la testa e rimango sulle mie.
<<à stato uno sbaglio sin dallâinizio.>> Mi guarda come se si sentisse in colpa per avermi conosciuta. Nonostante tutto è stato lui a imbattersi in me. Non sono stata io a voler approfondire la nostra conoscenza quella sera e di dirgli di difendermi. Non so dire se sia stato un bene o un male. Forse se non lâavessi conosciuto la mia vita sarebbe ancora stata normale e monotona. Lavoro, casa, amiche, genitori. Niente Cade, niente pianti, niente addominali da baciare o accarezzare.
<<Non lo pensare neanche per sogno.>> Afferma. Tiene la
mano salda sulla porta.
<<Perché mi fai questo, Cade?>>
<<Questo cosa?>> Chiede con espressione confusa. <<Perché mi hai difesa da quellâuomo e poi ancora da quel ragazzo?>> Al solo pensiero dellâultima persona da me nominata gli si infuocano gli occhi e la bocca gli si stringe in una linea dura.
<<Te lâho detto, è il mio mestiere.>>
<<No Cade.>> Esclamo con un tono di voce più alto. <<Non cercare come scusa il lavoro. Se così fosse allora fai così con tutte?>> Ho il respiro affannoso.
Sono infuriata.
<<Prima le fai illudere, le porti a casa tua, le baci e poi nel pieno della situazione dici che non puoi, finendo per allontanarti da loro?>>
<<No, Noele, non faccio così con tutte.>> Fa un sospiro. <<Non ho mai fatto una cosa del genere.>>
âChe?â
<<Allora io sono la cretina che è cascata come una stupida alla tua tecnica di seduzione?>>
<<No. Con le altre era diverso.>>
<<Ma che diamine stai blaterando?>> Sono più confusa che mai. Che vuole dire. In questo momento è imperscrutabile.
<<Tu sei diversa.>> Esclama ad alta voce. Sembra disperato. Come se nessuno lo comprendesse. <<Vediamoci domani sera. Al bar dove lavori. Ti prometto che risponderò a tutte le tue domande.>>
<<Perché non puoi dirmi tutto adesso?>> Sono esasperata. Perché tanto mistero? Perché non vuole parlarne?
Forse ha una famiglia segreta che tiene
segregata in qualche parte di Hilo e non vuole dirlo a nessuno. Oppure è un assassino di ragazze e io gli faccio pena e non lo fa, per questo con me è diverso?
<<Domani, avrai tutte le risposte che vorrai. Ma fino ad alloraâ¦>> Fa cenno di no con la testa.
<<Okâ¦come vuoi. Ora posso andare via?>>
<<Dove devi andare?>>
<<Non devo certo dirlo a te.>> Fra tutti, lui è lâultimo che deve sapere dove andrò. Insomma, non siamo mica fidanzati. Lui non mi vuole. Ci siamo baciati ed è stato un grosso errore. Ma non so perché continua a piacermi lo stesso, anzi, avrei tanto voluto continuare a fare quello che avevamo iniziato, se solo non si fosse fermato.
<<Si Noele. Sei sotto la mia responsabilità .>> Esclama con espressione seria. Se continuerà a essere ancora così serio, penso che invecchierà presto. Le rughe che si creano tra le sue sopracciglia faranno residenza in casa Cade Evans. <<Dimmi dove vuoi andare e io ti ci porterò.>>
<<Non ho bisogno di una guardia attaccata a me. Me la so cavare benissimo da sola.>> Alzo la testa allâinsù ma i miei occhi non riescono a sfuggire al suo sguardo.
<<Non credo proprio. Tu hai una calamita che attrae tutti i pericoli di questo mondo.>>
<<Me la sono cavata sempre benissimo fino ad ora. Era tutto tranquillo e monotono. Prima che arrivassi tu nella mia vita.>>
Non so perché ma penso di aver detto qualcosa in più di quello che avrei dovuto dire. Gli occhi di Cade si illuminano e le labbra si piegano in un sorriso. <<Quindi questo vuol dire quello che penso io?>>
âE adesso cosa penserà mai?â
<<Noele, sii sincera, provi qualcosa per me?>>
âSi Cade. Mi piaci sin dal primo momento che ti ho visto. Non si capisce? Perché dovevi capitare proprio a me?â
<<Cosa? Certo che no.>> Esclamo imbarazzata. Non
voglio certo dirgli la verità . Non ora. Non qui. Vorrei che i
miei sentimenti fossero ricambiati ma non è così.
<<Non stai dicendo la verità .>> Si avvicina a me. Il cuore batte. Batte forte.
<<Invece, sono più che sincera.>>
<<Bugiarda.>> Ora stende il braccio, poggiando la mano nel muro accanto la mia testa. Sto diventando rossa. Lo sento.
<<Nâ¦non è vero.>>
âA che gioco stiamo giocando?â Chiede la vocina. <<Prima, sul letto non dicevi così.>>
<<Prima che mi respingessi.>> Abbasso la testa e creo una distanza con le braccia per impedirgli di avvicinarsi ancora a me.
<<Voglio essere sincero con te, prima che succeda qualcosâaltro, devi sapere tutto.>> Si fa serio. <<Cosa devo sapere?>> Mi fa paura.
<<Domani.>> Ritorniamo punto e a capo. à come un cerchio, puoi fare tutti i giri che vuoi ma alla fine vai a finire sempre nello stesso punto. à così con Cade. Possiamo parlare quando vogliamo ma alla fine a dividerci sarà il suo mistero. Insopportabile mistero.
âCosa vorrà dirmi di così enigmatico?â
<<Senti, potevi benissimo evitare tutto questo.>>
<<Tutto questo cosa?>> Aggrotta la fronte.
<<Prima mi illudi, ti avvicini a me, mi domandi se provo qualcosa per te. Ora voglio solo andare via da qui. Lontana da te. Non seguirmi.>>
Apro la porta e scendo per le scale. Non fa niente per fermarmi, rimane in silenzio. Dâaltronde glielâho detto io di non seguirmi. Mi fa male parlargli in questo modo ma ogni volta rovina sempre tutto. Perché è così sfuggente?
Non riesco a capirlo, prima mi bacia, mi butta sul letto e poi mi respinge. Sono più confusa di prima. Mi giro e guardo verso la porta di Cade ma è chiusa. Una scossa di dolore colpisce il mio cuore. Faccio un sospiro e riprendo a scendere gli scalini.
à stato tutta la notte sveglio per me, ha acconsentito a portarmi a casa sua, ha fatto allontanare immediatamente da me quel ragazzo quando mi ha trovata. E si è infuriato con lui perché mi ha fatto del
male.
âNessuno può farti del male.â
Se ci tiene veramente a me, allora perché mi tratta in questo modo?
Apro il portone ma una voce mi blocca.
<<Noe, aspetta.>> Esclama agitato.
<<Che vuoi ancora, Cade?>> Sono esasperata. <<Lascia almeno che ti accompagni.>> Sembra dispiaciuto e sincero.
<<No.>>
<<Per favore.>> Mi supplica.
Lo guardo in viso. Ha il fiatone. Sicuramente sarà sceso per le scale saltando. Mi intenerisce vederlo così dunque acconsento alla proposta.
<<Prego.>> Mi fa cenno con la mano di uscire per prima.
Non sa dove stiamo andando ma comunque segue me. Faccio un sorriso e lo guardo. Ã sereno, per qualche motivo mi sfiora la mano con la sua.
à calda e la scossa che non provavo da tempo mi percorre tutto il corpo.
Mi mancava da morire. Faccio un sospiro di piacere e sorride. Se ne sarà accorto. à taciturno e mi sta più che bene perché ogni qualvolta che apre bocca finiamo per litigare. Ma qualcosa mi lega sempre di più a lui e il desiderio di averlo aumenta a dismisura.
6
Dopo avermi sfiorato la mano con la sua intreccia le sue dita con le mie.
âPer quale motivo? Perché vuole tenermi per mano?â Non sottraggo la mano dalla sua stretta, anzi, per qualche motivo, mi sento al sicuro, protetta da occhi indiscreti.
Sento il calore del suo arto invadere tutto il braccio fino ad arrivare al basso ventre. Penso a quello che è successo stamattina. à stato intenso, belloâ¦Desideravo da molto tempo sfiorargli le labbra, carezzarle, baciarle. Sono morbide e deliziose. Potrei stare a baciarlo in eternità .
Vorrei chiudere gli occhi per poter pensare alla grande ma non posso, inciamperei sicuramente in qualcosa e non voglio fare la figura dellâidiota. Guardo le nostre mani e rimango senza fiato. Sembriamo due fidanzati ma la realtà mi riporta sulla terra ferma ricordandomi che non siamo niente. In realtà non so cosa siamo.
<<Ti va qualcosa da bere?>> Propongo. Non so per quale motivo gli abbia fatto un invito del genere ma la rabbia verso di lui è svanita. Voglio passare altro tempo con lui. Il mio corpo ha bisogno della sua vicinanza e non posso impedirglielo. Litigare con lui è stato un bene. Nonostante tutto lo desidero ancora di più. à così sexy e in certi momenti, bè cosìâ¦dolce.
<<Si certo.>> Mi guarda allibito. Non penso si aspettasse una proposta del genere.
Entriamo in un bar e non posso che notare gli sguardi degli altri fissi su di me. Cade mi tiene ancora per mano. Mi volto a destra e a sinistra e vedo le persone che si parlano allâorecchio per poi ridere. Cade lo nota e si arresta appena a pochi metri dopo lâentrata.
<<Forse è meglio che andiamo via di qui.>> Ha i lineamenti del viso tesi.
<<No, restiamo.>>
Sento una voce bisbigliare.
<<Guarda, è la pazza di ieri sera.>> Una voce maschile mi mette sotto i riflettori. <<Si, hai ragione. à proprio lei.>> Conferma lâaltra voce, ma stavolta è di una donna.
Sento Cade irrigidirsi sempre di più. Mi stringe la mano, che non ha mai lasciato. Alzo la testa e lo guardo. à furibondo. Se potesse, li farebbe zittire immediatamente.
<<Ora basta.>> Fa per dirigersi da quella coppia che ha commentato ma lo fermo prendendolo per un braccio.
<<No Cade, non ne vale la pena.>> Lo porto al banco e ordino un succo alla pesca.
<<Non desidera un poâ di alcol oggi?>> Chiede il barista con sarcasmo. Un ragazzo dai lineamenti magri con i capelli biondo cenere e occhi neri.
Cade fa un sospiro e gli poggio la mia mano sulla sua per fargli capire che va tutto bene ma nonostante tutto lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo sembra comprendere perché il suo sorriso
scompare allâistante.
<<Un bicchiere di acqua minerale.>> Ordina Cade con tono severo. Il ragazzo annuisce e ci porge i bicchieri.
Per tutto il tempo Cade lo fissa in cagnesco facendo sentire a disagio il minuto barista. Poi si volta a guardarmi.